Il meglio ed il peggio di questo episodio |
I sequel sono ripugnanti a causa del loro corpo freddo, colorito pallido, scheletro cartilaginoso, pelle immonda, aspetto feroce, occhio calcolatore, odore sgradevole, voce stridula, tana squallida e terribile veleno; per questa ragione il Creatore non ha esercitato il suo potere per crearne un Franchise.
Michael Crichton
Mi tocca? Certo che mi tocca: voglio forse deludere i miei lettori?
Avvertenza: è un post alquanto lungo, autoreferenziale e infarcito di fan service e "easter eggs" messi a caso e forzatamente quasi quanto l'ultimo episodio di un Franchise trentennale.
Il lettore affezionato e di lunga data di questo blog sa che è una tradizione nonché festa nazionale di Theropoda quella di pubblicare una recensione onesta (ahahaha!), obiettiva (ahahaha!) e, soprattutto, professionalmente pacata (ahahaha!) sui film della saga di Jurassic World quando questi escono al cinema.
A meno che non viviate a Piacenza, saprete di sicuro che in questi giorni esce l'attesissimo (circa) terzo (sesto) episodio della saga di Jurassic World (Park). Voci dicono che questo sarà l'ultimo definitivo episodio conclusivo, quello che risolve tutti gli enigmi (perché, c'erano degli enigmi?), ma poi sappiamo che in realtà Malcolm resuscita, che era soltanto "quasi morto" quando i militari passano tutto col napalm, e quindi ci sarà il settimo capitolo, perché tira più un incasso di sequel che un carro di consistenza narrativa.
Disclaimer
Ci sono vari spoiler anche se non vi svelo (troppo) la trama.
Prologo in forma di Flash Back
Parte l'effetto flash back... ♫♪ ♫♪
Era l'anno 2001, poco prima che tutto andasse in malora con terrorismo globale, esportazioni di democrazia, crisi dei mutui, social network e pandemie, quando io e l'amico nonché compagno di università Simone "Dinosauri in Carne e Ossa" Maganuco andammo al cinema per la prima di Jurassic Park 3. Arrivammo al cinema di corsa, perché eravamo in ritardo, e temevamo di non trovare dei posti centrali oppure... orrore! ...persino di trovare il cinema pieno... e invece poi scoprire che gli spettatori erano sì e no una decina.
Nedry: "Jurassic Park 3! Jurassic Park 3! è arrivato Jurassic Park 3! Non gliene frega niente a nessuno..."
Ricordo che dopo la visione del film, all'uscita dal cinema, eravamo tra il deluso e il rammaricato, che il film era stato una mezza pacchianata, che qualcosa non quadrava con ciò che ricordavamo essere (o pensavamo fosse) stato un film della serie di Jurassic Park. Eravamo entrati al cinema come giovinetti ingenui, vagamente dinomaniacali anche noi, e quel giorno diventammo uomini adulti, disillusi e senza più la luce giocosa degli anni '90 [da leggere tutto con sottofondo tragico, luce crepuscolare, aria sinfonica in ascesa e coro gregoriano]... ♫♪ ♫♪
... effetto di fine flash back.
Venti e uno anni dopo, il solo motivo per cui vado al cinema per vedere questa roba è per scrivere un post rivolto a quella fetta di lettori storici del blog che attende da me un post dei miei su un film del Sacro Franchise. In pratica, questo post è una forma di fan service su una forma di fan service...
Introduzione
Come scrisse una volta un umorista con la passione per la paleontologia (100 punti a chi indovina il suo nome), l'Età dei rettili finì perché era durata troppo e comunque era stato un errore. Tuttavia, io ho il sospetto che il Creatore dell'Universo abbia avuto il Mesozoico in grande considerazione, altrimenti non si spiega come la trilogia TJK (Triassico-Giurassico-Cretacico) sia stata conclusa dall'episodio più piroettico, esplosivo e luccicoso nella storia delle serie tv. Si stima che il 70% degli esseri viventi sul pianeta sia morto alla fine di quell'episodio, tanto per dare un'idea del budget speso. Sfortunatamente, la serie fu rimpiazzata dalla telenovela "Anche i ricchi allattano" (molti avevano chiesto un reboot del Permiano, invano).
Sessantesei milioni di anni dopo, si chiude un'altra trilogia con dinosauri, quella di Billy Mundo. Ma, a differenza della serie originale (no, non la trilogia del 1993-2001, parlo proprio del Mesozoico), il finale non ha prodotto alcuno strato di iridio.
