(Rough) Translator

09 aprile 2013

Il senso della misura

Silhouette di Tyrannosaurus rex modificata da Hartman (fonte: Phylopic).
In altre occasioni ho parlato della banalità delle discussioni sulle dimensioni dei grandi theropodi, della relativa facilità con cui si può inventare una stima apparentemente solida e "scientifica" che invece è solo un giochetto sofistico, e dell'ossessione fallica di discutere a vuoto di numeri compresi tra 11 e 18 associandoli a nomi di taxa di tetanuri mesozoici, psicopatologia sociale che caratterizza sopratutto individui maschili nel pieno dell'adolescenza (che non corrisponde necessariamente al secondo decennio della vita).
Se vi imbattete in queste "discussioni" (ma sarebbe meglio chiamarle "farneticazioni") sulle dimensioni dei grandi theropodi, corredate da stime di estrapolazioni di rapporti dedotti da ricostruzioni ipotetiche, noterete il proliferare di riferimenti iconografici usati come "dato" a sostegno delle varie posizioni pro o contro una determinata stima.
Questa curiosa forma di argomentazione è due volte fallace (oltre che fallica per i motivi citati sopra). Innanzitutto, il "dato" non è un dato bensì esso stesso una interpretazione, quindi non un "dato" diretto bensì un'ipotesi. Da ciò concludiamo già che le "discussioni" non parlano delle dimensioni dei theropodi mesozoici, bensì delle dimensioni delle ricostruzioni oloceniche dei theropodi mesozoici. In secondo luogo, tutte le "dimostrazioni" basate su queste iconografie falliscono metodologicamente, perché non tengono conto del fatto che la "lunghezza" di un taxon non esiste. Non esiste la "lunghezza di Tyrannosaurus rex", esattamente come non esiste "l'altezza di Homo sapiens". Semmai, esiste la lunghezza di un singolo individuo, misurata in un determinato momento della sua vita, ma tale valore è altamente particolare e contingente. Tale valore varia, e spesso considerevolmente, durante la vita di un individuo. E a maggior ragiona varia all'interno della specie alla quale vogliamo invece imporre un numero singolo. Il primo mito da sfatare è che questi valori raggiungano una condizione "definitiva" con l'età adulta e poi si fermino: un essere vivente è un sistema dinamico in equilibrio precario, e le sue dimensioni variano, seppur non in modo drastico, per tutta la vita. L'altezza di un uomo a 35 anni non è la stessa che ha a 70 anni. E se replicate che, delle due, l'altezza più plausibile è quella a 35 anni, perché a 70 anni si è "vecchi" ovvero non più nella "forma adulta" bensì in fase senescente, allora dimenticatevi di usare gli esemplari senescenti di dinosauro - nonostante che essi siano quelli più grandi, e quindi meglio soddisfacenti le vostre brame di ipertrofia (il Tyrannosaurus noto come "Sue" è un individuo senescente). Che fare? Forse conviene prendere un valore che "caratterizzi" la popolazione, dedotto dalla sommatoria delle differenti misure individuali?
Ogni volta che si sollevano ovvie obiezioni al mito che pretende di ridurre la complessità di un organismo ad un singolo valore lineare, viene citata "la media" della popolazione o qualche altro valore equivalente.
Tuttavia, la lunghezza "media", in una popolazione naturale che non sia formata da cloni coetanei, non corrisponde ad alcun individuo reale, ma è solo un numero che sta nella testa di chi effettua la misura. Pertanto, tale valore non ha alcuna concretezza, ed è difatti più un vezzo per semplificare le cose (nella nostra testa) piuttosto che un qualche "fatto" naturale (esistente fuori dalla nostra testa). Quindi, se si vuole discutere di "animali reali" usando la "media" si cade in contraddizione: con la media si sta parlando di "animali ideali", di Pokemon camuffati da organismi mesozoici.
