(Rough) Translator

29 febbraio 2024

In lode del Jurassic Trash



Ma come ho potuto essere così stolto?

Tutti questi anni sprecati a fare recensioni critiche, analisi paleontologiche, digressioni extrascientifiche, argomentazioni post-moderniste sul Franchise Jurassico, tutta una perdita di tempo aggravata dall'effetto di sorbirmi le assurde lamentele ed i piagnistei risentiti degli auto-proclamati fanboy giurassici, quando potevo dedicarmi a questi assoluti capolavori!

Guardate anche solo le locandine!

Esiste un'intera schiera di film di serie B (o Z) ispirati più o meno direttamente dalla saga di Jurassic Park, film a basso costo sfornati regolarmente da case di produzione minori per accodarsi al regolare carrozzone globale della jurassic-mania indotta dall'ennesimo nuovo episodio del Sacro Franchise di Jurassic Park/World. Ho fatto una rapida esplorazione di questi film su YouTube. Essi sono uno più assurdo, dozzinale e trash dell'altro! Ed è questo a renderli sublimi: a differenza dei celeberrimi film da cui traggono motivazione per esistere, queste pellicole non hanno alcuna pretesa di essere capolavori, ma anzi ostentano una totale assurdità nella trama, la più pacchiana grossolanità delle sceneggiature, gli attori peggio assortiti, e gli effetti speciali più commoventi. Ovvero, sono come Jurassic World ma senza la presunzione maleducata di Jurassic World.

Non so cosa darei per essere una comparsa in uno di questi film. Una scenetta, breve e ridicola, a recitare un personaggio secondario che fa una morte stupida e ridicola condita con effetti speciali degni di Jerry Calà.  

28 febbraio 2024

L'oggettiva inconsistenza pratica dell'Antropocene

I "sedimenti dell'Antropocene" non sono distinguibili da quelli pre-antropocenici (fonte).


L'Antropocene è un termine controverso che indicherebbe una nuova età della Terra, nella quale stiamo entrando. Il termine, ormai divenuto di moda, specialmente in ambiti conservazionistici, è criticato da molti geologici e paleontologi, poiché ha una discutibile consistenza sul piano geologico e stratigrafico, ovvero proprio quello in cui si sostiene debba essere introdotto. Sebbene i sostenitori dell'Antropocene ora insistano che il termine sia più utile in ambiti non-geologici che stratigraficamente, resta il fatto che essi vogliano comunque definirlo secondo rigorose logiche stratigrafiche, così da poterlo mettere in relazioni cronologica con le età della Terra.

Ho spiegato le ragioni per cui "Antropocene" non solo è ambiguo dal punto di vista metodologico, ma persino dannoso proprio nei confronti della causa ambientalista che tenderebbe a citarlo.

Oltre che essere improprio da un punto di vista epistemologico, e ambiguo sul piano metodologico, il fantomatico "Antropocene" potrebbe essere anche del tutto indefinibile sul piano pratico! Lo dimostra uno studio svolto su sedimenti lacustri del Nord Europa. Gli autori hanno campionato le microplastiche accumulate sui sedimenti recenti depositati sul fondale di questi laghi, per stabilire il momento in cui queste iniziano ad accumulare sulla sequenza stratigrafica, segnando l'avvento dell'Antropocene come epoca in cui le attività umane hanno iniziato a lasciare una traccia geologica analoga ad un livello stratigrafico. Il ragionamento alla base è apparentemente semplice ed ovvio: siccome la plastica è un prodotto dell'attività umana recente (successiva al 1950), il suo accumulo sui sedimenti è un ottimo marcatore del passaggio dall'Olocene all'Antropocene.