Di come sono stato 4 ore al cinema
Sono andato al cinema esplicitamente per avere argomenti con cui scrivere questa recensione. Tre giorni prima della fatidica data, scopro che una grossa catena di multisala operante anche nella Food Valley propone una anteprima più anteprima delle anteprima mondiali, la sera del primo giugno ("ohmioddddio è dopodomani!") in cui potrai vedere col prezzo (astronomico) di un solo biglietto non uno ma ben due film, e che uno dei due non è altri che il Primo Episodio del Franchise, Billy Park Uno, l'Originale e Inarrivabile, proprio quello che ha generato tutto, quello che conosci a memoria proprio come un dinomaniaco senza vita sociale, quello che hai visto al cinema solo una volta, la prima et virginale volta, nell'ormai mitizzato settembre del 1993, quando non esisteva ancora un Franchise e i dinosauri in CGI erano la novità più incredibile impossible e fantascientificamente figa della storia del genere umano. Mi leggo i dettagli della "Maratona Giurassica" che il cinema mi propone, e concludo che NON POSSO PERDERMI QUESTA OCCASIONE! E così ieri sera, alle quasi 10 di sera ero in poltrona, in una sala cinematografica con altri cinquanta pazzi assortiti (tra cui almeno una mezza dozzina di persone di varie età con addosso maglietta nerdossissima col logo di Billy Park) a rivedere un film di cui il tuo cervello è assolutamente saturo, ma lo fai perché è una cavolo di operazione nostalgia in cui ci sei cascato come un dinomaniaco brufoloso, e perché è tutto aggratis*, sì, perché il biglietto poi vale anche per la visione di un film di Colino Trevorrovo che dura ben DUE ORE E MEZZA che parte a MEZZANOTTE E DIECI. Risultato, sono rientrato a casa alle 3 del mattino come un adolescente qualunque che tanto domani è festa nazionale quindi tutti possono sfruttare l'operazione nostalgia.
Non nascondo che nei precedenti giorni ho avuto una chiara aspettativa (direi "pregiudizio" se non fosse che due film precedenti hanno fornito la base empirica per il livello di aspettativa): che una volta visto, il film risultasse un giocattolone scemotto tarato sulle aspettative cinematografiche di un ragazzino di 12 anni; che chiunque abbia un cervello più vecchio di 15 anni e conosca il significato delle parola "sceneggiatura" e "dialogo" sarebbe basito dalla grana minestronica della storia, che trama e personaggi fossero come la curvatura dello spaziotempo di chi crede che l'Australia non esista, che la grafica dei dinosauri fosse dozzinale e pacchiana, e, soprattutto, che l'accuratezza dei dinosauri fosse ancor meno solida della già traballante iconografia dei precedenti due episodi.
Dato che tutti questi pregiudizi si sono rivelati perfettamente azzeccati, non perderò tempo e vi confermo che, sì, tutto è stato confermato. Insomma, il film è effettivamente un giocattolone scemotto tarato sul cervello di un bambino, la trama è ridicola e sconclusionata in cui eventi a caso sono inseriti senza un vero filo narrativo, i dialoghi sono da strapparsi il cuoio capelluto, sulla resa grafica faccio una annotazione contingente qui sotto, e i dinosauri... beh, alla fine sono un paleontologo quindi un qualche commento sulle bestie lo dovrò fare prima di finire questo post.
Ora, riavvogliamo il nastro e ritorniamo a ieri, all'arrivo al cinema. Tutto questo miscuglio di aspettative negative sarebbe già sufficiente per azzerare qualsiasi pretesa di emozione e divertimento in chi sia nato prima dell'anno 2010, ma sarei stato comunque ancora disposto a spegnere tutti i filtri cognitivi colti, paleontologici, cinefili e post-adolescenziali e a buttarla tutto in trash puro, se 10 giorni fa non avessi visto la paleo-docufiction "Prehistoric Planet" (nota bene: io evito di usare la parola "documentario" per una serie di animazioni digitali, non importa quanto belle e accurate). Ormai, qualsiasi illusione di trovare la pagliuzzetta di piacere anche nel puro trash di questo franchise è stata completamente cancellata dalla visione di quella serie. Il confronto tra le due produzioni è inevitabile. Il mio cervello finisce sempre lì, non è nemmeno colpa mia: Prehistoric Planet ha creato un nuovo standard per chiunque voglia proporre qualcosa di anche solo vagamente dinosauriano a livello iconografico. E non importa se uno è un film di avventura e fantascienza (annacquatissima) e l'altro è un prodotto divulgativo (annacquatissimo nella forma di una fiction iperrealistica), non è su quel banale distinguo (abusatissimo dai dinomaniaci che commentano in questo blog) che affonda il tarlo nel mio cervello. Da 10 giorni tutto è ormai diventato una questione puramente estetica, a prescindere dal contesto: è una lotta impari tra il gusto per il bello (Prehistoric Planet) ed il gusto per far soldi (Il Franchise Jurassico).
