(Rough) Translator

26 gennaio 2010

The Return of the 4-(spread)-winged Raptors from B.A.N.D.land


Quello che vedete nell'immagine NON è un microraptorino. E chi vi dice il contrario, ha grosse lacune su quale sia l'anatomia di questi animali...
Oggi parlerò di un pessimo modo di fare scienza, e di un ottimo modo di fare fantasy...
In uno studio pubblicato in questi giorni, Alexander et al. (2010) utilizzano un modello a grandezza naturale di Microraptor per testare i vari modelli di volo planato proposti per interpretare la sua anatomia alare presente anche negli arti posteriori. Uno di questi modelli era già stato discusso in un precedente post.
Tuttavia, qui non mi interessa discutere di meccanica di volo, bensì, di ricostruzioni anatomiche. Come vedete sopra, gli autori hanno costruito un modello di Microraptor che, caso assolutamente unico in tutta Dinosauria, mostrerebbe una postura degli arti posteriori completamente abdotta, ovvero, aperta lateralmente. Tale anatomia parrebbe giustificata dalla presenza delle penne, disposte come le ali dell'arto anteriore. Ma è possibile una tale anatomia? Non pongo una domanda teorica, ma testabile nei fossili. Nessun dinosauro ha una simile postura, dato che tutti sono parasagittali (con gli arti posteriori che si muovono prettamente lungo piani verticali), tuttavia, qualche forma potrebbe aver evoluto questa condizione "orizzontale" della gamba? Gli autori sostengono di aver basato il loro modello su un'analisi dei fossili, tuttavia, ciò è smentito dalla letteratura sui microraptorini (come mostro sotto). Innanzitutto, per avere la postura mostrata in alto, occorre che:
1-Il femore possa abdurre con un angolo di almeno 65°-70°.
2-La tibia subisca una torsione della sua diafisi, così che l'articolazione distale con il piede non giaccia sullo stesso piano dell'articolazione prossimale con il femore (infatti, potete vedere nell'immagine in alto che il piede ha la pianta (superficie flessoria) rivolta ventralmente, e quindi deve aver subito una torsione rispetto al femore).
Accade questo nei microraptorini? Vediamo.

1-Nessun Microraptor è conservato tridimensionalmente, ma solo compresso su un piano. Tuttavia, appare evidente dal più noto esemplare, che nella compressione il fossile tende ad aprire le ali ma a rannicchiare le gambe nella stessa direzione. Ciò indica che le ali hanno una naturale tendenza ad aprirsi lateralmente, mentre le gambe si rannicchiano come tutti i dinosauri.
2-La testa del femore di Microraptor (Fig. 27B in Huang et al., 2002) si proietta medialmente, formano un angolo prossimo a 90° con l'asse prossimodistale del femore (linea verde nella prima immagine qui sotto). La faccetta articolare prossimale è quindi parallela all'asse del femore (linea rossa parallela alla verde).

3-L'unico microraptorino con il bacino conservato tridimensionalmente è Hesperonychus. Esso mostra che la cresta sopracetabolare è assente, e che l'acetabolo è proiettato in parte laterodorsalmente. Come Longrich e Currie (2009) notano, questo permette una parziale abduzione del femore, ma non certamente una completa come quella proposta da Alexander et al (2010). Sovrapponendo il femore di Microraptor con il bacino di Hesperonychus, appare plausibile un angolo massimo di abduzione di 35°, non certo di 70°.

4-L'immagine finale mostra il tibiotarso di Microraptor (Fig. 28 di Hwang et al. 2002). Come appare confrontando la parte B e C (ingrandimenti delle due parti in A), la tibia NON ha alcuna torsione: l'asse mediolaterale della superficie prossimale (linea gialla nel rettangolo rosso, Fig. 28B) giace sullo stesso piano dell'asse mediolaterale della superficie distale (linea gialla nel rettangolo verde, Fig 28C).

