Uno dei temi fondamentali di questo blog, che riscuote un buon successo tra alcuni lettori, ma lo rende antipatico ad altri, è la continua (quasi pedante) richiesta a considerare i theropodi (ed i dinosauri in generale) come moderne ipotesi scientifiche, e non come antiche creature. Eppure, diranno alcuni, i dinosauri “sono” antiche creature, quindi devono essere visti come tali. Purtroppo, noi non abbiamo alcuna evidenza di antiche creature, ma solo evidenze attuali di tipo geologico chiamate fossili. Cosa intendo dire? L’attitudine a vedere i dinosauri come fossili e non come esseri antichi previene dalla facile e accattivante tendenza a interpretare i dinosauri alla luce delle nostre aspettative su ciò che è una “creatura antica”, ovvero, un essere più o meno mitico, più o meno fantastico, spesso più fantastico che realistico, spesso più desiderato che evidente. I dinosauri SONO prima di tutto delle ipotesi scientifiche, ovvero, delle interpretazioni basate su prove volte a dare un senso testabile ad oggetti attuali (i fossili). Chi dimentica ciò, è destinato inevitabilmente a creare visioni di antiche esistenze perdute, ovvero, a mitizzare, spinto dal desiderio di “ridare vita” a qualcosa che suppone esistette.
La paleoarte ha la naturale tendenza a sfumare nel fantasy. Ciò è un male per la paleontologia. Qualcuno potrà risentirsi di questa frase, ma è così. La fantasy è una bellissima creazione della mente umana, ma è un cancro per la paleontologia dei dinosauri (la quale, ricordo ancora, è una disciplina scientifica, basata su prove scientifiche, e non è una forma d’arte), perché tende a dare una parvenza di “evidenza” a ciò che al contrario non ha evidenza, con l’effetto di indurre l’osservatore profano ad assimilare tali immagini come “reali”. Ciò, a lungo andare, fa sedimentare tali immagini nell’immaginario collettivo, producendo una visione distorta della paleontologia, ed un sistema di miti e credenze che deformano la capacità interpretativa dello stesso paleontologo.
Oggi parlerò di quella che è probabilmente l’immagine più accattivante e suggestiva che molti hanno dei theropodi mesozoici: l’interazione predatoria tra un grande theropode ed una grande preda (generalmente, un sauropode o un grande ornithischio). Quanti di voi hanno visto almeno una volta una tavola illustrante un grande theropode che abbatte una preda di dimensioni pari, se non superiori, alla propria? Questa immagine è tra le più amate dai paleoartisti, per ovvie ragioni di spettacolarità. I “classici” del genere sono:
Tyrannosaurus vs. Triceratops
Ceratosaurus vs. Stegosaurus
Allosaurus vs. Diplodocus
Dato che nessuno di noi è mai stato testimone di queste scene, su quali basi scientifiche sono fondate? Vi ricordo che nella Scienza non è sufficiente la plausibilità per avvalorare un’ipotesi, non basta che a noi “sembri vero”: i “secondo me è così” non valgono niente, occorrono le prove, più o meno dirette, a sostegno di qualsiasi affermazione. Bene. Esistono prove scientifiche che dimostrano che i grandi theropodi cacciassero ed abbattessero regolarmente i grandi dinosauri loro contemporanei? E se sì, con quale frequenza si verificavano questi scontri?
