I grandi dromaeosauridi sono noti sopratutto per il loro secondo dito del piede specializzato, descritto nel dettaglio qui.
Tuttavia, come ho notato altrove, essi sono distinguibili dai dromaeosauridi di taglia medio-piccola sopratutto per la maggiore robustezza delle loro mandibole, che suggerisce una maggiore propensione all'uso della dentatura nella predazione, almeno se confrontati con la maggioranza degli altri maniraptoriformi, generalmente onnivori, insettivori o erbivori. Una recente scoperta ha permesso di quantificare l'entità della potenza di queste dentature.
Gignac et al. (2010) descrivono uno scheletro parziale di Tenontosaurus adulto dalla Formazione Cloverly degli USA (Cretacico Inferiore) associato a denti di Deinonychus e recante segni di morsi sul radio e sulla fibula. I segni sulla fibula sono tre solchi paralleli, attribuiti ad un giovane Deinonychus o ad un tyrannosauroide, e indicano un processo di raschiamento dell'osso. I segni sul radio sono invece due distinte perforazioni ellittiche, che ricalcano con buona approssimazione la forma dei denti lungo l'arcata premascellare di Deinonychus adulto. Pertanto, se l'associazione denti-scheletro-morsi è accettata, possiamo attribuire i segni dei denti ad un adulto di Deinonychus ed ad un altro theropode (giovane Deinonychus oppure tyrannosauroide).
Partendo dai segni dei denti del Deinonychus adulto, Gignac et al. (2010) hanno calcolato la forza del morso necessaria a generare quelle perforazioni nelle ossa. In laboratorio, essi hanno applicato ad una replica di dente di Deinonychus una forza diretta verso un osso fibrolamellare di bovino (che, attualisticamente, è ragionevole assumere che abbia caratteristiche biomeccaniche molto simili a quelle di un osso fibrolamellare di dinosauro) sufficiente per provocare una perforazione simile a quella nel fossile. Il test (la cui procedura è descritta dettagliatamente da Gignac et al. 2010) indica che per produrre quelle perforazioni, il dente abbia dovuto esercitare una forza di almeno 2800-3400 Newton (pari alla forza peso generata da una massa di 300-340 kg). Dato che la forza esercitata da un dente è maggiore nei denti distali (sul fondo della bocca) e che il dente in questione era un premascellare (posto sulla punta del muso), ciò implica che nella parte più arretrata della bocca di Deinonychus si esercitava una forza di almeno 6300-8200 Newton.
Questo studio mostra che almeno gli adulti di Deinonychus potevano (almeno occasionalmente) esercitare morsi molto intensi sulle ossa delle loro prede. L'intensità della forza esercitata è molto elevata, maggiore di quella misurata in mammiferi attuali come iene (4500 N), leoni (4100 N), lupi (1400 N), tigri (3000 N) ed orso polari (2400 N). Questo dato è significativo sopratutto considerando che alcuni di questi (leone, tigre e orso polare) hanno masse adulte maggiori di Deinonychus.
Prima che i soliti bambini e jurassicpakkiani partano in inutili speculazioni su "raptor" con "morsi d'acciaio", faccio notare che i valori elevati nel morso sono tipici di tutti gli arcosauri predatori per i quali siano stati effettuati questi studi (come i coccodrilli, gli alligatori ed altri theropodi): è probabile quindi che il caso di Deinonychus non sia particolarmente bizzarro, e che non richieda chissà quale stravagante ipotesi specifica per i dromaeosauridi: la differente organizzazione dello scheletro e dei muscoli del cranio tra mammiferi e arcosauri permette a questi ultimi di generare forze molto più elevate senza compromettere la delicata struttura del cervello.
Bibliografia:
Gignac, Paul M. , Makovicky, Peter J. , Erickson, Gregory M. and Walsh, Robert P. 2010. A description
of Deinonychus antirrhopus bite marks and estimates of bite force using tooth indentation simulations. Journal of Vertebrate Paleontology, 30: 4, 1169-1177.
of Deinonychus antirrhopus bite marks and estimates of bite force using tooth indentation simulations. Journal of Vertebrate Paleontology, 30: 4, 1169-1177.
Uao, non mi sarei mai aspettato che Deinonychus avesse un morso quasi 2 volte più forte di quello di Crocuta crocuta (che se non sbaglio dovrebbe aver il morso mammifero più forte, e se non è Crocuta crocuta è Sarcophilus harrisii). E vabbe che son eudromeosaur derivati, però... cavolo!
RispondiEliminaL'unica cosa che mi vien da dire è... povero Tenontosaurus!
Oh - wow! Iron-Jaw Deinonychus! (wink)
RispondiEliminaPaul W.
sono volpi pierfrancesco.sul sito del corriere di oggi definiscono "dinosauro" un pelicosauro.(c'è anche una bella immagine di pelicosauro con la tipica cresta dorsale).è certo che se gli scriverai tu forse lo corregeranno in fretta.
RispondiElimina@pierfrancesco volpi: sulla terribile questione del Corriere della Sera di oggi ho scritto questo breve e furente articolo - http://geomythology.blogspot.com/2010/07/adotta-un-dimetrodon-anche-tu-puoi.html
RispondiEliminaLeo