Cebus sp. (da Wikipedia)
I fautori dell'adattazionismo estremo sostengono che l'ambiente plasma gli organismi, e che, pertanto, la convergenza evolutiva è pervasiva. Essi portano a sostegno della loro tesi esempi come le somiglianze tra delfini ed ittiosauri, o tra talpe marsupiali e placentali. Io non nego queste somiglianze, ma, in linea col mio modo di pensare, mi chiedo: "dov'è la fregatura?", "è troppo bello per essere così semplice". Ad ogni modo, può l'ambiente essere così selettivo da imporre agli animali di assumere una forma che esprima in modo esclusivo quella particolare ecologia? Non esistono dei vincoli morfologici ugualmente importanti che impediscono o favoriscono l'evoluzione di determinate forme?
Prendiamo un modello animale attuale, analizziamolo, e vediamo se i theropodi hanno evoluto una forma analoga.
Le scimmie (ad esempio, il cebo mostrato nella foto in alto) sono mammiferi in maggioranza adattati ad una specifica ecologia. Esse sono infatti specie frugivore (si nutrono di frutta) arboricole (vivono prettamente sugli alberi e sanno arrampicarsi) dalla vista sviluppata, dotate di pollice opponibile capace anche di manipolare oggetti, muso ridotto rispetto agli altri mammiferi, cervello espanso, intense cure parentali con pochi piccoli alla volta (rispetto agli altri mammiferi), sistema sociale complesso che include un elaborato sistema vocale.
Dato che le caratteristiche elencate non sono vincolate all'essere mammiferi, nasce la domanda: può un animale del genere evolvere tra i Theropoda? Un theropode frugivoro, arboricolo, dalla vista sviluppata, pollice opponibile capace di manipolare oggetti, muso ridotto (rispetto agli altri theropodi), cervello espanso, intense cure parentali con pochi piccoli alla volta (rispetto agli altri theropodi), e sistema sociale complesso che include un elaborato sistema vocale... è mai esistito tra i theropodi?
La risposta è sì. Un theropode con queste caratteristiche è comparso durante la grande storia evolutiva di questo clade.
Prima di proseguire col post, provate ad immaginarlo questo theropode, e vediamo se la vostra immagine corrisponde a quello che, nei fatti, conosciamo nella realtà: