Tra qualche giorno sarà Natale. Natale, come ben sapete, è niente altro che la modificazione giudaico-cristiana della festa romana del solstizio d'inverno e dei Saturnalia. Spero saprete che Saturnalia è anche il nome di un sauropodomorpho basale brasiliano. Sommando questi concetti, in fedele rispetto della mia formazione evoluzionista, ritengo quindi più giusto chiamare il Natale con il suo nome originario (e sauropodomorfo). Quindi, per me, questa non è la settimana di Natale, ma quella di Saturnalia.
In questa mielosa settimana di buonismo, voglio invece eccedere nel sacrosanto sarcasmo del mio cervello di scimmia bipede. In particolare, dedico un post, un po' fuori tema rispetto al nucleo di Theropoda, su quelli che, senza dubbio, sono i più acerrimi nemici della paleontologia. Devo ammetterlo, ho scaricato troppe cartucce contro dei "nemici" apparenti e innocui. I bimbominkia dinomaniaci sono solo dei simpatici ragazzi appassionati di cinema e gadjet. In fondo, anche io sono stato un po' dinomaniaco, anzi, un vero dinomaniaco originale della prima generazione, dato che nel 1993 avevo 15 anni e, a differenza dei dinomaniaci attuali saturati da internet, mi sono goduto in modo totalmente vergineo ed incorrotto la prima visione originale di Jurassic Park al cinema (e vi assicuro, per chi non ha avuto questo privilegio, che vedere un tyrannosauro così realistico per la prima volta in assoluto nella storia, grande come lo schermo di un cinema, è un'esperienza che ti lascia senza fiato). Comunque, dicevo, i veri nemici della paleontologia non sono affatto gli adolescenti maniaci di Crichton e Spielberg, anche perché ogni tanto qualcuno di loro diventa un bravo paleontologo (o un bravo paleoartista), bensì una ben più folta schiera di esseri umani, di cultura medio-bassa (o solo bassa), anche loro fanatici di un altra serie di romanzi di fantascienza, dei romanzi anch'essi pieni di colossali creature del passato, di esseri che tornano in vita dopo una morte prematura e con finali catastrofici. Ovviamente, parlo della Bibbia (che, esattamente come Jurassic Park, ha un sequel meno bello del primo capitolo).
Il nemico giurato della paleontologia è il fanatismo religioso che considera la Bibbia la parola rivelata direttamente da un Creatore. Questi fanatici sostengono che la Bibbia sia la Verità, che essa non si contraddica mai (peccato che invece si auto-contraddica più volte, basta confrontare Genesi 1, 26-27 con Genesi 2, 18-23), e che essa dia una spiegazione esauriente del passato della Terra. In particolare, la cosmogonia biblica, nella sua versione più ortodossa e rigorosa, afferma che la Terra fu creata circa 6 mila anni fa, e che tutti gli esseri viventi, uomo compreso, derivano da quell'atto di creazione. Inoltre, tale credenza nega una quasiasi forma di evoluzione successiva alla creazione. Ovviamente, dato che la paleontologia smentisce categoricamente tutta la cosmogonia biblica, è automatico che i fanatici della verità biblica siano acerrimi nemici della paleontologia. Di fatto, essi hanno sistematicamente cercato di smentire tutte le principali implicazioni della paleontologia. Non occorre una laurea in geologia per sapere che tutti i loro tentativi sono falliti.
In questo post, però, non voglio aggiungermi alla nobile sequenza dei grandi divulgatori che hanno mostrato la robustezza e la validità della paleontologia e dell'evoluzionismo. Non sarebbe necessario aggiungere quello che qualsiasi testo scientifico vi può fornire: milioni di prove (fossili, strati, datazioni, metodi) a sostegno di una visione scientifica e razionale della Storia della Terra, intesa come milioni di anni di evoluzione fisica e biologica.
