Ogni tanto, sento l'esigenza di ripostare questo testo, perché con cadenza regolare mi accorgo di quanto questo blog (inteso come temi e modi con cui sono affrontati) sia frainteso, generando inutili battibecchi.
I blog scientifici italiani sono relativamente pochi, se confrontati con
la ben più ricca offerta in altre lingue. I blog scientifici
paleontologici italiani sono una ancor più ridotta minoranza. Di questi,
constato che la grande maggioranza non è scritta da ricercatori o
studiosi di paleontologia, ma da "semplici" appassionati. Il loro lavoro
spesso è lodevole, perché
contribuisce alla divulgazione di una disciplina affascinante ma
purtroppo sottovalutata in Italia. Tuttavia, l'appassionato "profano"
non dispone di strumenti approfonditi per la comprensione di tutti i
temi, le nozioni ed i concetti della paleontologia. Partanto, non è raro
che i blog paleontologici di appassionati siano imprecisi e fondati su una fruizione indiretta delle
conoscenze. Di fatto, accade che spesso questi blog, nati con le più
buone intenzioni, siano veicolo di errori, concezioni imprecise od
obsolete, non filtrate dal blogger proprio perché egli/ella non dispone
dei criteri per discriminare la qualità delle informazioni che circolano
nella rete.
Dato che la qualità del prodotto è selezionata dalla qualità del
lettore, una pessima letteratura produce lettori grossolani, impedendo
alla lunga un fisiologico feed-back che, di ritorno, può spronare per il
miglioramento qualitativo della comunicazione e della diffusione dei
concetti.
Esiste una differenza profonda tra semplice proposizione di nozioni e
produzione diretta di concetti: la seconda è possibile solo da chi è
professionista nella materia che vuole affrontare, una persona che ha un
adeguato bagaglio di conoscenza ed esperienza in quel settore.
La paleontologia dei vertebrati (ed, in particolare, dei dinosauri) non è
una scienza di serie B. Nessuno apprezzerebbe un blog di astronomia,
fisica o genetica se fosse scritto in modo grossolano, impreciso o,
peggio ancora, mistificante. Nessuno darebbe valore alle parole di un
blog di meccanica quantistica se il suo autore non fosse un fisico
teorico. Pertanto, lo stesso tipo di rigore e qualità conoscitiva deve
essere preteso da un blog paleontologico. L'alternativa è la rinuncia ad
una concezione matura della paleontologia dei dinosauri, e la sua
riduzione ad argomenti anedottici o di mero intrattenimento giovanile.
A differenza della maggioranza dei temi scientifici, la paleontologia
dei dinosauri attira molto pubblico. Ciò, se da un lato è positivo per
la divulgazione della scienza (ed in particolare, proprio della
paleontologia), da un altro lato ha il difetto di "abbassare" la qualità
media dei prodotti divulgati, perché non mantiene separato in modo
netto l'ambito scientifico dalle sue inevitabili emanazioni
extrascientifiche popolari. Credo che, alla lunga, l'eccessiva
banalizzazione della paleontologia, la sua diffusione in forme
semplicistiche e "commerciali", finisca con danneggiare anche gli
appassionati, non solo i ricercatori, perché riduce l'impulso alla
ricerca, allo studio ed all'approfondimento personale, cancella lo
spirito critico e smorza la creazione di punti di vista alternativi,
tutti fattori alla base della vera passione (sia dei profani che degli
addetti ai lavori).
Per questo, penso che un blog paleontologico come questo, scritto da un
ricercatore in paleontologia dei vertebrati, abbia una ragione d'essere
nella piccola blogosfera italiana.
Ovviamente, la valutazione finale resta ai lettori.
Al tempo stesso, è bene chiarire alcune caratteristiche di questo blog, ed in particolare cosa esso NON è:
- Non è un surrogato di Wikipedia: non mi interessa parlare di tutto e spiegare ogni aspetto, né ho come obiettivo quello di fornire una banca dati per chi volesse "cercare informazioni". Il blog non ha una "missione divulgativa", ma è solo un luogo in cui parlo di quello che mi va in quel momento di scrivere.
