Sempre più prove dimostrano che l'immagine stereotipata della fine del Mesozoico, ovvero "Tyrannosaurus e Triceratops", non rappresenta la totalità della Terra in quel momento. Mentre i più famosi beniamini preistorici si trastullavano nella zona centrosettentrionale del Nord America occidentale, altre faune, ancora poco note, prosperavano altrove. Ad esempio, una fauna veramente interessante è quella che sta emergendo nel sud della Patagonia, dove, alla fine del Cretacico, persistevano i discendenti modificati di linee che, fino a pochi anni fa, ritenevamo essersi estinti a metà del Cretacico. Chiamare queste faune dei "mondi perduti" o "rifugi per fossili viventi", "relitti giurassici", sarebbe una miope ottusità "laurasiocentrica". Quelli erano ecosistemi evoluti e variegati al pari delle blasonate faune del Nemegt e dell'Hell Creek, dove prosperavano dromaeosauridi giganti (Austroraptor), megaraptori (Orkoraptor), titanosauri di piccole ed enormi dimensioni (Saltasaurus, Puertasaurus), cerapodi (Talenkauen), abelisauridi (Carnotaurus, Abelisaurus), noasauridi (Noasaurus) ed enantiorniti. Un nuovo tassello di questo puzzle patagonico è stato pubblicato questa settimana. Esso, oltre ad espandere la diversità dei theropodi patagonici, ha numerose ed interessanti implicazioni generali.
Ezcurra et al. (2010) descrivono Austrocheirus isasii, dalla Formazione Pari Aike del Maastrictiano dell'Argentina, la stessa da cui proviene Orkoraptor. Austroraptor è un theropode di taglia medio-grande basato su alcune vertebre caudali, ossa della mano (tra cui un terzo metacarpale), una tibia distale ed alcune ossa del piede. Sebbene frammentario, Austrocheirus presenta numerose apomorfie dei ceratosauri ed è attribuibile ad Abelisauroidea. A differenza degli altri abelisauroidi di taglia medio-grande noti finora, Austrocheirus non presenta le caratteristiche atrofizzazioni articolari nelle sue ossa della mano, segno che esso conservava un grado di mobilità della mano paragonabile a taxa più basali, come Ceratosaurus. La tibia distale è simile a Elaphrosaurus e Velocisaurus, ma non presenta alcune apomorfie degli abelisauridi. I metatarsi sono simili agli altri ceratosauri, ma non mostrano le specializzazioni dei noasauridi. Le caudali intermedie sono molto interessanti, almeno per me: esse mostrano spine neurali robuste e postzygapofisi corte e ravvicinate medialmente. Questa combinazione di caratteri è presente in Kemkemia.
L'analisi di Ezcurra et al. (2010) colloca Austrocheirus in una politomia irrisolta, assieme ai vari noasauridi, Elaphrosaurus ed al nodo Abelisauridae. Ciò conferma che esso è un abelisauroide, ma non risolve le relazioni tra i vari taxa esterni ad Abelisauridae.
La mia analisi preliminare con Megamatrice è molto interessante, perché colloca Austrocheirus alla base degli abelisauroidi, insieme a Ligabueino e Kemkemia. Come ricorderete, una vertebra caudale del Maastrichtiano dell'India dimostrerebbe l'esistenza di parenti di Kemkemia alla fine del Cretacico. Quindi, non è improbabile che anche Austrocheirus possa essere parte di queste inattesa linea filetica. Ovviamente, è solo un'ipotesi che richiede nuovi dati per essere ritenuta robusta.
Parlando invece di aspetti generali, la presenza di un abelisauroide con una mano non atrofizzata (come invece si osserva in Limusaurus e in Abelisauridae) implica che la mano di Limusaurus NON mostra la reale condizione basale di Ceratosauria, e, pertanto, indebolisce la tesi di chi ritiene che la perdita di falangi nel primo dito della mano in questo theropode sia una prova che la mano dei tetanuri è formata dal II, III e IV dito.
Ringrazio il sempre solerte Marco Auditore per avermi inviato una copia di questo articolo (su un possibile parente di Kemkemia...)
Bibliografia:
Ezcurra, M.D., Agnolin, F.L. & Novas, F.E. 2010. An abelisauroid
dinosaur with a non-atrophied manus from the Late Cretaceous Pari Aike
Formation of southern Patagonia. Zootaxa 2450: 1–25.
