Il dinosauroide di Dale Russell
(Russell e Seguin, 1982), l'ipotetico dinosauro dal piano corporeo
"umanoide" e capacità intellettive comparabili alle
nostre, è una delle creature di zoologia speculativa più celebri, e
tra quelle che hanno maggiormente ispirato dibattiti dentro e fuori
dalla scienza paleontologica. Ho parlato del dinosauroide e delle sue
varianti, e proposto mie personali versioni del concetto, in vari post in passato. Naish e Tattersdill (2021) ne hanno delineato la
storia in dettaglio ed hanno rimarcato il legame di questa speculazione
affascinante con la personalità e la formazione culturale di
Russell.
Il dinosauroide non è un animale
reale, e non è una specie paleontologica, dato che nella versione di
Russell, si tratta di una specie vivente in un "oggi
alternativo", "al posto dell'uomo", ovvero il prodotto
di una Storia Naturale alternativa alla nostra, in cui i dinosauri
non si sono estinti e la "nicchia senziente" è stata
occupata da un essere discendente dai dinosauri troodontidi invece
che dai mammiferi primati. Tuttavia, alcuni "cugini" del
dinosauroide creati dalla fantascienza sono più radicali dell'essere
russelliano, dato che sono ipotizzati vivere nel Mesozoico! Ovvero,
in alcune versioni del multiverso dinosauroideo, la specie di
dinosauro senziente non si realizza dopo il Mesozoico ma dentro e
durante il Mesozoico!
In questo post, esploro l'ipotesi che
una specie di dinosauro intelligente "quanto noi" possa
effettivamente essersi evoluta nel Mesozoico. Questo post affronta un
tema che mi appassiona da quando, ragazzino, scoprii il dinosauroide
di Russell: nella mia mente adolescenziale, ancora più affascinante
dell'idea che se non si fossero estinti i dinosauri avrebbero potuto
realizzare l'autocoscienza era l'idea che ciò fosse effettivamente
avvenuto prima dell'estinzione che chiude il Mesozoico.
Per valutare questa ipotesi, dobbiamo
prima analizzare l'ipotesi di Russell in termini quantitativi.
Russell definisce il dinosauroide come
una specie di oggi con quoziente di encefalizzazione simile a quello
umano, discendente dai troodontidi della fine del Cretacico (circa 70
milioni di anni fa), i quali erano dotati di un quoziente di
encefalizzazione da "maniraptoro evoluto". Pertanto, per
funzionare, l'ipotesi di Russell richiede il passaggio da un
"cervello da maniraptoro" al "cervello da uomo"
in circa 70 milioni di anni.
La logica dell'ipotesi di Russell ha
una premessa: che alla fine del Cretacico (70 milioni di anni fa), i
troodontidi avessero raggiunto un quoziente di encefalizzazione
superiore a quello di altri dinosauri del loro tempo. Questa premessa
è diventata un "fatto" tra gli appassionati di dinosauri
proprio in relazione all'ipotesi del dinosauroide. Troodon (ed
in generale i Troodontidae) sono ormai noti a livello popolare come
"i dinosauri più intelligenti", e sono generalmente
illustrati con un qualche tocco artistico volto a rimarcare tale
"intelligenza superiore". Questa idea è un mezzo mito,
mito che ha distorto i fatti paleontologici creando una falsa
distinzione intellettiva tra Troodontidae ed altri maniraptori.
In realtà, la forma dei calchi
endocranici, la morfologia e dimensione dell'encefalo ed i quozienti
di encefalizzazione dei Troodontidae sono del tutto analoghi a quelli
di Ornithomimidae ed Oviraptoridae. Infatti, è probabile che il
livello di encefalizzazione dei troodontidi non sia speciale rispetto
ad altri Maniraptoriformes. Sono i maniraptoriformi in toto ad
avere un quoziente di encefalizzazione relativamente elevato rispetto
agli altri dinosauri, non i soli troodontidi. Pertanto, è plausibile
che un "cervello da troodontide" sia una condizione
generale di tutti i maniraptoriformi, non solo di Troodon.
Prima che questa ultima affermazione
sia fraintesa, è bene chiarire cosa significa "cervello da
troodontide/maniraptoriforme": forma e dimensioni relative
dell'encefalo dei maniraptoriformi sono intermedi tra quelli di un
varanide (un rettile relativamente intelligente e reattivo) e quelli
di uno struzzo (un uccello non particolarmente intelligente ma
comunque molto reattivo). Pertanto, la "intelligenza di Troodon"
è qualcosa a metà strada tra un varano ed uno struzzo: un animale
agile, attivo, curioso, ma non certo un Premio Nobel della zoologia.
