Non è bizzarra la paleontologia? Risulta molto più facile trovare prove di eventi antichissimi per i quali non sappiamo se siano mai avvenuti, mentre per fenomeni più recenti, dei quali siamo sicuri che accaddero, non si trova mai traccia.
Di cosa parlo?
Il lupo è un mammifero molto ben documentato nei recenti strati fossili del Pleistocene. Sappiamo che i lupi fossili sono praticamente identici a quelli attuali. Inoltre, sappiamo che il lupo, coma altri canidi, è un animale sociale, nonché cacciatore cooperativo. Ebbene, nonostante sappiamo che il lupo è un cacciatore sociale, nonostante i fossili di lupo siano abbondanti (dato che è vissuto in un tempo molto prossimo a oggi), finora non è mai stato scoperto un branco fossile di lupo, né prove fossili della sua socialità!
Qualcuno, a questo punto potrebbe dirmi che non c’è nulla di strano, dato che è molto improbabile che un comportamento complesso come la caccia di gruppo possa preservarsi nei fossili. Eppure, rispondo io, sembra che questo normalissimo buon senso paleontologico scompaia quando si parla di theropodi.
Sebbene, a differenza dei lupi, noi non abbiamo alcuna prova diretta che essi fossero cacciatori sociali, e nonostante essi risalgano a strati molto più antichi di quelli dei lupi (e quindi abbiano una minore possibilità di preservarsi fino al presente), sembra incredibilmente facile scovare un “branco” di theropodi. Almeno così sembra a molti osservatori. Basta trovare un insieme di theropodi della stessa specie fossilizzati nello stesso sito che, immediatamente, qualcuno li interpreta come prove di un branco, e, di conseguenza, ipotizza battute di caccia sociale per i theropodi.
Riflettete sul paragone appena fatto tra lupi e theropodi. Non vi pare strano? Non nasce un sospetto? Perché dovremmo trovare “branchi” di predatori dei quali non abbiamo alcuna prova diretta che fossero cacciatori sociali, mentre non troviamo niente di simile per degli animali per i quali siamo molto sicuri, per non dire certi, che fossero cacciatori sociali?
La risposta, semplicemente, è che le “evidenti” prove di caccia di gruppo nei theropodi non esistono. O, meglio, che le prove esistono solo se credete di vederle.
Esistono prove sicure che i theropodi mesozoici fossero cacciatori sociali? La risposta è “NO!”. Abbiamo prove circostanziali, ovvero, dati che possono costituire un’evidenza solo se partiamo già con l’idea che siano prove. Queste prove circostanziali, però, non sono conferme. Infatti, come ho mostrato nel post sull’ipotesi saprofaga per Tyrannosaurus, non è sufficiente che un’idea sia plausibile per renderla valida: deve risultare la più plausibile nell’insieme delle alternative. Di fatto, l’ipotesi della caccia sociale non è l’interpretazione più plausibile delle evidenze circostanziali in nostro possesso.
Tralasciando i dati circostanziali, abbiamo dati evidenti, privi di ambiguità? Che vi piaccia o meno, essi non esistono.
Ma come, direte voi? Ed il famoso branco di Deinonychus vs. Tenontosaurus? Non è un branco di cacciatori fossilizzato?
Ho già parlato qui del famoso (anzi, famosi, dato che sono due) siti di Deinonychus citati spesso come “prova” della caccia sociale dei theropodi. Chi volesse i dettagli farà bene a rileggerlo. Per gli altri, ecco qui il riassunto (Roach & Brinkman, 2007):
- I due siti non mostrano prove inequivocabili di caccia sociale, ma solo l’associazione di carcasse di Deinonychus e Tenontosaurus, con tracce di predazione in entrambi.
- La tafonomia (il modo con cui sono fossilizzati) dei vari Deinonychus e i Tenontosaurus non è facilmente spiegabile se si seguisse l’ipotesi della caccia sociale.
- Al contrario, le analisi dettagliate suggeriscono che i Deinonychus non collaborassero, ma anzi, competessero tra loro per nutrirsi di carcasse di numerosi Tenontosaurus in fase di disseccamento. La tipologia del sito, l’abbondanza di scheletri di Deinonychus giovani e le condizioni paleo-ambientali, ricordano un banchetto di spazzini in lotta per le risorse, simili ai varani e agli avvoltoi. I theropodi in questione quindi non costituivano un branco coordinato, ma un’aggregazione egoistica di competitori in lotta tra loro.
- Una prova fossile incontrovertibile (un artiglio di Deinonychus conficcato nella coda di un altro Deinonychus) conferma infatti che i theropodi lottarono ferocemente per le risorse alimentari, e che gli esemplari giovanili di Deinonychus non solo furono uccisi, probabilmente da parte degli adulti (dei quali si rinvengono invece solo alcuni denti spezzati), ma persino diventarono un pasto più appetibile rispetto alle carcasse disidratate degli ornithopodi.
