I miti sui dinosauri sono sopratutto delle interessanti storie sull'animo umano. Mentre le persistenza delle teorie scientifiche sta (quasi) tutta nelle meccaniche applicazioni di un processo di verifica sperimentale e sul campo (ovvero, il giudice finale della validità di un'ipotesi è resta sempre la coerenza con le osservazioni), la persistenza dei miti scientifici è anche una questione di retorica, di linguaggio, di come le parole sono usate e dosate per permettere (a volte forzatamente) ad un modello di restare in vita (spesso trasformandosi sostanzialmente, al punto da essere di fatto demolito, ma persistendo formalmente in quanto invariato nell'apparenza).
Credo che con oggi si possa definitivamente mettere fine alla (ormai stantia) discussione se Tyrannosaurus rex fosse un saprofago obbligatorio, dato che l'unico sostenitore di questa ipotesi, Horner, nella sua ultima pubblicazione (Horner et al. 2011) giunge ad una conclusione che nega una natura strettamente saprofaga per quel theropode.
Ma è altro che, secondo me, merita di essere discusso: il modo con cui questa conclusione viene esposta.
Horner et al. (2010) pubblicano il primo studio dettagliato sull'abbondanza e distribuzione dei dinosauri nella Formazione di Hell Creek, nell'ambito del decennale Hell Creek Project. Nello studio, è stata censita in modo rigoroso la presenza, abbondanza e distribuzione dei generi noti di dinosauro nella formazione, in base ad un interessante approccio che gli autori paragonano ad una "Teoria di Campo Unificata" paleontologica, che unisce ontogenesi, filogenesi, tafonomia e stratigrafia. Lo studio giunge in parte a conclusioni simili a quelle di Lyson & Longrich (2010), tra cui una partizione ecologica tra alcune specie erbivore ed una sostanziale non-partizione di Tyrannosaurus. Tuttavia, nel momento di giungere a conclusioni, gli autori fanno una considerazione a mio avviso non molto logica e (sopratutto) storicamente falsa (i diversi colori sono spiegati in seguito):
"This census suggests that Tyrannosaurus was not strictly a predator, but instead more of an opportunistic feeder, possibly selecting similar food choices under circumstances comparable to that of hyenas in extant ecosystems, a trend unrecognized in earlier census studies."Ora, questa interpretazione non è, a mio avviso, molto logica, dato che non è il risultato di simulazioni ecologiche, ma solamente di una "aspettativa" sull'abbondanza delle specie in un ecosistema, in rapporto alle loro capacità di reperimento delle risorse, ed assumendo (in modo ingiustificato) una analogia con alcuni ecosistemi attuali (come il Serengeti). Insomma, è un'opinione. Ma, aldilà di queste argomentazioni, la frase è falsa nella conclusione (evidenziata in rosso). Infatti, essa, se fosse letta da qualcuno profano in paleontologia, che non abbia mai saputo delle discussioni sull'ecologia di Tyrannosaurus, indurrebbe a pensare che finora Tyrannosaurus sia sempre stato interpretato come un "predatore puro" (sottolineato rosa), e che solo ora risulti evidente la sua natura di predatore opportunista capace anche di utilizzare carcasse. Questa frase è falsa. Come tutti coloro che si sono interessati alla questione sanno, la discussione è sempre stata incentrata su due posizioni: Tyrannosaurus predatore opportunista (quasi tutti i paleontologi) vs. Tyrannosaurus esclusivamente saprofago (Horner, 1994). Inoltre, simulazioni precedenti avevano proposto sia un risultato "puro saprofago" (Ruxton & Houston, 2003) sia, recentemente, verso una condizione opportunista non-solamente saprofaga. Ma mai un sostegno all'idea "predatore puro". Pertanto, la frase citata sopra afferma il falso.
Ad ogni modo, come mostra la riga segnata in giallo, appare chiaro che anche Horner ora ammetta che Tyrannosaurus rex fosse un predatore opportunista, e non un puro saprofago. Di fatto, ciò chiude la questione, dato che non esistono più sostenitori del lato saprofago-puro della diatriba.Tuttavia, mi dispiace che Horner concluda la discussione con una frase così retoricamente falsa. Essa dà l'impressione che la discussione sia sempre stata "Tyrannosaurus predatore puro" vs. "Tyrannosaurus opportunista", e che egli fosse da sempre il principale fautore della seconda interpretazione. Sappiamo tutti che la questione era differente. La frase è un mero artificio retorico, ma non corrispondente alla reale storia della discussione sviluppatasi negli ultimi 20 anni. Si tratta, difatti, di un modo distorto di presentare la discussione, spostando la polarità della discussione così da far apparire la posizione "opportunista" come una ovvia emanazione del lato "saprofago puro", e tutti i contrari al "saprofago puro" come se sostenessero un "predatore puro" (cosa che non è mai stata sostenuta in letteratura).
