E ricordati:“Spinosaurus
C”, per il suo bene, non esiste.
Simone Maganuco, 31 Maggio
2009
L'hai fatto, brutto
figlio di...
Ian Malcolm
La pazienza è la virtù dei forti.
In questi giorni, la paleo-rete è
invasa da immagini, filmati e, sopratutto, discussioni relative alla
pubblicazione di nuovi resti riferiti a Spinosaurus, ed alle
implicazioni di tale scoperta (Ibrahim et al. 2014). Critiche alle
implicazioni dello studio sono già state sollevate da Hartman,
Headden
e Mortimer.
Io seguirò un percorso più lungo ed articolato. Il mio obiettivo è
quello di fornire al lettore, sì, proprio a te che stai leggendo,
l'intera storia di questo studio, da un punto di vista privilegiato
di chi ha potuto seguire l'iter di questa ricerca a stretto contatto
con alcuni dei protagonisti principali. In alcuni momenti sarò
emotivo e auto-referente... abbiate pazienza, siate forti. Come
compensazione, avrete informazioni che, altrove, difficilmente
potrete reperire.
Come tutti, anche io ho alcune domande
molto critiche da porre agli autori dello studio, e prossimamente
avrò modo di porle direttamente di persona. Ma adesso, penso che sia
molto più utile fornire informazioni sui fatti, non opinioni sulle
interpretazioni. Vorrei che ognuno di voi fosse in grado di
apprezzare tutto il lavoro svolto, e solo dopo aver ponderato tutti i
fatti, possa giungere ad una interpretazione, che spero sia
ponderata.
In questo post, parlerò del
protagonista principale dello studio di Ibrahim et al. (2014), un
esemplare scoperto di recente, battezzato da Simone Maganuco con il
nome di “Spinosaurus C”. Se conoscete la storia passata
dei fossili di spinosauro, avrete sicuramente colto l'allusione nel
nome, il riferimento al secondo esemplare di Spinosaurus,
misterioso ed enigmatico persino più dell'olotipo, e descritto da
Stromer nel 1934, da lui battezzato “Spinosaurus
B”.
All'inizio del 2009, Cristiano Dal
Sasso e Simone Maganuco ricevettero la richiesta, da parte di un
geologo italiano, di visionare i resti di un dinosauro rinvenuto
l'anno precedente nel sud-est del Marocco. I resti includevano acune
vertebre dorsali marcatamente opistoceliche, compresse
trasversalmente, e comprendenti delle spine neurali molto allungate
aventi un'espansione alla base: nei minimi dettagli molto simili alle
vertebre dorsali di Spinosaurus, ormai perdute dopo il
bombardamento di Monaco del 1944! Il materiale, quindi, era
evidentemente riferibile a Spinosaurus: i primi resti
postcraniali dopo oltre mezzo secolo! (Ringrazio Cristiano e Simone
che, nel 2009, mi hanno permesso di vedere quel materiale
direttamente, quando questo fu trasportato a Milano).
Nel frattempo, altro materiale
appartenente a questo esemplare, era stato estratto in Marocco,
comprendente molti resti appendicolari articolati: ciò faceva
sperare che fossero presenti ulteriori elementi di quello che, ormai,
appariva come il più completo scheletro di Spinosaurus
rinvenuto fino ad allora.
Nel settembre 2009, durante il convegno
SVP a Bristol, Cristiano e Simone incontrano Nizar Ibrahim, che stava
svolgendo un'ampia revisione dei theropodi rinvenuti nel Kem Kem
marocchino. I tre concordarono di formare un team internazionale che
raccogliesse tutte le informazioni sull'esemplare e risalisse al sito
esatto in cui il fossile era stato rinvenuto, con la speranza di
rinvenire resti ulteriori. Tale sito fu poi identificato, ed un nuovo
scavo nel 2013 ha permesso di raccogliere altri resti, oltre a dare,
per la prima volta, una collocazione stratigrafica precisa
all'interno del “Kem Kem”.
L'esemplare, che entro la fine del 2014
troverà la sua giusta collocazione all'Université Hassan II di Casablanca, in Marocco, con la sigla
FSAC-KK 11888, include resti del cranio (frammenti di nasale,
prefrontale, squamoso, quadratojugale, quadrato, parti del dentale,
ed alcuni denti isolati), frammenti di vertebre cervicali, alcune
dorsali, sacrali e caudali, una falange della mano, il cinto pelvico
quasi completo, e buona parte dell'arto posteriore.
Sebbene una dettagliata monografia che
descriva “Spinosaurus C” sia attualmente in preparazione
(Maganuco, pers. com) e quindi per ora non sia possibile approfondire
molte domande, dalle informazioni pubblicate da Ibrahim et al. (2014)
è possibile già ora fare alcune comparazioni con i differenti
theropodi rinvenuti nel Cenomaniano del Nord Africa.
