(Rough) Translator

15 dicembre 2009

_Tethyshadros_ by Davide Bonadonna

In questi giorni scriverò alcuni post polemici nei confronti di una visione grossolana e superficiale della paleontologia, e sull'impatto deleterio che tale concezione ha sulla stessa forma mentis paleontologica, quando si ibrida con una divulgazione distorta da fini non scientifici. Come ho detto più volte, la paleoarte gioca un ruolo fondamentale in questo tema, perché è il veicolo emotivo e visivo di concetti più freddamente razionali. Una pessima paleoarte va sempre a braccetto con una pessima divulgazione. Ad esempio, non basta saper disegnare dei presunti hadrosauroidi per pretendere di aver rappresentato Tethyshadros: sopratutto se, ad un'attenta osservazione dell'opera (che menziono solo come caso limite, in quanto mi è capitato di vederla navigando in rete, ma evito di dare un link, perché non è mio interesse criticare l'autore),  gli animali in questione NON possono essere Tethyshadros, dato che presentano evidenti caratteri assenti nel nuovo dinosauro italiano (ad esempio, una testa relativamente corta -in Tethyshadros è allungata-, mani tozze e flesse -in Tethyshadros sono allungate e incapaci di flettere- e con un quinto dito chiaramente evidente -in Tethyshadros il quinto dito della mano è assente-). Ognuno tragga le dovute implicazioni.
Per fortuna, esiste anche la paleoarte matura, basata sulle evidenze scientifiche, che si sofferma sui dettagli dell'anatomia per rappresentare fedelmente l'animale.
Davide Bonadonna è tra i primi paleoartisti a rappresentare Tethyshadros (a parte, ovviamente, le tavole illustrative di Lukas Panzarin e Marco Auditore, autori delle primissime rappresentazioni dell'animale, create sotto la supervisione di Fabio Dalla Vecchia): ecco un primo piano della testa, che mi ha inviato in anteprima, e che sarà parte di un'opera divulgativa sui dinosauri italiani, in stampa.


PS: non so perché coinvolgo Davide sempre nei miei post polemici contro la parte peggiore della paleoarte, dato che invece egli è un'esponente della paleoarte migliore. Forse perché l'efficacia di un messaggio si esprime anche col contrasto visivo tra eccellenza e mediocrità.

23 commenti:

  1. Sarebbe interessante, anche se antipatico, comparare un'opera "giusta" (Bonadonna) con una sbagliata (i gialli adrosauroidei?).
    Ciao

    Andrea / GoGoDinosaurs!

    RispondiElimina
  2. Non mi pare corretto. Sarebbe eccessivo. Infatti, evito di citare eventuali link di riferimento pe rvedere quel disegno. Io non ho voluto assolutamente attaccare l'autore della tavola. Chi ha fatto quell'opera ha disegnato sicuramente in buona fede, ma non è sicuramente un artista al livello di tecnica ed esperienza di Davide. Io non ho nulla contro l'autore, che nemmeno conosco, ma ho ritenuto giusto citare l'opera, dato che rappresenta un esempio di una tendenza alla facile diffusione in rete di opere che si autoproclamano paleoarte, senza averne diritto. Lasciamo i termini Paleoarte e Illustrazione paleontologica a coloro che, per esperienza e merito, possono dichiarsi tali. Sarebbe un atto di umiltà di chi ha ancora molta strada da fare e di rispetto verso chi produce grandi opere frutto di molto lavoro e anni di studio.
    So già che mi sto creando una schiera di nemici risentiti, ma questo è il mio pensiero.
    Ripeto: massimo rispetto umano per l'autore, ma, purtroppo la rete ha il "difetto" di appiattire tutto, permettendo che si mettano quasi allo stesso livello opere mediocri con eccellenze, sopratutto se non esiste una cultura "paleoartistica" che permetta al profano di valutare le opere in base alla loro qualità stilistica, tecnica e scientifica.

    RispondiElimina
  3. Certo, hai ragione. Concordo su tutta la linea ;-)
    Il problema è che chi vedrà le opere esposte a Bologna, incapperà sia in Bonadonna che nei famigerati "gialloni", senza avere nessuna indicazione di cosa differisce da cosa. E' solo un peccato, tutto qui. E' sicuramente bello che giovani e ipotetici autori abbiano l'occasine di mettersi in mostra, ma ci vorrebbe qualche distinguo... qualche spiegazione.
    Però, in fondo, l'importante è che le cose succedano e che la paleontologia trovi i suoi sfoghi popolari (che si possono tradurre, alla lunga, anche in finanziamenti. Ma questo è un altro problema).

    Andrea GGD!

    RispondiElimina
  4. Esatto, ci vuole una vera "cultura paleoartistica" ed una vera "divulgazione paleontologica".

