Questa immagine è stata "riesumata" da Davide Bonadonna ed ha generato una piccola discussione tra me, Davide, Andrea Pirondini e Alessandro Carpana. Si tratta delle prime 2 pagine di un libro per ragazzi appartenente alla collana "Guarda e Scopri" della AMZ Editore, pubblicati negli anni '70 e '80 del secolo scorso (detto così sembra il Paleozoico, e se ci penso, in effetti sono almeno 25 anni fa). La tavola mostra una carrellata di fauna Fanerozoica, con una particolare enfasi sui rettili mesozoici, dato che il libro in questione è dedicato ai "Rettili della Preistoria".
Come molti altri amici, anche io ho una copia di quel libro, l'edizione 1986. Lo custodisco gelosamente perché è una piccola perla di paleoarte-vintage. Come ha notato Davide, l'opera è molto potente nell'impatto visivo, grazie alla grande "forza evocativa" delle immagini pittoriche. Lo stile generale delle tavole è "alla Burian", quello dominante nella paleoarte europea dell'epoca. Siamo a metà degli anni '80 e la "Rinascita Dinosauriana" è ancora un concetto elitario relegato ad una parte eterodossa del mondo accademico americano, pertanto è superfluo notare le interpretazioni anatomiche oggi superate, o gli errori di associazione faunistica (anche se a volte un po' pacchiani anche per l'epoca, come mettere Tyrannosaurus e Diplodocus assieme in una scena). L'unica vera critica "didattica" è secondo me la deformazione dei tempi geologici nel grafico, che poteva indurre inconsciamente ad una errata comprensione dei tempi evolutivi: anche se in alto sono indicate le datazioni assolute, l'impatto visivo immediato della serie cronologica può dare l'impressione, al lettore non attento e ignaro della durata dei tempi geologici, che le tre ere Paleozoica, Mesozoica e Cenozoica abbiano delle durate comparabili. In realtà, il Paleozoico dura più di Mesozoico e Cenozoico messi assieme, ed il Cenozoico è molto più breve degli altri, dato che dura come il solo periodo Cretacico del Mesozoico.
A parte queste note, la tavola resta veramente suggestiva, sopratutto se rivista con gli occhi della memoria di un bambino innamorato della paleontologia. Coma nota anche Davide, parte della grande potenza immaginifica di queste opere (almeno per quelli della "mia" generazione, nati prima del 1985) sta nel mezzo "autoritario" e "paterno" che li ha trasmessi, il libro. Oggi, chiunque può scaricare dalla rete tutta la paleoarte che vuole, e spesso senza alcuna capacità di discriminare la qualità dalla mediocrità, l'originale dal meramente plagiato, non riesce a separare gli stili e le "correnti". Ciò è deleterio per la maturazione critica del gusto nel bambino e nell'adolescente, i principali fruitori della paleoarte. Sovrasaturato da paleoarte di tutte le forme e qualità, il giovane lettore si disperde, ed il suo gusto si diluisce, privo di una "figura paterna" capace di indirizzarlo. In quel piccolo libro del 1986, invece, è presente lo stile canonico, uniforme e "istituzionalizzato" derivante dalla grandissima (e meritata) autorità artistica di Z. Burian. Pertanto, il libro si faceva tramite della "sacralità" artistica universalmente riconosciuta, ed il giovane lettore poteva conservare e ammirare direttamente quella che, senza dubbio, era l'espressione codificata del sapere paleontologico. In questo atto avveniva una "educazione" alla paleoarte, che oggi mi pare si stia perdendo. Questa "istruzione" iconografica, oggi è dissolta dalla massificazione paleoartistica. Non è detto che ciò abbia solo difetti, ma è sicuramente la dimostrazione che un epoca è conclusa, e che persiste solo nel cuore di chi (come me) fu un bambino in quel periodo.
Ti odio.
RispondiEliminaAvendo detto che hai l'edizione dell'86 sono ovviamente andato a vedere a quando risale la mia e, pur sospettandolo, ho letto con orrore 1972... ;-)
Scusa, manca la firma.
RispondiEliminaDavide B.
La tua edizione ha più valore della mia.
RispondiEliminaE io non ce l'ho quel libro... e non trovo più "Quando l'uomo non c'era", la prima edizione, di Burian, anche se l'avevo martoriato a furia di sfogliarlo e l'avevo pure orrendamente mutilato di qualche pagina!!!...
RispondiEliminaAndrea/GGD!
io ho tutti i guarda e scopri, e nessuno me li tocca.
