Esiste un gruppo di theropodi del Giurassico Inferiore (Liassico) accomunati da una serie di caratteristiche anatomiche intermedie tra quelle dei coelophysidi e quelle dei theropodi più derivati (neoceratosauri e tetanuri). In base a Megamatrice, ritengo che essi formino un clade monofiletico, probabilmente alla base di Coelophysoidea.
Questo gruppo non è quasi mai chiamato con un nome scientifico, sebbene tale nome esista. Io voglio azzardare l’uso di questo nome, che trovo bello e ingiustamente bistrattato. Ormai, le prove a favore della validità di questo clade sono numerose, quindi, voglio che questo post serva da sprone e stimolo per sdoganare questo nome, per diffonderlo e favorirne l’uso.
L’oggetto di questo post è DILOPHOSAURIDAE Charig & Milner, 1990, qui definito come il clade comprendente tutti i theropodi più affini a Dilophosaurus wetherilli rispetto a Coelophysis bauri e Ceratosaurus nasicornis.
In base alle evidenze attuali, sono dilophosauridi (oltre allo stesso Dilophosaurus wetherilli) Dracovenator regenti, Cryolophosaurus ellioti, “Dilophosaurus” sinensis e Sarcosaurus woodi. Ecco come Megamatrice ricostruisce le loro relazioni filetiche:
I dilophosauridi sono theropodi di media taglia (lunghi da 4 a 7 m) noti esclusivamente nel Liassico. Probabilmente, essi costituiscono la prima radiazione di theropodi di taglia media, che occupò le nicchie predatorie lasciate vacanti dall’estinzione dei crurotarsi (e forse anche dagli herrerasauri), la stessa nicchia che, nel Giurassico Medio, sarà occupata da tetanuri e neoceratosauri. Come ho scritto altrove, è probabile che nel Giurassico Inferiore sia i neceratosauri che i tetanuri fossero presenti, ma probabilmente non occupavano ancora i ruoli ecologici che siamo soliti attribuirgli. La distribuzione nota dei dilophosauridi indica che essi erano diffusi e dominanti nell’intera Pangea, dal Gondwana meridionale (Dracovenator**, Cryolophosaurus), al Nordamerica (Dilophosaurus wetherilli), all’Europa (Sarcosaurus) e all’Asia (“Dilophosaurus” sinensis). In nessuna di queste regioni, finora, è emerso un tetanuro o un neoceratosauro. L’unico membro di questi gruppi finora noto, Berberosaurus, proviene dal Nordafrica: è possibile che anche questa regione “tetidea” restituisca in futuro un Dilophosauridae, oppure dimostri l’esistenza di una distinta provincia biogeografica popolata dai futuri gruppi dominanti.
I dilophosauridi sono accomunati da particolari caratteri cranici, il più appariscente dei quali è lo sviluppo di due vistose creste nasolacrimali laterali di varie forme. Altri caratteri, nella regione caudale del cranio e della mandibola, ricordano gli allosauroidi, e potrebbero indicare un analogo meccanismo di masticazione o predazione. I dilophosauridi furono i primi “brontofagi”? La coincidenza dell’espansione dei sauropodi basali nel Liassico sembrerebbe avvalorare l’ipotesi che fosse iniziato quel processo megaevolutivo di “corsa agli armamenti” tra sauropodi e theropodi che contraddistinguerà il resto del Mesozoico. Tuttavia, non bisogna generalizzare: le differenze morfologiche tra i vari dilophosauridi a livello di creste e rostri implicano una variabilità di ecologie e di stili di vita. A questo proposito, come evidenziato dalle posizioni filetiche risultate, è quasi certo che “Dilophosaurus” sinensis non sia congenerico con Dilophosaurus wetherilli (da ciò il mio uso delle virgolette per il sinensis)... attendiamo l’articolo in preparazione (mi pare di ricordare da parte di P.J. Currie) per conoscere la sorte nominale di D. sinensis... (in realtà la conosco già, ma non voglio rovinare il lavoro altrui diffondendo un nome senza averne diritto).
Per ragioni che non sappiamo, la prima età dei grandi theropodi si concluse piuttosto rapidamente: dopo una ventina di milioni di anni dall’inizio del Giurassico, il mondo dei dilophosauridi, popolato da sauropodi basali come Vulcanodon e Barapasaurus, thyreofori basali come Scelidosaurus, e da un numero imprecisato di forme basali ancora sconosciute, scomparve, per lasciare il posto all’Aurea Età dei dinosauri, che si sarebbe protratta con enorme successo fino alla fine del Cretacico.
Ma se i successivi dinosauri del Giurassico e del Cretacico svilupparono le straordinarie morfologie che oggi ammiriamo, forse un po’ del merito spetta alla pressione selettiva operata agli albori della loro storia dai Dilophosauridi, gli incoronati Signori del Medioevo dei Dinosauri.
*Qui inteso come “i crurotarsi non-crocodyliformi”.
**Megamatrice conferma l’ipotesi di Yates (2005) che interpreta il cranio BP/1/5278 come un esemplare giovanile di Dracovenator e non come un Coelophysidae.
Bibliografia:
Carrano MT, Sampson SD. 2004. A review of coelophysoids (Dinosauria: Theropoda) from the Early Jurassic of Europe, with comments on the late history of the Coelophysoidea. Neues Jahrbuch fur Geologie und Palaontologie, Monatshefte 9: 537–558.
Hu S. 1993. A new Theropoda (Dilophosaurus sinensis sp. nov.) from Yunnan, China. Vertebrata Palasiatica 31: 65–69.
Smith N.D., Makovicky P. J., Hammer W. R. & Currie P. J. 2007 Osteology of Cryolophosaurus ellioti (Dinosauria: Theropoda) from the Early Jurassic of Antarctica and implications for early theropod evolution. Zool. J. Linn. Soc. 151, 377–421. (doi:10.1111/j.1096-3642. 2007.00325.x)
Welles SP. 1984. Dilophosaurus wetherilli (Dinosauria, Theropoda): osteology and comparisons. Palaeontographica Abteilung A 185: 85–180.
Yates AM. 2005. A new theropod dinosaur from the Early Jurassic of South Africa and its implications for the early evolution of theropods. Palaeontologia Africana 41: 105–122.