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13 settembre 2014

Spinosaurus Revolution, Episodio II: Ode a “Spinosaurus C”, e sulla gioia di completare il puzzle

E ricordati:“Spinosaurus C”, per il suo bene, non esiste.
Simone Maganuco, 31 Maggio 2009

L'hai fatto, brutto figlio di...
Ian Malcolm

La pazienza è la virtù dei forti.
In questi giorni, la paleo-rete è invasa da immagini, filmati e, sopratutto, discussioni relative alla pubblicazione di nuovi resti riferiti a Spinosaurus, ed alle implicazioni di tale scoperta (Ibrahim et al. 2014). Critiche alle implicazioni dello studio sono già state sollevate da Hartman, Headden e Mortimer. Io seguirò un percorso più lungo ed articolato. Il mio obiettivo è quello di fornire al lettore, sì, proprio a te che stai leggendo, l'intera storia di questo studio, da un punto di vista privilegiato di chi ha potuto seguire l'iter di questa ricerca a stretto contatto con alcuni dei protagonisti principali. In alcuni momenti sarò emotivo e auto-referente... abbiate pazienza, siate forti. Come compensazione, avrete informazioni che, altrove, difficilmente potrete reperire.
Come tutti, anche io ho alcune domande molto critiche da porre agli autori dello studio, e prossimamente avrò modo di porle direttamente di persona. Ma adesso, penso che sia molto più utile fornire informazioni sui fatti, non opinioni sulle interpretazioni. Vorrei che ognuno di voi fosse in grado di apprezzare tutto il lavoro svolto, e solo dopo aver ponderato tutti i fatti, possa giungere ad una interpretazione, che spero sia ponderata.
In questo post, parlerò del protagonista principale dello studio di Ibrahim et al. (2014), un esemplare scoperto di recente, battezzato da Simone Maganuco con il nome di “Spinosaurus C”. Se conoscete la storia passata dei fossili di spinosauro, avrete sicuramente colto l'allusione nel nome, il riferimento al secondo esemplare di Spinosaurus, misterioso ed enigmatico persino più dell'olotipo, e descritto da Stromer nel 1934, da lui battezzato “Spinosaurus B”.



All'inizio del 2009, Cristiano Dal Sasso e Simone Maganuco ricevettero la richiesta, da parte di un geologo italiano, di visionare i resti di un dinosauro rinvenuto l'anno precedente nel sud-est del Marocco. I resti includevano acune vertebre dorsali marcatamente opistoceliche, compresse trasversalmente, e comprendenti delle spine neurali molto allungate aventi un'espansione alla base: nei minimi dettagli molto simili alle vertebre dorsali di Spinosaurus, ormai perdute dopo il bombardamento di Monaco del 1944! Il materiale, quindi, era evidentemente riferibile a Spinosaurus: i primi resti postcraniali dopo oltre mezzo secolo! (Ringrazio Cristiano e Simone che, nel 2009, mi hanno permesso di vedere quel materiale direttamente, quando questo fu trasportato a Milano).



Nel frattempo, altro materiale appartenente a questo esemplare, era stato estratto in Marocco, comprendente molti resti appendicolari articolati: ciò faceva sperare che fossero presenti ulteriori elementi di quello che, ormai, appariva come il più completo scheletro di Spinosaurus rinvenuto fino ad allora.
Nel settembre 2009, durante il convegno SVP a Bristol, Cristiano e Simone incontrano Nizar Ibrahim, che stava svolgendo un'ampia revisione dei theropodi rinvenuti nel Kem Kem marocchino. I tre concordarono di formare un team internazionale che raccogliesse tutte le informazioni sull'esemplare e risalisse al sito esatto in cui il fossile era stato rinvenuto, con la speranza di rinvenire resti ulteriori. Tale sito fu poi identificato, ed un nuovo scavo nel 2013 ha permesso di raccogliere altri resti, oltre a dare, per la prima volta, una collocazione stratigrafica precisa all'interno del “Kem Kem”.
L'esemplare, che entro la fine del 2014 troverà la sua giusta collocazione all'Université Hassan II di Casablanca, in Marocco, con la sigla FSAC-KK 11888, include resti del cranio (frammenti di nasale, prefrontale, squamoso, quadratojugale, quadrato, parti del dentale, ed alcuni denti isolati), frammenti di vertebre cervicali, alcune dorsali, sacrali e caudali, una falange della mano, il cinto pelvico quasi completo, e buona parte dell'arto posteriore.
Sebbene una dettagliata monografia che descriva “Spinosaurus C” sia attualmente in preparazione (Maganuco, pers. com) e quindi per ora non sia possibile approfondire molte domande, dalle informazioni pubblicate da Ibrahim et al. (2014) è possibile già ora fare alcune comparazioni con i differenti theropodi rinvenuti nel Cenomaniano del Nord Africa.



