Ieri, sono stato a Milano, ospite di Radio Statale, la radio della omonima Università del capoluogo lombardo. Ho partecipato al programma Breaking Lab, in veste di paleontologo e dispensatore di consigli musicali. Non avevo mai partecipato ad un programma radiofonico in studio (generalmente, le mie comparsate radiofoniche avvengono telefonicamente [esempio]), quindi è stata una simpatica novità. L'occasione mi ha permesso di conoscere alcuni giovani studenti dell'ateneo milanese che organizzano e gestiscono questa realtà radiofonica. Nei prossimi giorni, la registrazione della puntata sarà disponibile online, quindi non mi soffermo sui dettagli di ciò di cui abbiamo parlato (non ci vuole un premio Nobel per intuire che si è parlato di dinosauri).
Mi sarebbe piaciuto essere in un team radiofonico universitario, ai tempi ormai remoti quando fui studente di Scienze Naturali, ma non mi risulta che il mio ateneo abbia mai avuto un simile mezzo di comunicazione. Dopo la puntata in diretta, ho passato un paio d'ore con alcuni dei ragazzi del programma (l'unico che conoscevo già è Gabriele Bindellini, che fa parte da anni del team che studia il famigerato spinosauro dal Marocco pubblicato nel 2014). Li chiamo "ragazzi" perché questo sono ai miei occhi: la loro differenza di età rispetto a me va da 13 a 25 anni in meno, quindi rispetto a me sono, letteralmente, un'altra generazione. Un paio di loro sono nati negli anni in cui mi stavo laureando (con una tesi sull'evoluzione degli uccelli dai dinosauri, tanto per cambiare), e questa coincidenza di eventi (nascita per alcuni, laurea per me), devo ammetterlo, mi ha fatto un certo effetto. Ho sentito molto (ma non troppo) la differenza di età. Questo è inevitabile, é nella natura delle cose, e chi meglio di un paleontologo può sentire (ma anche apprezzare) il peso, la stratificazione ed il succedersi delle generazioni biologiche?
L'errore che non dobbiamo commettere noi anzianotti è di atteggiarci a dispensatori di verità. So che per il giovane ventenne appassionato di dinosauri, il paleontologo di cui legge i libri e segue il blog può apparire come chissà quale luminare della saggezza, ma non è così, e la cosa più sciocca e vanesia che un uomo della mia età può fare è giocare sulla differenza di età per costruirsi una piccola e mediocre nicchia di notorietà costruita sulla sincera e spontanea passione dei giovani. Anche perché questo atteggiamento ha come effetto collaterale la inevitabile constatazione che tu NON sei più giovane, che quell'età è andata, e che il testimone sta per passare ad altri.
In realtà, se mi soffermo sulla mia formazione, ho ancora molto da imparare, e questo ha due conseguenze rilevanti: che non ho alcun diritto né autorità per atteggiarmi a "saggio", e che sono ancora (almeno in parte) giovane. Fintanto che c'è qualcosa di nuovo da imparare, non si è mai vecchi.
Da studente al primo anno di Archeologia, posso dirle con immenso piacere di aver passato con successo l'esame di "Metodologia della ricerca archeologica" citando i suoi discorsi riguardanti l'importanza della tafonomia nello studio dei contesti antichi. Il legame tafonomico trascina inesorabilmente anche lo studio dell'uomo...
RispondiEliminaHa! E gli archeologi professionisti muti.
Eliminada musicista attendo con curiosità i tuoi consigli musicali, da ex giovane tendente alla mezza età capisco molto bene di cosa parli e sottoscrivo quello che dici ...
RispondiEliminaEmiliano
I consigli musicali si limitano ad aver scelto i due brani musicali inclusi come intermezzi nella puntata. La mia competenza musicale è nulla (e me ne rammarico, un giorno vorrei almeno imparare a leggere uno spartito).
Eliminasono un buon insegnante, fammi un fischio quando pensi di avere tempo e ci proviamo online
EliminaEmiliano