(Rough) Translator

30 settembre 2010

_Confuciusornis jianchangensis_ è un _Confuciusornis_?

In un breve articolo (purtroppo scritto solo in Cinese, a parte l'abstract e le didascalie delle figure), Li et al. (2010) descrivono un aviale parzialmente articolato (manca l'intero cinto pettorale con le ali, ma il resto è completo) dal Cretacico Inferiore della Cina, ed istituiscono una nuova specie di Confuciusornis, C. jianchangensis.
Concordo con gli autori che l'esemplare appartenga ad una specie nuova, ma non sono molto convinto dall'attribuzione a Confuciusornis. Badate bene, non sto aprendo una inutile e boriosa discussione "splitters vs lumpers", bensì sto sostenendo che questo aviale probabilmente NON è un parente prossimo di Confuciusornis sanctus, ma è più prossimo agli Ornithiothoraces.

28 settembre 2010

Billy & il Clonesauro Reloaded: Gutierrez's Epic Fail

Questa serie di post si collega alla precedente su Billy & il Clonesauro: ho ricevuto vari commenti positivi su quella serie, nei quali i lettori mi hanno espresso l'interesse per tutti quei dettagli che, evidentemente, essi ritenevano fossero scientificamente corretti, o perlomeno plausibili, e che, invece, ad un occhio "preparato", non sono tali. Come sempre, nessuno qui critica gli autori del romanzo o del film per le loro doti narrative ed immaginifiche (anzi), ma, al tempo stesso, proprio perché le opere hanno avuto così grande successo per il loro avvincente realismo, è doveroso far notare che molti dettagli, apparentemente plausibili, non sono tali.
La prima puntata di questa serie è stata ispirata da Leonardo Ambasciano.
Un personaggio secondario del romanzo che non viene riproposto nel film è lo zoologo Gutierrez, il primo a rinvenire in Costarica un esemplare che, successivamente, risulterà essere un theropode di piccola taglia, un coelophysoide del genere Procompsognathus. Gutierrez, pur non essendo un paleontologo dei dinosauri, è comunque uno zoologo, che conosce la fauna costaricana. Egli identifica i resti parziali del theropode che rinviene (la parte posteriore, con coda e zampe) come una forma aberrante (con anomalie genetiche che giustificano l'inattesa morfologia del piede) di Basiliscus. (Per la cronaca, la specie attribuita è Basiliscus amorata... tuttavia, a quanto so, non esiste nessuna specie chiamata Basiliscus amorata).
La situazione sembra apparentemente plausibile... ma non lo è.

Albertosaurus 2010 (Numero Speciale del Canadian Journal of Earth Sciences)

Il numero di settembre 2010 del Canadian Journal of Earth Sciences è dedicato al tyrannosauridae Albertosaurus, di cui ricorre in questi giorni il 100simo anniversario della prima scoperta del taxon, da una bonebed contenente i resti di almeno 12-26 esemplari di varie età, nella Formazione Horseshoe Canyon del Campaniano-Maastricthiano del Canada.
Il volume tratta varie tematiche sulla biologia, stratigrafia, ecologia e tassonomia di Albertosaurus.
In questo post menzionerò brevemente gli articoli più prettamente theropodologici.

24 settembre 2010

_Neptunidraco_ vs. _Torvoneustes_

Dakosaurus andiniensis, la forma più derivata di Geosaurinae (fonte, National Geographic Society). Notare il craio altro e stretto, i denti compressi e simili a quelli dei theropodi
Con piacere, noto che è un periodo di rinnovato interesse per i metriorhynchidi, i "theropodi del mare" (espressione di Steve Brusatte). In particolare, le somiglianze tra theropodi e metriorhynchidi sono marcate nei Geosaurinae derivati, il sister-gruppo di Neptunidraco comprendente le forme più modificate, e per i quali io e Federico Fanti abbiamo istituito il clade "Geosaurini". Le somiglianze tra theropodi predatori e Geosaurini diventano massime in Dakosaurus, il quale, a differenza del "classico" cranio da coccodrillo, che è basso, tubulare e con denti conici, è invece stretto, alto e con denti compressi e seghettati da file di denticoli, come nel margine di un coltello da carne. In gergo tecnico, i denti compressi, affilati e con i margini seghettati sono detti "zifodonti". Per essere precisi, non tutti i denti zifodonti sono in realtà "zifodonti". Infatti, esiste una forma di dente "pseudo-zifodonte", nel quale il margine seghettato non è formato da veri denticoli di smalto (come nei denti dei theropodi) ma da una carena seghettata da increspature continue. Anche se può risultare ostica, questa distinzione è cruciale per comprendere il post di oggi.