    RispondiElimina
  5. Va bene, lo ammetto: i "gialloni" li ho fatti io. E non c'è nulla da spiegare: sono venuti semplicemente quelli che sono. Non voglio fare angherie di alcun genere ne tantomeno fare scaramucce inutili e odiose; tuttavia accetto di buon grado queste critiche. Dopotutto sono solo critiche (almeno in parte) costruttive e, in particolar modo, non pretendo di essere chiamato paleoartista al momento di qualsivoglia genere. Sono solamente un ragazzo (vorrei ricorda che la mia infante età non supera i 16 anni) a cui è stato chiesto di disegnare l'adrosauroide soprannominato Antonio e ho accettato di buon grado questa proposta. Sono il primo a dire che ci sono errori anatomici non proprio superficiali: per prima cosa, a causa della mia relativa ignoranza per quanto riguarda gli hadrosauroidi, non avevo la minima idea sul quinto dito di questo hadrosauroide e di altri simili errori anatomici e anzi, inizialmente lo credevo un HadrosauriDAE a tutti gli effetti; secondo, non avevo nessuna illustrazione decente con cui confrontare il mio operato nè tantomeno la publicazione di Tehyshadros (il disegno l'ho finito che era all'incirca metà ottobre, quando la pubblicazione ufficiale è uscita pochi giorni fa). Perciò mi scuso di, a quanto pare, simili atrocità verso la paleoarte e aver compiuto un lavoro in modo così superficiale, ma non pretendo e non voglio essere chiamato paleo-illustratore a livello di Bonadonna (assolutamente meraviglioso il primo piano della testa di Tethyshadros) e Pastori neppure per scherzo (sarei solo un egocentrica testa di c...o per dire questo), ma invece essere chiamato solo per ciò che sono: un ragazzino che ama rappresentare i dinosauri con le mie capacità e per pura passione, che non ha saputo resistere ad una simile e irripetibile richiesta di un amico. Questa la vedo come un'opportunità senza eguali, che mi spronerà sempre più a disegni ed opere sempre più corrette e realistiche e solo il tempo e l'esperienza saranno in grado di raffinare la mia grossolana tecnica.

    Elia Smaniotto

    RispondiElimina
  6. Caro Elia,
    io ho infatti scritto che non avrebbe senso "attaccare" l'autore, né l'opera in sé, bensì il contesto col quale è diffusa in rete.
    La tua opera infatti è segno di grande passione naturalistica, cosa rara tra quelli della tua età (lo so perché anch'io a 16 anni disegnavo dinosauri e non avevo nessuno o quasi con cui condividere quella passione).
    Quindi, continua a disegnare, ma spero che d'ora in avanti tenderai ad una maggiore "correttezza espositiva": gli adrosauroidi non sono tutti uguali, e non è corretto disegnarne uno "generico" e battezzarlo con un nome particolare.

    Inoltre, senza saperlo, così danneggi i "veri" paleoartisti.
    Immagina una persona che non ha competenza di paleontologia che cerchi in rete un disegno di Tethyshadros e trovi la tua tavola. Gli piace e la scarica per usarla (ad esempio, potrebbe essere un insegnante che sta preparando una lezione per una classe delle medie). Risultato: mostra ai suoi alunni un animale che non è Tethyshadros. Quindi, fa una (piccola) disinformazione.
    Ovviamente, al mondo avvengono sviste e disinformazioni ben peggiori, e so benissimo che non è tuo intento fare cattiva divulgazione. Tuttavia, credo che sarai daccordo con me che non è corretto battezzare una ricostruzione di un fossile con un nome se poi, in realtà, essa non rispecchia il fossile originale.

    Ripeto, so benissimo che nessuno di voi "giovani paleo-appassionati" vuole fare disinformazione, ma è anche vero che la rete, purtroppo, spesso mette allo stesso livello le opere dei "principianti" con quelle degli "esperti", a tutto svantaggio dei secondi e del loro lavoro.

    Il problema è che in rete non c'è filtro basato sul merito, e opere di differenti livelli possono essere viste con uguale facilità, spesso senza una guida che istruisca chi non è informato. Noi sappiamo distinguere un "Bonadonna" da uno "Smaniotto", ma la maggioranza dei navigatori in rete non lo sa: è giusto? Ovviamente non è giusto nei confronti di chi di mestiere è paleoartista.

    Per il resto, massimo rispetto: come ho detto, io non ho nulla contro i giovani dino-disegnatori, essendo stato uno di loro.

    RispondiElimina
  7. Certo, ci mancherebbe altro. Purtroppo tali (inaspettate) conseguenze sono a volte inevitabili e non è affatto corretto che gli operati di altri giovani "paleo-appasionati" come me mettano in secondo piano i lavori dei veri professionisti, ma naturalmente noi non ne abbiamo la benché minima intenzione e naturalmente esponiamo tali disegni (o qualsiasi altro materiale a tema paleontologico) in buona fede, non volendo minimamente "rubare" il lavoro a chi è paleoartista veramente. Mi dispiace che possano succedere simili spiacevoli situazioni, e questo non farà altro che, come ho già scritto nel commento precedente, spingermi a perfezionare lo stile e ad una maggior cura nell'uso delle informazioni sul soggetto su cui si lavora.
    Ho voluto semplicemente esporre anche il mio punto di vista su tutto ciò siccome si chiedeva delucidazioni a tal proposito ;) e per il resto mi fa piacere aver risolto una simile questione a tema paleoartistico.