In questo post voglio lanciare una sfida ai creazionisti. Voglio che siano loro, se ne sono capaci, a spiegarmi come possa la loro bizzarra concezione della Storia della Terra spiegare i fatti che chiunque armato di martello, scarponi e buona volontà può scoprire andando per calanchi, monti e deserti.
Ovvero, come è possibile credere che la Terra abbia solo 6 mila anni? Cosa sono i fossili, e cosa implicano?
Per fortuna, anche buona parte dei creazionisti ammette che i fossili siano resti di antiche creature, ma, secondo loro, queste creature vissero pochi millenni fa, nei primi tempi dopo la Creazione (sempre, circa 6 mila anni fa) e perirono in un'evento catastrofico, il Diluvio, avvenuto successivamente alla Creazione (quindi, anche esso avvenne non più di 6 mila anni fa).
Ora, è abbastanza evidente che una simile idea è una pessima spiegazione dei resti fossili. Ragioniamo sui dati e sulle interpretazioni (cosa che non penso sia nelle capacità di molti creazionisti). Se ammettiamo che i fossili sono creature vissute tra la Creazione ed il Diluvio, i creazionisti dovranno spiegarci un paio di cose un po' difficili da ammettere:
1- Dato che i Creazionisti: A) affermano che tutte le specie furono create assieme, B) negano l'evoluzione e C) negano che la Terra sia molto antica, allora essi D) devono ammettere che TUTTE LE SPECIE FOSSILI vissero nello stesso momento della storia! Badate bene, ripetetelo lentamente: TUTTE LE SPECIE FOSSILI vissero assieme. Cosa significa? Gli ingenui di solito quando sentono questa frase pensano a due dinosauri che scorrazzano per il giardino dell'Eden o sulla prua dell'Arca di Noè. Non vanno fino in fondo con le ovvie implicazioni. Rileggete la frase arancione: io sto parlando di TUTTE LE SPECIE FOSSILI vissute contemporaneamente. TUTTE.
Immaginate gli oceani che, contemporaneamente, devono contenere tutti gli animali del Cambriano, tutti quelli dell'Ordoviciano, tutti quelli del Siluriano, tutti quelli del Devoniano, tutti quelli del Carbonifero, in breve, tutti quelli di tutte le epoche.. Ok, finché si tratta di riempire gli oceani, forse qualcuno troverà ancora quasi accettabile immaginare le acque popolate contemporaneamente da trilobiti, nautiloidi, ammonoidi, Anomalocaris, squali, balene, delfini, Basilosauri, Ittiosauri, Mosasauri, Plesiosauri, Notosauri, Metriorinchi (eih! ma allora Neptunidraco non è il più antico metriornichide!), Hesperornithi, pinguini, mante, tonni, merluzzi, pesci portei, gaviali, razze, calamari giganti, scorpioni marini, cavallucci marini...
Ok, credo che state già dubitando della plausibilità di un simile mondo, ma provate a ripetere il ragionamento per le terre emerse: immaginate che la Terra abbia avuto, contemporaneamente, tutti gli animali del Siluriano (negli strati "precedenti" al Siluriano non esistono animali di terraferma... ma è un problema secondario per un creazionista, che non crede che sia mai esistito un "periodo Siluriano"), tutti gli animali del Devoniano, tutti quelli del Carbonifero, tutti quelli di Permiano, TUTTI QUELLI DEL MESOZOICO (tutti! TUTTE le specie di sauropodi, ceratopsi, hadrosauridi, ankylosauri, i theropodi di tutte le forme e dimensioni, TUTTI ASSIEME, contemporaneamenmte), E POI, tutti gli animali del Cenozoico... Insomma, vi rendete conto di che saturazione zoologica gigantesca sto parlando? Ma è possibile credere ad una favola del genere? Come si può pensare che la Terra abbia ospitato contemporaneamente decine di milioni di specie di animali, molte delle quali ben più grandi dei più grossi animali di terraferma attuali? Molte delle quali chiaramente in sovrapposizione ecologica e ambientale!
