In questi giorni sto riflettendo molto sul senso di ciò che faccio. Sia come ricercatore paleontologico sia come blogger. Temo di aver sbagliato tutto negli ultimi 10 anni. Ero ancorato a vecchi concetti, a valori superati.
Uno dei miei modelli era C. Darwin. Darwin compì il suo famoso viaggio sul Beagle attorno al trentesimo anno di vita, quando era giovane. Il viaggio fu una grandissima esperienza, e fonte di moltissimi dati. Nei successivi venti anni elaborò, ponderò, confrontò i dati, li rielaborò ed infine, all'età di 50 anni, pubblicò il suo libro più famoso ed importante.
Credevo che quello fosse il "metodo" giusto: decenni di studio prima di pubblicare un'opera meritevole e importante per sé e per il pubblico.
Un altro mio stupido mito era quello che per diventare un discreto paleontologo avrei dovuto prima pubblicare un buon numero di articoli su riviste scientifiche peer-reviewed. Attualmente, tra articoli pubblicati e in fase di stampa, sono a quota 12. Altri 4 sono in revisione ed altri sono in preparazione o in progetto. Credevo che quella fosse la scelta giusta per essere significativo in paleontologia. Ad esempio, un paleontologo importante come Fabio Dalla Vecchia ha all'attivo decine e decine e decine di pubblicazioni. Quindi, ero convinto che quello fosse il modo saggio di diventare paleontologo.
Nell'antica Roma, la carriera politica era rigidamente strutturata in base al Cursus Honorum. Ovvero, prima di intraprendere un ruolo politico importante, era necessario aver svolto una serie di ruoli "minori". Si tratta dello stesso concetto della "gavetta". Oggi, purtroppo, questa saggia consuetudine pare scomparsa, ed uno può diventare deputato solo perché prima è stato presentatore televisivo...
In breve, credevo che questi fossero i "veri" valori da seguire per diventare paleontologo.
Inoltre, ho sempre creduto che la disciplina scientifica (di qualsiasi tipo, dalla medicina alla storia delle religioni) imponesse il rispetto delle sue leggi. Ad esempio, il rispetto della nomenclatura tecnica. Credevo, insomma, in cretinate come il fatto che un'articolazione avesse un nome preciso e stabilito da decenni. In realtà, quei nomi non sono importanti: un nome fasullo, forse trovato su Wikipedia, nonostante sia sbagliato, può andare benissimo per chiamare un'articolazione. L'importante è "il concetto", non il suo nome. Lo stesso dicasi dei piani geologici: non è importante chiamare un periodo geologico col nome stabilito dalla nomenclatura stratigrafica. Perché seguire quelle stupide regole? In fondo, la paleontologia non è una scienza, è una forma d'arte, un gioco.
Alla fine, ho capito che i valori che hanno guidato la mia azione di ricerca e blogging erano sbagliati, e forse molto stupidi. Recentemente, ho letto un'opera che mi ha aperto gli occhi.
In quell'opera, che non è il prodotto di decenni di studio, che non è scritta da ricercatori con decine e decine e decine di pubblicazioni alle spalle, è mostrata la vera essenza della paleontologia dei dinosauri. I concetti sono divertenti, il linguaggio è libero, giovanile e, sopratutto, svincolato dalle stupide, noiose e obsolete convenzioni della paleontologia, dell'anatomia e della stratigrafia.
Devo ringraziare molto gli autori di quella che, da oggi, sarà la mia Bibbia!
Che stupido che sono stato, ad illudermi che quelle sciocche regole seguite per anni fossero sacre e che fosse mio dovere rispettarle, seguirle e difenderle. Che blog inutile che è stato Theropoda!
Forse è meglio che abbandoni questo blog e la ricerca paleontologica: a 33 anni è assurdo credere ancora in queste cose.
Chiedo scusa a Simone Maganuco, Federico Fanti, Fabio Dalla Vecchia, Darren Naish, Roberto Candeiro, Cristiano Dal Sasso, Fernando Novas e tutti quelli con cui ho scritto (e sto scrivendo) qualche articolo scientifico.
Chiedo scusa a Davide Bonadonna e Troco, per aver rotto le scatole con le mie stupide manie anatomiche, per aver frenato la loro creatività.
