Fonte: WWF Italy |
Questa mattina, mi sono imbattuto in questa notizia riportata da vari siti online, tra cui Repubblica.it, la quale riporta come fonte il sito del WWF Italia.
Riassumendo, si riporta che lungo le coste pugliesi tra Bari e Trani sono stati trovati cinque cadaveri di tartarughe marine prive di testa.
Questo è il fatto certo: cinque cadaveri di tartaruga senza testa.
Da ciò, il WWF parla di “emergenza tartarughe”, “mattanza”, “strage assurda, crudele e incomprensibile”. A me pare incomprensibile una simile conclusione da così pochi dati.
In particolare, non è specificato l'intervallo di tempo dei ritrovamenti dei cadaveri, né la frequenza con cui annualmente (e in inverno) si rinvengono cadaveri di tartarughe marine sulle coste pugliesi. Quindi, su che basi parlare di “mattanza”? Cinque corpi senza testa (in tot kilometri di costa e tot giorni all'anno) sono una anomalia statisticamente significativa tale da indicare una emergenza per la popolazione di questi animali? Se sì, va dimostrato con dati quantitativi, altrimenti è un inutile allarmismo.
Infine, dal testo del comunicato, si sottintende che la causa delle morti e delle decapitazioni siano entrambi l'opera dell'uomo. Il sito di Repubblica.it addirittura parla di “riti scaramantici” come causa scatenante queste uccisioni e decapitazioni.
Non appena ho letto questa notizia e guardato la foto di una di queste tartarughe, ho storto il naso.
Mettetevi nei miei panni.
Io sono un naturalista, zoologo e paleontologo dei vertebrati, studioso di rettili fossili, ovvero, dei resti di rettili morti. Il lavoro del paleontologo comprende anche lo spiegare perché quei corpi si sono formati, e quindi le cause della morte di quegli animali: è uno degli scopi della tafonomia. Quindi io sono, per deformazione professionale, abituato a osservare i resti di rettili morti (non importa se da milioni di anni o freschi di qualche giorno) ed automaticamente mi pongo tutta una serie di domande sulle cause che hanno portato alla morte e preservazione di quel rettile. Ad esempio, i fattori che portano alla morte di un animale marino sono i medesimi che lo portano a depositarsi sulla spiaggia, e sono i medesimi che portano la testa a staccarsi dal corpo? Nella grande maggioranza dei casi, no. E proprio perché naturalista abituato a ragionare in termini probabilistici e popolazionali, non vedo come cinque tartarughe marine morte possano rappresentare una “mattanza”, né vedo alcun motivo per cui cinque cadaveri di tartaruga su delle spiagge debbano essere necessariamente il prodotto di una uccisione per mano dell'uomo.
Infine, non capisco il nesso tra mancanza della testa e “riti scaramantici”.
Insomma, a me la notizia pare un mix di grossolanità naturalistica nello speculare sulle cause della morte di alcuni animali selvatici ingigantita dal solito giornalismo sensazionalista.
Innanzitutto, una banalissima considerazione: gli animali muoiono. Tutti muoiono. Pertanto, trovare un cadavere di animale selvatico è un evento naturale, anzi ovvio, anche se spesso molti di noi, compresi molti appassionati della natura, possano dimenticare che la morte è parte della vita di un animale, e quindi sono indotti a vedere in tale morte una qualche "anomalia" innaturale.
La domanda che ci dobbiamo porre è: gli animali sono morti in mare o sulla spiaggia? Siccome le tartarughe marine adulte si recano sulle spiagge solo per riprodursi (e questo avviene solamente in estate), e siccome il periodo riproduttivo non coincide con la fine dell'inverno, è molto probabile che questi siano solamente dei cadaveri morti in mare per cause naturali e spinti dalle correnti e dalle onde sulla spiaggia. Questo evento, che alla maggioranza di noi pare inusuale e aberrante, è invece consueto se siete frequentatori degli ambienti litoranei. A quel punto, è possibilissimo che la testa sia stata staccata via dai cadaveri quando questi erano già sulla spiaggia, e ciò esclude l'idea della “mattanza”, dato che gli animali in inverno non si avventurano sulla terraferma e quindi non possono essere uccisi sulla terraferma.
(E comunque, in ogni caso, mi pare piuttosto improbabile che ci sia qualcuno che si aggira in barca per il mare della Puglia cercando tartarughe vive da trascinare poi sulla spiaggia – pesano almeno 100 kg – per poi decapitarle: bisogna essere veramente contorti per dare credito a questa idea!).
Ho chiesto alcuni commenti sulla notizia all'amico Davide Persico, che è naturalista e paleontologo dell'Università di Parma, e che conosce le tartarughe, comprese quelle dell'Adriatico, molto più di me.