Come ho discusso in precedenti post (ad esempio quelli riguardanti la cosiddetta “brontofagia”), alcuni taxa (Allosauroidea, Dromaeosauridae e forse Megaraptor) mostrano adattamenti che possono essere interpretati come evidenza di un comportamento predatorio verso prede di taglia superiore a quella del predatore. Tali evidenze, tuttavia, possono avvalorare anche uno stile predatorio “ad agguato”, rivolto a prede di taglia non particolarmente grande, ma che, essendo relativamente veloci o bellicose (armate di sistemi di difesa ed offesa), potevano essere uccise con successo solo con un colpo diretto e letale (appunto quello deducibile dall’anatomia cranica degli allosauroidi e da quelle appendicolari di dromaeosauridi e “megaraptoridi”) che riduceva al minimo i tempi di inseguimento o di vero e proprio scontro. Anche l’anatomia cranica e dentale dei tyrannosauridi, capace di resistere a notevoli pressioni e in grado di spezzare le ossa, è compatibile con questa strategia. Pertanto, l’ipotesi “brontofaga” può non essere l’unica spiegazione delle peculiari anatomie di alcuni theropodi, e, di conseguenza, non è automaticamente dimostrato che alcuni theropodi abbattessero regolarmente prede molto più grandi di loro, ma solo che disponevano di mezzi per uccidere in modo molto rapido, con un colpo solo, le loro prede.
Pertanto, dobbiamo cercare altre evidenze, più stringenti.
Innanzitutto, abbiamo evidenze dirette di predazione su grandi dinosauri? Curiosamente, e per alcuni, forse inaspettatamente, i fossili non danno molte prove di simili eventi. I segni di denti sulle ossa indicano solamente che tale carcassa fu consumata dal predatore, ma non che essa fu anche abbattuta dallo stesso animale: una carcassa abbattuta da un predatore ed una raccolta da un saprofago possono mostrare le medesime tracce di denti, e, pertanto, non sono distinguibili con questo metodo.
Un aspetto interessante delle più citate “prove” di predazione tra grandi theropodi e altri dinosauri è che proprio le uniche tracce che mostrano uno scontro sono anche quelle che dimostrano che esso fu un insuccesso per il predatore: le uniche tracce di morsi su uno scheletro che possono essere attribuite ad un predatore invece che ad un saprofago sono infatti quelle inferte ad una preda che riuscì a sopravvivere all’attacco e che rimarginarono. Purtroppo per i sostenitori ingenui delle predazioni, queste prove non dimostrano automaticamente che il theropode abbatté la preda, ma solo che tentò di farlo: infatti, il carnivoro fallì, e la preda sopravvisse il tempo sufficiente per rimarginare l’osso ferito. Questo evento non è pertanto una prova di un’attitudine abituale alla caccia, dato che potrebbe essere stata prodotta da un giovane predatore inesperto, ancora incapace di riconoscere le sue prede abituali, e che, appunto, attaccò una preda che non era fisicamente predisposto per uccidere con successo (questa ipotesi è probabilmente la spiegazione più probabile del famoso caso dei Dinosauri Combattenti).
In conclusione, non parrebbero esserci prove sicure che i theropodi abbattessero abitualmente delle prede più grandi di loro: tutte le possibili evidenze infatti possono essere interpretate anche in altri modi, e quindi, in assenza di ulteriori dati, non possono essere citate come prove sicure di un comportamento predatorio abituale verso grandi prede.
Inoltre, come ho sottolineato più volte nel blog, e com’è stato recentemente suggerito anche da Hone & Rauhut (2009) in uno studio volto a stabilire quanto fosse praticata l’osteofagia (la deliberata alimentazione delle ossa) nei dinosauri carnivori, è molto probabile che i theropodi, al pari dei predatori attuali, tendessero sopratutto a non abbattere gli adulti delle loro specie-prede, bensì i giovani, quindi animali quasi sempre di dimensioni inferiori a quelle del predatore stesso.
Tale scenario è fortemente avvalorato da numerose evidenze:
1- I dinosauri erano molto prolifici, e ciò implica una elevata biomassa giovanile rispetto a quella adulta. In una popolazione naturale stabile, tale surplus di giovani era controbilanciato da un’elevata mortalità infantile, dovuta in buona parte ai predatori.
2- Il sistema sociale che emerge per i dinosauri indica che gli adulti si occupavano dei giovani appena schiusi, ma che dopo il primo anno, fino all’età adulta, gli animali tendessero ad aggregarsi tra loro, formando gruppi distinti da quelli degli adulti in riproduzione (vedere qui). Come negli animali attuali, queste aggregazioni numerose dovevano compensare in parte la naturale inesperienza dei giovani, che li rende prede più facili da catturare rispetto agli adulti.