Chiedo scusa a tutti i lettori di questo blog, per aver cercato di imporre a loro le mie sciocche idee sulla paleontologia, per aver propagandato dei ridicoli valori etici e morali alla base dell'agire di ogni ricercatore, studente e divulgatore.
Spero potrete perdonare le mie limitate capacità mentali.
Grazie
Andrea Cau, paleo-illuso
"In fondo, la paleontologia non è una scienza, è una forma d'arte, un gioco."
RispondiEliminaPenso che possa essere entrambe le cose, dipende dai punti di vista... quello di uno scienziato, di un artista o di un bambino... al pari di matematica, fisica, chimica, ecc.
PS: spero sia solo un post 'sarcastico'.
Se credessi ancora nei valori che hanno guidato questo blog, risponderei che la paleontologia è una scienza. Punto.
RispondiEliminaPoi, come ogni scienza, ci sono le sue derivazioni artistiche e ludiche, ma quelle NON sono paleontologia. Per favore, non mischiamo sempre le cose, cerchiamo di distinguere i livelli, i fatti dalle loro conseguenze.
Ma ora la penso diversamente. La paleontologia è una figata perché c'è il T-Rex! Il più forte della preistoria! Alto 7 metri e lungo 15. Fortissimo!!!!
post molto simpatico!
RispondiEliminaPero, alla fine credo che anche io devo ringraziarti. Alla fine, con i nostri battibecchi (di cui non porto alcuno strascico di ostilita') mi hai fatto capire i veri valori della paleontologia, anche se gia ne avevo un idea, in quanto lettore dell'ormai estinto blog.
Ti cito una frase di un opera che ho letto recentemente, forse la stessa che hai letto tu: " in realta' essa si occupa dello studio dei fossili in maniera molto rigorosa, attraverso una logica scientifica molto precisa...moderne tecnologie, matrici, calcoli matematici, permettono fi ottenere dati previsi e quanto piu possibile oggettivi...".
Bene, io credo in queste cose, lo credevo prima o le credo ancora oggi.
Quindi su con la vita,andrea.
Marco casti
P.s. Ma non eri tu che hai scritto "meglio se la finiamo qui?"
...questo sarcasmo è diventato pesante. Ho letto i post precedenti, credendo di trovare qualcosa di interessante sulla paleontologia e invece mi sono ritrovato a leggere "battibecchi" e nient'altro. Se da una parte ci sono Futuri paleontologi con voglia di fare( pur commettendo qualche errore), da questa c'è un paleontologo Attuale che ama giocare al moralista ed è abilissimo nel modellare e stravolgere le parole dette a suo piacimento. E' evidentissimo che gli autori di quella che tu chiami spocchiosamente "nuova Bibbia" non abbiano volutamente scritto alcune cose in modo superficiale e poco preciso, ma siano degli errori non voluti. Che esistano questi errori nel libro è ormai assodato ma che tu scriva che loro abbiano scritto apposta questo libro così, x liberare la paleontologia dalle "stupide,noiose,obsolete convinzioni" e "rendere i concetti ... divertenti, il linguaggio libero, giovanile ", è pura falsità e disonestà.
RispondiEliminaSe posso permettermi di consigliarti: lascia perdere questi post sarcastici, inutili, falsi, e da bambini e torna a scrivere sulla paleontologia.
Ciò che hai voluto dire, cioè che la paleontologia è scienza e deve essere rigorosa (come la matematica) l'abbiamo capito..ma non c'era bisogno di infangare con pesanti accuse l'intero libro di questi ragazzi.
E' davvero una mossa meschina continuare a scrivere su di loro, ingigantendo volutamente la realtà. Rimango basito a volte su determinte reazioni che possono avere le persone..
Resto in attesa di leggere nuovi post interessanti e pertinenti al tuo blog ( sulla paleontologia vera e propria). Alessandro
Alessandro, tu puoi anche non capire il senso delle mie parole, né comprendere perché a me stia molto a cuore fare del "sarcasmo" su questa faccenda.
RispondiEliminaMa almeno, io non ti chiedo 45 euro per leggere le mie cazzate :-)
PS: se sei così preparato, mi sapresti dire che cosa devo scrivere in un post di "paleontologia vera e propria)? Secondo me, anche questo parla di paleontologia vera e propria (con sarcasmo). Ma forse, tu mi puoi dare consigli...
;-)
Solo una piccola percentuale di questo tuo post parla del rigore e della precisione che si deve avere in paleontologia, tutto il resto l'ho trovato una provocazione.