22 settembre 2010

_Kosmoceratops_ Sampson et al., 2010: Il Ceratopside più spettacolare scoperto finora!

C'è un po' di Italia in questa nuova pubblicazione, grazie ad un grandissimo paleoartista amico di questo blog...
Mi riferisco allo studio di Sampson et al. (2010) che istituisce i nuovi taxa Utahceratops e Kosmoceratops. In particolare, quest'ultimo è probabilmente il ceratopside più incredibile e bizzarro mai descritto finora. Questo fatto è magnificamente illustrato dal nostro ineguagliabile Lukas Panzarin, le cui sempre eccellenti tavole sono parte integrante dell'articolo che ho linkato.

Io ho avuto il privilegio di vedere queste tavole in anteprima molti mesi fa, e da allora non ho più avuto dubbi sul fatto che Lukas sia tra i massimi illustratori di dinosauri esistenti al mondo.

20 settembre 2010

APPI IV!!!!

Alcuni dei paleo-amici all'APPI Day di ieri: in alto, da sinistra, Fabio Manucci, Troco, Davide Bonadonna, Andrea Cau, Andrea Pirondini e Filippo Bertozzo. A destra, Simone Maganuco e Andrea Cau. Sotto, Alessandro Carpana introduce il talk di Filippo Bertozzo
Se vivete in Italia, amate la paleontologia, volete condividere incontri all'insegna della divulgazione, la paleoarte e, sopratutto, buoni amici e ottima tavola, DOVETE ISCRIVERVI ALL'APPI!
Non ci sono scuse di natura geografica che potete addurre (ad esempio, il fatto di vivere lontano dalla sede centrale dell'APPI, in Emilia), dato che ieri abbiamo fatto la conoscenza con un socio APPI giunto persino da Napoli (grande, Mattia!).


Il talk di Fabio Manucci

Ieri è stato anche il primo compleanno degli incontri APPI, ed abbiamo festeggiato a dovere, con interventi di Filippo Bertozzo (che ci ha descritto la recente "spedizione" in Catalogna, nel sito di Tremp, con Fabio Dalla Vecchia), Fabio Manucci (che ha sviscerato l'iconografia di Diplodocus dalle origini ad oggi), e l'esposizione di opere paleoartistiche di Davide Bonadonna, Loana Riboli e Troco.
Ovviamente, tutto condito da buon cibo e buon vino!

Cena finale con i recidivi
Un saluto a tutti gli amici presenti, in particolare ad Alessandro Carpana, Anna Giamborino, Davide Bonadonna, Andrea Pirondini, Simone Maganuco, Troco, Loana Riboli, Fabio Manucci e Filippo Bertozzo.
NON MANCATE AL PROSSIMO INCONTRO!

16 settembre 2010

_Machairasaurus leptonychus_ Longrich, Currie & Dong, 2010

Longrich et al. (2010) descrivono un arto anteriore parziale (manca la parte prossimale dell'avambraccio e l'omero) dal Cretacico Superiore della Mongolia Interna (Cina). Il fossile mostra un arto relativamente robusto, con una combinazione unica di caratteri, tra cui unguali relativamente gracili e poco incurvati, e costituisce l'olotipo di Machairasaurus leptonychus.
Machairasaurus mostra numerose sinapomorfie con gli oviraptoridi ingeniini, ed è attribuito a questo clade. La morfologia è intermedia tra quella degli ingeniini basali, come Khaan, e quelli derivati, come Ingenia e Heyuannia. Questi ultimi mostrano adattamenti scavatori-fossori, come arti robusti ed un primo dito tozzo ed allargato. Dato che questa morfologia è simile a quella di molti taxa attuali che si nutrono di insetti coloniali o scavano nel sottosuolo, gli autori si pongono la questione sul probabile stile alimentare degli oviraptoridi. Come evidenziato anche in passato, il cranio oviraptoride mostra numerose similitudini con taxa erbivori, come cheloni, psittacidi e dicinodonti. Pertanto, è plausibile che questo taxon fosse prettamente erbivoro. Dato che molti oviraptoridi (ma non tutti) si rinvengono in sedimenti semi-aridi o desertici, è presumibile che la struttura del loro cranio consentisse loro di processare materiale vegetale relativamente coriaceo.