Quindi, sì, non avevo alcuna anche solo remota illusione che il film fosse interessante o piacevole. Con zero aspettative, mi sono seduto in poltrona due ore e mezza prima di effettivamente vedere Billy Mundo Trino.
Quando il film è partito, non vi nascondo che mi sale l'adrenalina a mille! Con l'introduzione tonante, e l'avvio subito d'azione, non nascondo che avevo un'espressione da ragazzetto idiota carica di emozioni, trovarmi seduto in poltrona, al cinema, a vedere questo...
Cosa avete capito? Sto parlando del primo film visto, Jurassic Park.
Ok, andiamo avanti di due ore. Mezzanotte e spicci, parte Jurassic World Tre.
Ora, presumo che chi legge questo post abbia già visto il film. No, non me ne frega molto di evitarti degli spoiler, quelli sono problemi tuoi, è che se davvero hai già visto il film è più agevole andare direttamente ai vari punti su cui questo post può dire qualcosa di "meritevole" (ahahahahah! ma veramente?) senza dilungarmi in mero racconto del plot. Ho quindi selezionato i seguenti argomenti, senza perdermi troppo nel dire cosa e come e perché avvengono.
1) Il vero motivo del film
Il vero motivo per cui esiste questo film, ed anche la sola cosa che accomuna me ed il regista, è per inventare una qualunque scusa per fare un primo piano alla protagonista femminile, la rossa figlia di Ron Howard. Il film avrà almeno una quarantina di momenti in cui il bel faccione lentigginoso della figlia di Ricky Cunningham appare in primissimo piano, che al cinema significa una ampiezza zigomatica di una dozzina di metri. La vediamo accigliarsi nel suo ruolo di mamma di clone. La vediamo sbarrare gli occhi verdi suoi mentre cade nel vuoto. La vediamo immergersi lentamente in un pantano paludoso. Ok, va benissimo, è tanto caruccia che io non mi lamento. Per me si poteva fare tutto il film così e avrebbe guadagnato qualche punto. Ma Trevorrow, secondo me, ha un qualche feticismo nei suoi confronti.
2) Jurassic Patinato
Questo film è figlio della sua numerazione. Al sesto episodio, il bidone giurassico è stato raschiato fino al contatto tra crosta e mantello terrestri. Non è colpa di nessuno, tranne di chi si ostina a pensare di essere originale con i dinosauri di Hammond. E così, a Hollywood hanno pensato che si poteva trasformare un film improntato su una tradizione di location climatico-geografica standard e sulla ristrettezza di spostamenti (capisaldi di quell'universo immaginifico) in una brutta copia di un Bond Movie. Ecco quindi che si scelgono delle location fighe e patinate, dotate (almeno per l'americano medio) di connotazioni esotiche ben diverse dal clima costaricano. Ecco quindi le scene alla 007 a Malta e le scene cyber-fighetto-prendoperilculoApple ambientate... beh, ora non riesco a dirlo, gli devo dedicare un paragrafo apposta, beh, sono ambientate in una location molto cool in una zona dell'Europa continentale.
Ma pensare di fare un Bond Movie coi dinosauri è ridicolo, e difatti il risultato è la scena in assoluto più stupida e ridicola dell'intera storia del Franchise (la descrivo sotto perché non si può far finta che non sia avvenuto un simile oltraggio all'intelligenza dello spettatore).
No, aver rimosso la calura sudaticcia centroamericana, che è un marchio ambientale del mondo jurassicparkiano, sostituendola con la neve, il sole mediterraneo o l'altra ambientazione europea non hanno per niente convinto. Non funziona. Ma davvero, il mercato nero dei dinosauri in qualche scantinato di Malta è una cosa che non solo fa ridere, ma è anche stonata. Qui non si parla di realismo o meno (evitate i commenti "ma non è un documentario su Malta!"), bensì di intonare oppure stonare all'interno dell'universo narrativo già esistente che fa da base ad un sesto episodio. I dinosauri per le vie di Malta sono come ambientare un episodio di Guerre Stellari dentro la Stazione Spaziale Internazionale. Bellissima location, sia chiaro, sempre fantascienza spaziale è, ma la coerenza con il resto del contesto narrativo originario va un po' a farsi benedire.
3) Jurassic Marvel
Collegato al punto precedente è l'altro tentativo fallito del film, ovvero di salire di corsa sul filone di film emanato dal carrozzone dell'universo cinematografico della Marvel per sperare di fare una versione analoga con il Franchise Giurassico. Ma illudersi di metamorfosare un franchise maturo nelle forme di una altro franchise maturo è analogo al voler trasformare una cellula di un organo in una cellula di un altro organo senza passare per le staminali. Non funziona. Sì, abbiamo Starlord come protagonista, e questi è, confrontato con i suoi predecessori (per giunta di 30 anni più anziani, poveracci loro) un supereroe capace di fare cose sovrumane, ma il fatto è che se c'è un connotato antropologico imprescindibile del mondo giurassico è che i suoi protagonisti sono persone normali, forse con personalità eclettiche (Malcom) o competenze inusuali (Grant), ma pur sempre uomini normali, che se la fanno sotto quando vedono un Tyrannosaurus, che non sono capaci di domare un raptor a mani nude e che non inseguono i dinosauri in motocicletta. Ma non solo i protagonisti giurassici non sono marveliani, ma non lo sono nemmeno i loro caratteri. Sì, sono sarcastici, sono disillusi, ma non sono marveliani. Scimmiottando modi e psicologie da supereroe Marvel non si salva un tipo di film, semplicemente si vuole negare la morte della serie.
4) Quanto odio gli spiegoni
Regola numero uno di ogni buon film: EVITA COME LA MORTE GLI SPIEGONI. Lo spiegone (una scena non funzionale alla vicenda, in cui una voce, interna o narrante, spiega antefatti o retroscena al fine esplicito di informare gli spettatori per accelerare la comprensione degli eventi in arrivo) è la dimostrazione della incapacità dell'autore di rendere la vicenda coerente, consistente, ovvero, un mondo funzionante e dotato di autonomia narrativa. Lo spiegone è il più becero espediente di chi vorrebbe farti entrare in una storia cinematografica ma non ci riesce con i metodi giusti, vuoi perché è un pessimo narratore, vuoi perché ha messo già troppa carne al fuoco, vuoi perché non è bravo a modulare i diversi livelli del plot. In questo caso, il film si apre con un "reportage giornalistico" del tutto slegato dal successivo svolgimento dei fatti, ma durante il quale una voce fuori campo ci informa che i dinosauri negli ultimi anni della storia interna, successivi all'episodio precedente, hanno fatto questo e quello, che il nuovo cattivo si chiama tizio caio e sta facendo questo e quello, e che ora nella storia interna si sono accumulati vari problemi interni alla vicenda che fanno da base per il nuovo episodio. Ecco, se devi affidarti a questo espediente narrativo per far funzionare il tuo film, allora devi cambiare mestiere. Fai lo scrittore di dialoghi, ma non fare il regista o lo sceneggiatore serio. Un film ben fatto sa spiegarti la vicenda con le sue stesse scene, in modo "epifenomenico", con le azioni in svolgimento, con un plot sufficientemente articolato da rendere palese ciò che non puoi (per tempo o estetica) esplicitare in modo didascalico. Un film ben fatto produce una "proprietà emergente" che è il contesto intorno a cui si volge la vicenda: lo spiegone compensa la mancanza di proprietà emergenti nel film. L'universo del film non richiede che sia spiegato, se il regista è bravo a metterlo progressivamente in atto con la scelta ed il dosaggio di tutti gli elementi non verbali. Non puoi delegare questo fondamentale elemento di ogni buon film ad una voce introduttiva che finge di fare una cosa interna alla vicenda ma di fatto sta solo spiegando le ragioni della vicenda agli spettatori, ovvero a soggetti esterni alla vicenda. Ripeto, lo spiegone è il più grossolano tra tutti i piccoli brutti espedienti di un film fatto male.
