Continua la serie di post dedicati agli artefici (in parte ingiustamente dimenticati) della "Italian Dinosaur Renaissance".
L'inizio di questo post sarà un poco polemico, e so già che non piacerà ad alcuni lettori. Ma così è: ho le mie opinioni e non ho problemi ad esporle e difenderle. In questo benedetto rifiorire di interesse per la paleontologia dei vertebrati sembra esserci un inevitabile abuso di termini, oltre ad un assurdo stravolgimento dei rapporti di causa ed effetto. L'abuso riguarda la parola "paleoarte" e lo stravolgimento riguarda la sua relazione con la paleontologia. Innanzitutto, la parola "paleoarte" è la sintesi di paleontologia ed arte. Già questo fatto implica che la paleoarte è subordinata (in senso cronologico e causale) alla paleontologia: senza la seconda non può esistere la prima. Peccato che, per molti, basti avere una vena artistica (più o meno eccelsa ed originale), condirla con una grossolana concezione paleontologica per (auto)proclamare una forma di paleoarte. Una veloce navigazione in rete dimostrarà questa mia constatazione.
In realtà, il vero paleoartista deve essere ugualmente dotato in ambito artistico e paleontologico, o, perlomeno, se è più portato in uno dei due ambiti, dovrebbe avere l'onestà di ammetterlo e l'intelligenza di sopperire alle carenze nell'altro ambito (ad esempio, collaborando con esponenti dell'altro versante del dipolo paleo-artistico). Altrimenti, assisteremo alla diffusione più o meno inutile di (pseudo)artisti "fantasy" che abusano della paleontologia, oltre che alla dilagante proliferazione di opere ripetitive, prive di fascino e spesso cariche di grossolani errori scientifici (fastidiosissimi per chi, come me, è sul versante paleontologico del dipolo).
Un artista che a mio avviso esprime egregiamente quella corretta sintesi tra valore artistico e propensione paleontologica che dovrebbe fondare la "paleoarte" è Davide Bonadonna. Davide stesso preferisce definirsi un illustratore, non un paleoartista, sebbene le sue opere possano essere annoverate senza dubbio tra le migliori produzioni paleoartistiche nostrane. Recentemente, ha realizzato (e sta realizzando) una serie di tavole e di opere scultorie a tema dinosaurologico, in stretta collaborazione con Simone Maganuco, alcune delle quali attualmente esposte al Museo Capellini di Bologna. Come mi ha spiegato Davide, le opere sono vere e proprie sinergie tra l'artista (Davide) ed il paleontologo (Simone): sebbene entrambi siano competenti nell'ambito dell'altro (Davide ha una formazione scientifica e Simone un naturale estro artistico) ognuno resta giustamente nel proprio polo della dicotomia: il risultato, come spero noterete, è una corretta ed equilibrata fusione di dati ed estrapolazioni scientifiche, tecnica e sensibilità artistica, una sintesi paleo-artistica vera e propria, finalizzata alla ricreazione plausibile, corretta ma nondimeno accattivante, di un passato perduto.
Ringrazio Davide per avermi inviato alcune scansioni delle sue opere.
AGGIORNAMENTO: Davide mi ha inviato queste due foto con Simone Maganuco, realizzate durante la preparazione di una testa a grandezza naturale di Deinonychus. Chi meglio di un esperto di dinosauri può far arruffare le penne ad un dromaeosauride?
L'inizio di questo post sarà un poco polemico, e so già che non piacerà ad alcuni lettori. Ma così è: ho le mie opinioni e non ho problemi ad esporle e difenderle. In questo benedetto rifiorire di interesse per la paleontologia dei vertebrati sembra esserci un inevitabile abuso di termini, oltre ad un assurdo stravolgimento dei rapporti di causa ed effetto. L'abuso riguarda la parola "paleoarte" e lo stravolgimento riguarda la sua relazione con la paleontologia. Innanzitutto, la parola "paleoarte" è la sintesi di paleontologia ed arte. Già questo fatto implica che la paleoarte è subordinata (in senso cronologico e causale) alla paleontologia: senza la seconda non può esistere la prima. Peccato che, per molti, basti avere una vena artistica (più o meno eccelsa ed originale), condirla con una grossolana concezione paleontologica per (auto)proclamare una forma di paleoarte. Una veloce navigazione in rete dimostrarà questa mia constatazione.
In realtà, il vero paleoartista deve essere ugualmente dotato in ambito artistico e paleontologico, o, perlomeno, se è più portato in uno dei due ambiti, dovrebbe avere l'onestà di ammetterlo e l'intelligenza di sopperire alle carenze nell'altro ambito (ad esempio, collaborando con esponenti dell'altro versante del dipolo paleo-artistico). Altrimenti, assisteremo alla diffusione più o meno inutile di (pseudo)artisti "fantasy" che abusano della paleontologia, oltre che alla dilagante proliferazione di opere ripetitive, prive di fascino e spesso cariche di grossolani errori scientifici (fastidiosissimi per chi, come me, è sul versante paleontologico del dipolo).
Un artista che a mio avviso esprime egregiamente quella corretta sintesi tra valore artistico e propensione paleontologica che dovrebbe fondare la "paleoarte" è Davide Bonadonna. Davide stesso preferisce definirsi un illustratore, non un paleoartista, sebbene le sue opere possano essere annoverate senza dubbio tra le migliori produzioni paleoartistiche nostrane. Recentemente, ha realizzato (e sta realizzando) una serie di tavole e di opere scultorie a tema dinosaurologico, in stretta collaborazione con Simone Maganuco, alcune delle quali attualmente esposte al Museo Capellini di Bologna. Come mi ha spiegato Davide, le opere sono vere e proprie sinergie tra l'artista (Davide) ed il paleontologo (Simone): sebbene entrambi siano competenti nell'ambito dell'altro (Davide ha una formazione scientifica e Simone un naturale estro artistico) ognuno resta giustamente nel proprio polo della dicotomia: il risultato, come spero noterete, è una corretta ed equilibrata fusione di dati ed estrapolazioni scientifiche, tecnica e sensibilità artistica, una sintesi paleo-artistica vera e propria, finalizzata alla ricreazione plausibile, corretta ma nondimeno accattivante, di un passato perduto.
Ringrazio Davide per avermi inviato alcune scansioni delle sue opere.
AGGIORNAMENTO: Davide mi ha inviato queste due foto con Simone Maganuco, realizzate durante la preparazione di una testa a grandezza naturale di Deinonychus. Chi meglio di un esperto di dinosauri può far arruffare le penne ad un dromaeosauride?
I can't believe I missed this. I agree, the artwork is beautiful. I know why Davide doesn't want to be pigeonholed into a specific 'kind' of artist.
RispondiEliminaI know teaming up with a Paleontologist is the usual way to go, but there are far fewer of you than of Paleoartists or paleoart hopefuls. Were are the others to go if they can't get teamed up with a scientist? There is very little in way of dino art basics out there which is why Greg Paul is such a HUGE influence. Perhaps since you have artistic ability as well as scientific ability you can do a some posts on basic anatomy and things like that?
Brett