(Rough) Translator

17 settembre 2017

Billy e il Clonesauro: Sono Letali e Otto Mesi, Letteralmente Letali


Ventiquattro anni fa esatti, usciva nelle sale cinematografiche italiane "Jurassic Park", il più famoso e significativo film avente dei dinosauri non-aviani come protagonisti. Avevo 15 anni quando uscì il film, che vidi al cinema una settimana dopo la prima uscita (ed il cinema era ancora pieno come un uovo...). Ripensando a quel periodo, con la mente del paleontologo del 2017, in un pianeta massivamente connesso da internet e nel quale dinosauri di tutte le forme e rappresentazioni sono fruibili con una rapidità allora del tutto impensabile, si prova una punta di nostalgia, per qualcosa che oggi difficilmente potrebbe suscitare analoghe emozioni. I tempi sono cambiati, ed i quindicenni di oggi possono rivedere ogni singolo fotogramma di dozzine di film con dinosauri in computer grafica semplicemente accedendo alla rete. Ben altra cosa era essere un ragazzino fissato coi dinosauri nel 1993...

Ma non è per gli amarcord personali che oggi parlo di Jurassic Park.

In più occasioni, ho parlato di come Jurassic Park (il film) abbia funzionato da collettore storico, da valvola amplificatrice per una particolare concezione dei dinosauri, maturata negli anni '70 e '80 in seno ad una relativamente ridotta cerchia di studiosi di area anglosassone, ed abbia poi disseminato tale concezione nel mondo intero, al punto che quella particolare visione teorico-iconografica è diventata, negli anni '90, la rappresentazione dominante a scala mondiale, se non l'unica ammissibile.
Chi non è consapevole della particolare serie storica che sta dietro e oltre Jurassic Park vivrà la paleontologia dei dinosauri in maniera molto ottusa, inconsapevole che, qualora la storia fosse ripetuta a partire dagli anni '70, forse il Jurassic Park del 1993 ci avrebbe mostrato ben altri dinosauri, con ben altre caratteristiche, e che questi avrebbero plasmato il nostro immaginario in modi ben differenti da quelli ormai "canonici".

Prendiamo un dettaglio di Jurassic Park, apparentemente marginale.
In una scena, il guardiaparco di Hammond, Robert Muldoon dichiara che i Velociraptor sono "letali ad otto mesi, letteralmente letali". La frase in questione è una esplicita descrizione del tasso di crescita dei Velociraptor (perlomeno di quelli del film). Dichiarare che Velociraptor sia "letale" all'età di otto mesi, significa implicitamente affermare che i Dromaeosauridae sono interpretati come animali con un tasso di crescita molto elevato, che li porterebbe a raggiungere la maturità fisica entro un anno di vita. Non c'è altro modo per interpretare quella frase.
Una simile affermazione, in un film noto per essere stato progettato con una serie di consulenti scientifici, non può essere inventata di sana pianta: essa è chiaramente un dettaglio concordato e ispirato da qualche fonte presa come riferimento.
E, difatti, la fonte è abbastanza facile da reperire: Paul (1988). A pagina 155 di Paul (1988) c'è la frase generale che ispira l'affermazione di Muldoon, e nella pagina successiva l'esempio particolare che ispira il riferimento proprio ai Velociraptor.



Come è noto, i Velociraptor di Jurassic Park sono gli stessi animali che universalmente sono noti come Deinonychus antirrhopus, ma che Paul (1988), secondo la tassonomia idiosincratica di quel particolare autore, riferisce come Velociraptor antirrhopus.