3- Il record fossile delle ossa dei giovani dinosauri è nettamente ridotto rispetto a quello degli adulti e dei nidi. Tale scarsità di resti non è imputabile alla difficoltà di fossilizzazione di ossa piccole, dato che non si osserva per le ossa degli adulti di piccola taglia (che avrebbero la stessa improbabilità di fossilizzare delle ossa dei giovani di specie di grande taglia), ed è probabilmente il risultato della predazione da parte dei theropodi. Le evidenze fossili mostrano che i theropodi ingerivano e digerivano completamente le ossa degli animali di taglia medio-piccola, che così non potevano fossilizzare. La scarsità di ossa di giovani è quindi imputabile all’elevata predazione operata dai theropodi.
Pertanto, anche se può non accattivare il vostro gusto estetico come la classica battaglia tra dinosauri giganti adulti, e se può urtare la sensibilità di chi ha un debole per i cuccioli degli animali, è probabile che le principali prede* dei theropodi fossero i giovani dinosauri, e che tale elevata pressione predatoria sugli animali in fase di crescita sia tra le cause principali della diffusa evoluzione del gigantismo nei dinosauri. Per molte specie, infatti, la crescita accelerata e la grande mole adulta furono i più probabili rifugi dalla estrema voracità dei theropodi.
*Ovviamente, per “principali prede” intendo dire che non erano le uniche. Nelle scienze naturali non si possono fare affermazioni assolute, né negare l’eventualità di eventi inconsueti. Per questo, io non sto negando che occasionalmente i theropodi potessero abbattere una grande preda, ma sottolineo che le prove attuali indicano che tale evento non fosse probabilmente la norma che ha plasmato la biologia dei theropodi.
Bibliografia:
Hone D.W.E. & Rauhut O.W.M. 2009 - Feeding behaviour and bone utilization by theropod dinosaurs. Lethaia, 10.1111/j.1502-3931.2009.00187.x
domanda da ignorantissimo: se è probabile che predassero i giovani, perchè alcuni di questi theropodi erano giganteschi? per il solito motivo di cui parli alla fine del post? "la grande mole adulta furono i più probabili rifugi dalla esrtema voracità dei theropodi"
RispondiEliminacla
e scusa per la domanda probabilmente stupida :-D
Per una discussione sui fattori che possono aver generato il gigantismo nei theropodi, ti rimando a questo post:
RispondiEliminahttp://theropoda.blogspot.com/2008/10/coming-soon-il-gigantismo-espressione.html
grazie :-)
RispondiEliminacla
Bel post, anche se continuo ad avere sogni di A. fragilis vs. D. carnegiei.
RispondiEliminaE in effetti quando dici "principali prede" probabilmente lo pensi anche tu, oggi i leoni mangiano per lo più zebre e gazzelle, le aquile piccioni e lepri, ma i primi talvolta uccidono e divorano elefanti adulti, mentre le seconde attaccano i camosci, non si tratta di prede abituali, salvo rare eccezioni.
Sarei curiosissimo di un futuro post (ma forse lo ai già fatto e me lo sono perso), su le prove indiziarie di interazione predatore preda, cioè l'elenco dei fossili con segni di ferite rimarginate attribuibili ad un predatore o ad una preda su un predatore (mi sembra di ricordate un cranio di Triceratopo con un dente di teropode cicratizzato nel collare, ma l'ho visto in un documentario di serie b).
Erodoto
Bel post, veramente bravo, caustico e divertente, oltre che lucido. Sarebbe bello leggere un libro divulgativo scritto da te del tipo "tutto quello che credevate di sapere sulla paleontologia...".
RispondiEliminaGrazie per gli apprezzamenti.
RispondiEliminaErodoto, la lista che chiedi è presente nell'articolo che cito alla fine del post (scaricabile gratuitamente dalla rete).
Guilala, quel libro è un possibile progetto in cantiere...