- Non si pone come obiettivo quello di "fare scuola". Non voglio che questo blog sia citato come fonte di informazione scientifica, dato che nella realtà, esso è la mera espressione del mio pensiero personale, spesso in contrasto con i risultati delle ricerche che cito e da cui attingo informazione. Può stimolare a leggere le fonti che cito, ma non dovrebbe essere il blog stesso citato come fonte. Purtroppo, vedo sovente che accade il contrario. Leggere Theropoda pensando di avere davanti un trattato di theropodologia è il più grosso errore che si possa fare con questo blog. La theropodologia si ricava dalle fonti paleontologiche dirette, non da un blog, e credere che si possa sostituire la conoscenza diretta delle fonti con la lettura delle opinioni personali di un paleontologo (per quanto si sforzi sempre di motivare coi fatti le proprie argomentazioni) significa non capire nulla della bellezza di questa disciplina.
Infine, una nota sul tono con cui affronto i temi.
Sono consapevole che il mio modo di scrivere ed il tono con cui posso rispondere siano quanto di meno "politicamente corretto" ci sia.
Al tempo stesso, è bene chiarire alcune caratteristiche di questo blog, ed in particolare cosa esso NON è:
- Non è un surrogato di Wikipedia: non mi interessa parlare di tutto e spiegare ogni aspetto, né ho come obiettivo quello di fornire una banca dati per chi volesse "cercare informazioni". Il blog non ha una "missione divulgativa", ma è solo un luogo in cui parlo di quello che mi va in quel momento di scrivere.
- Non si pone come obiettivo quello di "fare scuola". Non voglio che questo blog sia citato come fonte di informazione scientifica, dato che nella realtà, esso è la mera espressione del mio pensiero personale, spesso in contrasto con i risultati delle ricerche che cito e da cui attingo informazione. Può stimolare a leggere le fonti che cito, ma non dovrebbe essere il blog stesso citato come fonte. Purtroppo, vedo sovente che accade il contrario. Leggere Theropoda pensando di avere davanti un trattato di theropodologia è il più grosso errore che si possa fare con questo blog. La theropodologia si ricava dalle fonti paleontologiche dirette, non da un blog, e credere che si possa sostituire la conoscenza diretta delle fonti con la lettura delle opinioni personali di un paleontologo (per quanto si sforzi sempre di motivare coi fatti le proprie argomentazioni) significa non capire nulla della bellezza di questa disciplina.
Infine, una nota sul tono con cui affronto i temi.
Sono consapevole che il mio modo di scrivere ed il tono con cui posso rispondere siano quanto di meno "politicamente corretto" ci sia.
"If you don't like me, I don't care!"
La suscettibilità è variabile quanto i gradi di competenza, e non mi
interessa risultare "gentile" o atteggiarmi ipocritamente a persona
"umile". Lascio l'umiltà a coloro che hanno l'ipocrisia di autoproclamarsi umili (questo sì che è arroganza!), e preferisco esporre onestamente la ruvida aggressività del mio vero carattere.
Come sempre, nella vana speranza di non dover ripetere sempre la stessa solfa: nessuno è obbligato a leggere o a commentare questo blog, quindi trovo ridicolo chi mi rinfaccia di non apprezzare il modo con cui gestisco i temi e i commenti nel mio blog.
Come sempre, nella vana speranza di non dover ripetere sempre la stessa solfa: nessuno è obbligato a leggere o a commentare questo blog, quindi trovo ridicolo chi mi rinfaccia di non apprezzare il modo con cui gestisco i temi e i commenti nel mio blog.
Se posso intromettermi vorrei riprendere il post del "libro che vorrei" rivisto sotto questo aspetto. So che questo commento potrebbe essere inadeguato, però leggendo sopra (per la prima volta) mi sembra di intuire che gli altri blogger siano meno competenti del nostro, questo gap si potrebbe colmare con una buona informazione e divulgazione delle nozioni scientifiche, e non esiste miglior mezzo che un libro dove vengono spiegati tutti (o almeno la maggior parte) dei termini tecnico-scientifici usati, usando sia termini prettamente dell'ambito interessato affiancati a vocaboli molto più comuni ed usati.
RispondiEliminaScusatemi se ogni mio commento risulta lungo e noioso, ma ho molta stima di Andrea e del suo lavoro e non voglio lasciare spazio a fraintendimenti del mio pensiero generando inutili quanto deprimenti discussioni come mi capita a volte di leggere su argomenti totalmente futili.
Sono d'accordo con te quando nel post dici che il blog non ha una missione divulgativa,
RispondiEliminama secondo me pur non avendo questo obbiettivo le informazioni che si possono ricavare dai tuoi vari post sono molto importanti perchè possono chiarire quale sia la differenza tra le emanazioni extrascientifiche e la giusta divulgazione.
Giulio.