Ma non finisce qui! Finché uno ammette che, nella sua onnipotenza, il Creatore abbia riempito il pianeta all'inverosimile con miliardi di miliardi di creature, si può ancora pensare che, per quanto sciocco, il creazionista sia solo ingenuo a dar fede a questa storia. Ma ora viene il bello.
2- Ci spiega il nostro caro creazionista come mai, nonostante che la Bibbia dica che tutte le creature furono create contemporaneamente e vissero tutte assieme (almeno fino al Diluvio), poi però noi rinveniamo i fossili separati in limitati strati geologici? Come mai ogni singola specie si ritrova solamente in determinati strati geologici e non in altri? Come mai non troviamo mai animali tipici degli strati devoniani assieme ad animali tipici degli strati permiani? Come mai non troviamo ceratopsidi fossilizzati assieme a elefanti? Come mai non troviamo mai negli stessi strati dei dinosauri vissuti nello stesso continente ma collocati in strati differenti? Perché non trovo Triceratops (Nordamericano) in strati con Diplodocus (anch'esso Nordamericano)? Eppure, vissero in pianure simili del Nordamerica, entrambi prima del Diluvio. Perché trovo Tyrannosaurus in tutto il Nordamerica occidentale, spesso associato a Triceratops, ma non lo trovo mai mai mai mai con Diplodocus? Nè con Mastodon, né con Dimetrodon. Eppure, sono tutti vissuti in Nordamerica. Cosa impediva alle faune di mischiarsi, nonostante vissero nello stesso continente, nonostante che all'interno del Nordamerica non ci sia alcuna barriera geografica? Perché non trovo scimmie, cavalli, pipistrelli nelle rocce che contengono Repenomamus, Microraptor e Caudipteryx? Perché non trovo mai resti umani in nessuno degli strati che contengono tutti i fossili che ho citato? E perché non trovo mai specie cenozoiche in strati mesozoici o paleozoici, né specie mesozoiche in strati cenozoici e paleozoici? Perché in Sudafrica non trovo Australopithecus in rocce con Procolophon? Ed anche ammesso che le differenze sulla terraferma possano dipendere da differenti ambienti in cui vissero le specie (ma non spiega come mai specie con analoghi adattamenti ambientali non si trovino assieme), come si spiega la distribuzione degli animali marini, che nuotavano liberamente sopra i fondali, e quindi non sarebbero soggetti a limitazioni ambientali legate agli strati? Perché non trovo trilobiti nella lastra di Neptunidraco, ma solo ammoniti? Perché se risalgo lungo una serie di strati osservo cambiamenti nelle faune fossilizzate? Eppure, era sempre un unico fondale marino del mondo prima del Diluvio. Perché non trovo delfini fossilizzati con gli ittiosauri? Non vissero tutti assieme sullo stesso pianeta, non furono creati tutti assieme per nuotare nelle acque?
Semplice: il creazionismo e la Bibbia sono falsi, non spiegano alcuna delle domande che i fossili, veri, concreti e tangibili, ci rivolgono. I fossili smentiscono qualsiasi illusione di leggere nella Bibbia una qualsiasi verità sulla nostra origine fisica e biologica. Chi crede che la Bibbia sia un testo fedele che parla di eventi reali è un ingenuo, incapace di capire i fossili, incapace di ragionare, incapace di andare oltre le favole che hanno plagiato la loro capacità di osservare i fenomeni per quello che sono, e di cercare la spiegazione più logica e coerente con le osservazioni.
Attendo spiegazioni dai creazionisti, ma dubito che sapranno spiegare la profonda contraddizione della loro credenza.