Ringrazio Nicholas Longrich per avermi inviato una copia del suo articolo.
Bibliografia:

Longrich N.R., Currie P.J. & Dong Z-M. 2010. A new Oviraptorid (Dinosauria: Theropoda) from the Upper Cretaceous of Bayan Mandahu (Inner Mongolia). Palaeontology 53: 945-960.

15 settembre 2010

Happy Birthday, APPI!

L'APPI compie un anno! Unitevi alla festa per il suo primo anno di vita!
Anche se impegnato dal lavoro, io farò una capatina: se siete dalle parti di Parma, accorrete numerosi!
(Nella locandina, sullo sfondo un'opera indedita di Davide Bonadonna) 

Alcuni di voi avranno sicuramente riconosciuto il nuovo logo, in alto a destra.

11 settembre 2010

Un Grande Ceratosauria dalla Libia

Smith et al. (2010) descrivono i resti frammentari di un grande theropode (lunghezza stimata, circa 8-10 m) dal Cretacico Inferiore (la datazione è incerta: Aptiano, oppure la base del Cretacico) dalla Libia. I resti (due vertebre, la regione distale del femore e prossimale della tibia) presentano synapomorfie ceratosauriane e sono attribuiti dagli autori ad un Abelisauroidea, forse Abelisauridae. 
Nonostante i resti mostrino una combinazione unica di caratteri ed almeno un'autapomorfia nella tibia, Smith et al. (2010) preferiscono non istituire un nuovo taxon, in attesa di ulteriori dati. Questo studio dimostra l'esistenza di grandi ceratosauri nel Cretacico Inferiore del Nordafrica, e dimostra che anche i ceratosauri, e non solo i tetanuri (spinosauridi e allosauroidi) raggiunsero grandi dimensioni anche nella prima metà del Cretacico.
A mio avviso, i resti libici non appartengono ad un abelisauroide derivato, bensì ad un Ceratosauria relativamente più basale. Megamatrice avvalora questa ipotesi. Dato che i particolari in questione sono collegati con uno studio che sto preparando assieme a Fabio Dalla Vecchia, non mi soffermerò qui sui dettagli.

Ringrazio Joshua Smith per avermi inviato una copia del suo studio, oltre che Lukas Panzarin e Marco Auditore per la segnalazione.

Bibliografia
Joshua B. Smith, Matthew C. Lamanna, Achmed S. Askar, Khalid A. Bergig, Sefau O. Tshakreen, Miloud M. Abugares, and D. Tab Rasmussen. 2010. A Large Abelisauroid Theropod Dinosaur from the Early Cretaceous of Libya. Journal of Paleontology, Vol. 84,5: 927-934.

10 settembre 2010

Luci ed ombre su _Concavenator_ (Ortega et al. 2010)

Dettagli di Concavenator (Ortega et al., 2010)
Gli oggetti naturali sono spesso sconcertanti ed affascinanti. Il naturalista, paleontologo o biologo, deve conciliare l'emozione per le bellezze naturali con il rigore e la fredda analisi dei fatti. L'emozione è il motore, ma è la fredda razionalità che deve guidare. Al tempo stesso, la Scienza è un sistema di rappresentazioni della Natura. Il sistema di rappresentazioni, a sua volta, diventa "fatto", "oggetto", nella misura della pubblicazione scientifica. Citando Fabio Dalla Vecchia: "se non è pubblicato, non esiste!". 
Purtroppo, l'emozione (in tutte le sue forme) spesso deforma e distorce il fatto (sia naturale che pubblicato). Non voglio insinuare alcunché, ma trovo bizzarro e in certi aspetti persino preoccupante ciò che, da più osservatori, pare risultare dalla recente pubblicazione di Concavenator (Ortega et al. 2010).

08 settembre 2010

Coming Soon: cos'è Concavenator?