RispondiEliminavi faccio notare una cosa: illustratori come sergio budicin e altri (tutti italiani, della collana) hanno una freschezza di tecnica superiore a burian stesso. a parte che usavano tempere e non olio, ho sempre notato una maggiore plasticità e dinamicità nella maggior parte degli illustratori di guarda e scopri. burian ha un vantaggio nell'atmosfera, ma ripeto, dipende soprattutto dalla tecnica usata.
Troco
inoltre: andrea, tu dici volume dedicato ai rettili della pristoria. sbagliato.
RispondiEliminail titolo originale è: gli animali della preistoria. nelle edizioni degli anni 70 e nelle riedizioni anni 80 è rimasto tale. l'ultima edizione ine anni ottanta, quella che hai tu, spacca il volume in due dedicandone uno ai rettili e uno ai mammiferi, ma utilizzando praticamente gli stessi contenuti, con piccole aggiute.
Troco
Queste differenze di tecnica che producono stili distinti sono interessanti: da non-artista mi sono del tutto ignote.
RispondiEliminaTroco, io ho parlato dell'edizione 1986, l'unica che ho, ed essa si intitola "Guarda e Scopri i Rettili della Preistoria".
Non ricordavo che esistesse una versione estesa con anche i memmiferi (sebbene qualcosa non mi è nuovo... forse una volta l'ho vista... scavando nei ricordi). Mi piacerebbe vederla. Probabilmente è quella che ha Davide (che cita una edizione del 1972).
Io tengo la versione brasiliana, pubblicata circa 1974-75.
RispondiEliminaIn Brazil, it was part of a collection "Os Bichos" (The Animals) with 4 books, and a fifth additional book "Os Bichos Evoluem" (The Animals Evolve); later generates a homonym sticker album and a thinner lone magazine "Monstros da Pre-Historia" (Prehistory Monster) containing only the prehistoric beasts from the Collection. It was my ABC in Paleontology, beside Naturama collection's Brazilian version.
RispondiEliminaio ho una ristampa del 72 e una dell'82 (recuperata su ebay). la serie guarda e scopri ebbe una svolta commerciale proprio nell'85-86: non ho capito con quale criterio ma tolsero sei pagine ad ogni volume assotigliandolo, misero una banda colorata nella metà superiore della copertina.
RispondiEliminale edizioni anni 70 avevano copertina tutta illustrata e retro bianco. le edizioni inizio anni 80 avevano il retro con le anteprime degli altri volumi, e rifecero alcune prime di copertina, con composizioni in cui un animale era principale rispetto agli altri. i numeri dal 11 in poi avevano questa caratteristica anche nelle edizioni anni 70. io mi son fatto uno studio approfondito sulle tre versioni (solo della 70' ho tutti i numeri), e (so che ti interessa) si vede proprio l'evoluzione commerciale della serie. le versioni dell'86 sono le meno accattivanti, oltre a sfoltire le pagine cambiava la carta, già cambiata e plastificata nelle versioni dell'80, rispetto a quelle anni 70, che avevano la classica carta che ora inizia a ingiallire.
nella serie dell'86 si nota l'accorpamento dei volumi 8 e 9 (gli animali della spiaggia e della costa e gli animali del mare e della laguna) in un unico unmero 9. invece si sdoppiò il volume numero 16, gli animali della preistoria che divenne uno: i rettili e l'altro: i mammiferi.
così a occhio, credo che la serie stava riscuotendo sempre meno successo, e decisero di renderla più leggera per costare meno in produzione, accorparono un numero noioso sul mare e divisere in due quello più "trendy" della preistoria. queste sono ovviamente conclusioni mie personali, ma come puoi vedere, BEN FONDATE!
Troco
scusa il disturbo ma ti volevo chiedere visto che mi sembra che devi aver parecchi di quei volumi, se hai o se conosci qualcuno che ha i volumi 21 del cavallo e 22 del cavallo e l'uomo visto che sono gli unici che ancora mi mancano! grazie
Eliminaanzi prima di ricevere smentite correggo l'errore:
RispondiEliminale pagine in meno per volume sono 12, quindi 6 animali (visto che ogni animale occupava due facciate).
nella serie anni 86, i volumi 8-9-10 vennero accorpati in due volumi , in pratica il volume 9 venne diviso un po con l'8 e un po col 10, tenendo conto dello sfoltimento di 12 pagine per volume quindi con una perdita in totale di un intero volume + 24 pagine.
ovviamente il prezzo continuava a salire, mentre il prodotto scendeva.
ah, un'altra rettifica: il testo molto fanciullesco dei primi volumi venne cambiato in alcuni casi con un testo più per ragazzi, senza in realtà aggiungere nulla di più.