Ma come spesso succede nella scienza, una cosa è la teoria ed un'altra è la pratica. Gli studiosi hanno analizzato l'età dei sedimenti campionati utilizzando metodi di datazione assoluta che permettono di determinare gli anni passati dalla deposizione del sedimento, ed hanno scoperto che le microplastiche sono presenti anche in sedimenti vecchi 250 anni! Dato che la plastica è stata inventata a metà del XX Secolo, la presenza di microplastiche in sedimenti di secoli precedenti non è una vera documentazione bensì un artefatto della deposizione. Badate bene che questo fenomeno non coinvolge i sedimenti naturali, i quali invece si depositano in modo regolare senza mescolarsi tra loro (ed è proprio questo che li rende ottimi per l'analisi stratigrafica). Ovvero, le microplastiche sprofondano sotto il sedimento recente in cui si sono depositate, e lo fanno in base alla loro forma e granulometria, finendo per depositare in livelli più profondi di quelli effettivi che indicherebbero la loro età reale. Gli autori concludono che la microplastica, la tanto osannata traccia dell'Antropocene e dell'attività umana nell'epoca del petrolio, è un pessimo marcatore per l'Antropocene, dato che può depositarsi anche in sedimenti pre-antropocenici.

Ma se non possiamo usare la posizione stratigrafica delle microplastiche (uno dei più citati indicatori dell'antropocenico) per zonare l'Antropocene, questo significa, sul piano pratico, che l'Antropocene non è di fatto distinguibile dall'Olocene. Chiunque abbia una minima base di geologia non è sorpreso da questi risultati. Non è la prima volta che si è cercato di imporre a priori un qualche "marcatore" dell'Antropocene per scoprire che, una volta messo di fronte ai rigorosi metodi della stratigrafia, esso è risultato inapplicabile, fuorviante o, banalmente, privo di senso. Molti sostenitori di "indicatori dell'Antropocene" non hanno una robusta esperienza stratigrafica, e pensano che sia sufficiente immaginare che qualcosa si sedimenti per avere automaticamente un valido indicatore stratigrafico. La realtà dei processi geologici che usiamo per stabilire la storia del pianeta è ben diversa, è più complessa delle teorizzazioni ingenue, specialmente nei casi, come quelli "antropocenici", di depositi non ancora del tutto trasformati in stratificazioni rocciose.

Concludo, come sempre quando parlo di Antropocene, per rimarcare un concetto fondamentale: nessuno qui sta negando l'impatto antropogenico (con la G), l'impatto umano sul pianeta Terra, né i problemi legati all'attività umana. Ma tale impatto non è una novità dell'ultimo secolo e non indica l'inizio di una nuova età geologica. In misura proporzionale alla sua abbondanza numerica, la specie Homo sapiens è un agente geomorfologico fin dalla sua comparsa e diffusione a scala planetaria, ovvero fin dalla fine del Pleistocene. Pertanto, l'Antropocene è solo un modo pomposo per parlare della fase parossistica dell'attività umana nell'Olocene, ma è pur sempre Olocene, ne è in piena continuità e coerenza, e non richiede una arbitraria e modaiola discontinuità cronologica. 

Abbandonare il feticcio dell'Antropocene e fare maggiore divulgazione su come e quanto la nostra specie è impattante fin dall'inizio dell'Olocene, sono opzioni molto più sagge e utili che continuare ad usare un termine del tutto virtuale.

24 febbraio 2024

Una farfalla grande come un sauropode

Ren et al. (2024) descrivono un nuovo sauropode mamenchisauride dal Giurassico Superiore della Cina, ed istituiscono Jingia dongxingensis.

Perché l'immagine mostra Mothra? Un lettore della pagina Facebook del Blog, Pietro Benvegnù, mi segnala che il genere Jingia è già occupato da un lepidottero: Jingia (Chen, 1983).

Ho già contattato l'editor di Historical Biology per segnalare questa omonimia: il sauropode deve quindi cambiare nome del genere (atto che spetta a Ren e coautori).


Ringrazio Pietro Benvegnù per la segnalazione.





Bibliografia:

Xin-Xin Ren, Xu-Ri Wang, Yan-Nan Ji, Zhen Guo & Qiang Ji (22 Feb 2024): The first mamenchisaurid from the Upper Jurassic Dongxing Formation of Guangxi, southernmost China, Historical Biology, DOI: 10.1080/08912963.2024.2309287

22 febbraio 2024

Theropoda vs Gemini (aka Rise of the Dumb Machines)

 Ho chattato con la nuova AI di Google, Gemini.