    RispondiElimina
  8. Ciao Elia ;-)
    Non demordere e trasforma tutto ciò in stimoli positivi per continuare a disegnare. Sei molto giovane, e non tutti, alla tua età, hanno la possibilità do esporre in una mostra importante come quella di Bologna! Isomma, per errore di gioventù hai solo sfruttato male la tua opportunità, ma avrai altre occasioni per rifarti. Il mio rammarico era solo che, facendo un distinguo tra giovanissimi paleoappassionati e navigati paleoartisti, avrebbe giovato sia agli uni che agli altri, magari anche una scheda su ogni autore sarebbe servita a collocarvi meglio, ma questa non è certo colpa tua e neanche degli allestitori, che si sono fatti il mazzo per riuscire a creare ciò che a Bologna non si vedeva da 100 anni (di questo son sicuro perchè ho partecipato all'allestimento)!
    Tutto qui, ma non c'è nessun problema, anzi... continua ad esprimerti e matura sia tecnica che autocritica, te lo dico da creativo.

    Ciao

    Andrea / GGD!

    RispondiElimina
  9. Penso che Andrea/GGD abbia espresso bene il problema fondamentale: è giusto permettere ai giovani appassionati di esporre le loro opere, ma è doveroso che sia specificato chiaramente chi è un "giovane in erba" e chi è un professionista. Aver omesso queste note nell'esposizione bolognese è, a mio avviso, un errore che danneggia i professionisti.

    RispondiElimina
  10. Save, vorrei fare una domanda: chi cacciava tethyshadros insularis secondo voi?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ci sono prove dirette di predazione per rispondere alla domanda. Il sito del Villaggio del Pescatore comprende coccodrilli del genere Acynodon, ma non sappiamo se questi fossero predatori di Tethyshadros.

      Elimina
    2. Grazie mille e scusa per la domanda idiota, ma sono molto curioso. E credo anche molto idiota, perché per un momento ho pensato che scipionix lo cacciasse come facevano i deinonychus in Nord America col tenontosaurus

      Elimina
    3. Comunque io non direi che Acynodon potesse cacciarlo: aveva dei denti molariformi, non adatti a cacciare dinosauri, ma bensì (credo) crostacei. Scusate tanto
      CIAO!

      Elimina
    4. Scipionyx risale a 40 milioni di anni PRIMA di Tethyshadros, e proviene da una diversa isola rispetto a quella di Tethyshadros. E comunque, non sappiamo le dimensioni adulte di Scipionyx. Per quanto riguarda il riferimento a Deinonychus e Tenontosaurus, ti suggerisco di leggere questo mio post: http://theropoda.blogspot.com/2009/03/rivalutare-lipotesi-della-caccia-di.html
      La dentatura di Acynodon non esclude una qualche forma di predazione, perlomeno sugli esemplari giovanili (ed è sempre predazione, sebbene spesso si dimentica che esistono anche i giovani delle specie). In ogni caso, ripeto la mia prima frase: non ci sono prove dirette di predazione su Tethyshadros per rispondere alla domanda in modo sensato.

      Elimina
    5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    7. Bhe, se fosse vero, Acynodon sarebbe stato il predatore dominante italiano durante il cretaceo!

      Elimina
    8. Antonio, temo che tu non ti renda conto della ampiezza cronologica del Cretacico. Non esiste "il predatore dominante" di un periodo geologico, dato che nessuna specie dura così tanto tempo quando un periodo geologico. Inoltre, il "predatore dominante" è un concetto privo di senso dal punto di vista scientifico. Il "dominio" è un concetto che forse si può applicare per le vicende umane, non all'evoluzione degli animali.

      Elimina
    9. Ehm, scusami tanto amico, ho fatto un errore, lo ammetto

      Elimina
  11. In base a quello che so della fauna nella formazione da cui proviene Saltriosaurus, la preda più probabile era Saltiosaurus.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. magari era una specie di orso bruno: cacciava pesci!

      Elimina
    2. Non abbiamo sufficienti dati per affermare qualcosa del genere. Meglio per ora evitare speculazioni su Saltriosaurus.

      Elimina
    3. Ho fatto solo un ipotesi azzardata, ma non mi lamento troppo della tua risposta, dopotutto sei tu l'esperto!

      Elimina

I commenti anonimi saranno ignorati
-------------------------------------------------------------
Anonymous comments are being ignored
-------------------------------------------------------------