T
Bellissimi ricordi. Anche io ho la versione anni '70 e quel libro, insieme a Quando l'uomo non c'era e un L'età dei mammiferi della Mondadori, mi hanno aperto mondi non solo sui dinosauri, ma anche sui mammiferi preistorici. Tavole meravigliose, evocative, come dovrebbe essere la divulgazione scientifica per ragazzi. Avevo 6-7 anni, e da quel momento mi sono "perso" nella paleontologia. :)
RispondiEliminaDiego
Anche la versione italiana degli anni 70 aveva dei numeri aggiuntivi: Gli Animali in Pericolo, Gli Animali da Salvare (la stessa cosa direi...), I Piccoli dei Piccoli Animali e I Piccoli dei Grandi Animali. Insomma volevano fare cifra tonda a 20.
RispondiEliminaUn opera del genere al giorno d'oggi costerebbe troppo a un editore, infatti si usano le foto. E la moda attuale è quella del dinosauro (tanto per tornare in tema) iperrealistico. Il risultato è che, almeno qui in Italia, si usano prodotti che arrivano dall'estero, o immagini prodotte qui a bassissimo costo, di qualità spesso ributtante e che di realistico non hanno praticamente nulla. Figurarsi l'IPERrealismo.
Come diceva Troco invece, ogni volume completamente illustrato con quello schema fisso ci raccontava delle piccole storie (spesso assurde a rileggerle oggi) ma che la straordinaria maestria dei disegnatori rendevano estremamente suggestive ed evocative.
Chi di noi non ricorda i due tirannosauri che si scontrano per la carcassa? Bene, mia figlia (2 anni e mezzo), non ci pensa un istante e va spedita a cercare quella scena per farsela descrivere da me (non ne posso più...).
Sono convinto che se anche fosse stato possibile fotografare una tale scena, non sarebbe risultata tanto intensa come nella rappresentazione illustrata.
Davide B.
Ehhh già, sarebbe bello se qualche paleoartista di oggi rifacesse una tavola con 2 tyrannosaurus che combattono per una carcassa di ornithopode...
RispondiElimina;-)
He, he, magari con qualche piuma qua e là ma non troppo bavosi...
RispondiEliminaDavide B.
io sono di un'altra generazione... quella che si è appassionata di paleontologia con "dinosauri: misteri svelati e nuove incognite" illustrato da Stefano Maugeri! è un libro fantastico, una vera e propria opera di divulgazione scientifica, ed è stato uno dei primi libri in Italia "figli" della "dinosaur reinassance"! qualcuno sa se lo hanno mai aggiornato? e che fine ha fatto Maugeri? personalmente lo ritengo un paleoartista eccezionale, ma non ho mai visto una sua opera aggiornata alle moderne teorie!
RispondiEliminaGiacomo
sono 22 in tutto con il cavallo e il cavallo e l'uomo, a partire dagli anni 80.
RispondiEliminaTroco
Blessed God in Heaven, credo di avere questo libro da qualche parte! Il che, per uno nato nel '92, è notevole... Purtroppo in Italia il materiale divulgativo sui Dinosauri si rinnova con una lentezza esasperante.
RispondiEliminaDi libri con ricostruzioni che oggi potremmo definire vintage ne avevo a decine, e da piccolo li preferivo di gran lunga alle versioni più moderne, che mancavano un po' di impatto visivo..
Di recente sono passato ai libri inglesi. Non penso che la mia conoscenza della lingua arrivi al punto da poter leggere di faccette articolari et similia, quindi ho preso il libro di Holtz Jr, che sapevo essere relativamente semplice; in effetti, è chiaro e diretto, e le illustrazioni di Rey mi fanno impazzire - soprattutto i Dromeosauridi! Andrea, mi piacerebbe sapere che ne pensi, e se hai altro materiale estero simile che consiglieresti..
Quello di Holtz è un buon libro divulgativo. Non sono mai stato un fan di Rey, trovo le sue tavole ansiogene e troppo sature cromaticamente.
RispondiEliminaUn libro che consiglio sempre è quello di Chiappe e Dingus sui siti ad uova di titanosauri patagonici, che esiste anche in italiano.
In generale, io consiglio sempre i libri scritti da paleontologi professionisti, e non quelli di gioralisti scientifici, divulgatori o appassionati, perché si "sente" la differenza tra chi scrive ciò che "fa di prima mano" e chi scrive "di seconda mano".