In merito alla mancanza della testa, Davide commenta che:
“Per me sono state decapitate, ma già morte spiaggiate, non da vive. Ne ho viste decine in decomposizione”
Quindi, il rinvenimento di cadaveri di tartarughe marine non è poi così bizzarro come possa apparire al profano. E per quel che riguarda la causa della morte, ovvero se siano state deliberatamente uccise dall'uomo, continua:
“Le puoi decapitare così solo in spiaggia, e in spiaggia ci arrivano solo per deporre o da morte. Dato che il periodo di deposizione non è questo e che la frequenza di morti aumenta esponenzialmente in inverno, queste sono tartarughe morte, spiaggiate e decapitate”
Quindi, il fatto che alla fine dell'inverno si rinvengano 5 cadaveri di tartaruga marina sulle spiagge pugliesi è perfettamente coerente col fatto che proprio in inverno aumenta la mortalità naturale di questi animali. Non occorre immaginare chissà quale spiegazione bizzarra: in inverno questi animali muoiono con maggiore frequenza, quindi aumenta la frequenza di cadaveri spiaggiati.
Inoltre, siccome questo non è il periodo di deposizione delle uova, è molto improbabile che gli animali si avvicinino alle coste, e quindi è improbabile che qualcuno si imbatta in questi animali vivi sulle rive, per poi ucciderli. Questi quindi non sono cadaveri di animali uccisi sulle spiagge, ma i resti spiaggiati di animali morti naturalmente in mare.
Sul motivo della decapitazione, anche in questo caso concordo con Davide: senza invocare assurdi “riti scaramantici”, molto più semplicemente, si tratta probabilmente di persone che, imbattendosi nel cadavere spiaggiato della tartaruga, abbiano reciso la testa, per portarla via come “souvenir” (non potendo certo portare con sé il molto più pesante resto del corpo) da ripulire per poi esporre il cranio come “trofeo”.
Anche nel caso in cui l'asportazione “amatoriale” della testa delle tartarughe morte violi qualche legge in merito alla gestione dei corpi di questi rettili, stiamo comunque parlando di animali morti quasi sicuramente per cause naturali, quindi non vedo come questo possa essere descritto come “rito scaramantico”.
L'interpretazione qui proposta [che è basata sulla valutazione di un naturalista che conosce le tartarughe marine, il loro ciclo annuale di riproduzione e la dinamica della decomposizione dei loro corpi], è perfettamente coerente con “gli indizi”, non implica alcuna “mattanza” né “riti scaramantici”, e ha il pregio di poter essere testata analizzando gli eventuali dati esistenti sulle popolazioni di tartarughe marine adriatiche.
Perché WWF e giornalisti non hanno preso in considerazione queste ovvie argomentazioni naturalistiche prima di far circolare una notizia così bizzarra basata solo su 5 corpi?
Mah...io sono preoccupato più dalla decadenza del giornalismo italiano che dalle teste di tartaruga mozzate. Non voglio fare di tutta l'erba un fascio perchè ci sono giornalisti preparati e sempre un passo avanti. Ora...è chiaro che è difficile per dei siti giornalistici acchiappare clic (tradotto significa pubblicità e soldi) soprattutto quando sei on line 24h su 24h. Ci vogliono notizie o meglio ci vogliono titoli che prendano al volo l'attenzione del lettore. Però la prima cosa sarebbe verificare l'attendibilità delle notizie con supporto di esperti, che probabilmente, smonterebbero lo scoop in poche parole e di conseguenza l'articolo salterebbe. Di fatto non avviene quasi mai e ci sono decine di articoli tutti i giorni su tutte le maggiori testate che fanno rabbrividire
RispondiEliminaoltretutto questo tipo di informazione ha lo sgradevole effetto collaterale di nuocere alla causa che vorrebbe sostenere. mi sorprende il wwf...
RispondiEliminaEmiliano
La superstizione barese dei pescatori dice che trovare una tartaruga impigliata nella rete sia una sfortuna che porta nei giorni successivi ad una pesca misera, quindi tagliare la testa alla tartaruga è l'equivalente di quando ci grattiamo le palle quando vediamo una macchina delle onoranze funebri o quando tocchiamo ferro quando all'improvviso vediamo un gatto nero che attraversa la strada davanti a noi. Nulla vieta che le tartarughe siano rimaste impigliate nelle reti dei pescatori (quindi erano in mare, al largo e lontani dalla riva!), siano state subito decapitate e poi rigettate in mare, dove la corrente le ha infine trascinate sulla spiaggia. Magari non tutte sono state decapitate, e le poche rimaste con la testa sono state quindi decapitate dai pescatori che in quel momento erano a terra e le hanno viste sulla spiaggia già morte. Infine i passanti, avendo visto i pescatori a terra che finivano di mozzare la testa alle poche tartarughe rimaste con quest'ultima, hanno probabilmente segnalato l'accaduto.
RispondiEliminaA parte le motivazioni stupide che portano l'uomo a fare gesti di questo tipo, bisognerebbe ispezionare i corpi delle tartarughe per assicurarsi che non fossero femmine gravide...in questo periodo, anche se è inverno, ha fatto davvero molto caldo a Bari e nelle zone vicine, quindi anche l'aumento della temperatura nel mare può aver spinto delle femmine a ricominciare la stagione riproduttiva, chissà...ci vuole senza dubbio un'indagine più approfondita.
