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| L'esemplare studiato da Lindgren et al. (2018). |
Lindgren et al. (2018) descrivono un esemplare superbamente conservato dell'ittiosauro Stenopterygius dal Giurassico Inferiore tedesco. L'esemplare conserva dettagli fini ed ultrastrutturali del tegumento, sia a livello del derma profondo che della epidermide superficiale. Utilizzando vari metodi di analisi, tra cui il prelievo ed il trattamento chimico di frammenti della pelle fossilizzata, gli autori identificano elementi lipidici e proteinici del derma, compatibili con uno spesso rivestimento adiposo, e ricostruiscono il pattern generale della colorazione della pelle, priva di squame, che risulta colorata cripticamente per confondere l'animale con lo sfondo, secondo il classico patter "dorso scuro e ventre chiaro". La presenza di uno spesso rivestimento adiposo è interpretabile come adattamento per conservare il calore corporeo prodotto da un metabolismo elevato, in analogia con i cetacei attuali.
Bibliografia:
Lindgren et al. (2018). Soft-tissue evidence for homeothermy and crypsis in a Jurassic ichthyosaur. Nature https://doi.org/10.1038/s41586-018-0775-x.
Ci sono in vista tuoi studi o il tuo coinvolgimento in studi su ittiosauri?
RispondiEliminaNo, il mio unico lavoro su ittiosauri è questo:
Eliminahttps://www.researchgate.net/publication/274695535_Temnodontosaurus_and_Stenopterygius_Diapsida_Ichthyosauria_specimens_in_the_Comiso_Natural_History_Museum_Sicily_Italy
Posso chiedere come mai tutte le volte che si parla di ittiosauri si fanno paragoni con i mammiferi marini? Perchè non un pesce spada come il marlin, che tra l'altro somiglia molto più ad un ittiosauro rispetto ad un cetaceo (eccetto nella riproduzione)?
RispondiEliminaPerché un ittiosauro, in quanto amniota secondariamente marino, è più simile ad un cetaceo, un amniota secondariamente marino, rispetto ad un teleosteo.
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