Infine, tornando all'immagine che apre il post, il modo con cui si (ab)usa delle iconografie (nella maggioranza dei casi, di ricostruizioni scheletriche, così accattivanti nella loro algida parvenza museale, quindi analoga ad esemplari catalogati, quindi di "dati scientifici") dimostra la generale grossolanità del pensiero a monte di queste futili diatribe.
Esistono innumerevoli modi per stimare le dimensioni di un dinosauro frammentario. La più abusata è quella di estrapolarne le dimensioni partendo da un taxon imparentato (ma quanto imparentato? idealmente, il più possibile... e qui si aprirebbe un dibatti enorme sul concetto di "parentela"...), prendere la silhouette della specie meglio conservata ed espanderla isometricamente sulla base di un rapporto basato su uno (o, raramente, pochi) elementi ossei comparabili. Ho già ampiamente dimostrato in passato la fallacia (fallica) di questa procedura. Qui sottolineo sopratutto l'ingenua grossolanità dell'intero metodo. 
Innanzitutto, che cosa rappresenta la "lunghezza" menzionata da questi novelli ricostruttori photoshoppati? La distanza rettilinea dall'estremo anteriore al posteriore dell'animale (ovvero, la linea verde nella figura in altro)? Oppure una misura analoga ma differente, presa lungo una parallela all'orizzontale (ovvero, come le linee rossa e blu nell'immagine [nota, la rossa serve solo a indicare quanto siano 10 metri di lunghezza])? Già queste due misure differiscono in modo significativo (del 6-8% nel caso sopra), dato che basta variare la curvatura di testa, collo, dorso, coda e gambe per avere lo stesso animale con un'estensione anteroposteriore differente, e quindi "lunghezza" differente. Oppure si prende la lunghezza lungo la superficie dorsale del corpo (linea rosa nel disegno in alto). Quella, in teoria, è la "vera" lunghezza dell'animale, o almeno un valore più fedele alle effettive estensioni dimensionali dell'animale. Tuttavia, prendere tale misura è difficile disponendo solo di una immagine bidimensionale su uno schermo, e dubito che qualcuno tra quelli che "discutono" di dimensioni di dinosauri seguano questo metodo. Ad ogni modo, vedete dall'immagine in alto che a seconda del metodo che seguite, lo stesso esemplare di Tyrannosaurus rex risulta essere lungo 11.3, 12 e 12.5 metri. Tra le due misura estreme intercorre il 10% della misura intermedia. Per fare un paragone, è come se un essere umano effettivamente alto 168 cm risultasse invece, alternativamente, o 160 cm oppure 176 cm: dubito che qualcuno possa considerare questo intervallo di variazione per le misure di un singolo individuo come qualcosa di sensato ed attendibile. Eppure, in rete circolano questi (e molti altri) metodi più o meno bislacchi di determinazione "empirica-estrapolativa" delle dimensioni dei dinosauri.
Inoltre, ed è qui che i vari errori di misurazione si rafforzano a vicenda producendo un colossale errore finale, è molto probabile che la procedura menzionata sopra (che parte dalla misura dell'animale più completo per determinare quella dell'animale più frammentario) segua il seguente iter: si parte dalla misura numerica "rosa" del primo animale, tratta da qualche pubblicazione, la si assume come "dato" relativo alla misura "blu" del primo animale, e la si moltiplica per il rapporto tra due ossa omologhe dei due animali. Tale procedura genera sempre e comunque una sovrastima (anche importante) delle dimensioni del secondo animale. Un animale la cui dimensione finale è stimata moltiplicando il valore "rosa" di un altro animale per un fattore di proporzione, sovente viene poi "disegnato" come se il valore ottenuto si riferisse alla lunghezza "blu". Scommetto che il fantomatico "Spinosaurus di 17 metri" nasce anche - ma non solo - da queste "stime".

