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11 novembre 2012

Grazie

Archaeopteryx lithographica - esemplare del Haarlem Museum (fonte: Wikipedia)
La stima e la considerazione dei propri pari sono il retaggio di una concezione "nobile" delle relazioni personali e sociali e che oggi, purtroppo, pare sempre più venire meno.
Prima ancora che il conseguimento di riconoscimenti ufficiali, medaglie o titoli, ciò che dovrebbe guidare le nostre azioni dovrebbe essere la volontà di ottenere la stima degli altri. Niente è più sicuro e saldo attestato di merito che essere coinvolti da altri in attività scientifiche, perché nel far ciò occorre solamente la propria capacità, e non conta chi siamo, da dove veniamo e quanto ricca e potente possa essere la nostra posizione sociale. Assieme alla capacità è fondamentale la fiducia. Essere disonesti, ingrati ed avidi è un peccato mortale nella scienza, che porta in breve tempo alla disaffezione e all'isolamento da parte dei propri pari. Nessuno è disposto a coinvolgerti nelle proprie ricerche, a condividere con te le proprie informazioni, materiali e risorse, se sei una persona disonesta.
Un piccolo esempio del valore dei grandi che ci hanno preceduto nella nobile disciplina della paleontologia dei theropodi è narrato da Currie e Padian nella dedica a J. Ostrom che essi hanno incluso nella loro Encyclopedia of Dinosaurs (1997).
Si narra di quando Ostrom, nel 1973, si recò nel Museo di Haarlem, in Olanda, per visionare la piccola collezione di pterosauri del Giurassico Superiore bavarese là presente. Fu lì, osservando un esemplare costituito solamente dei resti degli arti posteriori e classificato come Pterodactylus crassipes, che Ostrom si rese conto che quello che stava osservando non era uno pterosauro, bensì un esemplare di Archaeopteryx, fino ad allora del tutto frainteso. Erano persino visibili tracce del piumaggio! Immaginate l'emozione di Ostrom nel rendersi conto di cosa aveva davanti: Archaeopteryx, l'icona della paleontologia e dell'evoluzionismo! Ad aumentarne l'importanza, va ricordato che a quei tempi si conoscevano non più di una manciata di esemplari (oggi sono circa una dozzina)! Si trattava quindi di una ri-scoperta notevole, quel tipo di scoperte che ogni paleontologo vorrebbe effettuare almeno una volta nella vita. Ostrom racconta che, in quel momento, fu preso da un dilemma sul come comportarsi con il curatore del museo di Haarlem. Avrebbe potuto fingere di non aver riconosciuto l'Archaeopteryx, chiedere al curatore di prendere in prestito quello che era ancora un banale pterosauro frammentario, portarlo via con sé e solo dopo, "giocando in casa" dichiarare in pompa magna di aver "scoperto" un nuovo Archaeopteryx. Oppure, poteva dire al curatore quello che aveva appena scoperto, ma con il rischio che lo stesso curatore, una volta scoperto il valore del fossile nel suo museo, decidesse di non concedere più ad Ostrom il permesso di studiarlo. Dopo tutto, Ostrom non conosceva personalmente il curatore, e non poteva sapere come questo si sarebbe comportato di fronte ad una simile scoperta. E nessuno avrebbe potuto impedire al curatore di tenere il fossile tutto per sé, dato che apparteneva alla collezione di sua competenza.
Ostrom scelse di essere onesto e sincero con il curatore, e di renderlo partecipe della straordinaria scoperta che aveva fatto. 
L'anziano curatore, alla notizia di avere un Archaeopteryx esclamò: "lei he reso famoso il nostro piccolo museo!". Detto ciò, si allontanò con il fossile tra le mani.
A quella scena, Ostrom, sconsolato, non potè fare altro che indirizzarsi verso l'uscita del museo, quando fu fermato dal curatore, il quale, avvicinandosi nuovamente al paleontologo, gli porse il piccolo fossile di Archaeopteryx, impacchettato ben bene dentro una scatola, pronto per seguire Ostrom in America per essere studiato. 

Da questo piccolo episodio di grande correttezza reciproca tra un paleontologo americano ed un anziano curatore olandese è partita la rivalutazione dell'origine dinosauriana degli uccelli, che avrebbe poi visto le comparazioni tra Archaeopteryx, Compsognathus e Deinonychus ad opera dello stesso Ostrom a metà degli anni '70, venti anni prima che dalla Cina iniziassero ad emergere i famosi coelurosauri piumati.

Ho voluto raccontare questa piccola ma bella storia per ricordare che la Scienza è innanzitutto una nobile impresa tra persone eccellenti, non solo dal punto di vista intellettivo, ma anche etico e morale.

Salito sulle spalle di un gigante come Ostrom quindi ringrazio tutti coloro che in questi anni hanno avuto fiducia nelle mie capacità e mi hanno ingaggiato a collaborare con loro per le loro ricerche e nei loro studi.

1 commento:

  1. Speriamo di averne ancora tanti di lavori da condividere...per la scienza e anche per l'amicizia!!!

    Mattia

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