Non perderò tempo a complimentarmi con l'autore del post perchè il post parla da se :-), quindi espongo subito il mio dubbio
RispondiEliminaLo avevo anche esposto quì
http://theropoda.blogspot.com/2009/05/una-nuova-pista-di-5-theropodi-dimostra.html
"le uniche tracce che mostrano uno scontro sono anche quelle che dimostrano che esso fu un insuccesso per il predatore: le uniche tracce di morsi su uno scheletro che possono essere attribuite ad un predatore invece che ad un saprofago sono infatti quelle inferte ad una preda che riuscì a sopravvivere all’attacco e che rimarginarono"
Ma allora PER DEFINIZIONE non posson esister traccie riconducibili esclusivamente ad una predazione riuscita. Così non si saprà mai nulla.. quali sono le prove che si dovrebbero trovare (ma che ovviamente non abbiamo) dove verrebbe inqeuivocabilmente mostrata una predazione riuscita?
COmunque condivido al pieno il fatto che la paleoarte imprime nella mente dell'incauto osservatore il fatto che quelle siano "fotografie" di un passato realmente accaduto, quasi sempre non verificabile, se non addirittura errato
Prove sono le vecchie ricostruzioni dove i sauropodi stavan sott'acqua per esempio
Bravo andrea, ci voleva qualcuno che lo dicesse, e che mettesse ben chiaro che le scene raffigurate non son MAI realistiche al 100%, tantomeno provate
Ah ultima cosa, ma brontofago è Dromaeosaurinae o Dromaeosauridae?
RispondiEliminaPerchè quì avevi detto Dromaeosaurinae...
http://theropoda.blogspot.com/2008/06/brontofagia-ovvero-un-pessimo-nome-per.html
Lo so che i dromeosauridi "robusti" son polifiletici, quindi forse anche i dromeosauridi brontofagi son un gruppo polifiletico...
Fabrizio ha scritto:
RispondiElimina"Così non si saprà mai nulla.. quali sono le prove che si dovrebbero trovare (ma che ovviamente non abbiamo) dove verrebbe inqeuivocabilmente mostrata una predazione riuscita?"
Perché mai una predazione avvenuta con successo 100 milioni di anni fa dovrebbe lasciare tracce fossili? Dalla tua frase emerge una sorta di sconcerto, quasi di dispiacere.
Vedi, purtroppo, la maggioranza dei paleontofili (ed alcuni ricercatori, primo tra tutti Bakker) confondono la paleontologia (che studia i resti fossili) con una fantomatica "zoologia del passato". Molti desidererebbero che i dinosauri fossero studiabili con tutti i mezzi della zoologia che usiamo per gli animali vivi. Ma non è così. I dinosauri sono fossili, ed i fossili sono tracce parziali di una gamma limitata di eventi passati. Una predazione attiva che ha successo ha come risultato la completa distruzione e digestione della preda da parte del predatore, quindi, non può lasciare tracce che fossilizzano in modo tale da essere riconoscibile come predazione attiva conclusa con successo. Idem per quasi tutti i tratti del comportamento di un animale, e molti della sua ecologia, anatomia e fisiologia.
Per molti ciò è inaccettabile, per questo si rifugiano nella fantasy paleoartistica...
Ehh, la realtà è crudele solo per chi non riesce ad accettarne l'indifferenza ai nostri desideri =)
RispondiElimina...un commento più ultrazionale che theropode...
RispondiEliminaI know things get lost in translation but what's your point? Is it that people shouldn't paint or appretiate representations of Dinosaurs? Stop trying to tell us why we shouldn't like your blog. (add big confused smiley).
RispondiEliminaRegards,
Paul W.
People are free to paint everything they want.
RispondiEliminaBut, painting dinosaurs is not doing paleontology. Paleontology is analysing fossils, and creating theories based on evidence. Most of dinosaur paintings are not based on evidence: that's what most people forget.
