Parsons e Parsons (2015) descrivono i
resti di un theropode di piccola taglia dalla Formazione Cloverly del
Montana (USA). L'esemplare mostra sinapomorfie di Dromaeosauridae ed
è riferito a Deinonychus. L'analisi istologica delle ossa
indica un'età alla morte tra 1 e 2 anni, ed uno stadio
immaturo-subadulto per l'esemplare. Ciò concorda con l'attribuzione
a Deinonychus, i cui esemplari adulti hanno un'età di circa
10-13 anni. L'esemplare completo è stimato in circa 130 cm di
lunghezza ed una massa di 7-9 kg. Alcune differenza con gli esemplari
noti di Deinonychus sono interpretate come caratteri
giovanili: confrontato con agli adulti, il cranio è relativamente
più grande rispetto alle vertebre, ma ha proporzioni più gracili.
Il coracoide è relativamente più grande che nell'adulto, e la mano
mostra falangi relativamente più lunghe e gracili. Il tubercolo
flessorio del secondo ungueale del piede è meno prominente. Sebbene
non si possa escludere che queste differenze siano in parte dovute
esclusivamente a differenze individuali, è interessante che siano
comparabili a quelle che si osservano nell'olotipo di Bambiraptor,
un altro Dromaeosauridae basato su un esemplare immaturo, che quindi
convalidano l'interpretazione “ontogenetica” di queste differenze
rispetto a Deinonychus più maturi.
Parsons e Parsons (2015) suggeriscono
che la presenza di arti anteriori relativamente più allungati
rispetto alla condizione adulta, in animali (piumati) con una massa
attorno ai 10 kg (quindi sotto la massa dei maggiori volatori
viventi) potrebbe indicare una qualche capacità aerodinamica nei
giovani Deinonychus. Dato che il volo battuto è
esclusivamente una caratteristica dei Pygostylia derivati dotati di
ampio sterno ossificato, coracoide espanso prossimodistalmente ed
omero più robusto del femore, si può tranquillamente escludere una
forma di volo battuto in questi dromaeosauridi. Nondimeno, una
qualche capacità planatoria, analoga a quanto discusso per alcuni
Microraptoria, potrebbe essere postulata anche nei giovani
Deinonychus?
Purtroppo, questo esemplare è troppo frammentario per dilungarsi in
questa ipotesi. Pur non escludendo qualche forma di funzionalità
aerodinamica distribuita nei paraviani basali, per testare questa
ipotesi occorre avere esemplari ben più completi (e dotati di
traccia del piumaggio per determinare la superficie alare).
[aggiornamento metodologico:
Commento di metodologia filogenetica
all'articolo di Parsons e Parsons (2015).
La loro figura 1 mostra la porzione
dromaeosauridae della filogenesi di Turner et al. (2012) modificata
inserendo anche l'esemplare da loro descritto.
La topologia è
problematica per due motivi (in parte collegati):
- tra i taxa analizzati ci sono diverse “versioni” di Unenlagia e Neuquenraptor. L'analisi di Turner et al. (2012) ha testato alternative ipotesi sullo status di Unenlagia e Neuquenraptor (analizzati alternantivamente come taxa distinti o come un unico taxon), e di conseguenza nella matrice include differenti versioni dei due taxa (come stringa distinta con le varie specie di Unenlagia e Neuquenraptor incluse separatamente, con Unenlagia comprendente le sue due specie unite in un'unica stringa ma distinta da Neuquenraptor, ed infine con Unenlagia e Neuquenraptor a formare un unico taxon-stringa). Ovviamente, non ha senso includere tutte queste differenti versioni dei due taxa: o si include la stringa singola che li include tutti, oppure si includono le varie stringe dei taxa distinti e si omette la stringa “Unenlagia + Neuquenraptor”. Purtroppo, dalla fig. 1 di Parsons e Parsons (2015) si vede che gli autori hanno tenuto tutti le stringhe, di fatto includendo delle ripetizioni dei due taxa.
