(Rough) Translator

29 settembre 2015

Dinosauri piumati alla Napoletana

(C)AUto-promozione rivolta ai paleo-appassionati da Napoli e dintorni.
Il prossimo 15 ottobre, alle ore 10.30, presso il Real Museo Mineralogico di Napoli, terrò un seminario nell'ambito della XXIX edizione di Futuro Remoto, dal titolo "I Dinosauri Piumati della Cina".
Siete tutti invitati!

26 settembre 2015

Kem Kem alla Milanese

Marco Auditore, Simone Maganuco e Cristiano Dal Sasso, all'ingresso della mostra "Spinosaurus" a Palazzo Dugnani.

Lo scorso venerdì 18 settembre, sono stato a Milano, in visita alla mostra dedicata a Spinosaurus, organizzata dal Museo di Storia Naturale di Milano, l'Università di Chicago e la National Geographic Society. La mia visita è stata molto particolare, dato che ho avuto Cristiano Dal Sasso e Simone Maganuco, organizzatori della mostra, come mie “guide private”. Assieme a me, Marco Auditore, che ha realizzato le ricostruzioni scheletriche dei dinosauri esposti nella mostra. Con noi si sono poi uniti Alessandro Carpana, presidente dell'APPI, e Davide Bonadonna, che è l'autore delle ricostruzioni “in vivo” dei dinosauri esposti nella mostra. Insomma, più di così non potevo chiedere.

Attenzione, Spoiler! Se non hai ancora visitato la mostra (che rimarrà a Milano fino all'inizio del 2016) ed hai intenzione di visitarla, forse ti conviene non continuare a leggere il post, per non scoprire in anteprima ciò che potrai vedere dal vivo.

21 settembre 2015

Un mio commento sull'IGNobel 2015

Come ogni anno, poco prima dei prestigiosi Premi Nobel, si consegnano anche i Premi IGNobel.
Nell'edizione del 2015, uno dei premi va allo studio di Grossi et al. (2014) sulle variazioni posturali nei polli che potrebbero dare informazioni sui dinosauri theropodi mesozoici.
Proprio oggi, sono stato intervistato nel programma scientifico di Radio Rai3 in merito a questo IGNobel. 
Potete ascoltare il podcast qui.

15 settembre 2015

Venerdì, Spinosaurus

Venerdì prossimo, finalmente sarò a Milano per visitare la Mostra su Spinosaurus di cui ho parlato in passato. In quella data, inoltre, Cristiano Dal Sasso e Simone Maganuco parleranno al pubblico della scoperta e della rivalutazione di questo dinosauro.

06 settembre 2015

Il più grande theropode australiano e l'origine dei Megaraptoridae (Rapator returns?)

Ricostruzione del Megaraptoridae da Lightning Ridge (by Julius Csotonyi)


