Una ricostruzione di Iguanodon, come era interpretato tre minuti fa
(autore sconosciuto: se qualcuno può aiutarmi a identificarlo...)
La vastità del Tempo Geologico è difficile da comprendere. In paleontologia siamo soliti esprimerci in MegaAnni (Ma: Milioni di anni), e raramente scendiamo a scale di tempo più brevi. Ciò produce una dissociazione tra i tempi "normali" della nostra vita, scandita da secondi, minuti, ore, giorni, mesi e anni, e quella del Tempo Profondo, che macina MegaAnni. La dissociazione è così forte che raramente ci soffermiamo veramente sulla differenza abissale tra queste concezioni cronologiche. Si parla tranquillamente di "65 milioni di anni" anche se, a livello profondo, nessuno di noi può concepire realmente una tale vastità di tempo.
Molti divulgatori hanno tentato di colmare questo divario tra tempo vissuto e Tempo Profondo introducendo delle metafore. Ad esempio, si è immaginato di comprimere l'intera storia della Terra in un anno e di vedere in quali mesi si collocavano i vari episodi geologici. Metafore analoghe, ma più spinte, hanno compresso tutto in una sola giornata. In entrambi i casi, tuttavia, io trovo dei limiti all'utilità di queste metafore.
Questi esempi mostrano bene le relazioni tra gli eventi, ma hanno il difetto di non trasmettere ancora la vastità del Tempo Profondo. Cosa voglio dire? Se comprimiamo la storia della Terra (4,7 miliardi di anni) in un anno (365 giorni), dobbiamo collocare quasi 13 milioni di anni al giorno, ovvero, circa mezzo milione di anni ogni ora. Questo significa che anche con questa contrazione, l'intera scala dei nostri normali tempi vissuti si comprime enormemente, dato che ben 150 anni di storia sono ridotti ad un singolo secondo. Dato che nessuno di noi ha mai sperimentato nella sua vita ben 150 anni, risulta che i tempi "normali" vengono compressi ad una scala microscopica, diventando eventi non comprensibili. Se vi dico che 20 anni equivalgono a 13 centesimi di secondo, voi cosa guadagnate? Qualcuno di voi riesce a "concepire" 13 centesimi di secondo? Dubito. Quindi, il tentativo di comprimere tutto in un anno per "capire" il Tempo Profondo produce però la perdita di contatto con il "tempo normale", che viene ridotto a frazioni impercettibili di secondo.
Io propongo quindi la seguente metafora, che ha il pregio di comprimere una dimensione di tempo che tutti abbiamo vissuto, l'anno, in una dimensione di tempo che tutti comprendiamo, il secondo.
Ovvero, un tempo concepibile, l'anno, diventa un altro tempo concepibile, il secondo. Badate che questo non accade nelle classiche "compressioni cronologiche", dove un anno diventa un centesimo di secondo (o anche meno). Così facendo, non solo avete la possibilità di comprimere la vastità del Tempo Profondo in scale "concepibili", ma non rischiate di comprimere i tempi normali in "scale microscopiche".
Ad ogni modo, ecco il risultato: