Artwork by D. Bonadonna (c) |
Domani, per il mondo occidentale è
posto arbitrariamente il completamento dell'ultima orbita attorno al
Sole, ed è quindi tempo per altrettanto arbitrari bilanci sugli
ultimi dodici mesi.
Che il 2014 sia stato un anno
theropodologicamente notevole è ovvio, basta menzionare Deinocheirus
e Spinosaurus. Del primo, era nota da qualche anno nei
paleo-circoli che contano la scoperta di nuovi esemplari,
e la pubblicazione ufficiale uscita questo autunno ha ampiamente ripagato tutte le attese. Del secondo, è noto un nuovo esemplare relativamente completo che ha generato un acceso dibattito (non soltanto scientifico) come non se ne vedeva
dai tempi dei primi resti di theropodi piumati dal Liaoning, ed
attendiamo la monografia che dovrebbe risolvere e dipanare le (ormai
abbastanza trite e ritrite, quindi evito di ripeterle) polemiche nate
a seguito della pubblicazione dello scorso settembre.
Personalmente, il 2014 è stato un anno
rivoluzionario, sia sul piano professionale che personale.
Da Gennaio, sto svolgendo il dottorato
di ricerca all'Alma Mater di Bologna. A 11 anni dalla laurea, sono
tornato nel mondo universitario, ma con la mentalità di chi per
oltre un decennio ha fatto ricerca da indipendente e “si è fatto
le ossa” da solo (mai termine fu più adatto a questi tempi di
crisi, così pesanti per quelli della mia generazione), ma anche con
l'umiltà di chi ha ancora molto da imparare e desidera cogliere da
questa esperienza tanto più possibile di positivo. Il mio progetto
di dottorato – l'utilizzo della inferenza bayesiana in filogenetica
paleontologica integrante dato morfologico e stratigrafico – ha
già fruttato bene, dato che la mia prima ricerca per questo progetto è stata pubblicata su Science.
Altri progetti sono attualmente in svolgimento (revisione e
completamento) ed altri saranno avviati con il nuovo anno.
Inguaiato
dal mio Supervisore di Dottorato (Federico Fanti), dallo scorso
autunno sono parte di un team di ricerca che sta svolgendo scavi nei
ricchi livelli del Giurassico e Cretacico nel sud della Tunisia.
Questo progetto è finanziato dalla National Geographic Society,
quindi da questo anno sono “explorer” per la Society.
Questo progetto mi ha portato, per la prima volta, in Africa: un'esperienza che,
aldilà delle sue implicazioni scientifiche (che per ora non posso
rivelare), resterà comunque uno dei momenti più emozionanti ed
affascinanti della mia altresì tranquilla vita di filogenetista dei
vertebrati fossili.
Ed il 2015, almeno nei progetti in cantiere, non sarà da meno.
Restate sintonizzati su questo blog!
E' sempre un piacere leggere di qualcuno che si dice soddisfatto del proprio lavoro, di questi tempi è merce rara
RispondiEliminaAuguri Andrea! E continua così.
RispondiEliminaAuguro un buon anno del Myotragus a tutti.
RispondiEliminaAuguri e complimenti per le ricerche che svolgi.
RispondiEliminaAlessandro (Bologna)
http://www.earthtouchnews.com/natural-world/evolution/genetic-toolkit-for-feathers-was-in-place-way-before-the-earliest-dinosaurs#.VKLIVyCWv7M.twitter
RispondiEliminaAnche questo potrebbe essere uno studio importante, almeno ai miei occhi di profano e per quello che ho capito in inglese, anche se non sbaglio che tu sostieni giá da tempo che bisognerebbe considerare l' "insieme dinosauri piumati" molto piu ampio di quello considerato attualmente dall maggioranza....
un altro buon fatto di questo anno è che l idea di dinosauri piumati e che gli uccelli sono dinosauri teropodi sta superando sempre più le assurde opposizioni ( ho visto con stupore che hanno addirittura aggiornato wikipedia, il sinonimo della mala-informazione soprattutto per quanto riguarda i dinosauri)
Riccardo
ottimo anno anche sul piano personale, quindi. bene. buon proseguimento quindi, qui si aspetta e si legge avidamente tutto.
RispondiEliminaEmiliano
ps bellissima la tavola di Bonadonna
Non posso dire di essere altrettanto soddisfatto della mia professione, ma almeno la lettura di questo blog
RispondiEliminami distrae.
Mi piacerebbe se potessi chiarirmi una piccola questione. Sto leggendo la descrizione di Carnotaurus sastrei
di Bonaparte del 1990 e ho trovato le fotografie di impronte della pelle.
Io ci vedo delle "unghiate d'orso", ossia dei solchi che nella didascalia sono indicate come depressioni parallele
corrispondenti agli hemal arches. Nel testo non dice molto di più.
Gli heam arches dovrebbero essere sepolti nella muscolatura come ho letto in .. The Caudal Musculature of
Carnotaurus sastrei... di Persons e Currie, e non sporgere dalla pelle.
Come hanno fatto dunque ha lasciare quel tipo di impronta?
Mi dispiace che la mia precedente domanda sui sinonimi fatta sul post di Torvosaurus non abbia incontrato
la tua approvazione. Mi piacerebbe saperne il motivo così da evitare in futuro di disturbarti.
Ti ringrazio per entrambe le cose
Complimenti a Davide Bonadonna per l'immagine.
Sulle improtnte di tegumento di Carnotaurus perferisco non sbilanciarmi: la descrizione del 1990 chiede a gran voce di essere aggiornata, specialmente per la pelle.
RispondiEliminaDiego, il motivo del mio dimenticare di rispondere alle email/commenti in questo periodo è che sono stato molto impegnat, tra spedizione in Tunisia (dove internet era abbastanza carente ed il tempo da dedicare al blog pari a zero)o, non per altro. Mi spiace aver dimenticato di rispondere, se ritrovo l'email la rileggo.