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28 dicembre 2012

I gufi giganti del Cretacico

Ben prima che Tolkien concepisse cinque eserciti in battaglia, la paleontologia dei theropodi aveva proposto un epico scontro tra il Maligno e ben Sette Città.
Andrews (1913) descrive i resti frammentari di theropode dal Cretacico Terminale della Transilvania romena ed istituisce un nuovo pelecaniforme, Elopteryx.
Elopteryx era basato su un frammento prossimale di femore e alcuni tibiotarsi distali.
Harrison e Walker (1975) rivalutano questi resti e concludono che i tibiotarsi non siano attribuibili alla stesso taxon del femore, che costituisce l'olotipo di Elopteryx. Vengono così istituiti due nuovi taxa per gli altrettanti morfotipi dei tibiotarsi: Bradycneme draculae (la pesante gamba del maligno) e Heptasteornis andrewsi (l'uccello delle setta città). Fa sempre piacere constatare che nella paleontologia esiste una gloriosa tradizione di nomi suggestivi. Harrison e Walker (1975) interpretano Bradycneme e Heptasteornis come due giganteschi strigiformi: in breve, dei gufi mesozoici alti due metri, in quanto identificano nei tibiotarsi dei caratteri tipicamente aviani e, in particolare, strigiformi.
Oggi, se qualcuno identificasse delle ossa mesozoiche con caratteri aviani, ma di dimensioni ben superiori alle ossa aviane attuali, come degli uccelli giganti, riceverebbe automaticamente delle generose critiche: e questo perché ormai è un concetto consolidato che la presenza di caratteri "aviani" non è prerogativa esclusiva degli aviani, dato che buona parte dei theropodi ha, in misura più o meno rilevante, delle caratteristiche "aviane". Pertanto, ossa frammentarie con attributi aviani ed età mesozoica non implicano automaticamente degli aviani, dato che la "avianità" è condizione necessaria ma non sufficiente per rendere un osso un aviano.
Già Brodkorb (1978) aveva messo in dubbio l'identità dei "gufi giganti" ritenendo più plausibile l'attribuizione di Bradycneme e Heptasteornis a theropodi non-aviani di dimensioni medio-piccole. Questa rivalutazione è stata confermata da vari autori, in modi più o meno articolati, tra cui Naish e Dyke (2004) che hanno analizzato le varie posizioni alternative proposte per Heptaspeornis concludendo che esso sia un alvarezsauride, in particolare sulla base della forma ed estensione del processo ascendente dell'astragalo. Va notato che sia Bradycneme ed Heptasteornis presentano un mix di caratteri presenti in Alvarezsaurus e nei Parvicursorinae, tra cui un solco trasversale intercondilare dell'astragalo, una qualche grado di fusione del tibiotarso, il processo ascendente che non si estende all'intera superficie craniale della tibia, l'incisione nel margine mediale del processo ascendente di Heptasteornis.
Immessi in Megamatrice, Bradycneme e Heptasteornis formano un clade con Zhongornis, e questo clade (che di fatto deve essere chiamato Bradycnemidae Harrison e Walker 1975) risulta il sister-group di Pygostylia. Se questo risultato fosse confermato, allora Harrison e Harris (1975) avevano in parte ragione: anche se non si tratta di gufi, i bradycnemidi erano effettivamente un clade di grandi uccelli mesozoici. Questa ipotesi non è poi del tutto campata per aria, se consideriamo che nel Maastrichtiano la regione transilvana era parte di una isola della tetide isolata dal continente, e nella quale vivevano forme di nanismo insulare a livello di sauropodi e hadrosauridi. Dato che gli uccelli nelle isole tendono al gigantismo, l'esistenza dei grandi bradycnemidi sarebbe del tutto compatibile con la loro paleobiogeografia.
Osservando i caratteri a sostegno della posizione di Bradycnemidae, noto che sono influenzati dalla presenza di Zhongornis, nonostante che l'unico carattere che lo colloca in quel clade sia una reversione (la quale, potenzialmente, è una condizione giovanile - ricordo al lettore distratto che Zhongornis è noto solo da un esemplare immaturo). Ho quindi effettuato una seconda analisi escludendo Zhongornis: in questo caso, i Bradycnemidae sono membri di Ornithothoraces (per la precisione, in Enantiornithes). Pertanto, anche rimuovendo l'eventuale disturbo dato dall'immaturità di Zhongornis, la conclusione generale dell'analisi permane: Bradycnemidae come aviali.

Bibliografia:
Andrews, C.W. (1913) On some bird remains from the Upper Cretaceous of Transylvania. Geological Magazine 10: 193-196.
Harrison, C.J.O. and Walker, C.A. (1975) The Bradycnemidae, a new family of owls from the Upper Cretaceous of Romania. Palaeontology 18(3): 563-570.
Brodkorb, Pierce (1978): Catalogue of fossil birds, Part 5 (Passeriformes). Bulletin of the Florida State Museum, Biological Sciences 23(3): 139-228.
Naish, Darren & Dyke, Gareth J. (2004): Heptasteornis was no ornithomimid, troodontid, dromaeosaurid or owl: the first alvarezsaurid (Dinosauria: Theropoda) from Europe. Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie Monatshefte 7: 385-401.

6 commenti:

  1. Molto, molto interessante...

    Valerio

    P.s. le sette città sono, ovviamente, le sette città sassoni fondate dai cavalieri teutonici in Transilvania contro i Cumani e gli altri pagani.

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  2. Ciao Andrea,
    di che dimensioni dedotte si sta parlando per questi animali, assumendo proporzioni corporee tipiche dei cladi cui potrebbero appartenere?
    Se non erro, la regione ha restituito taxa di dimensioni ridotte rispetto a quelle tipiche dei cladi cui appartengono, a suggerire insularità; potrebbe trattarsi, per Bradycneme e Heptasteornis, di rappresentanti di taglia atipicamente grande per cladi altrimenti comprendenti piccoli animali volanti? Esistono, nei ratiti e più in generale negli uccelli non volanti, correlati osteologici di tale condizione valutabili tra i resti dei due taxa di cui hai scritto oggi?
    Grazie, ciao

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    1. Il tibiotarso di Bradycneme è ampio 38 mm, circa 4 volte quello di Confuciusornis. Assumendo grossolanamente proporzioni analoghe, risulta un theropode con un femore di circa 200 mm, quindi comparabile a Velociraptor.
      Curiosamente, Balaur ha dimensioni simili di quelle ipotizzate per Bradycneme, sebbene Cziki et al. (2009) provvisoriamente escludono delle affinità tra Balaur e i tibiotarsi originariamente attribuiti a Elopteryx (quindi i bradycnemidi).

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  3. Post interessante.
    Nella dieta di Bradycneme potrebbero essere stati presenti dei sauropodi nani
    come Magyarosaurus ,lungo pochi metri e rinvenuto nella stessa zona insulare?
    Pongo questa domanda perchè pur risultando piuttosto grande Magyarosaurus sarebbe
    risultato una posibile preda per un esemplare di Bradycneme.
    Grazie.

    Giulio

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    1. Non si può sapere nulla sulla dieta di Bradycneme, dato che è noto solo dal tibiotarso distale.

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    2. Ah OK,
      pensavo che vi fossero più fossili attribuibili a Bradycneme.

      Giulio.

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