Nel terzo più bel film sui dinosauri
nella storia del cinema, un iper-vitaminico e ipo-realistico
Spinosaurus fa letteralmente a cazzotti con un Tyrannosaurus.
Aldilà della ovvia implausibilità biomeccanica dello scontro,
l'obiezione classica verso quella scena è che spinosauridi e
tyrannosauroidi giganti non si sono mai incontrati, dato che i due
gruppi sono noti in differenti regioni (Africa vs Asiamerica) e
momenti (Cenomaniano vs Maastrichtiano) del Cretacico.
Eppure, sta lentamente emergendo una
possibilità molto eccitante, almeno per gli appassionati di
theropodi veri, non di mostri cinematografici. Forse, spinosauridi
giganti e tyrannosauroidi giganti convissero assieme, nelle medesime
regioni. E la cosa affascinante è che, forse, lo sapevamo già da
tempo...
Andiamo per gradi.
In un commento marginale, Novas et al.
(2013) menzionano lo status tassonomico di Spinosaurus B,
taxon problematico, per alcuni ritenuto valido e riferibile a
Spinosaurus, per altri considerato una chimera, ovvero
l'erroneo assemblaggio di resti vertebrali di Spinosaurus
assieme ai resti appendicolari di un altro theropode, più gracile e
cursore. Novas et al. (2013) sostengono l'ipotesi chimerica (ricordo
per quei pochi che non hanno seguito tutto lo Spinodramma recente,
che i nuovi resti di Spinosaurus descritti da Ibrahim et al.
2014, e tutta la diatriba conseguente, non erano stati ancora
pubblicati quando Novas e colleghi pubblicarono la loro revisione dei
theropodi patagonici). Novas et al. (2013) notano le somiglianze tra
gli ungueali del piede di Spinosaurus B e quelli del
megaraptoride Australovenator, e concludono che gli arti di
Spinosaurus B possano essere riferiti ad un megaraptoride, il
primo africano. Dato che Megaraptoridae è riferito da Novas et al.
(2013) a Tyrannosauroidea (ipotesi che condivido), secondo questa
ipotesi gli arti di Spinosaurus B potrebbero appartenere al
primo tyrannosauroide trovato in suolo africano.
Attualmente, io propendo nel
considerare Spinosaurus B un esemplare valido, non-chimerico,
quindi non condivido l'interpretazione sostenuta da Novas et al.
(2013) su un megaraptoride nella associazione fossile di Baharija.
Quindi, rimuoviamo il fantomatico megaraptoride coevo di Spinosaurus.
Lasciamo l'Africa e spostiamoci in
Patagonia.
Motta et al. (2016) descrivono una
nuova località a theropodi dalla Formazione Huincul
(Cenomaniano-Turoniano) della Provincia di Rio Negro (Argentina).
Sebbene buona parte degli esemplari rinvenuti siano ossa isolate e
poco associate, gli autori identificano un abelisauroide, un
maniraptoro (forse unenlagiino), oltre ad un postorbitale dalla
morfologica unica – che riferiscono ad un nuovo
carcharodontosauride distinto da Giganotosaurus e Mapusaurus,
Taurovenator violantei – ma sopratutto (rilevante per questo
post) una serie associate e semi-articolata di vertebre (una sacrale
e varie caudali) che riferiscono ad un nuovo taxon: Aoniraptor
libertatem.
Le vertebre di Aoniraptor
mostrano una interessante combinazione di caratteri. Sia la sacrale
che le caudali hanno centri relativamente allungati. La sacrale e la
prima caudale hanno forami pneumatici nel centro vertebrale. Gli
archi neurali delle caudali anteriori presentano laminazioni che
collegano coste e zigapofisi, e la base della costa al centro
vertebrale. Le lamine spinoprezigapofiseali sono ben sviluppate, la
spina neurale è estesa in lunghezza ma non in altezza, e presenta il
margine dorsale concavo. Infine, gli archi emali presentano il canale
emale chiuso e un forame pneumatico. La maggioranza di questi
caratteri è tipica dei megaraptori e dei tyrannosauridi, ad
ulteriore conferma del legame tra questi due cladi. Motta et al.
(2016) notano che buona parte di questi caratteri sono presenti anche
in Deltadromeus e nel materiale vertebrale riferito da Stromer
a Bahariasaurus. Una interessante revisione proposta dagli
autori è di di re-interpretare le vertebre dorsali dell'olotipo di
Bahariasaurus come caudali anteriori, dato che non presentano
parapofisi e sono simili a quelle di Aoniraptor nelle
proporzioni, pneumatizzazione e forma della spina neurale. Siccome
non è la prima volta che vertebre attribuite da Stromer a dorsali
posteriori sono state re-interpretate come caudali anteriori (ad
esempio, io suggerii questa idea per la dorsale più posteriore
dell'olotipo di S. aegyptiacus), l'idea non è tanto
peregrina. La loro interpretazione generale su Aoniraptor è
suggestiva, e ha come conseguenza quella di collocare questo nuovo
taxon nei bahariasauridi, e questi ultimi tra i tyrannosaurodi,
probabilmente prossimi ai megaraptori.