RispondiEliminaMa forse...da uno che scrive "Ma forse, tu mi puoi dare consigli...;-)" non ci si può aspettare chissà che livello di conversazioni costruttive...
Alessandro
Alessandro,
RispondiEliminaessere polemico fa parte del modo con cui voglio veicolare il mio messaggio. Non ho la verità assoluta, ma ci tengo ad esprimere le mie idee almeno nel mio blog.
Se tu preferisci solo i post "tecnici" è un tuo diritto, ma sappi che la paleontologia è anche quello che (in modo sarcastico e caustico) ho scritto in questo post.
La paleontologia è anche e sopratutto una disciplina, un metodo. Ha dei valori, che io voglio diffondere, anche in modo "pesante". A differenza di altri, io non ho paura a dire la mia, ad essere polemico e anche sarcastico. Fa parte del mio modo di essere. Mi stuferei a parlare solo di ossa.
"Punto. Poi, come ogni scienza, ci sono le sue derivazioni artistiche e ludiche, ma quelle NON sono paleontologia.Per favore, non mischiamo sempre le cose, cerchiamo di distinguere i livelli, i fatti dalle loro conseguenze."
RispondiElimina...
"ma sappi che la paleontologia è anche quello che (in modo sarcastico e caustico) ho scritto in questo post."
Cau a quando un tuo libro a carattere divulgativo in materia?
La polemica quando provocatoria, come in questo caso, stufa, irrita ed innervosisce... e perde quel valore costruttivo che potrebbe avere, perchè l'interlocutore innervosito si indispone.
RispondiEliminaAnche io ho fatto polemica, dichiarando di aver notato dell'ingiustizia nei confronti di quei ragazzi, ma di certo non sono stato provocatorio finchè tu non lo sei stato con me.. è davvero irritante caspita! Ci sono tanti altri modi per trasmettere dei valori...
E con questo non continuo perchè non voglio sembrare eccessivamente moralista in un blog in cui sono solo "ospite". Sauti! Alessandro
Ma ora la penso diversamente. La paleontologia è una figata perché c'è il T-Rex! Il più forte della preistoria! Alto 7 metri e lungo 15. Fortissimo!!!! [cit. Andrea Cau]
RispondiEliminaCon questa mi hai fatto cadere dalla sedia ahah!
Non penso di essere sufficientemente esperto in paleontologia e divulagazione per scrivere un libro. Un libro paleontologico è una cosa molto seria, è una responsabilità nei confronti dei lettori che pagano per leggere le tue parole. Non si può fare "alla leggera", ma solo dopo aver acquisito la competenmza e conoscenza adeguata per capire il tema e renderlo adatto ai non esperti. Quando mi sentirò davvero esperto in paleontologia e divulgazione scriverò un libro. Non prima.
RispondiEliminaPer questo sono molto critico verso libri scritti da giovani non esperti. Niente di personale, ma io la penso così.
ho letto i post della polemica...e ne sono deluso.
RispondiEliminauna questione che trovo personalmente non irrilevante è l'accusa sull'età.
demotivare CHIUNQUE solo in funzione dell'età è scorretto, sopratutto da coloro i quali richiedono il dovuto rispetto per il loro l'impegno profuso nello stesso campo.
è una piccola mancanza di rispetto fine a se stessa.
mentre, la questione scientifica nettamente distinta, distaccata da quella angrafica.
ripeto, personalmente, recensire scientificamente ok, polemizzare sulle differenze riscontrate tra la fazioni nel momento a confronto ok...ma?!
ma te, dr. andrea cau, hai avuto 20 anni?! se q quando li hai avuti sei stato cazziato per ogni velleità di passione e impegno?
sarebbe bello riconoscere l'impegno di questi ragazzi, di queste persone, di questi studiosi e criticare costruttivamente e direttamente a costoro le lacune e/o le imprecisioni nel prodotto divulgativo affinché si crei una comunità scientifica affiatata e funzionale...darwinianamente e "selfigenicamente" parlando.
Maurizio
(ps: internos, per capirti, non ti piacerebbe trovarti a crescere in una unita comunità scientfica?)
