Uno dei miti più vecchi sui dinosauri, che ancora oggi forma l'impalcatura della visione popolare (a grana più grossolana) di questi animali, è che essi, nella loro grottesca esagerazione (all'occhio del profano), rappresentino delle "prove" operate da una divinità o da un pianeta ancora inesperti e giovani. Quante volte avete sentito parlare di "vicoli ciechi dell'evoluzione"? Quella metafora si ricollega all'idea progessista e lineare di un'evoluzione ricalcata sulla Scala Naturae, che porta dal batterio all'uomo, e che, di conseguenza, considera le specie non direttamente collocabili su quella linea (ad esempio, i dinosauri) niente più che "deviazioni" dalla linea evolutiva principale. Tutto questo mix di concetti è chiaramente pre-evoluzionista e si rifà alla visione creazionista di una Terra relativamente giovane, creata di recente e che, di conseguenza, possiede una ridotta fase "preistorica". Ricapitolando, se la Terra ha poche migliaia di anni, e se la storia umana ha almeno 5-6 mila anni, si deve concludere che la "preistoria" si riduce solamente alle primissime fasi della vicenda universale. Conseguenza di questo concetto è che i dinosauri vissero quando la Terra era molto giovane. Leggera mutazione: i dinosauri vissero quando la Terra era ancora giovane. Quindi, inesperta, immatura, esuberante, gli stessi attributi che avevamo inzialmente attribuito alla "divinità" creatrice delle prime forme di vita. (Ad accentuare questo scenario c'è l'abuso iconografico di vulcani, i quali, secondo questo paradigma pre-evoluzionista, pre-tettonico, erano molto attivi nella fase "giovanile" della Terra: notare quanto questo concetto sia antropocentrico, che pretende di comparare la storia del pianeta a quella di un uomo).
Anche se superati dall'attuale sistema scientifico, questi concetti formano un mito popolare più o meno conscio (e spesso evidente nelle rappresentazioni pop dei dinosauri).
Ma quanto c'è di vero in quel mito? La Terra era davvero "giovane" (quindi "immatura") al tempo dei dinosauri? Basta fare due conti. Il Mesozoico va da 250 a 65 milioni di anni fa. La terra ha circa 4.7 miliardi di anni. Tradotto in termini umani, se la Terra fosse un uomo di 47 anni (quindi, si spera, "maturo"), i dinosauri (non-neorniti) comparvero quando egli aveva 44 anni e mezzo e si estinsero quando ne aveva 46 e qualche mese.
Nessuno sano di mente direbbe, a 47 anni, che a 44-46 era "giovane" e che solo in seguito fu "maturo".