Dimostrata la fonte letteraria da cui è tratta la frase nel film, sicuramente qualcuno si sta chiedendo se essa sia corretta, sul piano empirico. Deinonychus (e in generale, i Dromaeosauridae) crescevano e maturavano al tasso dichiarato da Muldoon (ovvero, da Paul 1988)?
Un simile tasso di crescita nei vertebrati terrestri è noto esclusivamente in un clade: Aves. Solo gli uccelli hanno tassi di crescita così elevati per cui lo stadio adulto è raggiunto prima del primo anno di vita. Non lo avete nei mammiferi né nei rettili odierni. Quindi, dato che gli uccelli sono dinosauri, parrebbe lecito estendere il tasso elevato di crescita degli uccelli anche ai Dromaeosauridae, che sono così prossimi agli uccelli come parentela. Tuttavia, il tasso elevato degli uccelli moderni non è un carattere ancestrale di Aves, quindi non è lecito estenderlo ai non-uccelli. Le analisi istologiche sulle ossa dei dinosauri non-aviani mostrano tassi di crescita più bassi di quelli degli uccelli moderni, e nessun dinosauro non-aviano mostra tassi così elevati come quelli di un moderno piccione o pollo. Ad esempio, l'olotipo di Mahakala, un dromaeosauride, è un esemplare subadulto, prossimo alla cessazione della crescita, le cui sezioni istologiche indicano morto ad almeno due anni di vita (Turner et al. 2007): se l'animale aveva due anni ed era ancora subadulto, è ovvio che non crescesse con il tasso elevatissimo degli uccelli moderni.

Pertanto, nessun Dromaeosauridae era "letale a otto mesi, letteralmente letale", né più ne meno di quanto lo possano essere un lupacchiotto o un coccodrillino di 8 mesi.
Ecco come una particolare concezione paleontologica del 1988, rivelatasi errata alla luce degli studi successivi, è nondimeno diventata parte della visione mainstream dei dinosauri nella prima parte del XXI secolo.

PS: il primo che commenta "ma è solo un film" è un idiota. Senza se e senza ma.

Bibliografia:

Paul, G.S. 1988. Predatory Dinosaurs of the World. Simon and Schuster eds.

Turner, A.H., D. Pol, J.A. Clarke, G.M. Erickson, and M.A. Norell. 2007. A basal dromaeosaurid and size evolution preceding avian flight. Science 317: 1378–1381.



22 commenti:

  1. Molto interessante questo dettaglio che paradossalmente avrebbe dovuto spingere i creatori del "Velociraptor" di Jurassic Park ad attribuirvi connotati più aviani che non rettiliani. D'altra parte l'opera di Paul qui illustrata è sorprendente in quanto seppur obsoleta mostra un piumaggio estensivo (nonostante _Sinosauropteryx_ sarebbe stato descritto un decennio più tardi)...

    Nella didascalia si legge inoltre "wolf size". Che questa espressione abbia influenzato ulteriormente i creatori dei "raptor" ad utilizzare "analogie etologiche" con i lupi?

    Danny Cicchetti

    RispondiElimina
  2. Se per assurdo tutti i dinosauri piumati che oggi conosciamo fossero stati scoperti prima del 1993, pensi che le ricostruzioni del film sarebbero state diverse da quelle che conosciamo, oppure per qualche strano motivo i dinosauri li avremmo visti sempre "spennati"?

    Luca

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se il primo JP fosse stato realizzato conoscendo già qualche dinosauro piumato, sicuramente avremmo avuto meno schifezze nel 2015...

      Elimina
    2. E se così fossero andate le cose, i dinomaniaci a quest'ora non farebbero più gli schizzinosi con i dinosauri piumati e le figure di lucertoloni squamati e ruggenti non sarebbero finalmente la norma nell'immaginario collettivo. Come sarebbe bello!

      Davide, da Torino.

      Elimina
    3. Vabbè, adesso non partiamo con una inutile discussione su come sarebbe bello il mondo se le cose fossero andate diversamente... non se ne esce più.

      Elimina
  3. buongiorno Andrea. Secondo la mia personale opinione, che penso sia abbastanza condivisa, il persistere dell'iconografia iniziata nel film che citi e nei prodotti derivati è la sua aderenza all'idea classica di "mostro" cinematografico (leggi Gojira). Abbiamo assistito a "reboot", anche discutibili, delle più diverse serie filmografiche fantascientifiche con significativi cambiamenti rispetto all'originale, e nell'industria cinematografica lavorano bravissimi artisti che sarebbero certamente in grado, qualora gli venisse chiesto da produttori e registi, di creare dinosauri piumati o in generale di aspetto naturalistico e non "mostruoso". Perchè non gli viene richiesto? Perchè chi va a vedere i film di questa serie vuole i dinosauri "mostri", non i dinosauri "animali" (a dispetto pure di quanto detto dal personaggio Grant nel primo film). Peccato, perchè le opportunità creative sarebbero moltissime, e lo spazio per la fantasia dei cineasti non mancherebbe.

