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27 ottobre 2009

Se non ami la matematica non ami i dinosauri

Sarò ripetitivo, ma è un tema a cui tengo moltissimo.
Questo blog ha, tra i suoi obiettivi, quello di difendere e propagandare una visione matura della paleontologia. Io odio l'infantilizzazione della paleontologia, lo stereotipo in base al quale la paleontologia, ed in particolare i dinosauri, siano sopratutto materia per bambini ed adolescenti. Corollario di tale impostazione è l'idea che lo studio dei dinosauri sia fondamentalmente un gioco, un'avventura da film, una gita armati di piccone e badile, un giocoso meccano gigante con pezzi da assemblare, un esposizione di mostri accattivanti, la creazione di miti e favole spettacolari, più o meno illustrate.

Balle!

La Paleontologia dei Dinosauri è una Scienza!
E la Scienza, fin da Galilei, significa una sola cosa: modellizzazione matematica! I dinosauri esistono solamente in quanto modelli matematici. Lo so, ho appena detto una bestemmia per almeno metà dei miei lettori. Ma è così. Non si scappa da questa verità.
I dinosauri mesozoici non esistono nella realtà. Nessun dinosauro mesozoico è un animale vivente, oggetto di studio zoologico. I dinosauri mesozoici sono tutti, che vi piaccio o no, delle simulazioni matematiche di dati. L'ultima frase può sembrare esagerata, ma ciò solo a chi non ha ben chiaro che la scienza è sempre un'elaborazione di dati matematici, di misurazioni quantitative, di simboli alfanumerici elaborabili sulla base di algoritmi logico-matematici. I dinosauri non sono un'eccezione a questa regola. Se non siete ingenui, converrete che qualsiasi affermazione sui dinosauri acquista senso e concretezza se può essere testata in un modello, se può essere inclusa in una simulazione, se produce previsioni calcolabili. Fintanto che si producono affermazioni non matematizzabili sull'ecologia, anatomia, fisiologia, etologia dei dinosauri, si persiste nell'ambito della favoletta, della congettura, della mitizzazione. Al contrario, da quando si è affermata l'impostazione matura della paleontologia, i dinosauri hanno smesso di essere favole per bambini, e sono diventati concrete realtà scientifiche.
Ormai, tutti gli ambiti della paleontologia dei dinosauri sono stati matematizzati:
L'anatomia è materia di simulazioni biomeccaniche, che ricostruiscono l'intensità delle forza agenti, degli stress sostenibili, delle performanche attuabili. Queste permettono di ridare una vita, plausibile, ai fossili, senza mistificazioni o speculazioni ambigue e poco chiare.
La morfologia è materia di simulazioni filogenetiche, che determinano la distribuzione, i modi ed i tempi, dell'evoluzione, e quindi, in definitiva danno un senso ed un'impalcatura storica a qualsiasi altro discorso paleontologico. Perché se è vero che nulla ha senso in paleontologia senza l'evoluzione, è anche vero che nulla è sensato nell'evoluzione senza una filogenesi, cioè, una simulazione matematica dell'evoluzione.
La fisiologia e lo sviluppo sono materia di simulazioni ontogenetiche, che determinano la velocità e le modalità della crescita individuale. Da ciò è possibile stabilire le dinamiche delle popolazioni, e quindi, di conseguenza, risalire alla struttura ecosistemica dei dinosauri.
Curva ontogenetica di Archaeopteryx (da qui).

L'ecologia, per quanto difficile da ricostruire in un fossile, è analizzabile tramite modelli e simulazioni teoriche, flussi energetici e catene trofiche.

Gli ingenui, con subdola retorica, risponderanno che i dinosauri , essendo ormai perduti per sempre nella loro interezza, vanno visti "col cuore" e non con la "freddezza" della matematica. Benissimo, allora, provino i nostri romantici ad arrampicarsi su una formazione rocciosa da cui affiorano resti di dinosauri, accostarsi alle rocce e contemplarle "col cuore", senza alcuna tensione scientifica. Non andranno aldilà della loro bizzarra tensione misticheggiante. Gli ingenui non comprendono che dietro tutte le loro care visioni, mitizzazioni, ricostruzioni e congetture ci sono già anni ed anni di studi scientifici, di misurazioni ed elaborazioni matematiche, che hanno portato quel pezzo di roccia a diventare il loro "amato T-rex".

La matematica è molto calda, per chi ha mente aperta per comprenderla. Da naturalista che ama sia la matematica che la paleontologia, posso confermare che "il cuore", qualsiasi cosa possa significare, spinge certamente la passione del ricercatore, ma è assolutamente inutile nell'oggetto di tale passione.
Sono paleontologo perché così mi dice il cuore, ma non faccio paleontologia con il cuore: il cuore è cieco e non sa fare di calcolo.

6 commenti:

  1. I hate maths, I find it absolutely daunting. I mean, the disordered way my brain works means that all the figures become like a swarm or army. I will probably never be a palaeontologist. I can, however, appreciate the way maths works to tell us how things work.

    Of course you are right in that dinosaurs are not just a thing for kids but although they don't exist now, they did exist once and that's good enough for me. I've never believed that the only things worth worrying about concern issues directly related to the modern human condition.

    Paul W.

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  2. Senza contare che tutto quanto abbiamo costruito, dalla tenda canadese al grattacielo e dalla bicicletta allo shuttle è frutto di modelli e calcoli matematici; senza contare che sociologia, economia e persino l'epidemiologia sono stati modellizzati con successo.
    La metrica della Divina Commedia è matematizzazione della poesia, Leonardo aveva "visto" la geometria nella aggraziata forma e disposizione di foglie e rami ... si potrebbe aggiungerne all'infino, alla faccia di chi considera arida la matematica

    Franco Flore Mssa (MS)

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  3. Great thought-provoking overview. As an artist trying to recreate and even animate these creatures I often feel I'm fighting a losing battle against probability.

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  4. Thank you, David. And thank you for quoting my words in your site!

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