Quando avevo 20 anni sapevo che non ero ancora maturo per scrivere un libro e che se l'avessi fatto sarebbe stato stroncato da chi è più grande esperto e maturo di me. La comunità paleontologica la pensa come me. I 3 autori non sono parte della comunità paleontologica (per ora, poi spero che un giorno ne facciano parte), non hanno mai pubblicato veri studi. A me sembra che voi ragionate in modo infantile e buonista, e credete che la paleontologia è una cretinata che chiunque può fare subito senza un grande lavoro di studio e molti anni di esperienza.
RispondiEliminaVi fareste operare al cuore da uno studente di medicina, senza titoli, di soli 22 anni? Ovviamente no. E perchè invece accettate un libro di paleontologia? Per me, è perché non date valore alla paleontologia. La medicina è robva da adulti, mentre la paleontologia la può fare un ragazzo. Mi spiace, ma io la penso diversamente. La vostra concezione disprezza i molti anni di lavoro dei professionisti. A che serve studiare una vita, se si può fare un libro (brutto) a 22 anni?
...non intendevo questo...ma va bene così...
RispondiElimina^__^
Maurizio
Concordo con Maurizio ed il paragone paleontologo-chirurgo mi sembra azzardato!
RispondiEliminaPerché? Non sono entrambe discipline scientifiche che richiedono molto studio? Non badate al fatto che il chirurgo salva la vita e il paleontologo no (tranne in isole del costarica), ma al corso di studi che occorre per diventare quel tipo di esperto. Un paleontologo deve essere esperto in anatomia, biologia, ecologia, stratigrafia, sedimentologia, zoologia, sistematica, ecc... Non è mica una cosa che si impara in poco tempo!
RispondiElimina"Ma almeno, io non ti chiedo 45 euro per leggere le mie cazzate"
RispondiEliminaQuando ho letto questa frase, in un primo momento, ho riso di gusto. Poi ho provato una certa amarezza; è vero, le risorse non sono distribuite (o guadagnate) per merito, specialmente in una società in cui, anzichè migliorare le competenze della persona media, si tende a prodigarsi nel proteggerne l'orgoglio e nel non farla sentire inadeguata nei confronti di nessuna materia, a scapito del rigore scientifico, o, più in generale, della qualità. Tutto sacrificato sull'altare della fruizione immediata, della comprensibilità da parte di chi non vuol fare nessuno sforzo per provare a capire sul serio.
Non so se può consolarti, ma se dovessi indicare un sito che continuerei a visitare anche se fosse a pagamento, questo è proprio Theropoda.
Grazie, Jan.
RispondiEliminaUn amico mi aveva consigliato di trasformare il blog in un sito con abbonamento... ma mi pare ridicolo. Un blog è solo uno sfogo in cui esprimo mie idee intorno alla paleontologia (e che spesso le persone prendono troppo sul serio).
Farsi pagare per questo, ripeto, mi pare ridicolo...
Non so esprimere una vera opinione al riguardo.. Se da un lato è vero che un blog è frutto di sfoghi, e non un lavoro organico di cui ogni passo è stato pianificato precedentemente, è anche vero che io, come penso altri lettori, abbiamo avuto modo di seguire questo stesso percorso, per quanto ondivago e strettamente legato alle tue vicende biografiche, e di farne nostre certe caratteristiche. Ho amato la scienza fin da bambino, ma ho davvero capito cosa significava, quale fosse il suo metodo e quali le sue conquiste solo quando ho scoperto questo blog; mi sembra un risultato piuttosto grande; ma d'altronde, questa è la faccia positiva del web. Il potere di un'informazione libera e, come in questo caso, gratuita, quindi forse hai ragione a proposito del blog. Ma quando ti sentirai pronto per pubblicare, non farti venire dubbi a proposito del valore dei contenuti, insomma, se valga la pena di spendere per avervi accesso, perchè varranno ogni singolo centesimo.
RispondiEliminaSe Theropoda è un semplice beta test di ciò che verrà in futuro, direi che è un test molto promettente!
Le attuali condizioni di vita nella civiltà occidentale ti permettono di avere ancora molti decenni di vita per affinarti, salvo disgrazie contingenti!
... Dopo aver detto una cosa del genere, ti chiedo un favore, a nome di tutti noi: stai alla larga da automobili ed elettrodomestici! ;)
Ho già saldato il mio debito di sangue e ossa con le automobili nel 2006... starò attento agli elettrodomestici.
