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19 novembre 2022

Daurlong wangi, un dromaeosauride con la traccia dell'intestino!


L'eccezionale preservazione di Daurlong e, a sinistra, la regione intestinale.


Da più di 25 anni, l'Eldorado mondiale dei dinosauri ha un nome: Biota Jehol. Questo termine indica una serie di località fossilifere, risalenti al Cretacico Inferiore (in particolare, l'intervallo Barremiano-Aptiano, ovvero circa 125-115 milioni di anni fa), localizzate nel nord-est della Cina, in particolare nella provincia del Liaoning. Il Biota Jehol è l'insieme delle specie fossili, sia animali che vegetali, rinvenute in queste località. Grazie a speciali condizioni ambientali e geologiche, molto rare, le specie dal Biota Jehol sono preservate con un dettaglio eccezionale: scheletri completi, articolati, e in molti casi associati a tracce delle parti molli, in particolare la pelle (compreso il piumaggio). Dinosauri ormai divenuti iconici, come Caudipteryx, Microraptor, Sinosauropteryx e Yutyrannus, provengono da questo biota. Sebbene i dinosauri siano senza dubbio i più famosi rappresentanti del Biota Jehol, la ricchezza delle faune rinvenute in queste località va ben oltre Dinosauria: insetti, pesci, mammiferi, pterosauri, anfibi, tutti in eccellente stato di conservazione, in grado di darci un quadro molto dettagliato della biodiversità dell'Asia orientale intorno a 120 milioni di anni fa.

Una località del Biota Jehol, scoperta alcuni anni fa, è particolare: il suo nome, traducibile dal cinese all'inglese come “Pigeon Hill” (la “collina del piccione”), non si trova nel Liaoning, ma più a nord, nella provincia cinese della Mongolia Interna. Oltre ad essere attualmente il sito più a nord del Biota Jehol, Pigeon Hill è anche particolare per l'eccezionale abbondanza di fossili di anfibi: si stima che dal sito siano stati estratti almeno 10 mila esemplari di rane, tritoni e salamandre fossili, di varie specie, spesso completi e perfettamente articolati.

Il primo dinosauro battezzato a Pigeon Hill è un uccello, un ornithuromorfo, alla cui descrizione e studio ho partecipato anche io: Khinganornis, pubblicato nel 2020. Lo studio su Khinganornis è uno di una serie di ricerche che da alcuni anni sto svolgendo in collaborazione con Wang Xuri, paleontologo di Pechino specializzato principalmente in uccelli mesozoici. Un nuovo studio frutto della mia collaborazione con Wang, esce oggi su Scientific Reports (Wang et al. 2022), e questa volta non descrive un uccello, bensì il primo dinosauro non-aviano da Pigeon Hill. Il post di oggi è dedicato alla storia di questo esemplare eccezionale.

Nel settembre del 2020, Wang mi inviò una serie di fotografie di un dinosauro rinvenuto a Pigeon Hill e che era in fase di preparazione (ovvero, di “liberazione” dalla matrice rocciosa che lo conserva). L'esemplare risultò essere un dromaeosauride completo, in ottimo stato di conservazione, articolato e con tracce evidenti di parti molli, in particolare, il piumaggio visibile lungo la parte dorsale del cranio e della intera colonna vertebrale.

Inoltre, erano visibili delle zone di colore bluastro-rugginoso, a livello del cranio, della zona addominale e delle estremità di pube e ischio. Abbiamo analizzato l'esemplare con i raggi UV, che hanno mostrato che le differenti colorazioni nel cranio e sugli arti sono legate al grado di preservazione della superficie ossa originaria (le parti color bruno sono quelle più erose), mentre restavano più misteriose le macchie nella zona addominale e pelvica. Abbiamo quindi prelevato dei campioni di queste incrostazioni addominali e le abbiamo analizzate al microscopio elettronico, dove sono risultate essere formate da una matrice di microcristalli dal diametro di 1-3 micron. Nonostante non siano risultate tracce di melanosomi, la texture dei microcristalli mi ha immediatamente ricordato quella dei campioni di tessuto prelevati da Scipionyx. Inoltre, l'estensione della macchia bluastra addominale ricalca fedelmente l'estensione dell'intestino fossilizzato in Scipionyx: essa parte a livello della nona dorsale, si estende ventralmente raggiungendo i gastrali tra la decima e la dodicesima dorsale, e resta separata dal pube da una zona “sgombra” di residui bluastri. La corrispondenza sia a livello microscopico che macroscopico tra la ragione bluastra nel dromaeosauride di Pigeon Hill e l'intestino in Scipionyx supporta l'interpretazione della incrostazione addominale nel nuovo fossile come la traccia del suo intestino. Si tratta di uno dei pochissimi casi di preservazione intestinale in un dinosauro, ed il primo caso in un theropode molto prossimo agli uccelli.