5) Le Dolomiti
No, veramente, quando lo spiegone ci informa che la nuova base dei cattivi, di fatto il nuovo Jurassic Park, è situata ai piedi delle Dolomiti, in Italia, a casa nostra, stavo per scoppiare a ridere in sala e urlare "Ma come? Ma dai! Ma che cavolata!". Ok, capisco che è una location fighissima e patinata, quindi funzionale a quanto detto sopra al punto 2, ma veramente pensiamo di piazzare un enorme complesso fantascientifico con dinosauri clonati presumibilmente abituati ad un clima subtropicale caldo-umido ai piedi delle Dolomiti, nella nostra vecchia e cara Repubblica Italiana fondata sul lavoro la cui sovranità appartiene al popolo che la esercita nei limiti sanciti dalla Costituzione? Ma la probabilità che anche solo come gioco mentale una cosa del genere sia realizzata in Italia, superi l'iter burocratico giurassico italico e sviluppi quello che vediamo nel film è persino minore di quella di trovare DNA di dinosauro in ambre fossili con cui clonare il T.rex. E poi, capisco che per l'americano medio le Dolomiti sono esotiche come il Tibet o qualche acrocoro brasiliano, ma tu, lettore italiano, ce lo vedi un mega-complesso incastonato nella natura, di dimensioni e impatto ambientale mastodontico, inserito da qualche parte nel bellunese? Ma davvero Trevorrow pensa che le Alpi italiane sono come le Montagne Rocciose del Wyoming, distese infinite in cui puoi cavalcare nel nulla disabitato per giorni senza rischio di dar fastidio a qualcuno? In Italia? Dove abbiamo un paesino ogni 10 km, dove la montagna è un continuo strade, baite, malghe, dove ogni mese dell'anno abbiamo turisti, famiglie, campeggi, escursioni... no, veramente, capisco che questo punto è comprensibile solo da chi sia squisitamente italiano, ma resta il fatto che è un "Ma quando mai?" di dimensioni enormi.
E poi, alla fine, scopriamo che l'ONU dichiara le Dolomiti santuario incontaminato e riserva off limits dei dinosauri, in stile Isla Sorna... peccato per tutti quelli che lì ci vivono e lavorano e fanno le vacanze, e che siamo nel continente più antropizzato del mondo dove non c'è un buco di spazio per far vivere in isolamento titanosauri e T-rex.
Madddddai...
6) Le parolacce
Alla prima parolaccia ho sorvolato, pur notando l'anomalia. Poi ne sono arrivate altre. E la cosa si è ripetuta. In modo spesso gratuito. Cioè, in un film del Franchise di Jurassic Park i protagonisti dicono parolacce, tipo "s****zo" et similia... Non si era mai sentito prima in questi film. Mi sono sentito a disagio, visto che è un film che (al netto della violenza da videogioco) le famiglie guardano con i bambini. Roba da far rivoltare nella tomba Sir Richard Attenborough.
Ci sono rimasto malissimo.
7) Il politicamente ipocrita
Hollywood vive sotto assedio. Se non dimostri di essere inclusivo, la rete ti mette in croce. Quindi, non importa come, ma spesso i film si sforzano di includere qualcuno appartenente a categorie sociali altrimenti non rappresentate. L'idea in sé è nobile, ma sul piano artistico è spesso un disastro, perché si applica in modo meccanico, palesemente forzato, sovente senza anima né stile. E così, per un mezzo secondo del film scopriamo che uno dei personaggi "tosti" del film, una donna di colore, è lesbica. Lo scopriamo tramite una breve considerazione [da liceale in calore] che la tipa fa assieme al protagonista (col quale ha subito creato un feeling molto "bro", tipico dei duri hollywoodiani): anche a lei piacciono le rosse.
Fine della tematica inclusiva nel film.
Questo non è "essere inclusivo", è solo ipocrisia spicciola per dare un contentino al popolo di Twitter.
8) I dinosauri...
Avrei potuto ripetere quanto detto mille volte coi precedenti film (generando le solite reazioni di certi "dinomaniaci" che non capiscono il senso dei miei post) e sottolineare quanto siano brutti, sia a livello anatomico che comportamentale, i dinosauri in questi film. Poi è arrivato Prehistoric Planet, che ha fatto disintegrare qualsiasi scena con dinosauri presenti nell'ultimo episodio del Franchise. Non c'è altro da dire. Sul piano squisitamente paleontologico e paleoartistico, Prehistoric Planet è l'asteroide del Franchise, il bolide venuto dallo Spazio Esterno che cancella in un sol colpo 30 anni di dinosauri hollywoodiani in CGI. C'è un "prima" ed un "dopo" Prehistoric Planet, ed il Jurassic Franchise è nel prima, esattamente come ci fu un "prima" ed un "dopo" Jurassic Park in termini di estetica iconografica dei dinosauri, ed i pupazzetti in stop-motion dei film della mia infanzia erano nel prima.
