Tyrannosaurus e Triceratops by Knight: la paleoarte vintage è bellissima, ma non conviene imitarla... |
Un anno, un mese ed un giorno fa, scrissi un post sui più diffusi errori perpetuati nella paleoarte dei dinosauri. Dato che le malattie veneree si diffondono sempre con grande facilità (basta essere giovani, ingenui, non usare protezioni paleontologiche, accoppiarsi con chiunque si incontri nella rete, senza valutare se è a sua volta affetto da qualche malattia paleoartistica) ritengo doveroso richiamare le vaccinazioni, con nuove e più potenti iniezioni di conoscenza paleontologia. E, comunque, oltre alle vaccinazioni, consiglio sempre di seguire una vita moralmente ineccepibile, guidata dai 10 comandamenti.
Gli inesistenti artigli nell'anulare e nel mignolo. I dettagli sono sacri, perché la Natura si esprime nei dettagli. Un classico della paleo-ignoranza è mettere artigli nel quarto e nel quinto dito della mano nei theropodi basali o negli altri dinosauri. Questo è un errore diffusissimo e pervasivo, una vera epidemia. Imparate questa regoletta a memoria, sperando che vi entri in testa: I DINOSAURI NON HANNO GLI ARTIGLI NEL QUARTO E QUINTO DITO DELLA MANO. Il quarto ed il quinto dito, quando presenti, non portano artigli, né zoccoli, né unghie di varia forma e dimensione. So che per alcuni sembra assurdo, ma possono esistere dita senza artigli/unghie. Si può disquisire sulla anomala condizione del quinto dito negli hadrosauridae, ma quello è un caso aberrante, non una condizione primitiva. Per favore, non artigliate i vostri dinosauri invano nelle dita IV e V, quelle senza falangi ungueali. Cercate sempre un'immagine dello scheletro della mano, prima di illustrarla. E se la specie in questione non ha mani preservate, cercate le specie più affini con resti preservati della mano, e basatevi su quelle.
Le penne dei tyrannosauroidi. Come spesso accade, quelli che prima erano tenaci oppositori delle novità diventano zelanti propagatori di nuovi eccessi. La discussione sulla presenza o meno di piumaggio nei tyrannosauroidi derivati è diventata un classico della banalità on-line. Per quanto abbia mostrato in più post che la questione è molto complessa ed articolata, e che richiede una separazione del problema in sotto-problemi distinti, la grossolanità tipica del neofita ha generato tutta una schiera di ricostruzioni piumata in palese contrasto con le nostre conoscenze paleontologiche. In generale, molti non hanno compreso la differenza tra proto-piuma e "vera" penna: la (proto)prima è una struttura relativamente semplice e filamentosa (vagamente simile ad un pelo), la seconda è invece la classica penna "da uccello" con un rachide ventrale ed un vessillo esteso in un solo piano. La proto-piuma è nota in tutti i principali cladi di Coelurosauria, potrebbe essere comparsa molto prima (se le strutture in Tianyulong sono omologhe alle piume) e quindi caratterizzare (almeno primitivamente) tutti i dinosauri; la seconda è invece nota esclusivamente nei maniraptori più derivati (solo in Oviraptorosauria, Deinonychosauria e Avialae) ed è assente nei fossili degli altri dinosauri in cui siano state scoperte tracce di piumaggio. Questo significa che è plausibile ricostuire un grande tyrannosauroide con proto-piume, ma è insostenibile ricostruirlo con le penne: evitate di illustrare tyrannosauri con ciuffi di penne sulla nuca, penne remiganti sulle braccia o fronde alla fine della coda, come se fosse Anchiornis! I fossili indicano che quel tipo di piumaggio è solamente nei maniraptori derivati, non nei coelurosauri basali come i tyrannosauroidi.