Il post è ovviamente ben motivato ed impeccabile, ma io temo che il problema non sia più concentrato su questi argomenti. C'è ancora una schiera di pazzi creazionisti, ma ormai non sono più il filo conduttore religioso, le organizzazioni religiose sono fatte da approfittatori ma non da stupidi (non solo, quantomeno). Ogni religione in un paese dinamico e scientificamente avanzato, pullula di teologi che interpretano metaforicamente i testi sacri. A mio avviso è sin troppo scontato (oggi come oggi, non qualche anno fa magari) affermare che il creazionismo e la bibbia siano favolette, perché è evidente che lo sono, in tutti i loro punti, e proprio per questo gli studiosi della religione danno un'interpretazione più profonda, scavalcando i limiti delle affermazioni primitive scritte, anche se è molto probabile che tutta quest'abbondanza di riferimenti metaforici sia in gran parte un ricamo moderno per salvare in extremis qualcosa di palesemente dettato da alcune necessità politiche e morali, sempre accompagnate da una distintiva ignoranza.
RispondiEliminaPiù che il creazionismo (che qualsiasi persona non ottusa non può approvare, o almeno, non nella forma biblica), le favolette che permangono, difficili da "scrostare" dalla mente infangata del popolo menefreghista e/o religioso, sono altre. E le conosciamo fin troppo bene.
Mi fermo qui perché la discussione rischia di andare fuori tema, rispetto ad un blog comunque orientato verso la paleontologia.
Per fortuna i creazionisti italiani (che purtroppo ci sono e stanno aumentando) per lo più non sono anche sostenitori della cronologia breve della terra.
RispondiEliminaUna sola nota a questo bel post:
"Natale, come ben sapete, è niente altro che la modificazione giudaico-cristiana della festa romana del solstizio d'inverno e dei Saturnalia."
Solo cristiana, la chiesa, per giustificare un desiderio di predominio attraverso il diritto costituzionale europeo, parla sempre più spesso di giudaico-cristiani (evitando così l'accusa di cripto anti giudaismo).
Seppur vero che il cristianesimo (come del resto l'islam) trae buona parte delle sue origini dall'ebraismo (pre talmudico per altro), le due religioni restano ben distinte e l'ebraismo non ha, ovviamente, il natale. Al massimo in questo periodo c'è l'hanukka (o chanukkà), una festa mobile e minore.
Erodoto
Erodoto, per deformazione professionale io vedo più le somiglianze (di parentela) che le differenze (di discendenza): il cristianesimo è solo un ebraismo modificato, esattamente come un braccio è una pinna pelvica modificata.
RispondiEliminaManco a farlo apposta, Andrea, in quest'ultimo periodo ho avuto una "brillante" discussione con un creazionista in un foum finchè un moderatore non ha chiuso la discussione.
RispondiEliminaChe dire, la soita solfa: esplosione Cambriana, la datazione radiometria col C14, non ci sono "anelli di tranzizione", l'occhio è troppo perfetto per essersi evoluto, è una teoria in decadenza (oramai saranno 150 anni che è in decadenza XD), i più grandi scienziati del mondo la rifiutano (vorrei ancora capire CHI) e cose simili...
Alla fine il suo era un continuo copia-incolla di "articoli" creazionisti. E anche se gli spiegavo punto per punto dove le cose non andassero lui continuava con la stessa storia.
Come si dice, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Non che volessi a tutti i costi convincerlo che la sua idea fosse sbagliata, per me ognuno può credere in quello che gli pare, solo che mi dava fastidio che andava in giro a dire che è "solo una teoria mai provata".
Alla fine l'unica cosa che sono riuscito a ricavare è un gran mal di testa...
Ah, dovrei proprio seguire il manifesto congiunto Gould-Dawkins: non dibbattere con i creazionisti.
Giuseppe Mennella
Nella maggioranza dei casi, si tratta di persone che, in buona fede, sono fortemente vincolate ai dogmi a cui sono state indottrinate quando erano bambini. Le convinzioni religiose, specialmente se inculcate nei bambini, sono quasi inestirpabili. Esse creano una dipendenza emotiva, dalla quale non è facile liberarsi. Il fanatico religioso infatti viene "programmato" ad aderire a dei precetti con la "minaccia" (non necessariamente esplicita) che violarli anche solo in via teorica comporterà una punizione (la dannazione o l'espulsione dal gruppo). Non a caso, essi non riescono nemmeno a ipotizzare anche solo come alternativa mentale che la loro fede sia falsa. Mentre la mentalità scientifica è capace di immaginare alternative plausibili al suo modello mentale, un credente religioso vive tale pensiero come una colpa, un peccato (che dio, onniscente, vede e che può punire), e lo rifiuta categoricamente più o meno consciamente.
