Questo terzo post su Ostafrikasaurus rappresenta la conclusione di un ragionamento nel quale vi ho guidato tramite i precedenti post. Come accennato nel secondo post, la sequenza logica del mio ragionamento è diversa dalla sequenza temporale con cui si è svolta la discussione su questi denti dal Giurassico Superiore della Tanzania. Il motivo della mia scelta era finalizzato a permettere al lettore di seguire un dibattito, che partiva da un risultato forte (un nuovo genere, per giunta il più antico spinosauride: Buffetaut 2012), replicando ad un risultato forte ma distinto (denti spinosauridi affini a ceratosauridi, ma nessun nuovo taxon: Fowler 2007), e conclude con una spiegazione che probabilmente è la migliore spiegazione (parsimoniosa) di TUTTE le evidenze presenti (come alludevo alla fine del secondo post quando scrissi: "in assenza di dati neutri rispetto al contesto che possano guidare la
nostra scelta, sia saggio assumere un atteggiamento agnostico, almeno
fino al sopraggiungere di nuovi dati"). Ovvero, se le due ipotesi si confrontavano sul sistema di dati A, ma senza giungere a soluzione in base ai soli dati del sistema A, è necessario espandere il sistema, includendo altri dati: questo nuovo sistema "A + B + C + ...", detto J, è l'insieme di tutti i denti descritti da Janensch (1925). Questo sistema è stato recentemente discusso da Rauhut (2011), ma ciò probabilmente non era noto a Buffetaut al momento di sottomettere il suo manoscritto su Ostafrikasaurus. Scommetto che se egli ne fosse stato al corrente, non avrebbe istituito Ostafrikasaurus. Almeno, io al suo posto avrei agito così
Rauhut (2011) ridescrive l'intera serie dei denti di Janensch (1925), non il singolo isolato dente "estremo" che fonda Ostafrikasaurus. La serie dei denti, battezzata da Janensch (1925) col nomen dubium Labrosaurus stechowi, comprende una sequenza morfologica che, di fatto, colma il gap tra il bizzarro dente "Ostafrikasaurus" e un classico dente laterale di theropode. I denti intermedi, difatti, sono maggiormente simmetrici, compressi labiolingualmente e riducono progressivamente la serie di solchi e scanalature. Anche se questi denti non sono tutti strettamente coevi stratigraficamente, provengono comunque dal medesimo ambito spaziotemporale della Formazione Tendaguru, e si può ragionevolmente affermare che siano parte del medesimo clade. Questa serie di denti, perciò, può lecitamente formare un singolo taxon, che, in analogia con altri casi in Theropoda, la cui dentatura era eterodonte. In questo caso, l'analogo (probabile omologo) migliore per spiegare la serie dei denti è la variazione della dentatura lungo la bocca di Ceratosaurus, con "Ostafrikasaurus" dente premascellare (asimmetrico e scanalato) e gli altri denti posizionati progressivamente distalmente lungo la bocca. Pertanto, Rauhut (2011) propone un modello che, al netto delle evidenze, è la spiegazione più parsimoniosa della totalità delle evidenze, e quindi è una spiegazione migliore rispetto al modello di Buffetaut (2012) che si focalizzava sul singolo dente "Ostafrikasaurus" e non spiegava come mai le scanalature esistessero anche in denti compressi labiolingualmente ma non riferiti a Ostafrikasaurus.
Concludendo, nella Tendaguru probabilmente esisteva un Ceratosauridae affine a Ceratosaurus "coevo" della Morrison americana, mentre non mancano motivi validi per ipotizzare uno spinosauride.
"Ostafrikasaurus" è un nomen dubium.
Per ora, nessuno spinosauride giurassico.
Bibliografia:
Buffetaut, E. (2012). An early spinosaurid dinosaur from the Late
Jurassic of Tendaguru (Tanzania) and the evolution of the spinosaurid
dentition. Oryctos 10: 1-8.
Fowler, D. (2007). Recently rediscovered baryonychine teeth (Dinosauria: Theropoda): new morphologic data, range extension and similarity to ceratosaurs. Journal of Vertebrate Paleontology, 27, supplement to n°3 : 76A.
Fowler, D. (2007). Recently rediscovered baryonychine teeth (Dinosauria: Theropoda): new morphologic data, range extension and similarity to ceratosaurs. Journal of Vertebrate Paleontology, 27, supplement to n°3 : 76A.
Janensch, W. (1925). Die Coelurosaurier und Theropoden der Tendaguru-Schichten Deutsch-Ostafrikas. Palaeontographica Supplement 7: 1–99
Rauhut, O.W.M. (2011). Theropod Dinosaurs from the Upper Jurassic of Tendaguru (Tanzania). Special Papers in Palaeontology, 86, 195–239.
buongiorno, volevo porre una questione che non riguarda questa pagina del blog (ma non sapevo dove postarla).
RispondiEliminaieri da un documentario ho sentito che il t.rex poteva disarticolare la mandibola (come i serpenti per intenderci) cosi da inghiottire bocconi piu grandi della testa. mi è sembrata davvero una notizia non veritiera, ma vorrei sapere anche qualche altro parere piu esperto. grazie!! aspetto risposta, buona giornata a tutti
Tutti i theropodi carnivori avevano unm minimo grado di disarticolazione della mandibola, sopratutto a livello della punta del muso, dove i due rami destro e sinistro si oncontravano. Ci sono altre articolazioni che possono consentire una leggera disarticolazione della mandibola, ma nei tyrannosauri sono irrigidite da un osso che le attraversa.
RispondiEliminaPertanto, il grado di disarticolazione era molto ridotto, e sicuramente non ai livelli che si osservano coi serpenti.