Le povere cosce dei dinosauri. Mi sono soffermato spesso sulla muscolatura caudofemorale, sottolinenando come spesso sia stata poco enfatizzata e sminuita nelle ricostruzioni. Tuttavia, solo di recente mi sono reso conto che c'è un'altra area della muscolatura pelvica che spesso viene illustrata male: la zona tra la coscia, il bacino ed il ventre. In generale, si illustrano le cosce dei dinosauri (in particolare i theropodi) come se fossero esseri umani. Nell'uomo, la parte ventrale del bacino (ischio e pube) è relativamente corta: di conseguenza, le gambe sono quasi del tutto separate dal bacino nella zona inguinale. Inoltre, la nostra postura abituale eretta mette le gambe molto inclinate rispetto alla superficie ventrale del bacino. Nei dinosauri (in particolare i theropodi) invece le ossa ventrali del bacino (in modo particolare il pube) sono molto lunghe, spesso quanto il femore. Inoltre, la postura abituale presenta un angolo ventre-femore molto ridotto rispetto all'uomo. Per farvi capire cosa significhi, immaginate di avere le ossa del bacino così lunghe da arrivare fino a livello delle vostre ginocchia. Cosa significa, in termini di muscolatura? Significa che la zona interna tra i due femori era quasi del tutto occupata dai muscoli che collegavano i femori ai pubi. Ovvero, scordatevi le ampie spaziature "da essere umano" tra parte anteriore della coscia e zona toracico-addominale. Abbiate il coraggio di mettere i muscoli tra femore e bacino, e abbandonate l'abitudine di disegnare "uno spazio" anteriore tra coscia e addome (spesso sotto forma di una linea che parte dal ginocchio e arriva all'ileo, come a distinguere la coscia dalla gabbia toracica): lì erano presenti i muscoli pubico-femorali. Anche se gli uccelli moderni sono modificati rispetto alla condizione tipica degli altri dinosauri (avendo femori corti e pube proiettato posteriormente), essi mostrano bene questa condizione tipicamente dinosauriana, in cui il pube ed il femore sono di lunghezze comparabili, e la muscolatura interna della coscia è ampiamente collegata alla muscolatura di addome e bacino (ed è anche il motivo per cui, erroneamente, si confonde il ginocchio del pollo chiamandolo "coscia": perché la coscia che ci aspetteremmo di vedere, secondo canoni umani, è "inglobata" nel sistema muscolare pelvico).
Il piede senza cuscinetti. Ne parlavo tempo fa con Lukas Panzarin. C'è spesso un'esagerata ossessione per le posture digitigrade nei theropodi, in posa dinamica, con le dita del piede questi del tutto sollevate da terra. Questa abitudine pare essere degenerata nell'idea che questi animali fossero sempre in postura sollevata digitigrada, e che, pertanto, non abbia senso mettere dei cuscinetti carnosi sotto le falangi prossimali delle dita dei piedi. Di conseguenza, pare essere assodata la scarnificazione dei piedi dei dinosauri. In realtà, le orme fossili mostrano ampi cuscinetti carnosi sotto le dita, ed una postura abituale del passo che appoggiava l'intera pianta delle dita. Quindi, non dimenticate di mettere un bel cuscinetto carnoso sotto i vostri disegni.
Sicuramente, esistono anche altre malattie paleoartistiche in circolazione.
Pere questo, prossimamente, ci saranno altre vaccinazioni...
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RispondiEliminaGiusto pochi giorni fa notavo come l'esplosione dei tyrannosauri piumati stia dilagando non tanto nel senso scientifico, quando in quello estetico.
RispondiEliminaRappresentazioni magari anche artisticamente belle ma assolutamente speculative, piumaggio complesso addirittura semi-copiato da alcuni uccelli attuali piuttosto specializzati (ad esempio Sagittarius o Tyto).
Personalmente, viste le continue nuove conferme di protopiumaggio nei dinosauri, sono favorevole a proposte verosimili, ovviamente però concordo con te che le esagerazioni risultano pacchiane (oltre che improbabili). Mi piaceva molto ad esempio il tyrannosauride che capeggiava qui sul blog, lo trovavo molto naturale.
Una delle immagini inserite in questo post mostra un theropode con tre dita artigliate più lo sperone : http://theropoda.blogspot.com/2009/03/rugops-by-fabio-pastori.html
RispondiEliminaE' da considerarsi sbagliata?
Parli dei piedi o delle mani?
RispondiEliminaLa mano di Rugops nella tavola di Fabio era molto speculativa, in ogni caso, la mano negli abelisauridi noti è ancora più atrofizzata che negli altri dinosauri: probabilmente le mani erano del tutto prive di dita funzionali, ma solo di due speroni centrali e abozzi del I e IV dito.
Si mi riferivo alla mano
RispondiEliminaQuindi l'immagine che avevi inserito è sbagliata?
Rugops e gli altri abelisauridinon potevano avere una mano come quella?
La questione è molto più complessa di come possa apparire:
RispondiElimina1- Conosciamo la mano nei carnotaurini, ma non negli abelisauridi basali.
2- Non sappiamo in quale momento dell'evoluzione degli abelisauroidi la mano si è atrofizzata come nei carnotaurini.
3- Non sappiamo esattamente in quale posizione della filogenesi abelisauride si colloca Rugops.
Limusaurus, Noasaurus e Austrocheirus complicano il quadro.
Quindi, non è possibile allo stato attuale stabilire che mano avesse Rugops.
io non ho ben capito il discorso a proposito delle cosce, non riesco a farmi un'immagine chiara della cosa. In sostanza per disegnarla correttamente dovrebbe venire a mancare quella parvenza di gamba attaccata solo per il bacino?
RispondiEliminaSe capito la domanda: sì.
RispondiEliminaIn questo modo?:
RispondiEliminahttp://W0LLE.deviantart.com/art/2010-169-Streching-158495033
Sì e no. Nel senso che sì, come scomparsa della coscia; no perché il pube del gufo (come tutti i neorniti) è proiettato marcatamente verso la coda ed è privo di piede distale, quindi è un pessimo analogo per la maggioranza dei theropodi mesozoici.
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