Anche se per il profano i grandi
theropodi possano apparire tutti abbastanza simili, e differire
solamente per la presenza di ornamentazioni o per le proporzioni del
cranio, esiste una ampia variabilità di morfologie. Queste
differenze implicano generalmente differenze di ecologia, che,
tradotto in poche parole, significa “diversi stili di vita”.
Sebbene dedurre l'ecologia di un
dinosauro estinto sia difficile in assenza di prove intrinseche (come
resti di pasto, associazioni con fossili di altri organismi o robuste
correlazioni ambientali), si possono comunque escludere alcuni “stili
di vita” qualora l'animale in questione “manchi dei requisiti
fisici” ritenuti idonei per tale “stile”.
Un parametro facile da determinare e
abbastanza informativo su alcuni aspetti dell'ecologia è dato dalla
robustezza delle ossa. Animali con corporature robuste tendono ad
avere stili di vita differenti da animali con corporature gracili.
Inoltre, le dimensioni corporee impongono dei limiti biomeccanici,
che, sommati alle proporzioni corporee, limitano ulteriormente la
gamma di “prestazioni” che quell'animale può svolgere. Possiamo
usare come parametro di robustezza un rapporto, che chiamo R, pari
all'ampiezza mediolaterale dell'osso (misurata a metà dell'osso),
divisa per la sua lunghezza, espresso in percentuale. Se, ad esempio,
un osso ha ampiezza pari a metà della lunghezza, quell'osso ha R=50.
Gli spinosauridi in particolare
mostrano scheletri relativamente più gracili rispetto agli altri
grandi theropodi. Hanno rostri allungati ed affusolati (R
dell'esemplare milanese di Spinosaurus = 18, mentre in
Allosaurus, R=35, e in Tyrannosaurus R=46), dentali
molto gracili (R dell'olotipo di Spinosaurus =6, in
Majungasaurus, R=10), centri vertebrali allungati sia nelle
presacrali (R nelle dorsali di Spinosaurus = 25, nelle dorsali
di Neovenator R=46) che nelle caudali (R nelle caudali
anteriori di Baryonyx = 20, nelle caudali anteriori di
Allosaurus =43, nelle caudali anteriori di Ceratosaurus
=61), spine neurali molto gracili (R di Spinosaurus =6, in
Tyrannosaurus R=27), e l'omero che, nonostante la presenza di
ampie inserzioni muscolari, è comunque relativamente gracile e sotto
il range di altri taxa (R di Allosaurus =13, R di Baryonyx
=15, R di Tyrannosaurus =19, R di Acrocanthosaurus
=19). Tutti questi dati suggeriscono che l'eco-etologia degli
spinosauridi fosse differente da quella degli altri theropodi, e che,
in particolare, comportasse stress muscolo-scheletrici minori, che
quindi non richiedevano una particolare robustezza scheletrica. Ciò
non stupisce, se consideriamo che la morfologica del cranio e dei
denti, i resti di pasto, le analisi isotopiche e quelle
sedimentologiche concordano per un'ecologia prettamente piscivora per
questi animali, ed una ridotta (se non assente) tendenza alla
predazione macrofagica ed ipercarnivora. Tutti questi differenti
punti di vista, quindi, ci suggeriscono che gli spinosauridi fossero
soliti evitare di interagire in modo aggressivo verso altri animali
di dimensioni comparabili alle loro. Sommato alle grandi dimensioni
di questi animali, penso che gli spinosauri siano da considerare come
degli eleganti e pacifici amanti degli specchi d'acqua, che al pari
di grandi uccelli d'acqua evitavano il più possibile conflitto e lo
scontro con altri dinosauri, preferendo la pesca di prede
medio-piccole.
Pacifici come una pecora? :)
RispondiEliminaEmiliano
Molto più pacifici. Come spinosauri.
RispondiEliminaad ogni modo quando un animale supera la taglia di un cane di piccole dimensioni ( e a volte anche quando non la supera) io mantengo un contegno rispettosamente circospetto...si tratti di capre, cigni o cinghiali...figuriamoci con teropodi giganti, sauropodi o ippopotami ( o narcoippopotami) :)
EliminaEmiliano
E fai bene. Un animale non è pericoloso perché carnivoro (anche la coccinella è carnivora) ma perché ha forza, comportamento e dimensioni tali da essere pericoloso, indipendentemente dalla sua dieta.
Eliminainfatti, credo che ci faccia istintivamente ( e irrazionalmente) orrore l'idea di essere mangiati a prescindere dal fatto che il risultato finale di una carica di ippopotamo che difende il suo territorio e dell'aggressione di un grande felino affamato possa essere fondamentalmente lo stesso.
Eliminaa questo si aggiunge l'idea (più o meno indotta) che sia più facile essere attaccati da un predatore che non da un erbivoro spaventato (o territoriale o ...), senza tenere conto del fatto che un predatore non affamato non ha ragione di predarci e che tendenzialmente ( o così credo) un predatore tende a minimizzare i rischi e a risparmiare le energie attaccando prede sicure (più piccole del predatore stesso).
senza considerare il fatto che un grosso animale può essere pericoloso anche senza volerlo, solo perchè non considera la nostra presenza o non si accorge di noi (un elefante in retromarcia, senza averne alcuna intenzione, potrebbe causarci seri danni...)
Emiliano
Pacifici se non sei un pesce ;-)
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