Cito solo una scena, quella in cui il protagonista, Starlord, doma un Parasaurolophus a mani nude, legandolo ad un tronco. Ad un certo punto, il dinosauro, pesante 20 volte l'uomo, cerca di liberarsi dal cappio. L'eroe fa la sua mossa magica che calma i dinosauri, e il dinosauro si ammansisce tornando ad essere il solito stupido ornitischio senza midollo. Ora, aldilà delle pretese di realismo, aldilà dei dinosauri, ma voi pensate che un animale di alcune tonnellate, con una forza muscolare capace di muovere quella massa corporea, se viene preso al cappio da un uomo posizionato meno di 10 metri da lui non reagisca caricando, per calpestare il piccolo ominide che gli sta dando fastidio? No, l'ornitischio pare in preda ad un panico paralizzante, come se Starlord emanasse una specie di scudo energetico che impedisce all'animale di reagire. Trovo la scena totalmente scema, specialmente se la confrontiamo con il tipico comportamento dei theropodi nel Franchise, i quali, anche il più piccolo compsognato, sono delle macchine da guerra difficilissime da domare. Ma questo, lo sappiamo, è un vecchio pregiudizio di questi film: i dinosauri erbivori sono delle pecore lobotomizzate, i carnivori sono xenomorfi.
9) Atroci raptor
Arriviamo finalmente alla scena più stupida e patetica nella storia del Franchise. Quella della liberazione degli Atrociraptor a Malta. Scopriamo che quella idea molto scema sviluppata nel precedente film e che tutti hanno bollato come idiota (ovvero, che l'Indorutto sia un killer comandabile con un puntatore laser, nel senso che se vuoi uccidere qualcuno devi prima puntargli un fucile con mirino laser, dimenticare che ora basterebbe premere il grilletto del fucile e chiudere la questione, per poi attendere che il dinokiller si avventi sulla persona puntata dalla lucetta rossa) è stata implementata. Ora, dei dromaeosauridi vengono addestrati per fare la stessa scemenza dell'Indorutto. Si aprono le gabbie ed escono i nostri terribili Atrociraptor. Circondano le vittime designate, che la cattiva di turno, a distanza, sta puntando con una lucetta laser. Piccolo problema: le vittime sono alcuni agenti speciali della CIA che impugnano delle pistole automatiche. Ovvero, armi molto più letali ed efficienti di qualsiasi povero dromaeosauride. Penserete, adesso i buoni - che, ripeto, sono agenti della CIA, non pensionati di Voghera - sparano due colpi all'istante ed i nostri raptor cadono stecchiti a terra col cervello spappolato (i proiettili a quella distanza seccano qualsiasi essere vivente). No, ma per niente: parte la scena più "Ma cosa fate?????" della storia del cinema: i raptor e gli agenti CIA si fissano immobili, le pistole sono belle visibili e in mano... nessuno spara, i buoni scappano.
Ma cosa?
Ma dove?
Ma quando?
Ma perché?
Vi giuro, stavo per alzarmi in piedi e lasciare la sala bestemmiando e ridendo al tempo stesso.
La cosa più stupida mai vista in un film.
Delle pistole automatiche. In mano ad agenti della CIA. Professionisti addestrati per sparare prima di essere colpiti dal nemico. Contro quattro stupidi animali ammaestrati.
E niente, tanto gli ornitischi sono patetici nella loro passività tanto i theropodi sono supermegaultrainvincibili.
Ma aldilà del naturalismo dei dinosauri più o meno ignorato, la scena in sé è oggettivamente ridicola. Ri-di-co-la. Roba da "La Pallottola Spuntata", solo che qui regista e sceneggiatore si prendono sul serio e pensano di aver fatto qualcosa di figo. No, se pensi che quella scena sia figa hai le aspettative action di mio nipote di 3 anni.
Ri-di-co-la, non ho altro aggettivo.
10) Il Fanchise [sic]
Tra easter eggs, fan-service dozzinale, battutine auto-ironiche a casaccio (messe in bocca a Malcom eletto "ipocrita voce del regista"), questo film conferma il disastroso trend che sta trasformando i Franchise in Fanchise, ovvero prodotti non più destinati al pubblico (nel senso etimologico di "tutti noi") ma esplicitamente codificati ad uso e consumo unicamente dei fantomatici "fan". Ora, questo fa si che una parte importante del film sia incomprensibile e/o irricevibile per tutti quelli che non sono dei maniaci sfegatati fissati con tutte le emanazioni del Franchise, ovvero, con una fetta non indifferente di pubblico. Io, pur conoscendo il mondo giurassicparkiano, non mi considero un fan, e sicuramente ho colto solo una parte dei vari rimandi dedicati solamente ai "true believer". Molti li ho trovati stucchevoli ed ingenui, e avrei preferito più attenzione alla consistenza narrativa invece che a come e dove piazzare una battuta o un abbigliamento stimola-fan. Questo atteggiamento (paradossalmente, poco inclusivo in produzioni che sbandierano l'inclusività come fosse la loro vocazione) implica che questi film non sono più produzioni artistiche dotate di una loro anima autonoma ma bieche operazioni di marketing, in cui si individua un target antropologico (o lo si pianifica a tavolino, per poi allevarlo), lo si ammansisce con queste piccolezze tanto carucce, si consolida lo spirito del gregge (il vero fan è quello che colleziona più easter egg, se non li cogli forse non hai dedicato abbastanza tempo al Franchise e fai una figura mediocre davanti agli altri della Community), al fine di spillarne il più possibile le sostanze pecuniarie.