Corrispondenza topografica tra la regione intestinale di Scipionyx (in alto) e la zona bluastra in Daurlong (in basso). L'asterisco indica la "zona vuota" tra intestino e pube. Immagine di Scipionyx per gentile concessione di Simone Maganuco, tratta dalla Monografia del 2011 (Dal Sasso e Maganuco, figura 145, ribaltata per confronto).


A questo nuovo dromaeosauride abbiamo dato il nome di Daurlong wangi (il Drago di Daur di Wang: il genere fa riferimento alla popolazione della regione da cui proviene il fossile, la specie è un omaggio al direttore del museo in cui è conservato il fossile).

Le nostre analisi filogenetiche collocano Daurlong come strettamente imparentato con Tianyuraptor e Zhenyuanlong in un clade più affine ad Eudromaeosauria che a Microraptoria, sebbene la robustezza di tale collocazione sia relativamente bassa, dato che questi tre dromaeosauridi mostrano un curioso mix di caratteri presenti anche in altri paraviani.

Ricostruzione in vivo di Daurlong (c) Ivan Iofrida (2022)


Ringrazio Wang per avermi coinvolto nello studio, Marco Auditore per la ricostruzione scheletrica, e Valentina Rossi per alcuni suggerimenti per le analisi. Ivan Iofrida e Francesco Delrio hanno realizzato le illustrazioni ufficiali di Daurlong.

Un Daurlong banchetta con una rana di Pigeon Hill. (c) Francesco Delrio (2022)


Qui il podcast dedicato a questo nuovo dromaeosauride.

Bibliografia:

Wang, X., Cau, A., Guo, B. et al. Intestinal preservation in a birdlike dinosaur supports conservatism in digestive canal evolution among theropods. Sci Rep 12, 19965 (2022). https://doi.org/10.1038/s41598-022-24602-x

13 commenti:

  1. Spettacolare, complimenti. Attendo il podcast.
    Emiliano

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    1. Il podcast è già pubblicato.

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    2. Grazie. Lo ascolterò stamattina. Emiliano

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  2. podcast interessantissimo, grazie - rinnovo i complimenti per il lavoro. però il link non mi funziona e su Anchor non lo vedo. l'ho dovuto sentire su spotify...
    Emiliano

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  3. correggo: adesso mi è "comparso" ma il link ancora non funziona... misteri. Emiliano

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  4. Vero, il link non funziona, manda alla pagina per registrarsi di Anchor.

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    1. Ho editato il link, spero sia ora a posto.

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  5. Congratulazioni vivissime.

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  6. Non ho firmato, Valerio

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  7. ma a maggior ragione che risulta essere strettamente imparentato con Zhenyuanlong dovrebbe essere raffigurato con ali enormi

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    1. Le penne della coda sono più corte di quelle della coda di Zhenyuanlong. Quindi, non vedo problemi a fare le ali con penne più corte.

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    2. Però aveva arti/dita anteriori con le stesse proporzioni di Zhenyuanlong. Non di un dodo.
      Vedo che che negli uccelli la lunghezza delle penne alari dipende dalla proporzione delle ossa degli arti anteriori mentre quella della coda può cambiare.

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    3. Quando troveremo tracce delle penne remiganti avrà senso discutere questa faccenda. Fino ad allora, ogni versione è legittima.

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