Conclusione: il Microraptor ricostruito da Alexander et al. (2010) non è una corretta interpretazione dei dati paleontologici, e rappresenta un essere che NON è mai esistito.
Interpretando correttamente i fossili, Microraptor era un animale parasagittale, come tutti gli altri dinosauri, con una parziale forma di abduzione della gamba, comunque non superiore a 30-40°, che probabilmente permettava una qualche forma di volo planato coadiuvato dagli arti posteriori, ma NON una apertura alare posteriore su un piano sub-orizzontale.

Come interpretare questa palese incapacità di interpretare un fossile, che quindi viene letteralmente trasformato in un animale che non esiste? Sarebbe troppo facile limitarsi a notare che gli autori non citano minimamente le alternative al loro modello. Inoltre, va notato che essi non citano minimamente la ricchissima letteratura sui theropodi e sulle loro articolazioni femorali, requisito di base per capire un dromaeosauridae. Interessante che essi affermino che la condizione primitiva degli uccelli sia la postura divaricata dei rettili basali, dimenticando che gli uccelli, come tutti i paraviali, tutti i maniraptori, tutti i tetanuri, tutti i theropodi e tutti i dinosauri non abbiano affatto quella postura. Ma ciò è ovvio, perché gli autori (Martin ed il suo team) sono noti per negare l'origine theropodiana per gli uccelli (idem per Feduccia, editore dell'articolo) e quindi partono dall'ipotesi, smentita da centinaia di prove, che gli uccelli non discendano da dinosauri. Inutile rimarcare che essi affermano che l'assenza di cresta sopracetabolare permetterebbe abduzione, ma poi non citino altri taxa senza cresta sopracetabolare (ad esempio alvarezsauridi basali, oviraptoridi) che nondimeno non hanno posture abdotte, né che citino i parenti prossimi dei microraptori con cresta sopracetabolare (ad esempio, Unenlagia ed Archaeopteryx), i quali, quindi, non potrebbero abdurre. Insomma, è evidente che questo studio, come il loro precedente sul veleno in un altro microraptorino, sia una pessima indagine scientifica,  che manipola i dati, distorce le evidenze e che parte da assunti scorretti e smentiti da centinaia di ricerche per giungere a conclusioni fantasiose e poco plausibili.
Ovvero, pessima scienza!

Ringrazio Leonardo Ambasciano per avermi inviato una copia di Alexander et al. 2010.

Bibliografia:
D.E. Alexander et al. 2010 Model tests of gliding with different hindwing configurations in the four-winged dromaeosaurid Microraptor gui.PNAS published online before print January 25.
Hwang, Norell, Qiang and Keqin, 2002. New specimens of Microraptor zhaoianus (Theropoda: Dromaeosauridae) from northeastern China. American Museum Novitates. 3381, 1-44.
Longrich and Currie, 2009. A microraptorine (Dinosauria–Dromaeosauridae) from the Late Cretaceous of North America. PNAS Early Edition. www.pnas.org/cgi/doi/10.1073/pnas.0811664106.

4 commenti:

  1. in relazione solamente all'aspetto "acetabolo-femorale" del commento di Andrea, mi limito a riportare quanto di seguito, da una mail postata in DML:

    "http://dinobase.gly.bris.ac.uk/forum/viewtopic.php?id=298

    Twelfth post and beyond, required reading for any one going to comment on the "impossible" leg-sprawling flight posture of the _Microraptor_ model."

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  2. Man you're fast. There goes one post idea, but great job!

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  3. Andrea, You wrote about _M. zhaoianus_ but Alexander et al. about _M. gui_ (or even related third taxon), which still may be sepatate spieces (contra Senter et al., 2004). Alexander et al. state that they saw over 300 (!) spiecemens similar to _M. gui_. As they wrote, they are capable of abducting the hindlimbs at 65–70 degrees (no evidence provided - we sould trust them by only words?). But what is strange, they do not illustrate none of them, even hip joint. So do You think they are misinterpreted spiecemens they look at?

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  4. I don't know if they misinterpreted anything. Unfortunately, they provided no images of these claimed specimens, nor additional evidence supporting a distinction between M. zhaoianus and M. giu (in particular, at the femur-acetabulum), so, I'm very skeptical.

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