Conclusione
Jurassic World Abominion ha confermato quanto esso fosse prevedibile. Un film prevedibile è un film noioso. Dato che non avevo alcuna aspettativa, il film non è stato né una delusione né una rivelazione. Solo noioso.
Esattamente questo, il piattume si è manifestato con il peggior effetto si possa ricevere dalla visione di un film: la noia. Sì, in almeno quattro momenti del film mi sono annoiato, mi sono "staccato" dalla visione del film, dal "viverci dentro", per "tornare" ad essere una persona seduta in un cinema, e a domandarmi che ore fossero, se fosse già l'una di notte o le due meno venti. Quando ciò accade durante la prima visione, il film ha fallito.
In conclusione, questo nuovo episodio ha introdotto elementi che, volendo essere onesti, non sono positivi per chi voglia godersi un paio di ore di cinema, ma soltanto per chi, legittimamente, ama accumulare gadget della saga. In sintesi, si palesa per essere l'ennesimo prodotto di fan-service autoreferenziale, ed in cui i dinosauri ormai non sono nemmeno animali (non dico dinosauri), alla fine nemmeno mostri, sono direttamente dei giocattoli. La visione al cinema, in successione, prima del film del 1993 e poi di questo del 2022, mi ha aiutato a cogliere cosa e come sia cambiato un certo mondo del cinema. Ovvio che non si può mettere sullo stesso piano Spielberg e Trevorrow, ma il limite del secondo film non si riduce alla contrapposizione tra un autore poliedrico che ha fatto la storia del cinema ed un tizio che finge di essere un fanboy per far contento il target della strategia di marketing. Il primo film, nei suoi limiti di avventura fantascientifica con dinosauri, almeno restava in toto un film, senza spiegoni (no, Mister DNA non è uno spiegone, è funzionale alla trama, e se non lo cogli ripassati la lezione), senza fan-service (ok, ancora da elaborare in un primo episodio, ma perlomeno senza continue strizzatine di occhio agli spettatori), senza superomismo Marvel nei personaggi, senza mostrificazione schizofrenica dei dinosauri. Notate che non sto parlando di accuratezza, scientificità o realismo. Dopo Prehistoric Planet non perdo tempo a evidenziare l'ovvio. Parlo solo di come un film viene realizzato e prodotto, e di come uno spettatore nemmeno troppo lontano dai "fan" come formazione culturale si senta del tutto annoiato (sì, questo è il termine giusto) da questi prodotti. La noia al cinema non la desidera nessuno, nemmeno un criticone bastardo come me. Se avviene, è colpa del film, non di chi ha speso il biglietto e provato a dedicare una serata a star seduto in una sala buia.
Il film del 2022 è puro Fan-Service, e conferma la trasformazione del Franchise in Fanchise. E se togli la parte per i fan, e quello che resta è solo la noia, il voto finale è negativo.
Voto finale: 4 e 1/2.
Non do 3 solo per il punto 1 descritto sopra.
PS: il therizinocoso e la sua funzione finale nel film li lascio commentare ad altri. C'è un limite a tutto.
PS: Ciro non meritava di essere trattato come un qualunque Indominus camuffatus.
*Discutendo sulla risoluzione della proiezione di Jurassic Park di ieri sera con un lettore della pagina Facebook del blog, che lamentava che quello mostrato non fosse, in sostanza, un film di pellicola ma il Blue Ray del film del 1993, devo ammettere che effettivamente quello mostrato non era il film in pellicola originale ma solo la proiezione su schermo cinematografico di un formato digitale del film. Dettaglio non marginale per un cinefilo, e comunque abbastanza ovvio se si pensa che la visione era gratis (bastava acquistare il film per Jurassic World 3 e andare al cinema 2 ore prima) e che è irrealistico pensare che solo per l'uscita del sesto capitolo vengano "riesumate" le bobine del film del 1993 (ammesso che ne esistano ancora alcune di quelle usate per tutti i cinema di 29 anni fa, a parte forse le copie conservate negli archivi della produzione). Insomma, una mezza trollata della casa di proiezione col beneplacito della proprietaria del film, a cui siamo cascati (e che comunque non è stata fatta con finalità sleali: ci siamo visti il DVD su uno schermo di cinema, cosa che non è uguale alla visione della pellicola originale).