Per oggi non scrivo altro. Nonostante la paleontologia dei theropodi sia la mia più grande passione, oggi è in secondo piano. Per ora, gustatevi l'immagine e meditate su alcuni concetti chiave di questo blog: vi serviranno per comprendere i post in arrivo.
Fonte: Nature

Ornithomimosauri in Ceratosauria, "elaphrosauri" in Ornithomimosauria e scansoriopterygidi in Oviraptorosauria

Breve post che informa gli interessati su alcuni test effettuati con Megamatrice sulla plausibilità di ipotesi "eterodosse". Gli spunti derivano da Ville Sinkkonen e Mickey Mortimer.

05 settembre 2010

Ricostruzione scheletrica di _Balaur_ by Ville Sinkkonen

Il mio disappunto contro le versioni fantasiose e poco scientifiche di Balaur che circolano in rete ha degli alleati molto validi.
Ecco una ricostruzione di Balaur, più aderente ai dati e più in linea con le varie interpretazioni della sua bizzarra anatomia, ad opera di Ville Sinkkonen, tra i più validi paleo-illustratori esistenti. La postura e le proporzioni riflettono l'interpretazione "Dodo-raptor" sostenuta da me, Ville ed altri. Notare che il primo dito del piede, pur essendo espanso e posto distalmente rispetto a quanto accade negli altri dromaeosauridi, non è iperesteso.

Immagine da Deviantart

04 settembre 2010

"Dodo-raptor" fa proseliti

Ci manchi tanto, robusto paraviale insulare... (sigh!)
Vedo con piacere che il meme da me introdotto, chiamato scherzosamente "Dodo-raptor" (relativo all'ipotesi graviportale -ed erbivora- di Balaur), sta facendo proseliti in rete:

DinoGoss gli dedica un post
Menzione sulla Dinosaur Mailing List

Ciò indica che, dopo tutto, è un'ipotesi che merita di essere valutata ed approfondita...

03 settembre 2010

Il primo dito di _Balaur_


Balaur è un taxon veramente interessante, che ha ancora molto da dirci: è un vero peccato che molta della sua fama in rete sia una manifestazione della più grossolana Dinomania...
Ho pensato che sia utile mostrare questa immagine, dato che in rete circolano già ricostruzioni molto fantasiose (e grossolane) di Balaur, illustrato come un "raptor alla Jurassic Park" con una copia aggiuntiva del secondo dito del piede tipico dei dromaeosauridae, iperestesa e (incredibile a dirsi!) con 3 falangi!. (Tralascio per ora le versioni con due sole dita nella mano, quasi fosse un Tyrannosaurus, quella con l'occhio "malvagio" e la bocca sbavante: quelle restano materiale per forum a tema).
Come vedete, nella foto è ingrandito il primo dito del piede di Balaur.

02 settembre 2010

_Balaur_ in Aves (sensu "the Archaeopteryx node")?

Ultima postata sul nuovo paraviano europeo Balaur.
Ho testato la sua posizione nell'analisi di Senter (2010), che è, attualmente, la matrice sui coelurosauri non-neorniti più ampia pubblicata (364 caratteri x 89 taxa: ricordo che Megamatrice, pur essendo molto più ampia, è ancora "non-pubblicata" e quindi può lecitamente essere ignorata).
Il risultato è interessante: Balaur risulta un aviale più derivato di "Archaeopterygidae", sister-taxon del nodo "Jeholornis + Pygostylia". Secondo questo risultato, quindi, Balaur sarebbe un uccello basale attero gigante: ciò, dal punto di vista paleobiogeografico, e considerando la sua anatomia, non è poi così bizzarro.
Ovviamente, con la stessa matrice ho testato anche la posizione proposta da Csiki et al. (2010), sister-taxon di Velociraptor: tale ipotesi è solo 3 steps più lunga. La probabilità che tale differenza sia solo dovuta a campionamento casuale è del 60-71%, quindi, attualmente, tale ipotesi, con la matrice di Senter, non può essere scartata.

Conclusioni: penso che sia ancora prematuro stabilire cosa sia Balaur in termini tassonomici (e ciò, di conseguenza, incide profondamente sul suo significato evolutivo). A seconda dell'analisi utilizzata, esso può risultare sia un Dromaeosauridae (analisi di Csiki e Megamatrice) o un Avialae (analisi di Senter): entrambe le posizioni, tuttavia, non sono molto robuste ed ammettono con una discreta probabilità altre alternative (vedi precedente post).
Consiglierei a tutti, in attesa di nuovi dati, di classificarlo come Paraves incertae sedis.