Fonte: Currie e Varricchio (2004) |
Quando ero bambino, i dinosauri erano ingaggiati per partecipare a film o fumetti in base al loro CV. Dovevi essere un dinosauro che meritava di diventare famoso: dovevi avere una robusta esperienza come protagonista di paleoarte e una solida consistenza morfologica, altrimenti nessuno ti includeva nelle sue storie. E mi pare giusto, che mica possiamo prendere un dinosauro noto solo da due ossa di cui non si può dire praticamente nulla di sensato.
Poi è arrivato il XXI Secolo, e l'unica cosa oggi che conta è avere un nome più o meno vagamente tamarro (o che pare tale all'orecchio del profano), perché così il merchandising e i fanboy possono collezionare le figurine. Ed ecco quindi l'invasione dei vari Pyroraptor (6 ossa), Moros intrepidus (3 ossa, ma siccome la specie suona come una figata, la citiamo al pari di T. rex), e Atrociraptor. Se siete tra quei 3 milioni che nel 2022 hanno sbroccato nel sentire per la prima volta il nome "Atrociraptor" pensando che fosse un pessimo nome di fantasia sulla scia di "Indoraptor", questo post è per voi.
Atrociraptor è basato su i resti associati parziali di un muso di dromaeosauride dalla Formazione Horseshoe Canyon (limite Campaniano-Maastrichtiano del Canada sud-occidentale) scoperti nel 1995 e descritti da Currie e Varricchio nel 2004. Il nome, letteralmente, significa "raptor selvaggio di Marshall", dedicato allo scopritore del fossile.
L'esemplare, pur nella limitatezza dei resti, è ben conservato, con le ossa non significativamente deformate. Le dimensioni del dentale indicano un animale di dimensioni medie per un Dromaeosauridae, non oltre il paio di metri di lunghezza totali (stime più accurate sono ovviamente impossibili con il materiale a disposizione, anche a causa delle sue peculiari proporzioni, come spiego sotto).
L'elemento anatomico più particolare di Atrociraptor è la proporzione del mascellare, che è relativamente corto e alto per un dromaeosauride (basta confrontarlo con Velociraptor per notare immediatamente le differenze nell'allungamento del mascellare), in particolare la parte pre-antorbitale e la regione subcutanea. I denti sono marcatamente incurvati posteriormente, elemento che alcuni hanno considerato una deformazione tafonomica e non un genuino carattere anatomico, sebbene sia presente anche in altri dromaeosauridi.
Le proporzioni del mascellare sono molto variabili in Eudromaeosauria, e sono sovente considerate legate ad adattamenti ecologici. Anche il tipo e la disposizione delle fosse pneumatiche nella fossa antorbitale hanno una rilevanza almeno tassonomica, in questo caso distinguendo un modello di pneumatizzazione velociraptorino da uno saurornitholestino (presente in Atrociraptor). Nei velociraptorini, il mascellare è molto più allungato ed affusolato, mentre in Atrociraptor e altri taxa nordamericani (come Bambiraptor e Saurornitholestes) l'osso è accorciato e proporzionalmente più robusto. Queste differenze potrebbero indicare una differente funzione del morso e/o una differente specializzazione predatoria (con le forme dotate di musi corti potenzialmente in grado di sostenere una maggiore sollecitazione meccanica durante il morso). Curiosamente, se confrontiamo i pochi arti completi di questi due sottogruppi di dromaeosauridi, i velociraptorini sembrano avere arti anteriori relativamente più corti e gambe meno allungate rispetto al gruppo "dal muso corto". Purtroppo, il campione è troppo piccolo per poter sostenere un legame tra grado di allungamento degli arti e grado di accorciamento del muso.
PS: A me non interessa come un dinosauro viene battezzato dai suoi scopritori, mi interessa il fossile. Ancora meno mi interessa sapere se a voi quel nome piaccia o no, quindi, per favore, evitare di commentare solo per imbastire una polemica nominalistica su quanto detestiate la parola "Atrociraptor" o su quanto siano criticabili i paleontologi che creano nomi che non si conformano al vostro gusto.
Bibliografia:
Currie, P.J. and Varricchio D.J. (2004). A new dromaeosaurid from the Horseshoe Canyon Formation (Upper Cretaceous) of Alberta, Canada. Pp. 112–132 in P. J. Currie, E. B. Koppelhus, M. A. Shugar and J. L. Wright. (eds.), Feathered Dragons. Indianapolis: Indiana University Press.
Volevo chiederti informazioni sull utilizzo dell artiglio del piede dei dromeosauridi ,hai un post dove posso chiarirmi le idee?
RispondiEliminaUn singolo post non c'è. Ti conviene navigare nel blog usando la parola chiave "Dromaeosauridae" (barra in alto a sinistra).
Eliminagrazie x le indicazioni e/o le risposte,sempre gradite
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