Finalmente, dopo una gestazione di più di 9 mesi, è stato pubblicato uno studio del quale sono tra gli autori, assieme a Phil Bell, Federico Fanti e Elisabeth Smith (Bell et al. 2015). In questo studio, che è il mio primo articolo su materiale australiano, descriviamo alcuni resti provenienti da una miniera di opale da Lightning Ridge, famosa località fossilifera australiana, della metà del Cretacico, dalla quale proviene anche l'enigmatico Rapator ornitholestoides.
I lettori storici del blog ricorderanno che io fui tra i primi a ipotizzare che l'unico esemplare noto di Rapator (un primo metacarpale) fosse riferibile a Megaraptora. La scoperta di un'ulna di Megaraptoridae, in livelli coevi a quelli di Rapator, e sopratutto di Australovenator (risalente a livelli più recenti di circa 10-12 milioni di anni rispetto a Rapator) ha mostrato che i megaraptoridi furono una componente significativa della fauna cretacica australiana, generalmente avara di resti diagnostici di dinosauri. Inoltre, un pube isolato, sempre dall'Australia e di età comparabile a Rapator, interpretato come appartenente ad un tyrannosauroide basale, potrebbe effettivamente appartenere ad un megaraptoride, dato che questo clade mostra numerose affinità con Tyrannosauroidea, e potrebbe quindi essere una linea gondwaniana dei tyrannosauroidi (un ipotesi che io ritengo ben supportata). Tutte queste intriganti ipotesi e suggestioni si arricchiscono ora di questo nuovo esemplare, che, per quanto frammentario, è comunque il secondo theropode australiano, dopo Australovenator, ad essere basato su più di un singolo osso.
I resti provengono da un medesimo scavo, sono di dimensioni comparabili tra loro e non mostrano sovrapposizione (“doppioni”): tutto concorre quindi a ritenere i resti come appartenenti al medesimo individuo. Questa interpretazione è sostenuta anche dalla presenza in buona parte delle ossa di sinapomorfie di Megaraptoridae. I resti includono la parte prossimale di un'ulna, frammenti di ungueali, parte dell'ileo, un frammento di fibula e sopratutto un terzo metatarsale quasi completo. Sebbene i resti siano scarsi, la cresta laterale dell'ulna, la compressione dell'ungueale, la proporzione gracile del terzo metatarsale e la forma della sua faccetta prossimale, sono tutti caratteri che caratterizzano i megaraptoridi.
Sebbene la combinazione di caratteri permetta potenzialmente di diagnosticarlo rispetto agli altri megaraptoridi, il sospetto che questo esemplare appartenga allo stesso taxon del metacarpale olotipico di Rapator induce a non istituire un nuovo taxon. Confrontato con il terzo metatarsale dell'olotipo di Australovenator, il nuovo megaraptoride è circa il 10% più grande: con una lunghezza stimata sui 6-7 metri, è il theropode più grande scoperto finora in Australia.

Nel nostro studio, abbiamo utilizzato metodi di analisi filogenetica integranti il dato morfologico e stratigrafico tramite inferenza Bayesiana, per costruire una filogenesi dei megaraptoridi calibrata nel tempo geologico. Siccome la posizione di Megaraptora in Tetanurae è controversa (collocati alternativamente come allosauroidi o come tyrannosauroidi), abbiamo testato due scenari: uno con Megaraptora in Allosauroidea, l'altro con Megaraptora in Tyrannosauroidea. A questo punto, abbiamo utilizzato queste due filogenesi alternative per testare differenti ipotesi paleo-geografiche. In breve, abbiamo stimato la probabile area geografica di origine dei megaraptoridi in base ai dati noti attualmente. I due scenari, pur divergendo nella collocazione filogenetica di Megaraptora, producono modelli simili. In ambo le filogenesi, Megaraptora ha un'origine eurasiatica alla fine del Giurassico, quando si separa dagli altri theropodi. Inoltre, i modelli suggeriscono che il più recente antenato comune dei Megaraptoridae (nota bene: Megaraptoridae è un sottoclade di Megaraptora) sia vissuto intorno a 130-120 milioni di anni fa in Australia. Pertanto, le nostre analisi suggeriscono che l'Australia sia il luogo di origine dei Megaraptoridae, e che i megaraptoridi siano quindi il primo clade di theropodi endemico dell'Australia. I megaraptoridi sudamericani (come lo stesso Megaraptor) sarebbero quindi degli emigranti australiani: questa ipotesi implica che, in futuro, si scoprano megaraptoridi in Antartide (tappa obbligata per andare dall'Australia al Sudamerica a metà del Cretacico) in livelli intermedi tra l'età di Rapator e quella di Megaraptor. Questo scenario è piuttosto inusuale, dato che, generalmente, l'Australia viene considerata (più per un pregiudizio “laurasiacentrico” che per veri argomenti evoluzionistici) come un “rifugio per relitti”, un "Mondo Perduto" per gruppi quasi estinti ed evolutisi altrove, e non un luogo di origine di cladi che poi si disperdono altrove.
La speranza è che futuri resti da Lightning Ridge possano mostrare se il theropode che abbiamo descritto sia effettivamente un secondo esemplare di Rapator oppure una nuova specie di megaraptoride.


Bibliografia:
Bell P.B., Cau A., Fanti F., Smith E. 2015 - A large-clawed theropod (Dinosauria: Tetanurae) from the Lower Cretaceous of Australia and the Gondwanan origin of megaraptorid theropods
Gondwana Research doi: 10.1016/j.gr.2015.08.004.