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28 marzo 2012

Manifesto di Rinascimento Mesozoico

Sono cresciuto leggendo libri paleontologici nei quali era perpetuato acriticamente un dogma, in base al quale l'Italia aveva una rispettabile fauna fossile di invertebrati (molluschi e microfossili), una degna fauna di mammiferi cenozoici, una invidiabile - seppur limitata - fauna a rettili Triassici prettamente marini, ma era del tutto priva di rettili terresti pre-cenozoici. Ovvero, il dogma in cui sono cresciuto da bambino (anni '80 del XX secolo) affermava l'inesistenza di rettili fossili dal Giurassico e dal Cretacico.
Una versione aggiornata del dogma, negli anni '90, si era adattata alla scoperta progressiva di icnositi ad impronte di dinosauri, ed affermava che "sì, ok, va bene, dai, ti concedo che ci siano alcuni siti ad impronte disseminati in punti strategici come il Carso e la Puglia, ma il nucleo del dogma resta intatto, e non esistono rettili fossili di dimensioni medio-grande del Giurassico-Cretacico in forma di resti ossei".
Scipionyx, Tethyshadros in primis, ma anche il theropode di Saltrio, Neptunidraco e Pietraroiasuchus (coccodrillo eosuco vissuto assieme a Scipionyx ed istituito alla fine del 2011) ed il possibile dinosauro/pterosauro siciliano dimostrano che l'Italia ha la potenzialità di fornire resti scheletrici di ragguardevoli rettili Giurassici e Cretacici. A quelli, io aggiungo un paio di fossili che vi ho menzionato fugacemente come immagini nel post precedente, di cui per ora non posso dire altro. Il messaggio che essi ci mandano è chiaro. Essi ci gridano, con la potenza delle evidenze empiriche, con la muta sicurezza di chi ha attraversato il Tempo Profondo, per abbattere il dogma della povertà fossile italiana, così come tanti altri fossili in passato hanno distrutto altri dogmi ben più potenti e totalitari nei quali le nostre menti si erano rinchiuse.
In questo post, vi invito ad unirvi a me in una provocazione: smettere di pensare l'Italia come una nazione povera di fossili di rettili Mesozoici (anzi, allarghiamo il campo, e diciamo amnioti Paleozoici e Mesozoici!), perché il primo passo per vedere realizzata la provocazione è credendo nella sua verità.
L'Italia abbonda di siti, ancora da scoprire! Ne sono sicuro! Se non li abbiamo ancora trovati, studiati e divulgati, è perché il dogma teneva chiusi i nostri occhi, impedendoci di vedere, legava le nostre membra, impendendo loro di esplorare, di cercare. Fintanto che crederemo che l'Italia non ha nulla di importante da fornire, essa non avrà nulla di importante da fornire.
Unitemi a me, nel nome della Rinascita Mesozoica! Noi, oggi, in Italia, abbiamo forse la fortuna di vivere ancora come i primi esploratori e cacciatori di dinosauri dell'800 vissuti in Inghilterra, Francia, Nordamerica. Abbiamo un paese dalla enorme potenzialità paleontologica, che attende solo una nuova generazione libera da pregiudizi e miopie.
Nelle nostre mani c'è la possibilità di fare un vero e proprio miracolo, qualcosa di nemmeno concepibile 20 anni fa. Un miracolo che può ricevere aiuto e sostegno da chiunque, non solo dai paleontologi, perché chiunque abbia la passione per la Natura, che conosca il proprio territorio e lo attraversi con l'occhio non più cieco, ma avido e sicuro, può contribuire alla prossima emozionante scoperta. Non restate seduti davanti al computer a discutere delle scoperte fatte da altri dall'altra parte del mondo. Uscite, andate per i colli, le valli e le scogliere della nostra Italia, e osservate, scrutate, fatevi domande e cercate le risposte!
Perché un giorno possiate dire: io ero tra coloro che sapevano quando ancora non si sapeva.

12 commenti:

  1. Splendide parole! Io di tanto in tanto sogno di trovare qualche bel fossile mesozoico nel mio Piemonte (che comunque ha alcune località fossilifere niente male). Quando cammino per un bosco o una collina oltre a cercare serpenti e lucertole mi metto sempre a guardare gli affioramenti per vedere se salta fuori qualcosa. Chissà se un giorno inciamperò sul "primo" dinosauro piemontese.....
    Simone

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  2. Cavoli Simone , mi hai rubato le parole . Io le spero ancora di più perchè abito in Puglia e sappiamo benissimo che il salento è favorevole a nuovi possibili ritrovamenti . Abitando poi vicino ad Altamura....