- Nonostante Neuquenraptor sia incluso “due volte” (una come taxon a sé ed una come sinonimo fuso a Unenlagia), le due “versioni” si collocano in parti distinte di Dromaeosauridae: ciò è alquanto anomalo, dato che due taxa aventi una totale sovrapposizione di codifiche (“Neuquenraptor” è niente altro che un sottoinsieme di informazioni del taxon “Unenlagia + Neuquenraptor”) dovrebbero collocarsi nel medesimo nodo (e creare al più politomia).
Alla luce di questi due bizzarri
risultati (come traspaiono dalla fig. 1) ho il sospetto che l'analisi
svolta da Parsons e Parsons (2015) sia molto poco plausibile sia sul
piano metodologico che interpretativo. Notare inoltre che Balaur
e Tsaagan risultino dei dromaeosaurini invece che dei
velociraptorini (questo ultimo è il risultato “classico” che si
ottiene con la matrice di Turner et al. (2012) per quei due taxa),
cosa che fa sospettare che l'analisi svolta dagli autori non abbia
esplorato a sufficienza lo spazio delle topologie parsimoniose,
ottenendo un albero subottimale.
Ho quindi replicato l'analisi,
inserendo l'esemplare descritto da Parsons e Parsons (2015) nella
matrice di Turner et al. (2015), usando solamente “Unenlagia
+ Neuquenraptor” ed escludendo le altre versioni dei due
unenlagiini patagonici.
Il risultato è il sequente:
Il nodo velociraptorino basale comprendente il nuovo esemplare e Bambiraptor è confermato, e suggerisce che i due siano attratti raciprocamente dalla loro morfologia immatura.
Bibliografia:
Parsons WL, Parsons KM (2015).
Morphological Variations within the Ontogeny of Deinonychus
antirrhopus (Theropoda, Dromaeosauridae). PLoSONE 10(4):e0121476.
Affascinante. Mi vengono in mente i piccoli fagiani che sbattono le ali ancora non ben sviluppate per attutire cadute da punti di lancio relativamente bassi (rami, sassi ecc ecc...), anche se ovviamente tenendo conto delle notevoli differenze anatomiche le dinamiche sarebbero in ogni caso ben diverse. D'altronde se non erro vi è in ballo l'ipotesi che i giovani Deinonychus potessero avere abitudini almeno parzialmente arboree, un pur "goffo" planare li avrebbe potuti aiutare in un caso simile.
RispondiEliminaQuindi la domanda che ti posero qualche tempo fa, cioè se questo tipo di dinosauri potesse anatomicamente compiere gli stessi movimenti che compiono le galline quando ad esempio saltano il recinto e battono le ali per aria, potrebbe avere una nuova risposta?
RispondiEliminaAlessandro (MI)
Adoro le domande ipotetiche con il condizionale su domande. Sì, la domanda potrebbe avere una nuova risposta. Perché... qualsiasi domanda *potrebbe* avere una nuova risposta...
EliminaTi andrebbe di chiarirmi questa frase:
RispondiEliminadato che due taxa aventi una totale sovrapposizione di codifiche (“Neuquenraptor” è niente altro che un sottoinsieme di informazioni del taxon “Unenlagia + Neuquenraptor”) dovrebbero collocarsi nel medesimo nodo (e creare al più politomia).
Il taxon più inclusivo potrebbe avere informazioni che il taxon meno inclusivo non ha. Queste informazioni in più o in meno potrebbero spostare il risultato dell'analisi.
Sì, potrebbero spostare il risultato, ma in ogni caso, il taxon con meno codifiche sarebbe sempre "trascinato" dietro l'altro ed andrebbe a collocarsi con lui comunque. Se uno dei due (diciamo, la specie B nella coppia A e B) è solo "una parte" dell'altro A, non è possibile che sia collocato dall'analisi assieme ad una terza specie C, perché comunque quella relazione (B + C) sarebbe basata su caratteri che anche la specie A possiede. Non può risultare che A e B si collochino su nodi distinti tra loro.
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