Le ho chiesto informazioni sul blog Theropoda.

Godetevi tutta la diatriba...





Possiamo stare tranquilli, per ora le macchine non sono ancora in grado di sostituirci, ma sicuramente sono capaci di sostituirmi con Maganuco o Marzola.

20 febbraio 2024

200 anni nell'Era dei Dinosauri!



Sono passati 200 anni esatti dal 20 Febbraio del 1824, quando il Reverendo William Buckland espose alla Geological Society la scoperta di resti fossili appartenenti ad un animale estinto dalle fattezze incredibili: un gigantesco rettile terrestre carnivoro, lungo una decina di metri, al quale Buckland ed il suo amico e collaboratore, il Reverendo Conybeare, diedero il nome di Megalosaurus. Era il primo fossile di dinosauro riconosciuto tale dalla scienza.



Anche se il termine sarebbe stato coniato solo una quindicina di anni dopo, ed anche se il megalosauro concepito da Buckland per spiegare quei resti fossili era più simile ad un enorme varano che all'animale mesozoico a noi ormai familiare, quel giorno era cominciata l'epoca più meravigliosa e appassionante della civiltà umana, l'Era dei Dinosauri [in quanto fatto scientifico].

Buon 200° compleanno, Megalosaurus

Felice bicentenario della pubblicazione dei dinosauri!


13 febbraio 2024

T-rex vs Lion: which would win in a fight?

Fotogramma da "Jurassic World - Fallen Kingdom" (c) Universal. Silhouette da PhyloPic.org

La rete abbonda di domande assurde dedicate a ipotetici combattimenti tra animali (una mentalità che denota un decadimento mentale da tardo impero, ma senza il Colosseo in cui sfogarsi), e siti apposta coltivano questa perversa passione per la zoologia lobotomizzata.

Ma questo blog è diverso. Se propongo domande idiote e pacchiane, non è fine a sé stesso, ma si propone (spera, si illude) di suscitare una riflessione più profonda. Direte: "cosa può esserci di profondo nel domandarsi chi vinca in uno scontro tra un leone ed un Tyrannosaurus rex, domanda impossibile da verificare, e comunque, è ovvio che vince il dinosauro, pesa 30 volte più di un leone, una sua sola gamba genera una potenza di varie tonnellate, il morso produce una pressione che se immessa in un sistema idraulico solleverebbe un'automobile (la lista di iperboli può andare avanti)...". 

Ok, la soluzione è semplice solo perché chi commenta in quel modo non pensa nel modo giusto, in modo quadrimensionale



Ma se immettiamo il fattore tempo, l'ontogenesi, la faccenda è più complessa ed interessante.

Ovvero, immaginiamo di avere un esemplare di Tyrannosaurus rex ad uno di Panthera leo coetanei, nati lo stesso giorno. Domandiamoci: mano a mano che crescono, in quali momenti la domanda avrebbe come risposta una specie e quando invece l'altra? Prima di procedere con l'esperimento mentale, è bene rimarcare un concetto fondamentale che molti ignorano o fraintendono: mentre l'ontogenesi del leone è un FATTO, quella del tyrannosauro è una IPOTESI. L'ontogenesi (lo sviluppo individuale) di un leone può essere osservata direttamente, basta seguire la vita del cucciolo e documentarne le caratteristiche. Questo non è possibile con un fossile di dinosauro, per l'ovvia ragione che voi avete solo il fossile dell'animale nel momento della sua morte. Se muore a 3 anni, avete solo il corpo di 3 anni, se muore a 30 anni, avete solo il corpo di 30 anni: in ambo i casi (o qualunque altro) voi avete solo l'esemplare in quel preciso momento della morte, ma non avete modo di osservare tutta la sequenza, tutta la sua ontogenesi. Per ricostruire l'ontogenesi di un dinosauro occorre collegare diversi esemplari di età diverse sotto l'ipotesi che essi appartengano alla stessa specie. E questo nel caso che siate tutti concordi su cosa sia quella specie... Dato che ci sono alcuni paleontologi che litigano ancora su cosa sia Nanotyrannus, capite che "l'ontogenesi di Tyrannosaurus" è a maggior ragione una ipotesi e non sarà mai un fatto. Quindi, confrontare l'ontogenesi del leone con quella del T-rex presuppone che abbiamo un qualche consenso generale su come sia stata l'ontogenesi di Tyrannosaurus. Lo studio più dettagliato in proposito è Carr (2020), ed esso (e relative citazioni) sarà il mio riferimento per l'ontogenesi di questo dinosauro.