    Giovanni Garbarini

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "qualora gli venisse chiesto da produttori e registi, di creare dinosauri piumati o in generale di aspetto naturalistico e non "mostruoso".
      "Perchè non gli viene richiesto? Perchè chi va a vedere i film di questa serie vuole i dinosauri "mostri", non i dinosauri "animali"
      Perchè i dinosauri "animali" (comportamento compreso, altrimenti si sta pontificando sulla mera estetica e quinti tanto vale) annoierebbero a morte il 90% del pubblico pagante...che poi sono poi quelli che, pagando, influenzano le richieste dei suddetti produttori e registi ai sempre suddetti artisti...
      Gli appassionati come noi si possono stupire quanto vogliono che l'utente medio la scienza vera non se la fila manco di striscio...ma l'evoluzione che molti "documentari" hanno avuto negli ultimi anni parla chiarissimo sui gusti generali del pubblico...

      Cinismo puro lo so...ma è la cruda e definitiva risposta alla montagna di diatribe su tale argomento che si riversa nei commenti ogni volta che si SFIORA l'argomento Jurassic Park (e a cui ahimè io stesso sto ora contribuendo, scusa Andrea).

      Davide

      Elimina
    2. D'altra parte non è nulla di diverso da quello che tu stesso hai detto dopotutto x)
      Davide

      Elimina
    3. supponi un'interazione più semplice di quanto sia in realtà: non sono soltanto i gusti del pubblico ad influenzare chi produce intrattenimento, ma anche il tipo di prodotto influenza i gusti del pubblico.
      abbassare il prodotto significa abbassare i gusti e le richieste. ovviamente è più facile abbassare che alzare il tiro, in più, mi si permetta un po' di dietrologia spiccia, è molto più comodo avere un pubblico ineducato di uno educato. il secondo, disgraziatamente, pensa.
      Emiliano

      Elimina
    4. Penso che difficilmente il pubblico cercherà mai troppo realismo scientifico in un film e ,onestamente, è pure fondamentalmente giusto proprio perchè la nicchia del film è la finzione, la realtà e la scienza sono appannaggio dei documentari...ma ciò certamente non inficia il concetto base del tuo ragionamento, che trovo condivisibile, specialmente sulla parte del pubblico pensante.
      Davide

      Elimina
  4. Trovo sempre interessanti i commenti a questi post su Jurassic Park (tranne quando sono volutamente ostili e fanatici), perché mentre per me questi post sono una scusa per parlare di paleontologia usando il film, i commenti ignorano quasi sistematicamente la paleontologia e parlano del film...
    Come a dire, quando il paleontologo usa l'indice cinematografico per puntare la luna, il lettore guarda il dito... :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fondamentalmente è interessante per me perché questi post hanno un potente valore epistemologico. Volendo parlare di paleontologia dimostri anche come la cinematografia intesa sia come arte in senso lato che come strumento di comunicazione abbia una influenza tale sul pubblico da rimanerne influenzata anch'essa pur di non alienarsi il plauso degli spettatori. Vero che sfugge dai temi del tuo blog, ma per indicare la luna stai usando un dito grosso come uno zeppelin e coperto di insegne al neon, penso sia naturale che ciò susciti interesse.

      Giovanni Garbarini

      Elimina
    2. Lo zeppelin al neon lo vedi solo tu. Io vedo solo un post come altri nel ricco campionario di temi che affronto. Che poi la ristrettezza mentale del lettore medio veda solo i post che parlano di quel film, e dentro quei post vedano solo il dito invece che la luna, il problema non è mio ma dei lettori lobotomizzati dai dinosauri in CGI.