RispondiEliminaFa sorridere a pensarci: hanno la possibilità di cavalcare l'onda e affermare serenamente che il Creatore ha una fantasia sorprendente, tanto da poter dare via alla vita nelle sue molteplici evoluzioni, nelle sue molteplici forme, invece si danno la zappa sui piedi sfrattandosi con le loro stesse pedate dall'Eden e mostrandosi per quello che sono... scimmie!
RispondiEliminaE' tragicomica la cosa! Negano l'evoluzione ma palesano l'involuzione cronica.
volpi un tale chiamato philip Gosse (fellow of the royal society) contemporaneo a Darwin sostenne che dio aveva creato tutti gli animali e le piante ad un certo punto del loro ciclo vitale ; le tracce delle faune precedenti trovate nelle rocce sarebbero perciò esistite solo nella mente di dio " come gli anelli di una quercia adulta il giorno dopo la creazione". Secondo me i creazionisti dovrebbero capire che la negazione della realtà porta al ridicolo anche tramite esempi come questo. Se c'è rischio che non capiscano sarà un argomento su cui ridere sopra fra noi nel tempo libero.
RispondiEliminaEmm emm... però quello che mi devono spiegare è come è possibile che il diluvio universale abbia potuto distruggere anche gli organismi marini... sarà forse a causa del cambiamento di salinità dell'acqua??? XD
RispondiEliminaSe io fossi un creazionista rigoroso (non sono affatto creazionista, sia chiaro), sosterrei la tesi più estrema, che è anche l'unica non falsificabile: Dio ha creato il mondo seimila anni fa, e l'ha creato CON TUTTI I FOSSILI CHE NOI TROVIAMO. Per mettere alla prova la nostra fede, magari, o per qualche altro motivo Suo e che noi non conosciamo. Ovvero, quei fossili non sono mai stati creature viventi.
RispondiEliminaNaturalmente una tesi del genere non ha nulla di scientifico, anzi, nega proprio che l'indagine scientifica dei fossili possa avere un valore purchessia. Non può essere falsificata.
Naturalmente è assai implausibile, e nemmeno ha fondamento nei testi biblici. È una specie di barriera dialettica. Ogni dato paleontologico è contemporaneamente reale E completamente irrilevante in questa prospettiva.
Quanto a me, credo in Dio, accetto il paradigma evoluzionistico e tutte le principali acquisizioni della scienza moderna, e la cosa non mi ha mai creato il benché minimo problema.
Appartenere alla Chiesa Cattolica (o comunque avere una cultura di base cattolica) può porre un sacco di problemi, ma ne evita uno che molti protestanti hanno: noi pecorelle (anche smarrite) del gregge romano non abbiamo da prendere la Bibbia alla lettera, da un bel po'di secoli a questa parte.
Ovviamente esistono molti cattolici che si trovano a disagio con l'evoluzionismo e le sue implicazioni, in particolare con la cecità del processo evolutivo e la sua assenza di finalismo intrinseco (che è qualcosa di confermato dai dati scientifici noti).
Queste persone confondono il trascendente e l'immanente, e pretendono da Dio e dal Suo mondo qualcosa che dovrebbero invece darsi da soli, credo.
Ma smetto di affliggere i lettori di questo blog con le mie non richieste opinioni teologhiche, scusate.