Questo va rimarcato, perché troppo spesso, a livello popolare, è
circolata la falsa idea che alcuni dinosauri (troodontidi,
dromaeosauridi) fossero animali "super-intelligenti", forse
come alcuni primati moderni. No, per "intelligente" qui si
intende "intelligente come un varano o uno struzzo", niente
di più sofisticato. Sicuramente più brillante di una tartaruga
delle Galapagos, ma non certo al livello di un corvo della Nuova
Caledonia. Forse vi sconvolgerà, ma è molto improbabile che
Velociraptor fosse più intelligente di una gallina (animale
comunque più intelligente di come spesso la dipingiamo, come ci
ricordano Cochi e Renato).
Tornando all'ipotesi di Russell,
quindi, essa si condensa in questa domanda: avendo a disposizione
70 milioni di anni, una linea evolutiva di dinosauri maniraptoriformi
potrebbe passare dalla "intelligenza da varano/struzzo" a
quella "umana"?
In base allo scenario originario di
Russell, questa domanda è puramente speculativa, fantascientifica,
perché Troodon non ebbe davanti a sé 70 milioni di anni di
storia disponibile.
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Hesperornithoides, un troodontide della fine del Giurassico, vissuto 80 milioni di anni prima di Troodon (artwork by S. Hartman) |
Ma se noi ammettiamo che la
"intelligenza da troodontide" sia una condizione condivisa
da gran parte dei Maniraptoriformes, allora non occorre avere come
dinosauro di partenza una specie della fine del Cretacico, perché i
maniraptoriformi appaiono molto prima, a metà del Giurassico! Ad
esempio, Hesperornithoides è un troodontide della fine del
Giurassico, vissuto 150 milioni di anni fa, ovvero 80 milioni di anni
prima di Troodon. Se facciamo partire l'evoluzione del
dinosauroide da Hesperornithoides, ecco che i 70 milioni di
anni richiesti dal modello evolutivo di Russell si dispiegano tutti
completamente dentro il Cretacico, e possiamo quindi ottenere un
animale con intelligenza umana intorno a 80 milioni di anni fa,
ovvero, già nel Campaniano, al tempo di albertosaurini,
lambeosaurini e ankylosauridi!
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In rosso, la durata della linea evolutiva dinosauroide. In blu, l'alternativa di uguale lunghezza ma che parte alla fine del Giurassico. La stella indica l'età dei primi maniraptoriformi.
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Se accettiamo questa premessa, allora
l'ipotesi di Russell diventa testabile scientificamente,
perché l'evoluzione dell'intelligenza dinosauriana si dispiegherebbe
nel tempo profondo reale della storia dinosauriana, e quindi potrebbe
aver lasciato tracce fossili.
Quanto è legittima una indagine volta
a cercare tracce di una specie intelligente di dinosauro nella
seconda metà del Cretacico?
Prima che concludiate che questa
ipotesi sia del tutto ridicola e priva di fondamento, e che andare
alla ricerca di possibili tracce fossili, o persino archeologiche, di
specie intelligenti nel Cretacico Superiore sia una perdita di tempo,
vi ricordo che milioni di persone credono all'esistenza di vita
intelligente nello spazio cosmico nonostante la totale assenza
diretta di prove, e che progetti come SETI (che cerca tracce di vita intelligente extraterrestre) siano visti da moltissime
persone come una nobile e legittima impresa scientifica spinta da
un'ipotesi perfettamente plausibile. Eppure, la possibilità di
incontrare un alieno di un sistema stellare lontano è molto più
remota che trovare un fossile di dinosauro...
Il punto della questione è quindi
capire se l'evoluzione di intelligenza "umana" sia una
tendenza frequente nella storia della vita, oppure sia piuttosto una bizzarria esclusiva della nostra storia particolare. Ma per
capire ciò, occorre cercare prove di questi fenomeni, e non
limitarsi a fare argomentazioni teoriche più o meno viziate dalle
personali posizioni filosofiche sulla natura dell'evoluzione e
dell'intelligenza. L'indagine paleontologica potrebbe fornire prove
pro o contro questo scenario? Io non sto sostenendo che tale
"dinosauroide cretacico" esista veramente, mi sto solo
domandando se la sua esistenza (o non-esistenza) sia testabile
scientificamente. Ad esempio, potremmo trovare stadi evolutivi
intermedi della sua filogenesi? Specie con intelligenza a metà
strada lungo la sequenza necessaria per arrivare alla specie "con
intelligenza umana"? Se sì, quanto e come la storia evolutiva
umana potrebbe essere un'utile analogia oppure una pericolosa
distrazione che ci porterebbe fuori strada? Specie diverse evolvono
l'intelligenza e la tecnologia in modo analogo oppure no? Se e come
potrebbero delle tracce di attività culturale dinosauriana essere
ancora oggi visibili sulla Terra, dopo molte dozzine di milioni di
anni?
Io ho gettato il sasso.
Sta a voi raccogliere la sfida.