La prima impressione che salta
immediatamente all'occhio osservando l'esemplare nel suo insieme, è
che sia “spoporzionato”, con una regione pelvico-appendicolare
ridotta rispetto alle dimensioni delle vertebre.
Ad esempio, confrontiamo “Spinosaurus
C” e Ichthyovenator, attualmente il taxon migliore a
disposizione per questa comparazione.
Le vertebre di “Spinosaurus C”
sono circa 130-160% le dimensioni delle vertebre di Ichthyovenator.
Anche se queste differenze sono in parte influenzate dalla
non-omologa posizione tra le vertebre comparate, la terza sacrale di
“Spinosaurus C” è comunque lunga 160% della terza sacrale
di Ichthyovenator (questa è comunque incompleta e la misura è
approssimata). In ogni caso, aldilà della misura precisa di tale
differenza, è chiaro che le vertebre di “Spinosaurus C”
sono più lunghe delle vertebre dell'olotipo di Ichthyovenator.
Tuttavia, i due ischii sono di lunghezza comparabile (L'esemplare
marocchino è lungo 105% di Ichthyovenator). Inoltre, l'ileo di “Spinosaurus C” è solamente il
77% dell'altro (assumo che l'ileo sia completo, come affermato da
Ibrahim et al. 2014).
A questo punto, sono plausibili due
interpretazioni alternative:
- “Spinosaurus C” è una chimera (assemblaggio casuale e naturale di ossa da animali differenti), comprendente vertebre di un individuo di grandi dimensioni associate al cinto pelvico e agli arti posteriori di un esemplare più piccolo.
oppure
- “Spinosaurus C” ha una morfologia unica, con cinto ed arti posteriori in proporzione ridotti rispetto alla maggioranza degli altri theropodi.
Apparentemente, il buon senso
porterebbe a seguire l'opzione (1), tuttavia, le ossa di “Spinosaurus
C” sono state estratte da un medesimo sito e non ci sono ossa
“duplicate” che potrebbero indicare due animali: nulla
contraddice l'ipotesi che apparengano al medesimo individuo.
Inoltre, è sconcertante che
l'interpretazione (1) sia esattamente la “versione ufficiale” con
cui, per più di 70 anni, è stato interpretato ANCHE “Spinosaurus
B”! Ovvero, anche quell'esemplare fu
interpretato una chimera, una chimera “composta” esattamente nel
medesimo modo, dato che includeva vertebre apparentemente ben più
grandi rispetto alle ossa degli arti.
Ricapitolando: non vi pare sospetto che
i due unici esemplari conosciuti di Spinosaurus dopo
l'olotipo, e che includono sia vertebre che arti posteriori risultino
entrambi delle chimere formate da vertebre di animali di grandi
dimensioni assieme a arti posteriori di animali più piccoli? Questa “coincidenza” è troppo sospetta per essere prodotto
del caso.
A confermare il sospetto, se
confrontiamo tra loro le ossa presenti sia in “Spinosaurus
B” e “Spinosaurus C” (tibia e dorsali intermedie), risulta che il rapporto dorsale/tibia sia 23% nel
primo esemplare e 25% nel secondo esemplare (negli altri theropodi,
quel valore è molto più basso): praticamente, è lo stesso valore!
Non può essere una
fottuta coincidenza!
Quando realizzai questo risultato, nel
mio cervello avvenne quella meravigliosa sensazione, puramente
intellettiva, che deriva dalla connessione tra pezzi di un puzzle
logico rimasto in sospeso per tanti anni (e che esprimiamo con
imprecazioni gioiose e saltelli incolsulti):
Spinosaurus B non è
una fottuta chimera!
Già da qualche anno avevo il sospetto
che Sigilmassasaurus fosse sinonimo uno
spinosauride, ed infatti avevo mostrato come quelle vertebre
“misteriose” fossero molto simili a quelle di Baryonyx.
Come ricorderete, il misterioso Sigilmassasaurus era basato
(anche) sulla “parte vertebrale” di Spinosaurus B, mentre
le altre ossa (gli arti di Spinosaurus B) erano stati
collocati alternativamente in vari cladi, ma senza trovare una
posizione sicura. Ora, “Spinosaurus C” dimostrava che
“Spinosaurus B” non era una chimera! Ma se Spinosaurus
C ha vertebre di Spinosaurus,
e Spinosaurus B era Sigilmassasaurus,
allora Spinosaurus e
Sigilmassasaurus sono lo stesso
taxon! Due enormi tasselli del complicato puzzle dei theropodi
dal Cenomaniano africano si erano saldati, e questa saldatura
trascinava con se, a valanga, tutta una serie di conseguenze. Ed io
ero felice come quando, da bambino, mi regalavano il LEGO.
Ma Spinosaurus C ha anche altre
curiose caratteristiche, ed anche queste trascineranno a sé una
valanga di conseguenze.