Interessante interpretazione, sia del creazionismo sia del modo per conciliare fede e scienza. Ero giunto a conclusioni molto simili quando ero credente. Ora tutti quei ragionamenti mi paiono pura schizofrenia superstiziosa (aria fritta). Tuttavia, c'è una obiezione logica alla prima parte (quella sul crezionismo che vede i fossili come rocce create da Dio senza origine organica): anche se fossero davvero così, l'indagine scientifica concluderebbe comunque che l'interpretazione evolutiva dei fossili sia la spiegazione migliore. Quindi, anche se il mondo avesse davvero 6 mila anni, il metodo scientifico ci porta a dire che la Terra ne ha 5 miliardi. "The Truth is out there" diceva Fox Molder.
RispondiEliminaNon so se avete visto il film 'Religiolus' di Larry Charles e con Bill Maher... in una parte fanno vedere il museo del creazionismo con tanto di baby triceratopo provvisto di sella a mo' di cavallo.
RispondiEliminaAndrea: molti filosofi medievali cristiani e musulmani, e dal poco che ne so anche ebrei, avrebbero senza dubbio concordato con Molder.
RispondiEliminaLa questione si presta a lunghe tirate dialettiche che adesso non tempo di fare e che comunque risulterebbero probabilmente assai noiose.
Noto brevemente che la questione del finalismo nell'evoluzione (che mi sembra uno dei pilastri dello Intelligent Design) è piuttosto simile al problema, che conosco assai meglio, della finalità nella storia. Trovo interessante notare che molti dei più convinti assertori della mancanza di finalismo nell'evoluzione siano assetori della visione della storia come progresso, ossia di una concezione implicitamente finalistica della storia umana.
Concezione che come storico respingo, in quanto a mio avviso non provata dai fatti (sto scrivendo in questi giorni un paper sostenendo che un certo testo mediovale veicoli una visione per alcuni aspetti più "moderna" rispetto alla cultura successiva).
Credo che questa idea venga da una confusione tra il significato ed il fine. Per il credente la storia ha certamente un significato (la Redenzione) ma questo non vuol dire che sia in sé finalistica.
Ma mi sto dilungando, e il tuo blog parla di fossili. :)
http://www.youtube.com/watch?v=euY-SY5BqYw
RispondiElimina"La questione si presta a lunghe tirate dialettiche che adesso non tempo di fare e che comunque risulterebbero probabilmente assai noiose. "
RispondiEliminaMa, sopratutto, probabilmente senza senso. Non ho la competenza per smontare le argomentazioni di filosofi e teologi, ma proprio per il fatto che sono quasi solo elaborazioni mentali, preferisco non addentrarmi: amo la Scienza empirica proprio perché qualsiasi discorso che fa deve sempre accordarlo coi fatti reali.
I fatti reali mi dicono che la storia umana e la storia universale sono caos deteministico senza finalità. Il fine è sempre una spiegazione a posteriori dovuta ad un cervello limitato che può processare solo una gamma ridotta di dati. Per questo sono diventato ateo: tutte le belle parole dei filosofi e dei teologi su dio sono risultate essere solo belle parole confezionate da ed adattate per il cervello di Homo sapiens. Parentesi: ero credente a prescindere dall'evoluzonismo, sono ateo a prescindere dall'evoluzionismo.
Però io noto una cosa. Se i creazionisti rigorosi si sono fermati tra il Medioevo ( mondo completamente dominato dalla religione)e Cuvier ( con i diluvi e le catastrofi per spiegare le estinzioni, anche perchè Cuvier è vissuto ancora in un mondo dove non è possibile contestare la Bibbia) e cocciutamente negano le evidenze scientifiche, i credenti della Chiesa Cattolica o altri credenti "moderati" e aperti alle conquiste scientifiche invece tendono a spiegare tutto ricorrendo al fatto che non bisogna prendere alla lettera la Bibbia ma si deve interpretarla.Questo invece di risolvere il problema, secondo me lo aumenta. Infatti:
RispondiEliminaChe cosa va interpretato e che cosa va ancora accettato così come è?