Inoltre non credo che siano solo il disorientamento, la riproduzione o la morte per cause naturali le ragioni che costringono un animale marino a cambiare zona: anche il cambiamento climatico può averle fatte avvicinare ad aree più costiere in cerca di cibo, facendole sfortunatamente cadere vittima delle reti dei pescatori, che come sappiamo sono immense e ricoprono vaste aree.
RispondiEliminaEuhelopus,
RispondiEliminaci sono troppi "se", "magari" e "chissà" nella tua versione per considerarla plausibile: dove sono le prove che questi animali abbiano "cambiato zona"? Se non hai queste prove, stai solo costruendo una spiegazione ad hoc in appoggio ad una ipotesi a sua volta infondata.
Le Caretta caretta sono frequentatori abituali del intero mare Adriatico, e i loro corpi si trovano in inverno sulle spiagge di tutto l'Adriatico fino in Veneto e Romagna.
Ma non basterebbe semplicemente ispezionare i cadaveri e stabilire il periodo più o meno preciso della morte? Se il grado di decomposizione testimonia una morte avvenuta prima (all'incirca di una settimana o due) che questa notizia circolasse ( e che quindi preceda l'ipotizzato "massacro superstizioso"), allora accetterò il fatto che le tartarughe siano morte per cause naturali e non per mano dell'uomo.
EliminaI miei "se" non volevano cercare per forza andare contro il post, ma allo stesso tempo dire che le consuete abitudini di vita delle Caretta caretta escludono a priori qualunque alternativa, anche una che può essere imprevista e causata da altri fattori esterni, somiglia molto ai miei "se".
Per farla breve: non mi basta la conoscenza dello stile di vita della tartaruga, io voglio l'esame dei cadaveri per avere la certezza assoluta.
WWF e giornalisti lo hanno fatto?
EliminaIl mio post parla di come si mettano in giro favole senza avere prove scientifiche di ciò che si dichiara.
Con un esame dei cadaveri posso infatti sapere:
Elimina1) da quanto tempo è morta la tartaruga;
2) se è morta per cause naturali;
3) se aveva all'interno uova pronte ad essere deposte e quindi anche il sesso e l'età;
4) se aveva nello stomaco plastica o altri rifiuti umani che possono averla uccisa o avvelenata;
5) se è morta affogata, invece che all'improvviso per cause naturali (perchè restando impigliata in una rete non poteva risalire in superficie per respirare);
6) se sul corpo ci sono tagli e ferite particolari che escludono una morte naturale o da parte di un predatore.
Tutto ciò che viene dopo, incluso l'arrivo in spiaggia con la corrente e la presunta decapitazione superstiziosa, e tutte le ipotesi che uno può fare, possono sempre essere confutate grazie ad una indagine diretta sul campo. Questo è tutto ciò che chiedevo, al di là delle varie ipotesi.
Hai ragione Andrea, siamo d'accordo sullo stesso fine: avere prove scientifiche.
EliminaScusa se posto ripetutamente, ma volevo chiederti se sul blog esiste la funzione "modifica commento", così posso aggiungere e correggere il mio commento senza doverne scrivere tanti uno dietro l'altro. Se non c'è la potresti per caso aggiungere?
RispondiEliminaPuoi copiare il testo del commento, cancellare il commento e aprire un nuovo commento con incollato al suo interno il testo del precedente, che puoi espandere o modificare.
EliminaI live near Seattle Washington in the USA and we are not strangers to dead marine animals washing up on our beaches. Compared to your sensational media reporting we've had the real thing. Senseless murder of our sea lions.
RispondiEliminahttps://www.king5.com/article/news/local/20000-reward-offered-for-information-about-puget-sound-sea-lion-shootings/281-62d04404-5ba4-4127-abf6-af8df5122380
More then 12 sea lions have been shot in our waters since last September. Historically our fishermen have shot orcas and sea lions for allegedly 'stealing' their salmon harvest. In the Columbia River near the dam closest to the ocean the wildlife officials have shot 'problem sea lions' who gorge on the salmon that gather near the fish ladders. Considering the millions of salmon that used to spawn in the rivers that have been obliterated by the dams and other human activities this seems unfair to me.
Near my house there is a Salmon Creek. It was named this because 100 years ago it was so full of salmon their rotten bodies would stink up the beach after they spawned and died. The man who had a beachfront house was so offended by the odor that he poured cement at the entrance, dammed up the creek so no more salmon would spawn in it. It worked the salmon are gone. Our orcas are starving to death because there are only a few rivers healthy enough to support Chinook Salmon populations. The other species of salmon are too small and don't contain enough fat to feed the orcas.
It may be teenagers or a person with too much free time, shooting the sea lions for entertainment. If it's a fisherman the irony is not lost on me, that it is humans and not the seals that are to blame for the extinction of our marine wildlife.