Questa recensione é assolutamente identica a ciò che ho provato e pensato mentre guardavo il film: è come se la mia stessa mente avesse visto il film e poi mi avesse messo tutto per iscritto in una lettera il giorno dopo!
RispondiEliminale Dolomiti... il parasaurolophus fermato a mani nude ... muoio... ma, francamente le dolomiti sono ancora peggio del supermaschio alpha
RispondiEliminaEmiliano
Ho visto la scena finale del Therizinosaurus su YouTube...e ho visto anche troppo.
RispondiEliminaPer me la serie inizia e finisce con i primi due film del 93' e del 97', e basta.
-Andrea Pusceddu
Assolutamente d'accordo. Sarà un caso ma sul tubo ho visto diversi video che sostengono come "The Lost World" rimane il miglior sequel di Jurassic Park. E in ben due live dove due gruppi diversi di appassionati facevano la classifica dei film della saga i primi due posti erano occupati dai capitoli girati da Spielberg.
EliminaE ho pure sentito che hanno praticamente buttato nel cesso (ATTENZIONE SPOILER) tutta la storia del precedente film sulla nascita di Maisie. Non è nata in provetta, non è stato il desiderio di Benjamin di riavere sua figlia che l'ha fatta nascere... stanno facendo come in Transformers: dimenticano tutta la trama del film precedente e se ne inventano una del tutto nuova. Vabbè, contenti loro... Che dire, non ho più tutta questa voglia di andarlo a vedere... Certo, lo guarderò prima o poi, ovvio, ma terrò le aspettative molto, molto basse!
RispondiEliminaMa ora la cosa che vorrei sapere è come è andato il "jurassic bingo" postato un anno fa!
Quale è stato il punteggio? Quanti ne hai azzeccati su 16? Qual è il tuo "livello profeta"?
Riccardo
Lettura gustosa a parte la nota triste nel finale. Da lettore storico volevo dire che ci sono ancora anche se non commento e non ho più tempo, purtroppo, per la vera paleontologia
RispondiEliminaDiego Fondacaro
Grazie, Diego: è un piacere rileggere i tuoi commenti :-)
EliminaVisto qualche ora fa. Mamma mia...
RispondiEliminaGià vedere Dogson passare dal personaggio senza scrupoli così ben caratterizzato da Chrichton nei due romanzi a una brutta copia di Steve Jobs che ha reazioni isteriche quando le cose non vanno come vuole lui è stato un colpo al cuore. Tra l'altro ho letto di recente che sarebbe già dovuto riapparire in "The Lost World" ma l'attore che l'aveva interpretato in Jurassic Park era stato condannato per violenze.
Poi viene mostrata la lattina di Dennis nel suo studio ma ovviamente non ci spiegano come l'aveva recuperata...
Pensavo inoltre che almeno Wu sapesse che Dogson aveva corrotto Nedry, invece pare che nessuno ne sia venuto a conoscenza.
Hanno pure reboottato la storia della bambina clone giusto per mostrarci Sorna per qualche secondo.
Non parliamo poi degli animali. Dimetrodonti in miniera! Il Giganotosauro ucciso non si sa bene per quale motivo alla fine. bah.
Due osservazioni sulle perversioni politicamente corretto, ad ampliare alcuni discorsi che hai già introdotto.
RispondiElimina- punto 7: i due nuovi "protagonisti" introdotti nel film, che affiancano quello più o meno storici, sono entrambi di colore (e uno lesbico, ok). Come mai invece gli asiatici sono entrambi cattivi, la trafficante (con cognome ispanico) e il solito BD Wong? Loro non sono minoranze? Non ci pensano al pubblico cinese? XD
- punto 9: ma lo sai che in quella scena ho pensato che c'entrasse di nuovo il politicamente corretto? Nessuno dei 4 atroci viene ucciso, uno lo richiudono in gabbia, uno lo stordiscono per strada, gli altri due rimangono sulla pista dell'aeroporto e sono cacchi dei maltesi, come i carnotauri. In tutto il film se non sbaglio i "buoni" non uccidono mai i dino, le locuste cattive si, ma non i dino. Tra l'altro a rendere ancora peggiore la scena a Malta noi abbiamo notato che le persone sullo sfondo non reagiscono come se ci fossero degli enormi dinosauri mangiauomini in libertà, vedi i carnotauri che pasteggiano con homo sapiens e persone sullo sfondo ancora tranquillamente intente a farsi gli affari propri...