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Questo secondo caso riguarda ossa identificate nel 2008 da un giovane geologo, Flavio Panin, e descritte in via preliminare nello studio pubblicato in questi giorni. Le ossa includono la parte posteriore di un tetto cranico, una vertebra cervicale, alcuni denti e una serie di ossa lunghe di difficile interpretazione. La morfologia del cranio esclude l'attribuzione ai metriorinchidi o agli ittiosauri, ed è compatibile con un plesiosauro pliosauride. Allo stato attuale delle conoscenze, non si può escludere che i resti siano riferibili quindi ad Anguanax.
Ringrazio Flavio Panin per la scoperta e segnalazione alle autorità competenti, ed a Fabrizio Bizzarini per avermi ingaggiato per l'identificazione e descrizione dei resti.
Bibliografia:
Cau A., Bizzarini F. 2020 - Preliminary report of a new pliosaurid specimen (Reptilia, Plesiosauria) from the Rosso Ammonitico Veronese Formation (Middle-Upper Jurassic of Italy). Bollettino della Società Paleontologica Italiana 59: 175-177. doi:10.4435/BSPI.2020.14
Cosa succede poi a simili resti?
RispondiEliminaE tutto quello che sarebbe possibile rinvenire nelle cave ma viene tritutato?
Matteo Gallo
Tutto quello che non è identificato e portato in un museo prima o poi si distrugge, per erosione o per mano dell'uomo.
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