If someone (or most people) does not like my blog... I don't care ;-)
Oh, I know that but some people are very visual oriented and it takes that kind of thing to get them interested in the first place. I'm not a paleotologist but the thing that got me interested in prehistory was the imagery. I know I'm not looking at an actual Dinosaur but unless one has the academic knowledge to visualise and interperate in one's own head then pictures help to spark one's interest. An interest in Dinosaurs should not just be the domain of children and scientists or would-be scientists. People like Bakker's main problem seems to be that he rarely seems to publish anything not the fact that he dares to speculate.
RispondiEliminaPaul W.
Eh lo so, probabilmente sull'altro blog sarebbe stato più pertinente... Ma in fondo il tuo modo di fare paleontologia trasuda di ultrazionalità, ed è ciò che mi riempie di interesse nei confronti dei post e di stima nei confronti di chi li scrive. Ogni volta che leggo qualcosa di scientifico o pseudoscientifico, mi chiedo sempre quale metodo sia stato utilizzato per arrivare a determinate conclusioni, con che grado di obiettività... Con Theropoda vado sul sicuro xD Ultrazionale insegna ad essere, appunto, Ultrazionali... Theropoda è ultrazionalità applicata. Non ho le conoscenze per aprire un dibattito teropodologico approfondito, ma i metodi con cui li apri tu, mi piace sempre commentarli; penso che se più persone lavorassero così, faremmo in generale progressi netti (quindi senza il "lordo" della speculazione selvaggia, che ci fa credere di sapere cose che in realtà non sono fondate) molto maggiori un po' dappertutto.
RispondiEliminaCITAZIONE
RispondiEliminaPerché mai una predazione avvenuta con successo 100 milioni di anni fa dovrebbe lasciare tracce fossili? Dalla tua frase emerge una sorta di sconcerto, quasi di dispiacere
RISPOSTA
Logico, a me piacerebbe veder le prove di una macro-battaglia, e spero si trovino (ma non ho idea di cosa debbano essere codeste prove). Non obbligo la realtà ad andare come voglio io affermando a priori che grandi teropodi predassero abitualmente grandi prede, ma almeno mi piace sperarlo in certe cose
CITAZIONE
Vedi, purtroppo, la maggioranza dei paleontofili (ed alcuni ricercatori, primo tra tutti Bakker) confondono la paleontologia (che studia i resti fossili) con una fantomatica "zoologia del passato". Molti desidererebbero che i dinosauri fossero studiabili con tutti i mezzi della zoologia che usiamo per gli animali vivi. Ma non è così. I dinosauri sono fossili, ed i fossili sono tracce parziali di una gamma limitata di eventi passati. Una predazione attiva che ha successo ha come risultato la completa distruzione e digestione della preda da parte del predatore, quindi, non può lasciare tracce che fossilizzano in modo tale da essere riconoscibile come predazione attiva conclusa con successo
RISPOSTA
E ovvio che qualunque predatore cerca di minimizzar le energie usate e i rischi massimizzando il ricavo (Se Tyrannosaurus ha da scegliere tra una carcassa di Triceratops, un pulcino di Triceratops, e un Triceratops adulto, grande, grosso e incazzato, chi scegliera?)
Dico che proprio perchè le uniche poche evidenze sono interpretabili in + modi, non possiamo dire niente
CITAZIONE
Un aspetto interessante delle più citate “prove” di predazione tra grandi theropodi e altri dinosauri è che proprio le uniche tracce che mostrano uno scontro sono anche quelle che dimostrano che esso fu un insuccesso per il predatore
RISPOSTA
Logico, sono le UNICHE POSSIBILI. Per definizione non posson esister traccie di macropredazioni riuscite, allora così non abbiamo detto granchè
Scusa Fabrizio, ma sembra quasi che tu mi stia rinfacciando di aver scritto delle ovvietà, o il classico "uovo di colombo". Tu hai mai valutato il grado di "robustezza" degli scenari a cui sei più caro (così mi paiono, dato che scrivi "a me piacerebbe" e "spero si trovino")?
