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Da Park et al. (2021) |
Il lettore abituale del blog ricorderà che in passato scrissi un post per analizzare criticamente una suggestione circolata online su un eventuale stile di vita scavatore o fossorio per Halszkaraptor. Inutile rimarcare che Halszkaraptor è del tutto privo di adattamenti allo scavo, e che quindi tale suggestione sia infondata.
Il punto della discussione era che non è sufficiente dichiarare un qualche stile di vita peculiare in una specie fossile, ma occorre portare delle prove (tracce del comportamento, adattamenti anatomici specifici) che supportino in modo non ambiguo tale stile di vita. Il semplice fatto che "molti animali di oggi praticano un determinato comportamento" non è un argomento valido per sostenere che "tale comportamento fosse presente anche nella specie fossile" in questione. In paleontologia non disponiamo degli animali vivi, quindi non basta appellarsi alla analogia comportamentale coi viventi: per sostenere un'ipotesi occorre avere delle prove determinabili nei fossili a disposizione. Senza prove fossili, anche la più "ovvia" delle ipotesi è priva di valore paleontologico ed è saggio non tirarla in ballo. Il rischio, che molti sottovalutano, è infatti quello di incanalare la ricerca dentro un alveo puramente speculativo, predefinito dalle proprie suggestioni, pregiudizi e concezioni della "vita del passato", finendo col ridurre la scienza paleontologica a gioco filosofico.
Ho fatto la doverosa precisazione perché molto spesso leggo commenti a ipotesi paleontologiche nella forma del "ma è ovvio, anche oggi molti animali si comportano così". In paleontologia, ripeto, nulla è "ovvio" se privo di evidenze fossili, e qualsiasi affermazione sulle specie estinte deve sempre partire dalle prove fossili, e mai precederle. Questo è un tema a cui tengo molto, e a cui ho dedicato molto spazio sul blog, ovvero il concetto chiave che la paleontologia si deve occupare di spiegare i fossili e non di "immaginare" la vita del passato.
Park et al. (2021) descrivono lo scheletro parziale ma articolato di un ankylosauride dal Cretacico Superiore della Formazione (o litobiotopo) Baruungoyot della Mongolia. L'esemplare è privo del cranio, quindi non è chiaro se sia riferibile ad uno dei tre ankylosauridi già noti da questi livelli (Saichania, Tarkia o Zaarapelta).
Gli autori analizzano l'anatomia di questo ed altri ankylosauridi e concludono che questi dinosauri fossero dotati di una serie di adattamenti tipici degli animali scavatori o fossori.
Per valutare quanto questa ipotesi sia robusta, vi propongo di ripetere l'analisi che ho usato per smontare l'ipotesi fossoria per Halszkaraptor. Se ricordate quel post, avevo elencato otto caratteristiche anatomiche tipiche degli animali scavatori, e avevo mostrato come nessuna corrispondesse a quelle di Halszkaraptor. Ripetiamo l'esperimento mentale ma questa volta applicandolo agli ankylosauridi:
1- Il cranio tende ad avere il muso corto e robusto, ed il numero dei denti si riduce.
Questo è un carattere tipico degli ankylosauridi, il cui cranio è corto e la dentatura è ridotta.
2- Le orbite si riducono e si sviluppano protezioni ossee per proteggere gli occhi dal materiale del suolo che viene spostato durante lo scavo o può cadere dalle pareti del cunicolo.
Questo è un altro attributo tipico degli ankylosauridi, i quali hanno orbite relativamente ridotte e protette da una serie di ispessimenti ossei.
3- Il tetto del cranio si ispessisce e le ossa del neurocranio si fondono per proteggere il cervello da eventuali cedimenti dei cunicoli.
Questo è un altro attributo tipico degli ankylosauridi.
4- Le ossa del collo e quelle del torace si irrobustiscono e spesso si fondono, per aumentare la resistenza della colonna vertebrale alle sollecitazioni derivanti dallo scavo.
Questo è un altro attributo tipico degli ankylosauridi.
5- Gli arti sono molto tozzi e robusti.
Questo è un altro attributo tipico degli ankylosauridi.
6- Nell'arto anteriore, l'avambraccio sviluppa un processo olecranico enorme, su cui si inseriscono gli enormi muscoli estensori dell'avambraccio deputati al movimento di scavo.
Questo è in parte un altro attributo degli ankylosauridi. L'avambraccio è tozzo e robusto, e l'olecrano è prominente. Sebbene non sia conformato nel modo estremo del braccio di certi animali fossori, come le talpe, quello degli ankylosauridi mostra comunque tutto l'impianto generale per essere usato come organo per lo scavo.
7- Nella mano, le dita sono dotate di falangi corte e tozze che terminano in ungueali adatti allo scavo, ampi e bassi in sezione trasversale.
Questo è un altro attributo degli ankylosauridi.
8- Il piede sviluppa adattamenti per lo scavo, in particolare processi flessori prominenti e ungueali ampi e tozzi.
Questo è un attributo in parte presente negli ankylosauridi.
Vedete quindi che tutti i caratteri citati in quel post a supporto di uno stile di vita scavatore si ritrovano negli ankylosauridi: sei sono chiaramente confermati, e due sono comunque in una conformazione che è compatibile con un qualche livello di capacità di scavo.
Park et al. (2021) elencano anche altri elementi anatomici degli ankylosauridi che nelle specie odierne supportano una capacità di scavo, come la forma ampia e fusiforme del corpo, e l'assenza di sinfisi pubica. L'ipotesi che gli ankylosauridi fossero scavatori non è nuova, e fu proposta da altri autori, sebbene criticata da altri. Alcune critiche non paiono molto solide, come quella relativa alle dimensioni di questi animali, dato che animali di dimensioni comparabili agli ankylosauridi, come certi bradipi giganti patagonici, sono noti per essere stati scavatori e costruttori di cunicoli.
Un possibile elemento a sfavore di una propensione a vivere in cunicoli è data dalla relativa rigidità del corpo di questi animali, che renderebbe difficoltoso manovrare dentro un cunicolo (ma non abbiamo idea delle dimensioni dei potenziali cunicoli, quindi questa obiezione per essere valida richiede la scoperta di ankylosauridi dentro cunicoli che siano stretti... ma a quel punto avremmo comunque la prova diretta che gli ankylosauridi scavassero cunicoli!).
Una possibile soluzione di compromesso alla luce delle prove disponibili è quella di considerare gli ankylosauridi degli scavatori abituali ma non necessariamente degli abitanti di cunicoli sotterranei, ovvero che essi fossero degli scavatori non-fossori.
In attesa di trovare un eventuale cunicolo fossile con ankylosauridi per avvalorare un comportamento fossorio, l'ipotesi che questi animali fossero scavatori abituali resta comunque solidamente supportata dalla loro anatomia generale. Notate, difatti, che altri dinosauri non mostrano la lunga lista di adattamenti scavatori che sono qui risultati per gli ankylosauridi: quale che fosse la propensione allo scavo nei dinosauri, essa appare più solidamente supportata per gli ankylosauridi rispetto ad altri gruppi.
Bibliografia:
Park, JY., Lee, YN., Currie, P.J. et al. A new ankylosaurid skeleton from the Upper Cretaceous Baruungoyot Formation of Mongolia: its implications for ankylosaurid postcranial evolution. Sci Rep 11, 4101 (2021). https://doi.org/10.1038/s41598-021-83568-4