Là dove ti scontri con la realtà dei fatti interpreti, ma poi accetti altri assunti, altri dogmi che però , garda a caso , potrebbero tra qualche tempo diventare essi stessi oggetto di "saper interpretare e non prendere alla lettera". Queste "interpretazioni" infatti sono solo indice dei tempi che cambiano ,della mentalità che cambia: in poche parole si adatta la Bibbia al pensiero moderno per cercare di farla accettare come realtà ai fedeli. Ma un tempo mettevano sul rogo chi dichiarava che i fossili erano resti di organismi viventi.Un tempo non c'erano le interpretazioni, si credeva alla lettera tutti quanti: anche i Cattolici Romani.
In pratica stanno lottando per la sopravvivenza dei loro dogmi , adattandoli alle conoscenze moderne: sono dentro anche loro nella lotta per la sopravvivenza Darwiniana: o si adattano o si estinguono...e neppure se ne rendono conto e continuano a criticare Darwin e l' Evoluzione.
Loana.
Loana, hai colto perfettamente il senso.
RispondiEliminaLoana: i Cattolici Romani (e più o meno tutte le altre religioni, tranne una parte dei cosiddetti "fondamentalisti" soprattutto nel mondo protestante ma anche tra i musulmani) hanno sempre interpretato il testo sacro, per tutto il Medioevo e anche prima, deducendone cose anche importanti dal punto di vista teologico ma che non ci stavano scritte. (E anche le lettere di San Paolo che fanno parte della scrittura per i cristiani lavorano molto con una reintepretazione della scrittura ebraica).
RispondiEliminaL'interpretazione del senso allegorico delle scritture era un pilastro fondamentale della cultura di quelli stessi che avrebbero probabilmente mandato al rogo Darwin se fossero vissuto nello stesso tempo e luogo.
Ah, e al tempo di Cuvier la validità della Bibbia era messa in discussione eccome, Richard Simon (un cattolico credente, padre della moderna filologia biblica, ovviamente non molto amato dalle gerarchie, per essere eufemistici) era vissuto oltre un secolo prima.
Comunque, hai ragione, nel senso che il problema che tu poni esiste: costringere l'interpretazione dei testi sacri a rincorrere il progresso scientifico, quello che si chiama "concordismo", è a mio mio parere rischioso ed inconsistente. Io sono per una radicale separazione dei due livelli.
Andrea: sui fini, concordo, l'unico campo in cui vedo dei fini è l'etica (si, più o meno è Kant).
Grazie per le precisazioni Falecius. Il fatto che per tutto il Medioevo , o magari anche prima , c'è stata la necessità di interpretare o addiritura speculare ( deducendo cose dai testi che non erano state scritte),o attingendo da altre culture , rafforza ancora di più l'idea che mi sono fatta: quando non ci si impunta a credere tutto alla lettera, si interpreta e si specula per adattare il testo a ciò che in un determinato periodo storico , culturale o altro, riesce a fare presa su più persone possibili. Una volta che si afferma che un testo non deve essere preso alla lettera quel testo può significare di tutto e di più, perdendo il valore originario e adattandosi a tante situazioni diverse o a una serie di interpretazioni e speculazioni più o meno costruite ad arte. Ma separando i due livelli fede-scienza che cosa si ottiene? Si ottiene che riconosci che il testo antico della storia della vita esposto nella Genesi non è scientifico e quindi, almeno in questo caso, prendi dalla scienza ufficiale perchè ovviamente è quella che fornisce prove concrete. Quindi,hai già operato un certo distacco. Hai già fatto una scelta che ti porta a considerare la veridicità delle prove scientifiche a scapito del testo antico che ora, oggi, con la mentalità di un uomo che vive nel 2010, non puoi fare a meno di considerare solo un mito a cui non va riconosciuto un valore scientifico, ma solo mitologico e volendo, morale . Il "concordismo" e altre modifiche più o meno recenti, io credo che oggi siano assolutamente necessarie ai Cattolici Romani proprio per riuscire a sopravvivere all' interno della nostra società , perchè molto difficilmente un ragazzo o un appassionato di storia naturale crederà al mondo creato 6 mila anni fa ( a meno che non appartenga ai "fondamentalisti" che però restano una minoranza), se c'è un minimo di interesse per la storia della vita sulla Terra, difficilmente si crederà alla convivenza di tutte le forme di vita dall' Archeano all' Epoca Glaciale in un' unica epoca pre-diluviana. Quindi la Chiesa, non potendo evitare l' argomento o ripiega sul concordismo o sulla necessità di tenere separate la scienza dalla fede, perchè ovviamente non trovano punti in comune.