RispondiEliminaA me non interessa "dire granché", ma stimolare i miei lettori ad aprire la mente il più possibile, e a constatare che non esistono solo gli scenari che essi desidererebbero o spererebbero vedere nei fossili. Io mostro le alternative egualmente plausibili non per dire "ecco, questa è la verità", bensì per sottolineare che non esiste solo la versione "standard" e che quindi, se davvero qualcuno vuole sostenere determinati scenari, farebbe bene a vedere se e come può dimostrare che sono più probabili di altri.
Scusami andrea se son sembrato sgarbato o altro :), ma ero un po' stanco e non son riuscito a spiegarmi bene (inserendo troppi "è ovvio!")
RispondiEliminaSì, sono caro a quegli scenari (forse xche anche il mio cervello è stato plagiato dal sensazionalismo preistorico pre-ultrazionale/theropoda XD), ma non ho capito bene cosa intendi con "grado di robustezza": hai appena detto che le predazioni riuscite non lasciano tracce, dunque non penso possan avere una qualunque robustezza (che è quello che dici tu, credo). A mio modestissimo parere e opinione personale siam come davanti a tante porte diverse, e solo ognuno è giusta per ogni caso documentato
Con quel "dire granche" non intendevo assolutamente che il tuo commento o il post sono inutili o dicon cose già ripetute fino alla nausea, per niente, solo che ora rimango con molti dubbi. Il punto è che noto un'enorme (enorme, non necessariamente incorretta) tendenza al rasoio di occam: sarà sicuramente che mi ci devo ancora abituare a pensar completamente a "non ipotizzar più del necessario", e forse sono solo un po' lento XD
Hai ragione che non esiston SOLO gli scenari che tanto piaccion al sensazionalismo, ma per fortuna neanche solo quelli che non gli piacciono
Dico solo che non so che dire, non ho idea di cosa si dovrebbe trovare e forse non si troverà mai niente (come hai detto tu) per provar la macropredazione (o qualunque predazione riuscita)
CITAZIONE
Il record fossile delle ossa dei giovani dinosauri è nettamente ridotto rispetto a quello degli adulti e dei nidi. Tale scarsità di resti non è imputabile alla difficoltà di fossilizzazione di ossa piccole, dato che non si osserva per le ossa degli adulti di piccola taglia (che avrebbero la stessa improbabilità di fossilizzare delle ossa dei giovani di specie di grande taglia), ed è probabilmente il risultato della predazione da parte dei theropodi
RISPOSTA
Questo vuol dir che si trovan + ossa di adulti di piccole prede che ossa di giovani di grandi prede (ipotizzando una parità di dimensione)
Questo vuol dire che, a parità di dimensione delle prede, i teropodi tendon a cacciar quelle più giovani?
Che so, x es, Ceratosaurus tende a cacciar più un pulcino di Camptosaurus lungo 4 m (ma che da adulto misurera 4 m) che un adulto di Dryosaurus lungo anche esso 4 m, giusto?
Ovvero, a parità di dimensione, la specie che vien predata è maggiormente quella adulta che quell'infantile?
Sarebbe interessante trovar delle analogie di questo tipo coi vertebrati moderni, ma non ho letto la letteratura in proposito
Come mai i teropodi agivan (e penso agiscan ancora) cosi? Secondo me forse perché:
-Un animale, che so, lungo 4 m, non ha ancora sviluppato la muscolatura e le armi, tipo corna, punte, artigli, ecc...(e quindi la forza) che avrà invece da adulto (il quale lo diventerà quando sarà lungo 8 m), mentre un animale già adulto a 4 m ha più muscolatura del giovane dell'altra specie citata prima perchè è gia adulto a QUESTO STADIO (x es. a parità d'altezza (ma anche no), chi è + più forte, un ragazzino di 14 anni o un uomo adulto? Sempre l'uomo adulto)
-Anche se hanno le stesse dimensioni, un adulto ha molta più esperienza di sopravvivenza di un giovane, in quanto vive da più tempo (ma forse sto discorso si applica solo ai taxa che hanno lo stesso tasso di crescita)
Che ne pensi andrea? Quello che ho detto è sufficientemente plausibile?