Pertanto, la spiegazione più semplice e plausibile dei siti a Deinonychus è che essi siano i resti di lotte feroci tra theropodi solitari che si aggregavano attratti dalle carcasse degli ornithopodi morti.
L’interpretazione brontofagica dell’anatomia Dromaeosauridae, inoltre, consolida l’ipotesi che questi theropodi non avessero bisogno di collaborare per attaccare ed abbattere animali aventi una massa di un ordine di grandezza superiore alla loro (ciò pare suggerito anche dalla famosa coppia dei dinosauri combattenti).
I casi dei dromaeosauridi appena citati sono stati per più di 25 anni le “prove” citate più spesso a sostegno di una cooperazione nella caccia tra i theropodi. Tuttavia, come ho mostrato sopra (rifacendomi a Roach & Brinkman, 2007), esiste una spiegazione più semplice, la quale è anche migliore, dato che interpreta meglio tutti i dati (anche quelli tafonomici dei due siti), e non richiede l'ammissione di un qualche grado di socialità e cooperazione tra i theropodi in questione. Pertanto, la principale prova a sostegno della caccia sociale è smentita, in favore di un'ipotesi più semplice e meglio in accordo con i dati paleontologici e biologici oggi noti.
Questo significa che anche altri siti citati come prove di socialità cooperativa devono essere re-interpretati? Penso di sì. Gli altri casi di presunte “socialità”, in generale, sono basati su bonebed di theropodi tutti della stessa specie (Coelophysis, Allosaurus, Mapusaurus, Albertosaurus), nei quali non è evidente alcuna traccia di altri animali, in particolare eventuali prede. L'ipotesi "sociale" vede questi siti come ecatombi avvenute su un gruppo coordinato di animali sociali. Tuttavia, esistono altre possibili interpretazioni, meno estreme.
Si dimentica che spesso i rettili e gli uccelli sono cannibali, e che molto spesso, sopratutto nei superpredatori (al vertice della catena alimentare), l’unico pericolo di essere predati proviene dai membri della stessa specie. Pertanto, proprio le associazioni composte da soli theropodi della stessa specie possono essere interpretate come evidenze di intensa competizione intraspecifica, che sfociava sovente nel cannibalismo. Anche se a noi il cannibalismo appare come un degradante peccato, un tabù, esso è molto diffuso negli animali, dai “protozoi” fino ai primati (per usare una fittizia e balorda scala della complessità vivente), e doveva, con tutta probabilità, essere diffuso anche nei theropodi. Perché ipotizzare l’esistenza di un indimostrabile sistema sociale quando, per interpretare una bonebed di carnivori, è sufficiente invocare la diffusissima pratica del cannibalismo come regolatrice delle dinamiche dentro le popolazioni di rettili carnivori? Se accettiamo che i Deinonychus si aggregassero e lottassero finendo anche con l'uccidersi e mangiarsi a vicenda, per le carcasse di Tenontosaurus stremati da una siccità, perché non pensare lo stesso per dei Mapusaurus, aggregati per contendersi una carcassa di un membro della stessa specie? Spesso, infatti, la causa di una bonebed è uno stress ambientale, come una siccità molto intensa, lo stesso genere di stress che negli animali attuali intensifica la competizione tra membri della stessa specie, e accresce, nei carnivori, i casi di cannibalismo (accadde, purtroppo, anche durante le guerre umane del passato, quindi non è così assurdo ipotizzarlo negli animali, come alcuni schizzinosi possono credere).
Perciò, pur non negando a priori la possibilità che qualche theropode dal sistema nervoso complesso possa aver evoluto una socialità cooperativa (accade in alcuni uccelli moderni), ritengo che finchè non avremo prove veramente solide di socialità cooperativa sia saggio non ipotizzare strutture sociali così elaborate nei theropodi, sopratutto quando abbiamo già prove zoologiche ed etologiche di comportamente nei rettili e negli uccelli che spiegano bene le associazioni fossili scoperte finora, senza invocare ipotesi sociali aggiuntive.
Eppure qualcuno potrebbe chiedere: “Ma i theropodi come potrebbero abbattere un sauropode adulto, senza collaborare tra loro? Un sauropode è troppo grande per un theropode solo, come lo è un elefante per un leone!” Non esistono solo i leoni, come paragoni... Potrei rispondere subito che l’abbattimento di un sauropode sembra più un’ossessione dei paleo-artisti che dei theropodi...
A parte le battutacce, nessuno si chiede se, con una tale abbondanza di sauropodi giovani e subadulti deducibile dalle covate scoperte in tutto il mondo, apparirebbe alquanto dispendioso perdere tempo dietro ad un grande adulto? In ogni caso, non è detto che un theropode solitario, se opportunamente equipaggiato, non riuscirebbe nell’impresa di uccidere un sauropode. Sapete già il resto della storia... Per una curiosa combinazione di eventi, proprio colui che più di tutti ha sostenuto, spesso senza prove, una caccia di gruppo per i theropodi, Robert Bakker, è anche colui che ha anche risolto l’enigma, proponendo un modello eco-morfologico che permette efficacemente ad un singolo theropode di abbattere un sauropode senza dover ricorrere all’aiuto di altri theropodi.