Andrea , potresti scrivere il nome del libro in questione ? (quello delle uova dei titanosauri patagonici) Dato che esiste in italiano ed è scritto da veri competenti mi piacerebbe molto acquistarlo .
RispondiEliminaMarco
Come figlio di librai non riesco a resistere alla tentazione di rispondere.
RispondiEliminaCredo che Cau si riferisse a: "Uova di giganti. Storia di una straordinaria scoperta nella terra dei dinosauri", di L. M. Chiappe e L. Dingus, edito per i tipi della Mondadori nella (bruttina) collana Quark.
A me è piaciuto.
Oggi è un remender, quindi difficilmente lo trovi a scaffale, ma puoi ancora fartelo ordinare dal tuo libario di fiducia o, se vivi in una grande città, andare direttamente in una libreria di remender e/o specializzata.
Sì. è il libro citato da Valerio. (Deduco sia l'unico figlio di librai lettore e commentatore abituale del blog)
RispondiEliminaGrazie per la risposta anonimo , purtroppo Brindisi non offre molte possibilità per trovare libri del genere , vedrò di riuscire ad ordinarmelo .
RispondiEliminaMarco
Trovato su IBS , dato che si tratta di un libro consigliato da Andrea mi fido sulla qualità del suo contenuto .
RispondiEliminaMarco
Si scusa non mi ero firmato (deduzione corretta), comunque se vai in una libreria "normale" di Brindisi dovrebbero riuscire a ordinartelo senza problemi.
RispondiEliminaMagari ci mettono qualche giorno a fartelo arrivare, ma difficilmente più di una decina.
Non far diventare anche i libari una specie in via estinta, siamo già come i Panda, passa da uno di noi invece che da Amazon e compagni.
Valerio
O bè di certo non è mia intenzione quella di farvi estinguere XD , più che altro qui a Brindisi ci sono solo 3 librerie di cui 1 è microscopica e non fa ordinazioni del genere (posso confermarlo perchè provai con un'altro libro diverso tempo fa) , l'altra è grande ma proprio in questi giorni ha chiuso perchè la proprietaria (un'arzilla vecchietta) è passata purtroppo a miglior vita :( e l'ultima mi ha risposto dicendo "Non trattiamo libri di questo genere , si rivolga altrove" . Quindi Valerio come puoi vedere le librerie di Brindisi non offrono molte opportunità , esatto contrario sono quelle della vicina Lecce , avrei potuto provare lì , ma oramai ho ordinato .
RispondiEliminaMarco
"Declino e caduta dell'impero dei dinosauri" di G. Pinna invece com'è?
RispondiEliminaSimone
Ps: il libro di Holtz Jr di cui si parlava è per caso "Dinosaurs: The Most Complete, Up-to-Date Encyclopedia"?
Se posso fare un'altra domanda Andrea vorrei chiederti un giudizio (sempre se l'hai letto) sul libro di Buffetaut "La misteriosa fine dei dinosauri" . Che ne dici , è un buon libro ?
RispondiEliminaMarco
Non l'ho letto.
Eliminaanche a me piace molto quest'opera, mi piacerebbe poterla avere tutta ma purtroppo ho solo qualche volume, tuttavia ormai e introvabile anche su Ebay e mi stupisce vedere voi che parlate delle varie edizioni con una perfetta conoscenza di tutte le varianti dell' opera nel corso degli anni come se fosse ancora attuale e alla portata di tutti
RispondiEliminaNe parliamo con una perfetta conoscenza perché siamo tutti più o meno di quella generazione là.
RispondiEliminadevo dire che fortunatamente sono riuscito a trovare i primi 20 volumi della collana, ma mi mancano ancora il n 21 il cavallo e il n 22 il cavallo e l'uomo, visto che come me siete appassionati di quest' opera non potrebbe darsi che uno di voi abbia una doppia copia di questi 2 volumi, spero che aver scritto in questo sito mi aiuti a completare l'opera
RispondiEliminaScusate l'intrusione. Io sono classe 1965... un vero e proprio "anziano". E ho la versione originale 1971 di "Guarda e scopri gli animali della Preistoria", il testo citato nel post. Ero un bimbo e mi innamorai dei dinosauri.
RispondiEliminaNon ho potuto resistere nel leggere cosa dicevate voi, nati molto più tardi, di un'opera come questa e dell'altra, più famosa, "Quando l'uomo non c'era".
Un tuffo nel passato. Grazie a tutti voi.
Un saluto.
Paolo, alcuni di quelli che hanno commentato questo post sono praticamente tuoi coetanei (ovvero, nati prima del 1970).
Elimina