In conclusione, la rete abbonda di discussioni futili fondate su grossolante estrapolazioni fondate su ancor più grossolani metodi di elaborazione dei "dati", questi ultimi, per giunta, non dei veri "dati", ma a loro volta delle ipotesi quasi sempre fondate su precedenti "stime". In breve, una colossale aria fritta.
Per questo, se avete bisogno di un qualche valore, anche solo indicativo, delle dimensioni di un dinosauro, è saggio proporre degli intervalli di variazione volutamente generici, piuttosto che impegolarsi su meri discorsi cabalistici esondati nelle cifre decimali. Dire che gli adulti noti di Tyrannosaurus sono lunghi attorno ai 11-13 metri è molto più saggio che dire che Tyrannosaurus è lungo 12.75 metri...

Se hai capito anche solo 1/3 di questo post, non parteciperai più a discussioni online sulle "dimensioni" senza provare vergogna.

7 commenti:

  1. Well, I am somewhat relieved that in "Theropodology" the focus is on a selected group of popular theropods ,I do not know if I should laugh or cry because of 90 meter sauropods with extensive positive allometry(which may be real in certain parts of the body), based on footprints or drawings.

    A little of topic, but Google Translate really seems to get worse, I am actually reading the text in Italian(which I do not speak or have learned at all, though I somewhat speak French an Spanish as Romance languages which greatly help in addition to my amateur attemps in Indo-European linguistics) and responding in English, so please be lenient if I got something wrong.

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  2. Senza contare i vari mezzi di intrattenimento (tv, libricciuoli infantili), i quali fomentano questo aspetto. Il famoso Liopleurodon di 25 metri e 150 tonnellate della BBC, tanto per fare un esempio casuale, è stato uno dei capostipiti del sensazionalismo dell'ultimo decennio a riguardo (vi erano anche prima le diatribe, ora si sono arricchite di un incredibile quantitativo di articolata fuffa indescrivibile). Basti vedere quante volte viene citata la frase "era più grande del Tyrannosaurus rex" nelle ultime fiction televisive sui mostri-dinosauri BBC e Discovery per ribadire la metafora fallica.

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  3. é la vendetta di Platone e del platonismo:
    le dimensioni "medie" dei vari individui di una specie, assurgono a dimensioni della specie. L'essenza al posto della sostanza, o meglio più importante della sostanza.

    Ma, senza pensare a un livello così "intellettualistico" di analisi, questa deriva è anche figlia del mondo industrializzato. In cui tutto è misurabile e standardizzato.

    I teropodi sono protagonisti dei videogiochi, come le astronavi e i fucili, e questi ultimi sono prodotti industriali con dimensioni e prestazioni standard.
    Quindi non sono più fossili di animali, teorie scientifiche, e nemmeno animali, ma immagini virtuali da definire e catalogare in un bestiario in cui le dimensioni siano univocamente precise.

    Valerio

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  4. P.S.
    Ti sei mai occupato di _Yaverlandia bitholus_?

    Valerio

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    Risposte
    1. No. Aspetto da tempo che esca una pubblicazione...

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  5. Onestamente, Andrea, è da molto tempo che trovo irritante, e soprattutto inutile, lo sterile discorso delle dimensioni. E' giusto avere un' idea di quanto fosse grande un organismo del passato, se non altro per cercare di capire qualcosa sulla possibile ecologia e biologia. Ma chi fa sti discorsi si incaponisce sul metro in più o in meno (onestamente, quanto ha senso srprecare fiumi di parole sui 14 o 18 metri dello spino, voglio dire, 4 metri su un animale così grande fan tutta sta differenza?). Senza contare che tutti hanno un orgasmo quando sentono del teropode di 20 metri, ma nessuno batte ciglio se vai a parlare di sauropodi di 30 metri e più.
    Simone

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  6. "4 metri su un animale così grande fan tutta sta differenza?"
    Dipende se quei 4 metri in più sono solo un allungamento della coda o piuttosto un incremento isometrico dell'intero animale pari al 28% lineare ed al 212% come volume (e massa). E di solito, i fautori di queste "stime" discutono della seconda opzione. Un incremento di massa del 212% significa raddoppiare il peso dell'animale...

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