RispondiEliminaI fondamentalisti invece hanno una tattica diversa :riescono a sopravvivere là dove manca totalmente o c'è comunque un disinteresse per la cultura scientifica. E' però indicativo il fatto che attualmente in Italia si sta cercando di smantellare la scienza con programmi scolastici che tendono a sminuire l' evoluzionismo e ad affiancarlo al creazionismo; e in America nascita di musei di storia naturale in chiave creazionista. Sia la Chiesa fondamentalista che quella moderata, cercano il modo a loro più consono di correre ai ripari.
Loana
questo post mi è proprio garbato! :-)
RispondiEliminavolpi volevo riferire che Stephen jay gould ha scritto un saggio riguardo il libro di Gosse. Anche Borges scrisse qualche pagina a riguardo.
RispondiEliminaio sono spesso al centro di quste discussioni e addirittura, dopo aver "infamato" De Mattei&c ho partecipato ad un confronto con gli antievoluzionisti.
RispondiEliminasaranno anche ingegneri o fisici, ma le loro conoscenze in campo delle scienze della terra e scienze della vita sono - come dire - rudimentali...
la cosa sorprendente è che ammettono.... l'evoluzione nel senso che secondo loro Dio ha creato non le attuali specie, ma le forme ancestrali delle famiglie. Poi per colpa del peccato originale il DNA di tutti gli esseri viventi ha cominciato a degenerare (mi chiedo che colpa hanno le farfalle se adamo ha commesso il peccato....). E' per quello che il cavallo si accoppia con l'asina mentre non può accoppiarsi cojn una mucca, perchè con l'asina hanno gli stessi antenati e con la mucca no.
Dopodichè mi hanno "dimostrato" (!) che non è vero che il tasso di sedimentazione è quello che dice la geologia, facendomi vedere 80 metri di tufi deposti in una singola eruzoione. Insomma, per le 22 questioni da me poste al prof.De Mattei hanno pprodotto una serie di risposte semplicemente allucinanti. Fra le altre risposte che mi hanno dato ne cito altre due: non potendo smentire la tettonica a zolle hanno detto che l'atlantico si è aperto durante il diluvio universale e che i "circa 300 milioni di fossili esistenti" sono un numero compatibile con la sedimentazione improvvisa durante il diluvio.
insomma, hanno una soluzione (allucinante) per tutto.
Mi chiedo quanto la presunzione di detenere una scienza "dura" (come la fisica) incida nell'arroganza di molti non-biologi e non-paleontologi a dover dire la loro su materie che chiaramente non conoscono se non in modo estremamente grossolano, impreciso e spesso non aggiornato.
RispondiEliminaBel post! Sono rimasto impressionato dal conoscere la tua età (15 anni nel '93...io ne avevo 22-sob), sei molto più giovane di quanto la profondità scientifica delle tue pubblicazioni mi avessero fatto immaginare. Complimenti!
RispondiElimina@MacKlaus, grazie per i complimenti. Tuttavia, se fossimo in un paese anglosassone, probabilmente risulterei un po' anzianotto per i loro standard relativi al cursus honorum di un ricercatore...
RispondiEliminaBeh, non apro una polemica sul sistema accademico italico, di cui non faccio parte, dato che sono un libero ricercatore indipendente. ;-P
dottr Cau. concordo assolutamente con lei.
RispondiEliminaGente fanatica che pretende di spiegare la scienza con la Bibbia. E invece la Bibbia ha come fine la FEDE e non la scienza o la storia.
Bruno da Perugia.