Conclusione
J. Horner è uno dei paleontologi più famosi, un personaggio carismatico e di grande intelligenza. Proprio per la stima che provo nei suoi confronti, non posso nascondere la delusione per il modo con cui, di fatto, egli abbia riconosciuto il proprio errore ma non sia riuscito ad esplicitarlo in modo netto (ed onesto).
Mi permetto una interpretazione finale, che resta ovviamente mia personale e non pretende di essere esaustiva né completa. Errare è umano, così come perseverare nel non riconoscere il proprio errore è una debolezza tutta umana. Forse ciò è (almeno in parte) comprensibile. In fondo, come tutte le persone molto intelligenti, il nostro carissimo paleontologo ha sicuramente un grande ego che, può (più o meno consciamente) forzare l'applicazione di una logica rigorosa nei confronti del proprio pensiero.
Per me, questa è la spiegazione più probabile della bizzarra formula retorica presente nel suo ultimo studio (per il resto molto interessante e significativo).
E con questo, diciamo addio al T.rex saprofago puro.
Bibliografia:
Horner, J. R. 1994. Steak knives, beady eyes, and tiny little arms (a portrait of Tyrannosaurus as a scavenger). The Paleontological Society Special Publication 7:157–164.
Ruxton, G. D. & Houston, D. C. 2003. Could Tyrannosaurus rex have been a scavenger rather than a predator? An energetics approach. Proceedings of the Royal Society of London, Biology 270:731–733.
Horner, J.R., Goodwin, M.B., Myhrvold, N. 2011. Dinosaur Census Reveals Abundant Tyrannosaurus and Rare Ontogenetic Stages in the Upper Cretaceous Hell Creek Formation (Maastrichtian), Montana, USA.
PLoS ONE 6(2): e16574. doi:10.1371/journal.pone.0016574
Anche il paragone con le iene è azzardato, tutt'oggi il vero predatore opportunista del Serengeti è il leone, che spesso e volentieri tende ad approfittare delle prede abbattute dalle iene (anche se sono molti i documentari che danno una visione distorta del tutto).
RispondiEliminaIn ogni caso, che mi risulti, la teoria del saprofago puro per Tyrannosaurus non è mai stata un'ipotesi scientifica, ma da sempre un'opinione. Correggimi se sbaglio.
Per quanto riguarda lo stabilire il "grado di opportunismo" di Tyrannosaurus, penso sia molto difficile, tuttavia non escluderei il fatto che possa essere stato un predatore prevalentemente puro (prevalentemente, non dico totalmente), almeno in una determinata fascia d'età, visto che come sappiamo queste erano piuttosto diversificate.
Axel
Non era una mera opinione, ma un'ipotesi, articolata e pubblicata. Inoltre, proprio perché è un'ipotesi scientifica, è anche falsificabile, come ha fatto Holtz.
RispondiEliminaIn breve, "T.rex-saprofago" è un'ipotesi scientifica (=potenzialmente falsificabile) e falsa (=attualmente falsificata).
La discussione del come è qui: http://theropoda.blogspot.com/2009/05/leco-morfologia-di-tyrannosaurus-e.html
Il "grado di opportunismo" è un concetto troppo ambiguo per avere validità in paleontologia.
Grazie mille, non mi pareva fosse stata pubblicata, ma solo esposta, in ogni caso ora ho appreso.
RispondiEliminaPer il grado di opportunismo in effetti hai ragione, temo sia impossibile determinare dai fossili dati simili.
It is easy to read between the lines, there has been a lot of emotion displayed from both 'sides' of the argument. I think Horner suspected as such regarding Tyrannosaurus all along but was simply being iconoclastic. I completely sympathise with him in this case.
RispondiEliminaPaul W.
I'm not a supporter of one of the two sides, I only noticed some contradiction/deformation in the way the discussion has been described in that SCIENTIFIC paper. As I wrote elsewhere, I consider the "predator-scavenger" debate more mythological than scientific: as you note, this is an "iconoclasty", that means "deliberate destruction of religious icons", supporting my idea that this is not a SCIENTIFIC debate.
RispondiEliminaBà, non capisco tutto questo dibattito sulla caccia del T. rex, che io sappia la maggior parte dei predatori è sia spazzino che cacciatore, lo è il leone, la iena, il coccodrillo, i rapaci (in alcuni documentari ho visto anche serpenti mangiare animali morti) quindi non capisco perché il t. rex debba essere solo uno o l'altro. Ad ogni modo in un documentario che si chiama "dinosauri killer" mostravano un fossile di triceratops col segno di un morso di t. rex guarito, il che significherebbe che il trice fu attaccato ma sopravvisse (e quindi rex attaccò una preda viva).
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