      Elimina
    3. Tu, giustamente, pensi alla paleontologia. Ma non è l'unico campo in cui il fenomeno che descrivi è verificabile. Ripeto, voleva essere la mia una considerazione su come il cinema con il suo vocabolario influenzi il pensiero. Non sono solo i dinosauri in computer grafica a lobotomizzare gli spettatori, ma un amplissima gamma di linguaggi ed aspettative che il cinema ha creato, ed in certi casi ripreso da linguaggi preesistenti e diffuso, che hanno creato nel pubblico aspettative su come il cinema stesso debba esprimersi. Ogni tanto capita che qualche cineasta, ostensibilmente rimanendo in questo linguaggio, ne sovverta le convenzioni andando ad influenzare il pubblico in modo nuovo e diverso. Ripeto, è un argomento assolutamente degno di essere discusso seriamente. Se non gradisci ospitarlo in quanto alieno dall'argomento del blog lo comprendo e mi scuso per aver sottratto spazio.

      Giovanni Garbarini

      Elimina
    4. Sono il primo a dire che le "emanazioni pop della paleontologia" (come le chiamo io) siano molto interessanti e meritevoli di discussioni (ma discussioni vere, non chiacchiere in cui si affrontano banali opinioni personali... come spesso accade sia qui che altrove, su questi temi), ma questo blog nasce e si focalizza sempre e sopratutto sulla scienza dei dinosauri, anche quando prende in prestito i film, romanzi, pubblicità o qualunque traslazione extra-scientifica con dinosauri.

      Elimina
  5. Andrea, visto che stiamo parlando di elementi scientifici che, seppur dimostrati non accurati alla luce di studi successivi, hanno poi ispirato film e programmi televisivi, ti è mai capitato di vedere "Il pianeta dei dinosauri" di Piero Angela (1993, guarda caso lo stesso anno di Jurassic Park)? Che cosa te ne pare? Ritieni che anche lì ci siano elementi scientifici errati o datati?
    Personalmente lo ritengo il miglior programma televisivo sui dinosauri mai realizzato in Italia(anche se i gusti sono soggettivi...).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Piero Angela non si tocca.
      Se leggete questo blog è perché nel 1982 un bambino di 4 anni rimase folgorato da una puntata de Il Mondo di Quark.

      Vidi "il pianeta dei dinosauri" nel 1993 in tv... sono passati 25 anni, non ricordo molto. A parte Piero che pilota un sommergibile in stile Liberty...

      Elimina
    2. Oooooh io mi ricordo eccome!
      Una delle fondamenta su cui si basa la mia passione per i dinosauri.
      Ricordo ancora Piero che teneva in mano un atriglio di Therizinosaurus e mi domandavo a che cavolo poteva appartenere una roba del genere!
      Davide

      Elimina
  6. Davide, il tuo commento:

    "Penso che difficilmente il pubblico cercherà mai troppo realismo scientifico in un film e ,onestamente, è pure fondamentalmente giusto proprio perchè la nicchia del film è la finzione"

    è un modo velato per dire:

    "ma è solo un film""

    Cosa ho scritto a fine post?
    ;-P

    RispondiElimina
  7. Stavo rispondendo direttamente a Giovanni, non al post in se ;)
    Non di meno ci sono cascato lo stesso XD
    Davide

    RispondiElimina
  8. Andrea legato sempre a Billy e il Clonesauro,mi ricordo un post su Ultrarazionale riguardante un altro aspetto: le 15 specie.

    Facevi notare come fosse piuttosto improbabile che,estraendo DNA dalle zanzare nell'ambra,si ottenessero le specie più o meno emblematiche causalmente...ma sopratutto Andrea,quali 15 specie sceglieresti tu? Si è una domanda sensa senso ma mi stava proprio qui...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il blog si chiama(va) Ultrazionale, non Ultrarazionale.

      Beh, quando avevo 15-16 anni giocavo molto a "inventarmi" i miei parchi giurassici estraendo specie a caso dalla lista di taxa allora noti.

      Nel mio parco giurassico non possono mancare:

      Enantiophoenix electrophila
      Sauroniops pachytholus
      Aurornis xui
      Tataouinea hannibalis
      Serikornis sungei

      Le altre 10 specie mancanti spero di dirle da qui al 2030... ;-)

      Elimina

I commenti anonimi saranno ignorati
-------------------------------------------------------------
Anonymous comments are being ignored
-------------------------------------------------------------