Se questa ipotesi fosse confermata,
avremmo una distribuzione globale di Tyrannosauroidea a metà del
Cretacico, con Megaraptoridae in Australia e Sud America,
Bahariasauridae in Africa, e i soliti tyrannosauridi “classici”
in Laurasia. La presenza di tyrannosauroidi africani collegherebbe
finalmente i megaraptoridi dei continenti meridionali con le forme
eurasiatiche, colmando quel gap paleogeografico che molti
trovano difficile da accettare.
Non nascondo che questa interpretazione
mi intrighi molto, anche perché in alcune iterazioni recenti di
Megamatrice risulta che il fantomatico “femore gigante di
Deltadromeus” dal Cenomaniano dell'Egitto si colloca coi
megaraptori in Tyrannosauroidea. Se l'idea dei Bahariasauridi esterni
a Ceratosauria può risultare stonata per chi da un decennio li ha
collocati con gli abelisauroidi, è da notare che nella recente
revisione di Elaphrosaurus (Rauhut e Carrano 2016) si
sollevano dubbi sulla collocazione di Deltadromeus nei
ceratosauri.
Ad ogni modo, l'intrigante ipotesi che
i bahariasauridi siano tyrannosauroidi (o meglio, per priorità, che
i megaraptori siano dei bahariasauridi) richiede ulteriori resti, più
completi, per trovare un robusto sostegno. Ad esempio, siamo tutti in
attesa che il bizzarro theropode didattilo patagonico simile a
Deltadromeus (annunciato recentemente in un congresso,
Apesteguia et al. 2013) sia pubblicato ufficialmente... L'omoplasia è
pervasiva in Theropoda, ed una coda isolata può essere collocata in
un clade che non è il suo per un mero effetto del campionamento nei
caratteri analizzati.
Bibliografia:
Apesteguía, S., Makovicky, P. J.,
Smith, N. and Juárez Valieri, R., 2013, A new theropod with a
didactyl manus and African affinities from the Upper Cretaceous of
Patagonia, Argentina: VIII Congreso Latinoamericano de Paleontología
and XIII Congreso Mexicano de Paleontología, 2013.
Matías J. Motta, Alexis M. Aranciaga
Rolando, Sebastián Rozadilla, Federico E. Agnolín, Nicolás R.
Chimento, Federico Brissón Egli, and Fernando E. Novas. 2016. New
theropod fauna from the Upper Cretaceous (Huincul Formation) of
northwestern Patagonia, Argentina.
In: Cretaceous Period: Biotic Diversity
and Biogeography. Bulletin of the New Mexico Museum of Natural
History and Science 71: 231-253.
Novas, F. E., Agnolin, F. L., Ezcurra,
M. D., Porfiri, J., Canale, J. I., 2013, Evolution of the
carnivorous dinosaurs during the Cretaceous: The evidence from
Patagonia: Cretaceous Research, v. 45, p. 174–215.
Rauhut, O.W.M., and Carrano, M.T.2016).
The theropod dinosaur Elaphrosaurus bambergi Janensch, 1920,
from the Late Jurassic of Tendaguru, Tanzania. Zoological Journal of
the Linnean Society, (advance online publication).
Stromer, E. 1934. Ergebnisse der
Forchungsreisen Prof. E. Stromers in den Wüsten Agyptens. II.
Wirbeltierreste der Baharije-Stufe. 13 Dinosauria: Abhandlungen
Bayerische Akademie Wissenchafte Atheilungnaturwissenchaften
Abteilung Neue Folge, v. 22, p. 1–79.
Very interesting. So the position of Megaraptora within Tyrannosauroidea continues to grow stronger with each passing paper. Bahariasaurus & Deltadromaeus as Megaraptorans? I always pictured them as Ceratosaurs. Than again, I've been wrong before, so who knows what'll happen next.
RispondiEliminaIt's good that people are finally figuring out the placement of the dubious "ceratosaurs". What were once misunderstood theropods whose bones lay out in a vast desert are now fast becoming more well-studied. If the Sahara taxa were indeed a family of megaraptorans, I'm wondering if they developed distinct proportions from other theropods. I could easily see a clade of megaraptorans diverge from an ancestral node in the southern hemisphere and evolve smaller, more gracile and elongate heads and larger arms and legs for the pursuit of small- to medium-size game. This would make sense ecologically as the multitude of theropod genera with different morphologies and likely different niches would restrict ecological space. Might bahariasaurid megaraptorans be specialist hunters of medium-sized terrestrial game?
RispondiEliminaRegards,
Chase B.
Stamford Museum
Ma se le prove che megaraptora si collochi in tirannosauroidea sono così evidenti, quali sono le prove che la confutano e che quindi fanno pensare ancora al resto dei paleontologi che faccia parte di carcharodontosauria? Si pensa ad una convergenza evolutiva? Mi sembra troppo convergente per esserlo. Forse delle conseguenti problematiche di classificazione per il clade carcharodontosauria o neovenatoridae? Oppure non so niente di classificazione.
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