Bene, abbiamo il leone appena partorito ed il Tyrannosaurus appena uscito dall'uovo. Proviamo a confrontarli. Il leone alla nascita è inetto, cieco e pesa circa 2 kg. Il tyrannosauro alla nascita pesa circa 5-6 kg, è pienamente attivo e capace di nutrirsi autonomamente. Probabilmente non si nutre di animali grossi come un neonato di leone, ma è comunque in grado di morderlo (mentre il leone non è ancora capace di fare nulla), quindi nel primo scontro (tra neonati... mi faccio schifo da solo), vincerebbe Tyrannosaurus.

Lo svezzamento di un leone non avviene prima di 4-5 mesi, mentre in quel periodo il nostro giovane Tyrannosaurus si nutre e caccia in autonomia: anche in questo caso, nello scontro vincerebbe il dinosauro.

La crescita del leone è però in proporzione più rapida di quella del tyrannosauro, e l'animale raggiunge la maturità intorno ai 3 anni, pesando circa 150 kg. Nello stesso intervallo di tempo, il Tyrannosaurus è ancora un esemplare molto giovane, cresce in proporzione meno velocemente del leone e probabilmente raggiunge una massa intorno ai 50-100 kg. In questa fase della loro vita, i due animali sono quindi simili come dimensioni e prestazioni fisiche. Il theropode è però in proporzione più gracile e affusolato. Pertanto, tra 1 e 5 anni, è probabile che il leone abbia la meglio.

Dopo i 5 anni, il leone rallenta la crescita e raggiunge la maturità fisica. Il Tyrannosaurus entra nella "pre-adolescenza" e supera in massa il felino, mantenendo proporzioni molto affusolate. In questa fase, i due animali probabilmente se la giocano alla pari.

Dopo i 10 anni, il leone entra nella vecchiaia, mentre il Tyrannosaurus è appena entrato nella vera fase di crescita rapida. Il felide perde gradualmente forze ed efficienza, mentre il dinosauro inizia proprio ora a divertirsi, a diventare gigantesco, superando la tonnellata. Da questo momento in poi, nello scontro tra i due animali non c'è storia.

Il leone (specialmente se maschio) difficilmente arriverà a vivere oltre i 15 anni, raramente si avvicina a 20 anni, età in cui il Tyrannosaurus raggiunge invece la taglia adulta, pesando anche 40 volte più del felide.

Riassumendo, nello scontro tra i due animali equiparati per età, Tyrannosaurus ha la meglio da 0 a 1 anno, per poi essere battuto dal felino nei successivi 4 anni. Nel lustro successivo, i due animali se la giocano alla pari, ma dopo il decimo anno, vincerà sempre il dinosauro.


Mamma mia, ho scritto un post degno di Carnivoraforum...



09 febbraio 2024

Un Ruggito di Verità: L' Accuratezza dei Dinosauri in Jurassic World



Saluti, amanti dei dinosauri! Benvenuti a un nuovo post su Theropoda Blogspot, dove ci immergiamo nell'affascinante mondo dei rettili preistorici. Oggi metteremo sotto la lente d'ingrandimento la accurata rappresentazione dei dinosauri nel mondo cinematografico, con un focus particolare sulla serie di film di Jurassic World.