La prima impressione che salta immediatamente all'occhio osservando l'esemplare nel suo insieme, è che sia “spoporzionato”, con una regione pelvico-appendicolare ridotta rispetto alle dimensioni delle vertebre.
Ad esempio, confrontiamo “Spinosaurus C” e Ichthyovenator, attualmente il taxon migliore a disposizione per questa comparazione.



Le vertebre di “Spinosaurus C” sono circa 130-160% le dimensioni delle vertebre di Ichthyovenator. Anche se queste differenze sono in parte influenzate dalla non-omologa posizione tra le vertebre comparate, la terza sacrale di “Spinosaurus C” è comunque lunga 160% della terza sacrale di Ichthyovenator (questa è comunque incompleta e la misura è approssimata). In ogni caso, aldilà della misura precisa di tale differenza, è chiaro che le vertebre di “Spinosaurus C” sono più lunghe delle vertebre dell'olotipo di Ichthyovenator. Tuttavia, i due ischii sono di lunghezza comparabile (L'esemplare marocchino è lungo 105% di Ichthyovenator). Inoltre, l'ileo di “Spinosaurus C” è solamente il 77% dell'altro (assumo che l'ileo sia completo, come affermato da Ibrahim et al. 2014).
A questo punto, sono plausibili due interpretazioni alternative:

  1. Spinosaurus C” è una chimera (assemblaggio casuale e naturale di ossa da animali differenti), comprendente vertebre di un individuo di grandi dimensioni associate al cinto pelvico e agli arti posteriori di un esemplare più piccolo.

    oppure
  2. Spinosaurus C” ha una morfologia unica, con cinto ed arti posteriori in proporzione ridotti rispetto alla maggioranza degli altri theropodi.

Apparentemente, il buon senso porterebbe a seguire l'opzione (1), tuttavia, le ossa di “Spinosaurus C” sono state estratte da un medesimo sito e non ci sono ossa “duplicate” che potrebbero indicare due animali: nulla contraddice l'ipotesi che apparengano al medesimo individuo.
Inoltre, è sconcertante che l'interpretazione (1) sia esattamente la “versione ufficiale” con cui, per più di 70 anni, è stato interpretato ANCHE “Spinosaurus B”! Ovvero, anche quell'esemplare fu interpretato una chimera, una chimera “composta” esattamente nel medesimo modo, dato che includeva vertebre apparentemente ben più grandi rispetto alle ossa degli arti.
Ricapitolando: non vi pare sospetto che i due unici esemplari conosciuti di Spinosaurus dopo l'olotipo, e che includono sia vertebre che arti posteriori risultino entrambi delle chimere formate da vertebre di animali di grandi dimensioni assieme a arti posteriori di animali più piccoli? Questa “coincidenza” è troppo sospetta per essere prodotto del caso.
A confermare il sospetto, se confrontiamo tra loro le ossa presenti sia in “Spinosaurus B” e “Spinosaurus C” (tibia e dorsali intermedie), risulta che il rapporto dorsale/tibia sia 23% nel primo esemplare e 25% nel secondo esemplare (negli altri theropodi, quel valore è molto più basso): praticamente, è lo stesso valore!

Non può essere una fottuta coincidenza!

Quando realizzai questo risultato, nel mio cervello avvenne quella meravigliosa sensazione, puramente intellettiva, che deriva dalla connessione tra pezzi di un puzzle logico rimasto in sospeso per tanti anni (e che esprimiamo con imprecazioni gioiose e saltelli incolsulti):

Spinosaurus B non è una fottuta chimera!

Già da qualche anno avevo il sospetto che Sigilmassasaurus fosse sinonimo uno spinosauride, ed infatti avevo mostrato come quelle vertebre “misteriose” fossero molto simili a quelle di Baryonyx. Come ricorderete, il misterioso Sigilmassasaurus era basato (anche) sulla “parte vertebrale” di Spinosaurus B, mentre le altre ossa (gli arti di Spinosaurus B) erano stati collocati alternativamente in vari cladi, ma senza trovare una posizione sicura. Ora, “Spinosaurus C” dimostrava che “Spinosaurus B” non era una chimera! Ma se Spinosaurus C ha vertebre di Spinosaurus, e Spinosaurus B era Sigilmassasaurus, allora Spinosaurus e Sigilmassasaurus sono lo stesso taxon! Due enormi tasselli del complicato puzzle dei theropodi dal Cenomaniano africano si erano saldati, e questa saldatura trascinava con se, a valanga, tutta una serie di conseguenze. Ed io ero felice come quando, da bambino, mi regalavano il LEGO.

Ma Spinosaurus C ha anche altre curiose caratteristiche, ed anche queste trascineranno a sé una valanga di conseguenze.