Ovvero, la “brontofagia".
IN CONCLUSIONE: DATO CHE FINORA NON ESISTONO PROVE EVIDENTI DI CACCIA SOCIALE TRA I THEROPODI MESOZOICI, NON CI SONO MOTIVI VALIDI PER SUPPORRE CHE ESISTESSE TALE COMPORTAMENTO. FINO AL GIORNO IN CUI SARANNO SCOPERTE PROVE EVIDENTI DI CACCIA SOCIALE, QUESTA IPOTESI RESTA NELL'AMBITO DELLA PURA SPECULAZIONE.
Roach & Brinkman, 2007 - A Reevaluation of Cooperative Pack Hunting and Gregariousness in Deinonychus antirrhopus and Other Nonavian Theropod Dinosaurs. Bulletin of the Peabody Museum of Natural History 48(1):103-138.
quindi escludi totalmente la possibilità di una vita "socialmente utile" da parte dei teropodi sia grandi che piccoli?
RispondiEliminasoprattutto mi interesserebbe sapere aqualcosa sull'accoppiamento..nel senso: gli struzzi vivono in branchi e durante la stagione dell'amore madschi e femmine si trovano gia insieme...
nei dinosauri gli incontri tra maschi e femmine avvenivano in modo casuale essendo le specie singole? o c'è la possibilità di una vita sociale quantomeno di coppia?
Non ho mai detto questo. Io non ho detto che escludo a priori tali comportamenti, ma dico che, in assenza di prove, nessuno ha motivi concreti per sostenere tali affermazioni, e che, pertanto, è più cauto assumere che tali comportamenti potrebbero non essere esistiti, sopratutto alla luce di altre spiegazioni che, senza invocare la caccia sociale, possono ugualmente spiegare i dati che abbiamo.
RispondiEliminaPurtroppo vedo che questo è il punto chiave di tutti i fraintendimenti quando si discute di certi aspetti (come l'etologia, le convergenze, il piumaggio, ecc...): io non nego un fenomeno del quale non ho prove, dico solo che, in assenza di prove, è ingiustificato (dal punto di vista scientifico) discutere di caccia sociale tra theropodi. Poi uno è libero di fare tutte le ipotesi che vuole, ma esse, per ora, restano nell'ambito della pura speculazione e della mera opinione personale (libera, sacrosanta, ma alquanto futile per progredire nella conoscenza scientifica).
Anche le domande che fai tu sono pienamente legittime dal punto di vista "filosofico", ma non irrisolvibili scientificamente, e quindi restano solo delle opinioni, dei punti di vista legati più al gusto soggettivo che a prove oggettive.
Ti interessa la mia opinione su quelle domande? Che valore avrebbe una mia risposta affermativa (ad esempio: "sì, secondo me poteva esserci vita di coppia") se poi non avrei alcuna prova per sostenerla?
Il fatto che ci possiamo fare una domanda sui dinosauri, non significa che possiamo (almeno per ora) avere una risposta scientifica, ovvero, una risposta che non dipende dalla soggettività di chi la formula, bensì solamente dall'oggettività delle prove portate per sostenerla.
Quasi tutta l'etologia dei dinosauri è, per ora, più una questione soggettiva che oggettiva, più legata alle opinioni ed ai gusti interpretativi che a vere e proprie prove. Io preferisco discutere solamente di questioni che possono essere validate da prove, e non credo che sia saggio accanirsi in discussioni prive di dati.
La caccia sociale è un "dogma" per molti, e questo nonostante non ci siano prove sufficienti per affermarne l'esistenza.
Forse esistevano theropodi cacciatori sociali, io non lo so, quindi non dico che non ne siano mai esistiti, ma dico solo che, per ora, non ci sono prove a suo favore, e quindi penso sia meglio non discuterne.
Analogamente, io ho prove che esistettero dromaeosauridi pennuti, ma non ho prove di allosauri pennuti. Forse esistettero allosauri pennuti, ma fino al giorno in cui avrò tali prove, non mi pare sensato discutere troppo di questa faccenda.
volevo semplicemente sapere se avevamo totale assenza di prove di questo tipo...
RispondiEliminaquindi alla domanda "i dinosauri avevano comportamenti sociali" si può solo rispondere con un " non abbiamo prove scientifiche a riguardo, solo ipotesi possibili ma non provate"..giusto?
Sappiamo che molte specie erano GRAGARIE (ovvero, che tolleravano la presenza, almeno in certe fasi della vita, di altri membri della specie), ma non possiamo sapere, dai fossili, se e come ci fossero interazioni più complesse.
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