RispondiEliminaAndrea, e per fortuna che circa 55 commenti fa ti avevo suggerito di mollarla lì... ;-)
RispondiEliminaMa, provocazioni a parte, fondamentalmente mi trovo d'accordo con lui per una questione di identità di vedute, di concezione di certi valori che considero basilari per creare qualcosa di solido e duraturo.
Marco Castiello ha realizzato il sogno di molti paleontologi e non, cioè scrivere un libro. E lo ha fatto a soli 22-23 anni. Questo libro però, da quello che deduco, ha una serie di problemi che sembrerebbero parecchio rilevanti, tali da indurre a critiche pesanti se non addirittura a stroncature vere e proprie.
Il problema è che Castiello in realtà questi commenti per altro motivati da dati oggettivi (errori tecnici, refusi, incongruenze) se da una parte li riconosce (anche perchè non può fare altrimenti), dall'altra continua insistentemente, pedantemente, caparbiamente e ottusamente a difendere in maniera infantile il prodotto. E chi lo difende vede in Cau solo un polemico e rissoso, roso dall'invidia e non coglie l'aspetto costruttivo del suo intervento.
Anni fa capitai per la prima volta sul blog di Jurassic Park Italia e lessi dei pesanti commenti sui disegni che avevo realizzato per il mio primo e unico libro sui dinosauri di cui andavo tanto fiero. Disegni sbagliati, anatomia approssimativa, errori di varia natura. Qualcuno apprezzava qualche illustrazione ma nel complesso i commenti erano assai poco teneri.
Fui persino definito un “onesto professionista che non conosceva quello che disegnava” da un altro illustratore molto apprezzato sul blog. Ce n'era a sufficienza per farmi ribollire il sangue nelle vene: ragazzini diciassettenni che mi massacravano senza pietà, un collega che si permetteva di usare un tono sprezzante senza conoscermi.
Decisi però di ingoiare il rospo e per capire cosa c'era che non andava nelle mie illustrazioni che con tanta dedizione e slancio passionale avevo curato meticolosamente, presi contatto col moderatore del blog perchè mi spiegasse tutto ciò. E capii che in realtà avevano ragione loro.
A quattro anni di distanza ringrazio il cielo di aver preso quella strada anziché essermi arroccato nelle mie convinzioni e nella mia autostima perchè solo così facendo ho potuto migliorarmi.
continua...
Bene, quello che mi sarei aspettato da Castiello è un comportamento analogo, mentre invece le sue risposte sistematiche sono, con le dovute proporzioni, come quelle di mia figlia di sei anni che vuole sempre avere l'ultima parola. Alle mie osservazioni mi dice “sì, è vero, ma io...” all'infinito, facendo sembrare i miei interventi sui suoi comportamenti non come un qualcosa di cui far tesoro perchè sono suo padre e ne so più di lei, ma perchè ai suoi occhi sono un ostacolo al raggiungimento dei suoi obiettivi, qualcosa che le impedisce di esprimersi.
RispondiEliminaPerò lei ha 6 anni...
Quello che alcuni di noi vedono in molti giovani d'oggi è la patetica illusione di poter fare tutto e subito. Tutto è alla portata di tutti. Al volo, senza fatica, senza sudore e sacrifici. E' la società moderna consumistica sempre più frenetica che svilisce questi sacri valori agli occhi dei più giovani. Un libro? C'è internet per documentarsi, scriverlo, volendo pure pubblicarlo in proprio.
Quelli come Marco mancano di umiltà, di pazienza. Vogliono tutto e subito.
E questo è un errore concettuale gravissimo, immaturo, addirittura infantile: l'arroganza di credere di aver fatto una gran cosa a priori non accettando le critiche da chi ne sa più di loro, il non aver dato il giusto valore al Libro, alla parola scritta, il credere che basti la caparbietà per ottenere i propri scopi e passano come degli schiacciasassi sulla qualità.
Chiedo scusa per questo sfogo ma è da troppi anni che vedo della brutta editoria fatta da chi editore non è, concepita per il guadagno, basata sul risparmio estremo sfruttando autori e collaboratori, offrendo prodotti scadenti realizzati da chi non si è documentato, da chi non conosce il mestiere.
Se noi tutti dessimo più valore ai principi sacrosanti che Andrea ha ripetutamente elencato avremmo dei prodotti più validi, di qualità.
Ma se sviliamo il tirocinio, la gavetta prima e l'accumulo di esperienza poi, non riusciremo mai a migliorarci.