Di tutto questo, parlerò nel prossimo
post
Bibliografia:
Ibrahim,
N., Sereno, P. C., Dal Sasso, C., Maganuco, S., Fabbri, M., Martill,
D. M., Zouhri, S., Myhrvold, N. & Iurino, D. A, 2014.
Semiaquatic adaptations in a giant predatory dinosaur. Science
(Science Express,
early online, 10.1126/science.1258750)
Quindi anche le vertebre caudali e l’unguale di Spinosaurus B, che prima ritenevi attribuibili ad un ornitopode ora andrebbero considerati come Spinosaurus?
RispondiEliminaEsattamente.
EliminaMolto interessante, davvero.
RispondiEliminaPerò senti, non potrebbe essere che l'opinione differente di Hartman e altri a questa versione "bassotta" dello Spinosaurus sia da attribuire, oltre che dal punto di vista del mero dibattito scientifico, anche ad una specie di rifiuto psicologico, simile a quello che impedì a tanta gente, almeno inizialmente, di apprezzare i dinosauri piumati (comportamento di cui anche il sottoscritto si rese purtroppo colpevole, mannaggia!)?
Nice write up, and I agree that it seems more likely that the new specimen isn't a chimera. I also agree that the pelvis is somewhat reduced compared to "normal" theropods, just (as you know) not as much as their composite skeletal suggests.
RispondiEliminaAgreed, in fact, as I'll discuss in a future post, I find that reconstruction as problematic in some details, that I hope to discuss with Simone Maganuco next week. That is a distinct question from the theme of today's post.
EliminaSbaglio, o anche Suchomimus aveva un bacino ridotto?
RispondiEliminaAlessandro (Bologna)
L'unguale N°17 di Spinosaurus B è molto simile a quello descritto da Novas, Dalla Vecchia & Pais (Rev. Mus. Argentino Cienc. Nat, 2005).
RispondiEliminaL'originale, acquistato ad Erfoud, misura 12 cm lungo la curvatura e appartiene alla collezione privata del Dr. Stefano Piccini di Cividale del Friuli, ma il suo calco è stato commercializzato in un buon numero di esemplari (uno di questi esposto al Museo Paleontologico Cittadino di Monfalcone) come "artiglio di Carcharodontosaurus", sulla base dell'erronea attribuzione di un analogo reperto effettuata da Lapparent (1960), come descritto anche sul Blog di Mickey Mortimer.
Novas, Dalla Vecchia & Pais lo attribuiscono invece al piede (probabilmente al III dito) di uno spinosauride.
Così questo reperto potrebbe forse essere etichettato come "artiglio di Spinosaurus"...
Sì. Spinosaurus C ha quel tipo di ungueale. Li ho visti direttamente a Milano, con tanto di ossa del piede.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMr Cau. I have checked the "correction" made by Scott Hartman and he says "At the very it least it calls into question the idea that Spinosaurus was an obligate quadruped on land." But I think it does not question the idea because of the mass center of the animal. What do you think about that?
RispondiEliminaThanks.
L'arto posteriore presenta degli adattamenti ad una vita anfibia? Potrebbe essere messo a confronto con quello di Majungasaurus per verificare la tua ipotesi? Questa vela particolare co questo rialzamento finale è stata ricostruita partendo dalle spine neurali di un solo esemplare o sono state messe a confronto le vertebre di Stromer con altri reperti? E la vela poteva essere utilizzata nel nuoto o il suo utilizzo è ancora sconosciuto? Domande, domande....piu ammiro la ricostruzione di Spinosaurus C più domande mi vengono
RispondiEliminaRiccardo
Una domanda, nonostante la funzione delle spine neurali allungate sia ancora abbastanza vaga, non è più probabile che, anche in questo caso, la "vela" fosse in realtà una "gobba"?
RispondiEliminaGiulio
A questo punto devo dedurre che se tutto ciò risulta confermare quello che viene ora ipotizzato
RispondiEliminacioè Spinosauro quadrupede, allora io mi immagino una specie di cormorano gigante preistorico!!!
A me questa notizia ha dato uno dei massimi piaceri che la offre la scienza. Lo stupore e la meraviglia di fronte ha qualcosa di inaspettato
RispondiEliminaE per quanto riguarda la vertebra CMN 41850? Anche lei è attribuibile a Spinosaurus?
RispondiEliminaGiuseppe Mennella
Sì, dato che è transizionale tra quelle "classiche" di Spinosaurus e "Sigilmassasaurus".
EliminaI wonder how they arrived at the conclusion of the sail shape? Based on the photo, the neural spines of the neotype don't seem to give any indication of the actual sail shape.
RispondiEliminaGreg Paul commented on the paper. Apparently he isn't entirely convinced that the neotype is one animal. http://comments.sciencemag.org/content/10.1126/science.1258750 To be fair though his arguments are based on the limited data provided.
RispondiElimina