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01 aprile 2012

Nel Giardino con Tyrannosaurus

Flora della fine del Cretacico Canadese (artwork di A. Tait da McIver 2002)
La paleobotanica è una disciplina estremamente affascinante e spesso bistrattata rispetto alla sorella paleozoologica. Trattando di theropodi, è raro che questo blog si soffermi sulle questioni paleobotaniche, nonostante che sovente sia indissolubile il legame tra animali e piante del medesimo ambiente. La ragione principale della scarsa inclusione delle discussioni botaniche in aspetti della paleontologia dei dinosauri è che raramente è possibile rinvenire evidenze dirette di interazione tra animali e piante fossili. La semplice constatazione che il cranio di Edmontosaurus è morfofunzionalmente quello di un erbivoro non ci permette di dire quali fossero le piante che l'animale consumava. La scoperta di resti di pasto vegetale è spesso l'unica, rara, occasione di determinare in modo sicuro le interazioni tra dinosauri e piante. Siccome la maggioranza dei theropodi mesozoici non si nutriva di piante (in base a varie linee di evidenze, tra cui la dentatura da carnivoro), i resti di pasto non saranno costituiti da vegetali, quindi non possono aiutare a stabilire un qualche legame tra piante e dinosauro.
Un rarissimo caso, tuttavia, ci mostra una connessione molto stretta tra piante e un theropode. Guarda caso, è Tyrannosaurus rex. Nella maggioranza dei casi, le condizioni chimiche favorevoli alla fossilizzazione delle piante non coincidono con quelle adatte alla conservazione dei resti ossei. In un caso, tuttavia, McIver (2002) descrive un sito dalla fine del Cretacico dal Saskatchewan (Canada), nel quale i resti di un Tyrannosaurus sono intimamente associati a vari resti vegetali. Dalla stessa località, sebbene non intimamente associati a resti vegetali, sono noti i fossili dei tipici dinosauri della fine del Cretacico Nordamericano, come Triceratops, Edmontosaurus e Thescelosaurus. Ciò ha permesso di ricostruire la flora che circondava l'animale, almeno alla sua morte, nonché fare delle inferenze sulle condizioni climatiche esistenti. I resti vegetali includono resti di foglie, rami e frutti, attribuibili a piante molto simili alle Vitaceae arboree di oggi ed altre piante a fiori, piante erbacee come felci, equiseti, canneti, alberi di Cipresso o forme simili a questi ultimi, nonché Gingko e Cicas.
McIver (2002) nota che la flora da questo sito del Canada si differenzia da quella contemporanea dalla formazione Hell Creek (più meridionale) nel mancare di alberi sempreverdi a latifoglie, e nell'abbondare invece in piante che perdevano periodicamente le foglie. Ciò indica che l'ambiente era caratterizzato da stagionalità marcata, che comprendeva una stagione invernale che, sebbene non fosse fredda, era comunque poco luminosa e indiceva la perdita della foglie nelle piante. Al contrario, la flora dell'Hell Creek appare più uniforme lungo l'anno, senza una stagione "invernale" così marcata da indurre la caduta delle foglie.
Questo sito pertanto, oltre a mostrare in modo diretto la flora in cui si aggiravano i dinosauri della fine del Cretacico Canadese, mostra che l'ambiente dell'Hell Creek, così blasonato e studiato, non rapprentava l'unico tipo di condizione climatica-ambientale in cui i famosi Tyrannosaurus, Triceratops ed Edmontosaurus vivevano: nel nord del continente, le condizioni erano fortemente stagionali, e gli animali dovevano affrontare una stagione invernale poco illuminata e priva di fogliame fresco.

Bibliografia:
McIver E.E. 2002. The paleoenvironment of Tyrannosaurus rex from southwestern Saskatchewan, Canada. Canadian Journal of Earth Sciences. 39: 207–221.

5 commenti:

  1. Ciao, Andrea. Ho segnalato il tuo post qui.

    Spero non ti dispiaccia.

    Annarita

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    1. Cara Annarita, mi fa molto piacere se i miei post hanno un valore anche "didattico" nel loro piccolo.

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  2. Chiara di 1B1/4/12 15:52

    Con questo postho capto meglio i lavoro del paleobotanico:)

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  3. Chiara di 1°B è una mia alunna undicenne, che diligentemente è venuta a leggere il tuo post.

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  4. Ti confesserò che ho letto le prime 5 o 6 righe pensando adesso arriva il pesce d'Aprile...

    Bel post invece, e mi piacerebbe saperne di più (oltre che sulla vegetazione, la recente scoperta che l'erba esisteva già nel cretaceo cambia tante cose) sul clima mesozoico, dalle ipotizzate brevi fasi glaciali antartiche del Cretaceo inferiore, alla possibilità di stagionalità, al concetto di megamonsone ecc. ecc.

    Se ti capita di aver voglia di scrivere qualcosa al riguardo sappi che c'è un tuo lettore che è già entusiasta...

    Valerio

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