Davide Bonadonna
Credo che il tuo blog sia molto seguito soprattutto perchè alterna post estrememente tecnici a post più leggeri, post freddi e descrittivi a post polemici e politici. dove sta la bontà? sta nel poter interessare diverse tipologie di lettori. alcuni miei amici leggono il tuo blog perchè lo trovano interessante nelle sue parti più discorsive, saltando a piè pari le parti tecninche. viceversa molti paleontologi lo leggeranno esclusivamente nella sua accezione scientifica. altri ancora sicuramente leggono tutto con la stessa attenzione. credo sia questa la tua carta vincente. e credo che la sensazione di un lettore sia che sei estremamente sincero e competente in entrambe. se un lettore evita sempre i post tecnici, non è che questi non gli servano, anzi, legittimano di più le polemiche discorsive. e la stessa cosa vale dall'altra parte. e sicuramente la verità è un'altra: semplicemente scrivi tutto quello che ritieni importante scrivere in un blog di nome theropoda, senza curarti troppo di tutto quello che ho appena detto. nel senso che "viene da sè". non serve pianificare troppo le cose, molto spesso è sufficiente seguire una linea guida e tutto il buono viene da sè. io credo sia questo lo status del tuo blog. se il blog funziona perchè alterna parti emotive a parti fredde, parti colloquiali a parti che paiono pubblicazioni, non è perchè lo hai deciso a priori, devo fare tot post di questo tipo e tot di quest'altro, perchè così viene un bel blog. il blog è bello semplicemente perchè è costruito sui tuoi principi. magari hai dei periodi in cui ti dedichi solo a ritrovamenti fossiliferi, e magari hai periodi in cui ritieni più utile sfogare polemiche di attualità. io non posso che condividere questo metodo.questo metodo è lo stesso adottato dai grandi divulgatori: il lettore magari legge il 25% del libro, però SA che cè un altrettanto 75% degno di stima. quel 75% che non viene letto viene però percepito e non è poco. da qui ci si collega di nuovo all'editoria anni 80, in cui non esistevano libri tematici sui dinosauri, anche se noi leggevamo solo (quasi) quelle parti. ma SAPEVAMO che escludavamo un buon 75% del libro. e in qualche modo parte di quel 75% lo assorbivamo, se non altro come CONSAPEVOLEZZA. il mondo moderno è sempre più settoriale, ma la settorialità è la vera morte del pensiero. questo blog sarà sì settoriale, ma solo nella sua parte tecnico-scientifica. per il resto mi sembra che celebri molto bene quello che in genere definiamo pensiero. se ho sbagliato analisi, pazienza, allora dico semplicemente la mia: credo sia importantissimo combattere la battaglia sul piano "politico". molto spesso le cose non si muovono proprio perchè ci sono problemi nella società. ogni problema può essere causato da un altro e se non si rimuove la fonte non si può modificare il resto. se non ci sono rivoluzioni, se non ci sono guerre, molte volte è inutile continuare a svolgere imperterriti il proprio lavoro col paraocchi e col paraorecchie: ci si sveglierà di colpo e ci si domanderà: e adesso che faccio?
RispondiEliminanello specifico non riesco a giudicare la giustezza di quest'ultima polemica, ma capisco lo spirito con cui è affrontata e lo condivido.
Troco
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RispondiEliminaConosco bene un autore su 3 e di vista gli altri due... per me é impensabile partecipare ad un progetto del genere prima ancora di raggiungere una laurea. Per il semplice motivo che non hai credibilitá. Tuttavia mi dispiace che sia stata loro mangiata la testa in maniera cosí netta, drastica e ripetuta. Sarebbe stato piú umile da parte loro pubblicare un abbecedario dei dinosauri con target i bimbi di 10 anni, fare 2 soldini senza pretese, giá pisciando un po' fuori dal vaso ma senza pestare i piedi ad una comunitá scientifica che é giá sacrificata e suscettibile!
RispondiEliminaIl parallelo fatto tra un'opera divulgativa di Paleontologia e un'operazione chirurgica non regge, al limite, per essere pertinenti, si sarebbe dovuto fare un paragone tra pubblicazioni, divulgative e non nell'ambito dei due differenti campi del sapere; in tal caso le argomentazioni di Cau sarebbero risultate ancora più inefficaci.
