Ho replicato l'analisi filogenetica di Zanno e Napoli (2025) apportando un paio di modifiche che qui spiego:
1- Ho rimosso la maggioranza degli outgroup, in particolare Majungasaurus, ed ho mantenuto solamente due tetanuri del Giurassico Medio (Monolophosaurus e Sinraptor): a differenza di Majungasaurus, che è un ceratosauro derivato della fine del Cretacico, due tetanuri giurassici sono probabilmente più simili morfologicamente alla condizione ancestrale dei tyrannosauroidi. Gli allosauroidi sono troppo derivati, e Compsognathus è basato su individui immaturi, quindi senza un protocollo che gestisca i caratteri immaturi, è meglio ometterlo da questa analisi.
2- Ho mantenuto nell'analisi tutti i tyrannosauroidi, reintegrando quelli che gli autori avevano escluso a priori.
L'analisi produce due risultati interessanti: i teratofoneini in Albertosaurinae e gli esemplari di Nanotyrannus in un nodo con Dryptosaurus. Qui, discuto solo il secondo risultato.
L'eventualità di un legame tra Nanotyrannus e i tyrannosauroidi basali del tardo Cretacico della Appalachia è discusso da Zanno e Napoli (2025), anche se l'analisi impostata dagli autori non ottiene consistentemente un nodo Dryptosauridae (ciò li induce a introdurre un clade chiamato Nanotyrannidae, distinto dai dryptosauridi). Tuttavia, come mostra il risultato qui sopra, tale distinzione potrebbe essere più un artefatto dell'analisi che un effettivo segnale filogenetico. L'ipotesi di una stretta affinità tra Dryptosaurus e Nanotyrannus (con eventuale sinonimia a livello di genere [con un genericometro tarato su lumper] ma non a livello dispecie dato che i due taxa differiscono per varie autapomorfie) è stato discussa alcuni anni fa in un abstract. L'ipotesi è intrigante, ma richiede una comparazione più dettagliata di quella presente in quell'abstract.
In effetti, i due taxa condividono una peculiarissima combinazione di proporzioni dell'arto anteriore (omero corto con primo dito molto lungo): è quindi necessario investigare nel dettaglio ulteriori affinità, perché potrebbe essere la prova di un clade tardo-cretacico distinto da Tyrannosauridae.
Dal punto di vista stratigrafico, l'ipotesi Dryptosauridae per Nanotyrannus ha un enorme pregio, quello di annullare praticamente la ghost lineage di questo taxon, dato che Dryptosaurus è più o meno contemporaneo (l'alternativa invece deve estendere la linea nanotyrannide indietro fino alla metà del Cretacico). Come discusso in parte anche da Zanno e Napoli (2025), è quindi possibile che Nanotyrannus sia un immigrato dall'Appalachia ("provincia" natale dei dryptosauridi): ciò spiegherebbe l'assenza di "nanotyrannidi" in livelli precedenti della Laramidia, prima del ripristino di collegamenti terrestri tra Laramidia e Appalachia.
Questo scenario merita ulteriori investigazioni.

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