La saga di Jurassic Park, iniziata negli anni '90 con l'opera pionieristica di Steven Spielberg, ha catturato l'immaginazione di milioni di persone in tutto il mondo, portando i dinosauri dal passato remoto direttamente sul grande schermo. Tuttavia, con l'avanzare della tecnologia e delle conoscenze scientifiche, è emersa una crescente preoccupazione riguardo alla precisione delle rappresentazioni dei dinosauri in questi film.

Jurassic World, la serie più recente nella franchise di Jurassic Park, ha portato la nostra amata fauna preistorica a nuovi livelli di realismo visivo. Tuttavia, quanto accurata è questa rappresentazione?

Iniziamo con i punti positivi. Gli effetti speciali utilizzati per portare in vita i dinosauri sono senza dubbio impressionanti. La cura nei dettagli, i movimenti fluidi e le espressioni realistiche dei dinosauri sono sorprendenti. Tuttavia, quando si tratta di accuratezza scientifica, ci sono alcune questioni da considerare.

Uno dei principali punti di discussione riguarda la piumatura. È ampiamente accettato tra gli scienziati che molti dinosauri, in particolare i teropodi come il Velociraptor e il Tyrannosaurus rex, avessero piumaggio o strutture simili alle piume. Tuttavia, nei film di Jurassic World, questi dinosauri sono rappresentati come squamati o privi di piumaggio. Questa scelta estetica, sebbene comprensibile per motivi di riconoscibilità e coerenza con i film precedenti, non rispecchia le attuali conoscenze scientifiche.

Inoltre, c'è la questione delle dimensioni. Alcuni dinosauri nei film sembrano essere esageratamente grandi rispetto alle loro controparti reali. Questo è particolarmente evidente con il Velociraptor, che nel mondo reale era significativamente più piccolo di come viene mostrato nei film.

Tuttavia, non tutto è perduto. I film di Jurassic World hanno anche fatto alcune scelte coraggiose e interessanti che meritano lode. Ad esempio, l'introduzione del Indominus rex, un ibrido genetico creato in laboratorio, ha aperto la porta a interessanti dibattiti etici e scientifici sulla manipolazione genetica e sulle implicazioni di creare creature che non esistono più.

In conclusione, mentre i film di Jurassic World offrono un'esperienza cinematografica emozionante e coinvolgente, è importante ricordare che sono opere di finzione e non documentari scientifici. Sebbene abbiano contribuito a diffondere la passione per i dinosauri in tutto il mondo, è sempre consigliabile approfondire la nostra comprensione scientifica consultando fonti affidabili e aggiornate.

Continuate a seguire Theropoda Blogspot per ulteriori discussioni affascinanti sul mondo dei dinosauri e della paleontologia. Fino alla prossima volta, che il vostro ruggito sia fiero e la vostra curiosità infinita!

Nota dell'autore: Vorrei chiarire che il post sopra non è stato scritto da me, ma è stato generato da una IA chiamata ChatGPT. Tuttavia, come autore umano, approvo pienamente il suo contenuto e lo trovo informativo e stimolante. È importante riconoscere il ruolo delle tecnologie come questa nel fornire contenuti interessanti e di qualità su una vasta gamma di argomenti. Continuate a seguire Theropoda Blogspot per ulteriori contenuti appassionanti sulla paleontologia e sui dinosauri!

No, neanche la nota in rosso è opera mia. Anche quella è stata prodotta usando ChatGPT... Se siete lettori "storici" del blog, dovreste aver sicuramente notato qualcosa che non quadrava nel post, fin dal titolo. Il tono, la parole, ma soprattutto, le opinioni espresse nel post non sono propriamente quelle tipiche dei miei post. Trovo inquietante che in pochi secondi si possa produrre un post apparentemente intelligente, sebbene del tutto privo di anima (e palesemente nel torto sul contenuto)...

Stupide macchine prive di emozioni! Come si fa a pensare che Jurassic World meriti un qualche commento positivo?