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18 ottobre 2011

Muscoli e scatti da Carnotaurus

In un passato post, ho parlato di nuovi studi sulla muscolatura caudofemorale (il principale muscolo retrattore della gamba nei rettili) in Tyrannosaurus. Lo stesso team ho pubblicato uno studio analogo su Carnotaurus (Persons e Currie 2011).
Coda e pelvi in un carnotaurino ideale (da Persons e Currie 2011)

Ricostruzione della sezione trasversale della coda di Carnotaurus a livello della VI caudale (Persons e Currie 2011). Notare l'enorme massa caudofemorale.
Con lo stesso metodo dello studio su Tyrannosaurus, gli autori determinano la massa dei muscoli caudofemorali di un modello generalizzato di Carnotaurinae (non esiste una coda completa tra i carnotaurini noti, quindi è stato necessario assemblare animali differenti, ma imparentati, per ottenere un modello completo). L'allungamento, espansione e inclinazione dorsale delle coste/processi trasversi caudali in questi theopodi indica uno sviluppo straordinario dei caudofemorali a scapito dei muscoli epiassiali. Questo indica una grande potenza delle gambe ma una ridotta stabilità della coda. Per ovviare alla ridotta stabilità, le coste/processi trasversi  sono interconnesse tramite le espansioni distali. Il risultato è il theropode con la maggior massa caudofemorale conosciuta. Dato che i caudofemorali generano la spinta locomotoria nei non-aviani, dobbiamo dedurre che Carnotaurus e affini fossero capaci di accelerazioni maggiori che negli altri grandi theropodi. Si può quindi ipotizzare che Carnotaurus fosse uno scattista, capace di rapide accelerazioni e quindi un predatore d'agguato.

Tutto questo modello invalida la mia ipotesi anfibia per Majungasaurus? Tutt'altro! Persons e Currie (2011), infatti, notano che la combinazione di caratteristiche ossee da scattista presenti in Carnotaurus (coste caudali inclinate dorsalmente ed espanse distalmente, maggiore interconnessione delle caudali) è assente in Majungasaurus, il quale appare invece una forma relativamente lenta...

Bibliografia:
Persons WS IV, Currie PJ (2011) Dinosaur Speed Demon: The Caudal Musculature of Carnotaurus sastrei and Implications for the Evolution of South American Abelisaurids. PLoS ONE 6(10): e25763. doi:10.1371/journal.pone.0025763

8 commenti:

  1. Andrea ma quindi (la domanda forse è un pò ovvia ma per me che me ne intendo poco no) una ridotta stabilità della coda di un teropode comportava sempre una scarsa resistenza nella corsa a favore invece di scatti di minor durata?
    oppure a questa "regola" ci sono delle eccezioni?

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  2. No, Maicol, sono due fenomeni separati.
    la rigidità della coda implica che l'animale non era abile come gli altri theropodi a cambiare direzione durante la corsa. Poi, non sappiamo quanto ciò fosse un limite.
    Ho parlato di scatti e agguati solamente perché non conosciamo il metabolismo di Carnotaurus. Ovvero, se aveva un metabolismo più rettiliano era in grado di effettuale scatti molto rapidi ma non corse di lunga durata. Se aveva un metabolismo da uccello allora era in grado anche di lunghe corse. Non lo sappiamo, perché è un carattere del metabolismo cellulare e non lascia tracce fossili. Quindi, per ora è meglio limitarsi a dire che poteva fare scatti e agguati.

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  3. Perfetto grazie per la precisazione :).

    A questo punto volevo chiederti un'altra cosa.
    Qual è il teropode gigante che invece aveva la coda più "elastica" e che di conseguenza era il più abile a cambiare direzione durante la corsa? (o in mancanza di prove concrete quello che si ipotizza)

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  4. Tutti i theropodi giganti noti sono tetanuri.
    "Tetanurae" significa "coda rigida", perché tutti hanno la parte iniziale mobile (quella irrigidita in Carnotaurus) che muove la parte finale irrigidita che funge da timone.
    Quindi, tutti i theropodi giganti hanno la coda mobile nella bade e rigida all'estremità. Questo adattamento funge da ottimo bilancere nel movimento.

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  5. Andrea, a proposito di code, è da un po' che voglio farti una domanda che mi tormenta: ma gli ornitischi quadrupedi (ceratopsidi, Thyreophori) come diavolo la tenevano? in alcune rappresentazioni (anche aggiornate) la coda è bassa e più o meno strisciante, in altre è ben sollevata e dritta. Ho recentemente letto un vecchio libro (anno 1968) e parlava di piste di dinosauri quadrupedi con una evidente striscia al centro delle orme lasciata probabilmente dalla coda, ma io (anche se non ricordo dove) avevo letto che le code dei dinosauri erano tutte più o meno rigide e sollevate. Mi puoi aiutare? Grazie in anticipo
    Simone

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  6. La coda degli ornithischi è rigida perché spesso irrigidita da tendini ossificati.

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  7. Su questo sono perplesso.
    Spiego meglio i miei dubbi non sono relativi all'articolo ma alle altre caratteristiche del carnotaurus.
    La coda ci dice che aveva una potenza muscolare straordinaria a disposizione, ma cosa se ne faceva?
    Se fosse particolarmente massiccio (e pesante) compenserebbe la massa più elevata garantendogli comunque buona velocità, se avesse una struttura slanciata e leggera gli consentirebbe velocità molto più elevate ma lo scheletro non sembra (a me pivello di turno)avere caratteristiche a riguardo (insomma non ci sto capendo niente).
    La maggiore velocità compenserebbe da sola lo svantaggio della coda rigida?
    Puoi dissipare un po di nebbia?


    Alessio Urbanelli

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