Di tutto questo, parlerò nel prossimo post


Bibliografia:
Ibrahim, N., Sereno, P. C., Dal Sasso, C., Maganuco, S., Fabbri, M., Martill, D. M., Zouhri, S., Myhrvold, N. & Iurino, D. A, 2014. Semiaquatic adaptations in a giant predatory dinosaur. Science (Science Express, early online, 10.1126/science.1258750)

18 commenti:

  1. Quindi anche le vertebre caudali e l’unguale di Spinosaurus B, che prima ritenevi attribuibili ad un ornitopode ora andrebbero considerati come Spinosaurus?

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  2. Molto interessante, davvero.
    Però senti, non potrebbe essere che l'opinione differente di Hartman e altri a questa versione "bassotta" dello Spinosaurus sia da attribuire, oltre che dal punto di vista del mero dibattito scientifico, anche ad una specie di rifiuto psicologico, simile a quello che impedì a tanta gente, almeno inizialmente, di apprezzare i dinosauri piumati (comportamento di cui anche il sottoscritto si rese purtroppo colpevole, mannaggia!)?

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  3. Nice write up, and I agree that it seems more likely that the new specimen isn't a chimera. I also agree that the pelvis is somewhat reduced compared to "normal" theropods, just (as you know) not as much as their composite skeletal suggests.

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    1. Agreed, in fact, as I'll discuss in a future post, I find that reconstruction as problematic in some details, that I hope to discuss with Simone Maganuco next week. That is a distinct question from the theme of today's post.

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  4. Sbaglio, o anche Suchomimus aveva un bacino ridotto?
    Alessandro (Bologna)

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  5. L'unguale N°17 di Spinosaurus B è molto simile a quello descritto da Novas, Dalla Vecchia & Pais (Rev. Mus. Argentino Cienc. Nat, 2005).
    L'originale, acquistato ad Erfoud, misura 12 cm lungo la curvatura e appartiene alla collezione privata del Dr. Stefano Piccini di Cividale del Friuli, ma il suo calco è stato commercializzato in un buon numero di esemplari (uno di questi esposto al Museo Paleontologico Cittadino di Monfalcone) come "artiglio di Carcharodontosaurus", sulla base dell'erronea attribuzione di un analogo reperto effettuata da Lapparent (1960), come descritto anche sul Blog di Mickey Mortimer.
    Novas, Dalla Vecchia & Pais lo attribuiscono invece al piede (probabilmente al III dito) di uno spinosauride.
    Così questo reperto potrebbe forse essere etichettato come "artiglio di Spinosaurus"...

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    1. Sì. Spinosaurus C ha quel tipo di ungueale. Li ho visti direttamente a Milano, con tanto di ossa del piede.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Mr Cau. I have checked the "correction" made by Scott Hartman and he says "At the very it least it calls into question the idea that Spinosaurus was an obligate quadruped on land." But I think it does not question the idea because of the mass center of the animal. What do you think about that?
    Thanks.

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  8. L'arto posteriore presenta degli adattamenti ad una vita anfibia? Potrebbe essere messo a confronto con quello di Majungasaurus per verificare la tua ipotesi? Questa vela particolare co questo rialzamento finale è stata ricostruita partendo dalle spine neurali di un solo esemplare o sono state messe a confronto le vertebre di Stromer con altri reperti? E la vela poteva essere utilizzata nel nuoto o il suo utilizzo è ancora sconosciuto? Domande, domande....piu ammiro la ricostruzione di Spinosaurus C più domande mi vengono

    Riccardo

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  9. Una domanda, nonostante la funzione delle spine neurali allungate sia ancora abbastanza vaga, non è più probabile che, anche in questo caso, la "vela" fosse in realtà una "gobba"?

    Giulio

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  10. A questo punto devo dedurre che se tutto ciò risulta confermare quello che viene ora ipotizzato
    cioè Spinosauro quadrupede, allora io mi immagino una specie di cormorano gigante preistorico!!!

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  11. A me questa notizia ha dato uno dei massimi piaceri che la offre la scienza. Lo stupore e la meraviglia di fronte ha qualcosa di inaspettato

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  12. E per quanto riguarda la vertebra CMN 41850? Anche lei è attribuibile a Spinosaurus?

    Giuseppe Mennella

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    1. Sì, dato che è transizionale tra quelle "classiche" di Spinosaurus e "Sigilmassasaurus".

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  13. I wonder how they arrived at the conclusion of the sail shape? Based on the photo, the neural spines of the neotype don't seem to give any indication of the actual sail shape.

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  14. Greg Paul commented on the paper. Apparently he isn't entirely convinced that the neotype is one animal. http://comments.sciencemag.org/content/10.1126/science.1258750 To be fair though his arguments are based on the limited data provided.

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