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13 giugno 2014

Il Cenacolo dei Deinonychus (di Loana Riboli) – Seconda Parte: Introduzione Dialettica ed Omaggio all'Artista

Nel precedente post, ho cercato di illustrare, con le parole, un'immagine. Quell'immagine, a sua volta, è stata generata nella mia mente di naturalista e paleontologo in modo progressivo, nel corso del tempo, assemblando vari concetti, alcuni generali (di climatologia, ecologia ed etologia) ed altri particolari (le informazioni tafonomiche sui siti che includono resti di Deinonychus, le conoscenze di paleobiologia dei dromaeosauridi deducibili dalla loro morfologia e inquadramento filogenetico). L'immagine mentale (e la sua traduzione a parole), come tutte le rappresentazioni, è pur sempre parziale e approssimativa, non può e non deve essere usata a sua volta come fonte di conoscenza scientifica (qualcosa che, purtroppo, è dimenticato dalla maggioranza dei fruitori di paleoarte) ma può essere la genesi per una creazione artistica, qualora paleontologi con una sensibilità artistica interagiscano con artisti dotati di sensibilità naturalistica. E questa sinergia è effettivamente avvenuta, quando, circa tre anni fa, io e Simone Maganuco discutemmo con Loana Riboli sulla fattibilità di un quadro avente come soggetto la rivalutazione critica del comportamento predatorio di Deinonychus, che ho descritto ampiamente in passato, a sua volta basata su Roach e Brinkman (2006), uno degli studi a mio avviso più importanti per l'attuale generazione di paleontologi nata e cresciuta dopo il “Rinascimento Dinosauriano” di 40 anni fa, perché ha analizzato criticamente (e di fatto rovesciato) proprio ciò che, almeno in termini di “impatto popolare” fu il “manifesto della Rivoluzione Mesozoica”, l'ipotesi di Deinonychus visto come cacciatore sociale.



Prima di mostrare il quadro nella sua interezza e commentare i suoi dettagli (e le informazioni in base alle quali abbimo “assemblato” l'opera), penso sia doveroso fare i complimenti a Loana. L'opera ha richiesto un paio di anni. Io e Simone siamo stati progressivamente aggiornati da Loana sugli sviluppi, ricevendo bozzetti, suggerendo modifiche, e quindi possiamo ritenerci i “padrini scientifici” del quadro. Tuttavia, l'opera è merito esclusivo di Loana, che ha dedicato a questo lavoro tante energie e passione. Un dettaglio apparentemente marginale come è una coppia di cicadee, nell'estrema sinistra del quadro, è sufficiente per mostrare sia la cura del dettaglio e nella tecnica pittorica, ma anche la sensibilità naturalistica di Loana.
Non si offendano i tanti paleoartisti del XXI secolo (alcuni dei quali sono giustamente apprezzati per i loro lavori), ma in questa epoca dove ormai sono tanti gli “artisti del digitale” armati di tastiera e schede grafiche, fa piacere avere anche una vera pittrice, che lavora su ogni pennellata, tocco di colore e sfumatura presenti realmente sulla tela, e non solo su bozze di pixel e megabytes: sono paleontologo, per definizione adoro il passato.



2 commenti:

  1. C'è una data per la pubblicazione dell'immagine completa?

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    1. No. Tutto va in base a quando ho tempo sufficiente per scrivere un bel post.

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