RispondiEliminaEsistono libri di medicina scritti a scopo divulgativo da medici allopatici, da medici che seguono medicine alternative e da non medici, come esistono eccellenti testi storici non scritti da storici di professione, esistono perfino testi divulgativi di fisica quantistica scritti sia da fisici quantistici che da scienziati che fisici propriamente non sono ma sottolineano le implicazioni di tali scoperte e il loro impatto sul sapere umano in ogni campo delle nostre presunte conoscenze e generalmente sarebbe un azzardo pensare che la pubblicazione di tali testi svilisca la materia trattata degradandola ad argomento triviale, privo di serità etc, solo perchè non sono il frutto del lavoro di membri appartenenti ad una "comunità" specifica di "dotti col patentino". Dipende sempre dal lettore, è lui che deve agire, informarsi, prendere coscienza dell'argomento ed avere la maturità di giudizio per valutare il testo che si trova in mano. Non ho letto il testo in questione, ma se ne avrò l'occasione me procurerò una copia, fosse anche solo per avere in mano un testo italiano in materia dopo averne letti molti finora solo in inglese. Il mio suggerimento è comunque di comprarlo nonostante tutto, starà poi alla maturità del lettore trarre le valutazioni finali.
Ho letto quasi ogni post di Cau quando parla da paleontologo e lo stimo parecchio, per la serietà, il rigore e la passione che mette in ogni suo scritto, non lo leggo mai o quasi mai, quando si avventura in polemiche, ma anche la sua vis polemica è comunque segno della passione per una scienza che lui, per ora unico in Italia, sta facendo conoscere ad alti livelli, come mai nessuno prima d'ora, anche al grande pubblico dei non specialisti.
Solo questo basterebbe per perdonargli qualsiasi cosa. ;)
Andrea
Il parallelo invece è azzeccato: se vuoi un servisio di qualità ti riferisci agli esperti, sia nella divulgazione che nelle operazioni chirurgiche.
RispondiEliminaResto dell'idea che solo gli esperti nella divulgazione (non necessariamente paleontologi, ma di sicuro professionisti nella divulgazione scientifica generale) debbano scrivere libri divulgativi. Per ora, gli autori di quel libro non sono all'altezza del ruolo. Ci sono troppe grossolanità nella forma e nella sostanza, che non possono essere nascoste o minimizzate. Mi auguro che questi giovani appassionati diventino paleontolgi o divulgatori, ma per ora non lo sono.
Il tuo commento, rispettabilissimo, sembra alludere che le mie polemiche siano tutte sterili e inutili. Mi chiedo allora chi può fare polemiche paleontologiche, se non chi è "del settore". Ad ogni modo, il primo autore del libro che ho recensito mi ha scritto per dirmi che, nonostante le differenze di vedute, la mia (dura e polemica) recensione è servita, che ha compreso il senso della mia critica e che rimedierà agli errori presenti.
Quindi, pur non essendo il tipo di post che alcuni lettori amano leggere, a qualcosa serve... ;-)
Davide, invece io (magari in un secondo momento, ma è perchè certe cose si fanno solo a mente fredda) ho fatto esattamente quello che hai detto tu. Ho riflettuto, guardato dentro di me, guardato quello che avevo fatto, e riconosciuto i miei errori. E, come Andrea ha confermato, scritto e discusso personalmente con lui di questa cosa (prima che tu postassi il tuo commento). E ora, consapevole di quello che ho fatto, sto compilando un errata corrige che spedirò a mie spese a tutti quelli che hanno comprato il libro (e che so che lo hanno comprato, vissto che in fattura ci sono gli indirizzi). è il minimo che possa fare.
RispondiEliminaMarco Castiello
P.S. Roberto, per curiosità, chi conosci di noi tre? io non conosco nessuna persona che si chiama roberto.
P.P.S. Ringrazio qui un noto paleontologo dei vertebrati per aver definito (discuss. personale) la nostra opera "non malvagia" :-)
@ Andrea
RispondiEliminano non intendo affermare che le polemiche siano inutili, tutt'altro, anzi forse proprio grazie a queste tue note sul lavoro che hai recensito ne ricaveremo un libro più rigoroso, è solo che in genere non mi interessa seguire polemiche o intervenire in esse, siano paleontologiche o non, perchè da osservatori esterni non si ha mai realmente il quadro esatto della situazione... ;)
osservazione statistico-antropologica: noto che tra chi posta commenti in questo blog non ci sono femmine. o sono più timide o i dinosauri appassionano meno le donne.