"Austroraptor è un theropode di taglia medio-grande basato su alcune vertebre caudali, ossa della mano (tra cui un terzo metacarpale), una tibia distale ed alcune ossa del piede"
RispondiEliminaAnchio appena ho letto su wiki mi son confuso... ho letto Haplocheirus
Comunque notiziona importantissima, veramente, la stavo aspettando
Sembra dunque che l'atrofia della mano sia comparsa 2 volte in ceratosauria?
Il quadro dei ceratosauri si complica... e ciò è eccitantissimo. Speriamo davvero che continuin ad arrivare nuovi reperti ceratosauri, magari stanti a Ceratosauria come i reperti del Liaoning stanno a Maniraptora
Pure Kemkemia è un mistero... i ceratosauri, così poco studiati ma così ricchi di sorprese... grandioso
@:"Sembra dunque che l'atrofia della mano sia comparsa 2 volte in ceratosauria?"
RispondiEliminaNon necessariamente. Se Austrocheirus è esterno (basale) al nodo Limusaurus + Abelisauridae, l'atrofia è comparsa una sola volta. L'analisi è preliminare, e quella di Ezcurra et al. è inconclusiva su questa questione.
Tom Holtz kindly sent me the paper yesterday, and I will back up Andrea in regards to his opinions. The authors submit that not only does Austrocheirus show unreduced forelimbs but so do Noasaurus and Ligabueino (in papers currently in press).
RispondiEliminaNick
http://whyihatetheropods.blogspot.com/2010/05/followup-to-earlier-post-glishades-and.html
Nick, the paper Ezcurra et al. quote as "in press" regarding Noasaurus and Ligabueino was published in December 2009. See my post:
RispondiEliminahttp://theropoda.blogspot.com/2009/12/tutto-quello-che-avreste-voluto.html
That is correct, Andrea. Mea culpa...
RispondiEliminaGiusto, hai ragione, grazie
RispondiEliminaEffettivamente, con resti così frammentari, ogni posizione di sti taxa è estremamente variabile...
Speriamo in nuovi reperti più completi danti filogenie più complete e robuste. Quanto odio le politomie!
Ho appena scoperto di essermi confuso ANCORA sui generi: Austrocheirus è totalmente inaspettato per me dunque. Credevo che avessero cambiato nome all'altro nuovo abelisauroide (descritto da Mendez et al) della formaziona Lameta avente arti superiori PLESIOMORFICI... pensavo fosse lui l'oggetto del post. Inoltre Novas è co-autore di entrambi gli studi... pensavo fosse quell'abelisauride indiano (citato da Mickey Mortimer) l'oggetto del post
http://theropoddatabase.blogspot.com/2010/03/rahiolisaurus-new-lameta-abelisaurid.html
Aspetterò giugno per il VERO abelisauride che intedevo!
I nordamericani hanno 'anzianità' e 'fama' dalla loro parte... in futuro le cose probabilmente cambieranno e anche sudamericani e company avranno il loro momento di gloria :D
RispondiEliminaEra un bel po' che non postavi nulla su nuove specie di Teropodi.
RispondiEliminaA cavallo tra il 2009 e il 2010 venivano descritte specie nuove quasi a cadenza settimanale! Ci eravamo abituati, ma dal 30 marzo a oggi nulla di nuovo, poi finalmente c'è giunta una mano da sud...
Quando posti una specie nuova è sempre un emozione diversa dal solito.
Se non erro a inizio anno avevi anche lanciato un rumors di una scoperta sensazionale nella paleontologia dei dinosauri che non riguardava specificatamente i teopodi, è già stata pubblicata?
Erodoto
Sta arrivando uno sciame di nuovi dinosauri così spettacolari... che avrete la nausea...
RispondiEliminaQuestione di settimane.
PS: chi sa già alcuni dettagli, è pregato di non rovinare la sorpresa agli altri. Io stesso ho fatto voto del silenzio fino alla pubblicazione.
Non sono riuscito a trovare qualcuno che mi dicesse quali terminali usare per l'accesso a Zootaxa prima che altri te lo inviassero (in questo caso Auditore)...sorry, Andrea!
RispondiEliminaLeo
Non c'è problema: ormai la rete estesa di contatti fa si che ci sia sempre qualcuno che può reperire una nuova pubblicazione.
RispondiElimina:-)
Curiosità, ma tra i resti di tutti i teropodi che potrebbero essere parenti di Kemkemia abbiamo un cranio?
RispondiEliminaErodoto
No. Tutti i parenti più prossimi possibili non hanno resti cranici noti.
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