Nel precedente
post, ho cercato di illustrare, con le parole, un'immagine.
Quell'immagine, a sua volta, è stata generata nella mia mente di
naturalista e paleontologo in modo progressivo, nel corso del tempo,
assemblando vari concetti, alcuni generali (di climatologia, ecologia
ed etologia) ed altri particolari (le informazioni tafonomiche sui
siti che includono resti di Deinonychus, le conoscenze di
paleobiologia dei dromaeosauridi deducibili dalla loro morfologia e
inquadramento filogenetico). L'immagine mentale (e la sua traduzione
a parole), come tutte le rappresentazioni, è pur sempre parziale e
approssimativa, non può e non deve essere usata a sua volta come
fonte di conoscenza scientifica (qualcosa che, purtroppo, è
dimenticato dalla maggioranza dei fruitori di paleoarte) ma può
essere la genesi per una creazione artistica, qualora paleontologi
con una sensibilità artistica interagiscano con artisti dotati di
sensibilità naturalistica. E questa sinergia è effettivamente
avvenuta, quando, circa tre anni fa, io e Simone Maganuco discutemmo
con Loana Riboli sulla fattibilità di un quadro avente come soggetto
la
rivalutazione critica del comportamento predatorio di Deinonychus,
che ho descritto ampiamente in passato, a sua volta basata su Roach e
Brinkman (2006), uno degli studi a mio avviso più importanti per
l'attuale generazione di paleontologi nata e cresciuta dopo il
“Rinascimento Dinosauriano” di 40 anni fa, perché ha analizzato
criticamente (e di fatto rovesciato) proprio ciò che, almeno in
termini di “impatto popolare” fu il “manifesto della
Rivoluzione Mesozoica”, l'ipotesi di Deinonychus visto come
cacciatore sociale.
Prima di mostrare il quadro nella sua
interezza e commentare i suoi dettagli (e le informazioni in base
alle quali abbimo “assemblato” l'opera), penso sia doveroso fare
i complimenti a Loana. L'opera ha richiesto un paio di anni. Io e
Simone siamo stati progressivamente aggiornati da Loana sugli
sviluppi, ricevendo bozzetti, suggerendo modifiche, e quindi possiamo
ritenerci i “padrini scientifici” del quadro. Tuttavia, l'opera è
merito esclusivo di Loana, che ha dedicato a questo lavoro tante
energie e passione. Un dettaglio apparentemente marginale come è una
coppia di cicadee, nell'estrema sinistra del quadro, è sufficiente
per mostrare sia la cura del dettaglio e nella tecnica pittorica, ma
anche la sensibilità naturalistica di Loana.
Non si offendano i tanti paleoartisti
del XXI secolo (alcuni dei quali sono giustamente apprezzati per i
loro lavori), ma in questa epoca dove ormai sono tanti gli “artisti
del digitale” armati di tastiera e schede grafiche, fa piacere
avere anche una vera pittrice, che lavora su ogni pennellata, tocco
di colore e sfumatura presenti realmente sulla tela, e non solo su
bozze di pixel e megabytes: sono paleontologo, per definizione adoro
il passato.
C'è una data per la pubblicazione dell'immagine completa?
RispondiEliminaNo. Tutto va in base a quando ho tempo sufficiente per scrivere un bel post.
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