Concordo con Fabrizio nel dire che un adulto maturo(indipendentemente dalle sue dimensioni) è una preda più difficile di un cucciolo o di un anziano, anche di un altra specie di pari dimensioni.
RispondiEliminaQuesto perchè più "esperto" e meno soggetto a malattie (che sono una causa di morte diretta e indiretta altissima per le prede odierne, e colpiscono statisticamente di più i giovanissimi e i vecchi).
O almeno così funziona nelle savane africane e nelle jungle indiane e indocinesi, tra mammiferi,i mammiferi non sono un modello su cui costruire i dinosauri, (che deponevano le uova e questo è importante nel ragionamento). Sono però gli ultimi ecosistemi in cui ci siano residui di megafaune, e quindi li tengo a mente in mancanza di meglio. Effettivamente in Africa ci sono branche "anomali" di leoni che ammazzano elefanti e zebre (vedi Tet zoo, non ricordo il post), ma non è la "norma".
Faccio un esempio speculativo, il sauropode x campò 60 anni (troppo?), raggiungendo la maturità sessuale per ipotesi a 20 (tutte le cifre sono ipotetiche, servono solo a sviluppare un ragionamento), e "producendo" per i successivi 40 anni una media di 20 uova fertili che arrivano alla schiusa. Questo gli da la strabiliante cifra di 800 discendenti diretti! Per mantenere una popolazione stabile basta che un sauropode y raggiunga i 20 anni di età prima che x arrivi ai 60.
La conclusione è che tra gli 800 dicendenti ve ne sono almeno 798 che servono come bistecche per teropodi, coccodrilli e magari anche agli -Azdarchidae- (suggestva ipotesi quella di Witton-Naish), ovviamente con una stratificazione perchè i teropodi più piccolli possono attaccare un "implume" ma non un giovane, di cui si occuperebbero i brontofagi.
Se così non fosse o i figli di x muoiono per altre cause (malattie, alluvioni, valanghe, suicidio, lotte per l'accoppiamento nel primo anno di maturità sessuale), oppure il mondo si ricopre di sauropodi affamati.
Restano però due questioni:
1) può essere vero che le ossa di individui giovanili fossilizzino meno bene perchè poco ossificate (ma se ho capito bene le proporzioni del fenomeno rendono più robusta l'ipotesi che Cau avanza in queso post).
2) fino a non molti anni fa si ipotizava che i dinosauri non invechiassero, ma continuassero a crescere fino alla morte, oggi questa ipotesi sembrerebbe insostenibile (se non altro perchè gli uccelli sono dinosauri), resta però la possibilità che anche i "vecchi" dinosauri (spesso enormi ma malati, con eventuali problemi di reumatismi, oteoporosi, difficoltà nella digestione, crisi multi organi ecc. ecc.) siano prede plausibili, anche se tutto sommato rare (798 a 1 nell'ipotesi).
Purtroppo queste sono comunque ipotesi speculative, sebbene allo stato attuale le ritengo ragionevoli.
Si può fare un ragionamento scientifico molto valido basandosi sull'anatomia funzionale, ma questa ci dice poco di come predava un animale (pardon un'ipotesi scientifica di specie estinta), molto di cosa mangiava (pesce, carne, insetti ecc.).
Se cerchi una prova certa di predazione dubito che sarà mai trovata, anche se, a livello ipotetico, si potrebbe un giorno trovare una pista che racconta un esempio di predazione.
Già in passato si sono descritte delle scoperte in questo senso, ma sono state falsificate, o si sono rivelate interpretazioni quanto meno forzate,(M. Lockley, Sulle tracce dei dinosauri, 1991- Torino 1994- pp. 206 e ss., e anche altrove, un po' datato ma centrato sul problema ).
Erodoto.
Aggiungo che non avevo visto prima il post del 24 maggio 2009: Il tyrannosauro, l'aquila e il leone.
RispondiEliminaIl discorso sull'impossibilità scientifica di ricostruire la paleo-eologia è molto ben sviluppato, e supera in buona parte il mio ragionamento.
Erodoto