RispondiEliminaMarco
p.s. approfitto di questo mio primo post per fare i complimenti ad Andrea e ringraziarlo: il tuo blog ha rinvigorito la mia passione paleontologica che le vicissitudini della vita stavano affievolendo.
Direi la seconda. E approfondirei dicendo che non solo non si interessano ai dinosauri, ma alla paleontologia in generale. Ovviamente, ci sarà qualche eccezione.
RispondiEliminaTi posso dire che in una classe di Scienze Naturali di circa un centinaio di alunne (con abbondanza femminile), nessuna di queste ha scelto di proseguire con la specialistica in Paleontologia (da noi - Milano - Paleobiologia).
Fai i tuoi conti :-)
Marco Casti
Vedo che abbondano i sociologi e gli esperti di psicologia famminile.
RispondiEliminaPreferisco non esprimermi in un campo così complesso.
Ad ogni modo, considerando la difficoltà di trovare lavoro paleontologico in Italia, si deve concludere che le donne sono più furbe e scelgono corsi più convenienti.
Per favore, chiudiamo qui l'off topic femminile.
Io sono una donna, ma sono tra quelli che pagherebbero pur di continuare a leggere Theropoda. Conosco altre donne interessate alla paleontologia. Saremo eccezioni, tanto di guadagnato per noi.
RispondiEliminaPurtroppo in questi giorni non ho avuto molto tempo di collegarmi ad internet e quindi al Blog, ma vedo che le "provocazioni", o meglio, le critiche costruttive di Andrea Cau, sono servite a fare riflettere e migliorare.Quindi che ben vengano! Sono state delle vere e proprie medicine.E come tali, se all' inizio sono state un po' amare da mandare giù, alla fine sono servite.
Loana Riboli
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaRagazzi, da scrittore posso tranquillamente asserire che scrivere un libro è dannatamente difficile: un lavoro da far tremare i polsi; soprattutto se si tratta di un testo scientifico. A mio modesto parere, le critiche di Andrea non possono che giovare a questi giovani ragazzi. Se egli avesse taciuto, e non avesse quindi espresso le sue perplessità, gli autori non avrebbero mai avuto la possibilà di correggere i loro errori e non avrebbero mai acquisito la giusta esperienza.
RispondiEliminaforse questo commento giunge un po' in ritardo...comunque volevo sottolineare che Darwin in realtà è stato piuttosto precoce (tenuto conto tra l'altro che non ebbe una formazione scientifica standard per i suoi tempi, i.e. studi medici): partì con il Beagle a 22 anni e pubblicò il suo primo libro (una monografia sulle isole coralline) a 33. Certo è che 5 anni intorno al mondo, in quei luoghi, valgono come venti anni di studi....
RispondiEliminaMarco
può darsi che ci sia un genio anche a 15 anni. mozart componeva a 4 anni.
RispondiEliminama i geni sono molto rari.
se uno pensa di essere un genio, legittimo che lo pensi, deve anche assumersi il rischio di una sassaiola continua di giudizi e critiche, nonchè di costanti pressioni, poichè è naturale che sollevi ividie e perplessità. se allora è sicuro di essere un genio, questa prova del nove serve proprio a temprarlo e confermarlo costantemente nel ruolo che apparentemente non gli spetta. se invece non è un genio, la sassiaiola ha la funzione di accelerare i tempi di abbandono di un ruolo che veramente non gli spetta.
Troco
Non ho capito: ma è una presa in giro verso qualcuno o sei sicuro di quel che dici? perché se è la seconda io non capisco da cosa è data tale frustrazione. Non sono un esperto, ma a giudicare dal tuo sito mi sembri uno dei migliori paleontologi del momento, mi piace il tuo stile che ti porta a confutare tutto, andando giustamente contro quelli che molti considerano dogmi ma in realtà non lo sono (vedi la voce dei dinosauri, o il loro comportamento). Ad ogni modo, qualunque siano i tuoi dubbi il mio consiglio è di andare avanti a testa alta perché un giorno quando ti guarderai alle spalle potrai dire di aver vissuto. Sei un maestro e un'ispirazione per tutti i giovani amanti degli animali e della natura.
RispondiEliminaSimone