    Marco

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  3. Speriamo che questo post sia di buon auspicio. Intanto posto la foto di un dente (un calco, dato che l'originale "appartiene" ad un privato) trovato nei calcari del Giurassico superiore della Sardegna centrale. Chissà di che bestiolina si trattava, ad occhio sembra di un plesiosauro (come suggerito da qualcuno ben più acculturato di me in materia):

    http://tinypic.com/?t=postupload

    Hulkolagus

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    1. Scusa ecco il link della foto: http://i41.tinypic.com/e8jyiv.jpg

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    2. Hulk, il link non apre alcuna immagine.

      PS: non esiste il buon auspicio, ma solo la buona volontà.

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    3. OK, ora si vede.
      A prima vista pare effettivamente di plesiosauro.

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  4. Il mio colpaccio (mandibola a mascella di ittiosauro, sasso di Moltrasio) l'ho già fatto, ed era appeso al muro di una vecchia casa del mio paese, in una vicoletto a fondo ceco che non avevo mai percorso. Era stato trovato e lì riposto da un cavatore dell'inizio del '900.

    Dal punto di vista scientifico non era eccezionale (anche per la scarsa qualità di conservazione). Osteno appartiene alla stessa formazione geologica ed anche se non ha resituito un solo reperto osseo di amniota è piena zeppa di coproliti di ittiosauro.

    Importante è segnalare il ritrovamento a qualcuno (nella fatispecie al proff. Tintori).

    Ma sono sicuro che sui muri e nelle case, nelle soffitte, nelle cantine, nei garge, di questo paese (e di tutto il mondo) ci sono quasi altrettanti reperti importanti che nelle nostre montagne.

    Vi dico solo che è stato veramente emozionante

    In bocca al ceratosauro a tutti.

    Valerio

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  5. Buonasera Andrea. Mi presento: sono Arianna, una quasi ventenne studentessa al primo anno di Scienze biologiche. Vorrei chiederti una cosa: nel caso un privato, con nessuna o scarsa conoscenza in campo paleontologico, trovasse un fossile, chi dovrebbe contattare? E più in generale, come dovrebbe comportarsi? Ti ringrazio moltissimo per la risposta: onestamente non saprei proprio cosa fare! Sincerissimi complimenti per il blog, la determinazione e soprattutto la competenza che dimostri.

    Arianna

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    1. Arianna, innanzitutto grazie, la risposta alle domande dipende dal fossile.
      Se si tratta di fossili privi di rilevanza scientifica (ad esempio, conchiglie in zone dove le conchiglie sono abbondati e documentate), non è necessario contattare nessuno in particolare, se non un paleontologo esperto in quel gruppo. Di solito, qualche paleontologo è presente in ogni dipartimento di scienze della Terra.
      Se il fossile è un vertebrato o un fossile con qualche rilevanza (un trilobite in zone dove non si rinvengono quel tipo di fossili), anche in questo caso è bene contattare un paleontologo, ma bisogna anche essere sicuri che non si sta commettendo un reato: la legge italiana infatti vieta di raccogliere fossili originari del territorio italiano. In questi casi, comunque, se si contatta un paleontologo prima possibile e questo è un professionista, sa come comportarsi. Di solito, se davvero il fossile è significativo viene segnalato alla sovraintendenza ai beni culturali che gestisce la zona da cui proviene il fossile.
      Infine, se si trova un theropode, bisogna contattare me ;-)

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    2. Grazie mille Andrea, molto chiaro! So che sulle montagne della bergamasca, vicino a cui abito, sono stati trovati alcuni fossili e onestamente un ritrovamento mi emozionerebbe moltissimo. Speriamo, prima o poi, di riuscire a trovare qualcosa. Ancora mille grazie!

      Arianna

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  6. Da piccolo ricordo di aver letteralmente sfilato da una parete rocciosa un dente dal bordo seghettato simile a quello di uno squalo, in campagna da mio zio. Quando andai a mostrarlo a mio zio mi rise in faccia, ero piccolo. Portato a casa di mia nonna è scomparso sicuramente durante le sue pulizie sotto il passaggio di qualche panno cattura-polvere. Mi prendo malissimo tutte le volte che ci ripenso. Chissà se in quella parete c'è il resto del corpo di quell'animale.

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