Immagine modificata da Fabbri et al. 2022. Attualmente, Baryonychinae = Baryonychini + Ceratosuchopsini. Ovvero: non tutti i Baryonychinae sono dei Baryonychini. |
In uno studio pubblicato ieri, Fabbri et al. (2022) analizzano la densità delle ossa in un ampio campione di amnioti sia viventi che estinti e mostrano che una elevata densità delle ossa a discapito della cavità midollare (osteosclerosi) è associata ad ecologie che includono il foraggiamento subacqueo, ovvero, la capacità (e frequenza) dell'animale di immergersi per nutrirsi. Gli autori mostrano che, nei dinosauri mesozoici, l'unico clade con una densità delle ossa compatibile con foraggiamento subacqueo è Spinosauridae.
Fin qui, il risultato non sarebbe particolarmente innovativo, dato che era già noto che Spinosaurus avesse una densità delle ossa ben maggiore di quella tipica dei theropodi, inclusi altri spinosauridi come Suchomimus. L'inatteso risultato dello studio di Fabbri et al. (2022) è che una maggiore densità nelle ossa è stata identificata anche in Baryonyx. Ovvero, all'interno di Baryonychinae abbiamo sia taxa con densità "da theropode classico" sia taxa con densità "come Spinosaurus". Se la causa di questa diversità tra Suchomimus e Baryonyx non è un errore di campionamento, né è un artefatto tafonomico, allora dobbiamo concludere che Baryonyx e Suchomimus avessero delle differenze ecologiche significative, con il primo in grado di foraggiare immerso mentre il secondo no. Prima di lanciarsi nella semplicistica conclusione che la densità delle ossa sia condizione necessaria per avere un'ecologia acquatica, è bene rimarcare che Fabbri et al. (2022) riconoscono che l'anatomia generale di Suchomimus indichi una dieta piscivora e quindi una qualche forma di ecologia semi-acquatica. Ovvero, non si deve ridurre l'interpretazione dell'ecologia di un animale estinto unicamente sulla presenza o meno di qualche "elemento chiave" da cui dipenderebbe in modo lineare la presenza o meno di qualche adattamento: piuttosto, occorre considerare l'insieme di tutti gli elementi a disposizione, sia anatomici, che morfometrici, che funzionali, oltre che ad ulteriori indizi quali i resti di pasto o il contesto tafonomico.
L'idea di una differenziazione ecologica dentro Baryonychinae non è una novità, dato che era già stata proposta da Barker et al. (2021) per spiegare la probabile coesistenza di Baryonyx, Ceratosuchops e Riparovenator nel Barremiano inglese. L'analisi di Fabbri et al. (2022) porta ulteriore sostegno all'idea che più specie di spinosauridi fossero quindi in grado di occupare le medesime regioni contemporaneamente.
Mentre Ceratosuchops è noto solo da ossa del cranio, Riparovenator è noto anche per una serie di vertebre caudali. Dalle foto a mia disposizione, le vertebre di Riparovenator mostrano una densità minore di quella di Baryonyx e simile a quella di Suchomimus. Questo risultato suggerisce che i Ceratosuchopsini avessero quindi una densità delle ossa minore rispetto agli altri spinosauridi, e che ciò fosse legato ad una diversa preferenza ecologica rispetto agli Spinosaurini e Baryonychini, meno propensa all'immersione rispetto agli altri.
Dal punto di vista evoluzionistico, questo scenario si può interpretare in vari modi:
1- La capacità di foraggiare in acqua sarebbe una innovazione originaria di Spinosauridae, conservatasi in Spinosaurinae (dove potrebbe anche essere stata ulteriormente perfezionata) ed in Baryonychini: i Ceratosuchopsini sarebbero quindi una "reversione", un ritorno ad una ecologia meno acquatica rispetto ai loro parenti.
Oppure,
2- La capacità di foraggiare in acqua sarebbe una innovazione sviluppatasi due volte, indipendentemente una dall'altra, negli Spinosaurinae e nei Baryonychini, quindi assente nei primissimi spinosauridi: in questo caso, i Ceratosuchopsini sarebbero un ramo "conservatore" ed avrebbero mantenuto l'ecologia ancestrale del gruppo, una forma intermedia tra la "classica" ecologia non-acquatica degli altri theropodi ed il pieno adattamento acquatico elaborato invece dagli altri spinosauridi.
Esiste anche una terza opzione:
3) che Baryonychinae (come lo intendiamo attualmente, comprendente sia Baryonychini che Ceratosuchopsini) sia parafiletico, ovvero che Ceratosuchopsini sia un ramo basale di Spinosauridae, esterno al ceppo "pienamente acquatico" formato da Baryonychini e Spinosaurinae.
Nuove scoperte sono necessarie per stabilire quale modello sia quello corretto.
Bibliografia:
Fabbri et al. 2022. Subaqueous foraging among predatory dinosaurs. Nature https://www.nature.com/articles/s41586-022-04528-0.
Barker et al. 2021. New spinosaurids from the Wessex Formation (Early Cretaceous, UK) and the European origins of Spinosauridae. Scientific Reports 11, 19340.
grazie, molto interessante.
RispondiEliminaEmiliano
Halszkaraptor dove si colloca in questo studio? Sarebbe interessante saperlo per capire le sue abitudini alimentari.
RispondiEliminaEnrico
Come hanno notato anche gli autori, lo studio è utile per dedurre l'ecologia di specie con ossa piene, ma non permette di dedurre l'ecologia di specie con ossa cave.
EliminaLe ossa di Halszkaraptor non sono dense, quindi in base all'analisi dello studio non è un foraggiatore subacqueo: dato che molti uccelli semi-acquatici, come gli anatidi, hanno una densità delle ossa simile a quella di Halszkaraptor, non considero questo studio rilevante per comprendere l'ecologia di Halszkaraptor.
Grazie
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