Il mito inizia dove finisce la storia? Oppure, rovesciando
l’ottica, la storia inizia dove il mito scompare? Per quanto gli ultimi secoli
di illusione democratica e sociale abbiano ampliato il casting del palcoscenico
degli eventi, incrementandolo con le gesta di borghesie e proletariati,
persiste ancora l’idea che la Storia, quella con l’iniziale maiuscola, sia
appannaggio di pochi Eroi, idealizzazione di oligarchie aristocratiche e
nobiliari. Ancora oggi, nel nostro mondo nominalmente egualitario, la massa
persiste nelle sue più misere idolatrie, consumando neuroni ed energie per
adorare i rotocalchi ed il gossip sulle imprese e gli amori di non ben
qualificati personaggi Very Important People. Il mito degli eroi, la Storia dei
Grandi, è palese nel modo con cui, a livello divulgativo, ricordiamo
l’Antichità. Il caso estremo, a mio avviso, è la storia egizia, ridotta a
carrellate di Dinastie, quasi che il Tempo fosse esso stesso un’espressione del
nobile lignaggio. Questo mito ha contaminato anche la paleontologia dei
theropodi, o, almeno deve avere inciso nella creazione del caso più simile ad
una storiografia Dinastica della Nobiltà dinosauriana che sia mai stata creata.
Ovviamente, una simile mitizzazione dell’evoluzione dei dinosauri non poteva
che avere come Sommo Poeta altri se non il Profeta della Resurrezione
Mesozoica, Robert Bakker.
Bakker et al. (1992) istituiscono Edmarka rex da uno jugale di megalosauroide di grande taglia dalla
Formazione Morrison. Attualmente, la maggioranza degli studiosi considera Edmarka rex solamente un sinonimo di Torvosaurus tanneri. Nondimeno, quello
jugale doveva appartenere ad uno dei più grandi theropodi giurassici. Bakker et
al. (1992) infatti stimano che Edmarka
rex fosse della stessa taglia di Tyrannosaurus
rex. Aldilà delle relativamente inutili discussioni sulle dimensioni dei
theropodi giganti (spesso ricondotte e mere stime su decimetri), è indubbio che
numerose linee evolutive di theropodi svilupparono indipendentemente l’una
dall’altra delle dimensioni enormi. Bakker et al. (1992) pongono come limite
(piuttosto arbitrario) del gigantismo nei theropodi un femore di almeno 1100 mm
di lunghezza. In base a questo limite, abbiamo quindi una decina di generi di
theropodi giganti comparsi nel mesozoico. Bakker et al. (1992), sulla base dei
taxa conosciuti a quel tempo, affermano che il gigantismo si evolvette 5 volte
nei theropodi, e propongono una Teoria Ciclica del Gigantismo nei theropodi
(TCG). In base a questa teoria, i Cicli dei theropodi giganti sarebbero 5 fasi successive
e distinte del Mesozoico nelle quali sarebbero comparsi distinti theropodi giganti. TCG
si basa su 2 postulati:
1°: Durante ogni fase, sostengono Bakker et al. (1992) sarebbe comparsa una sola famiglia di theropodi giganti.2°: Ogni ciclo avrebbe avuto le specie giganti appartenenti a gruppi più “bird-like” (ovvero, più prossimi agli uccelli in termini morfologici) rispetto ai giganti del ciclo precedente.
I 5 Cicli di Bakker et al. (1992) sono:
I Ciclo: Yangchuanosauri giganti dell’inizio del Giurassico Superiore cinese.II Ciclo: Megalosauridi giganti della prima fase della Formazione Morrison (Edmarka).III Ciclo: Allosauri giganti della seconda fase della Formazione Morrison (Epanterias).IV Ciclo: Acrocanthosaurus del Cretacico Inferiore del Nordamerica.V Ciclo: I Tyrannosauridi giganti della fine del Cretacico Asiamericano (Tarbosaurus/Tyrannosaurus).
Questa serie di cicli è palesemente una forzatura e
distorsione dei dati. Innanzitutto, non ci sono motivi anatomici per sostenere
che i Megalosauridi fossero più “bird-like” degli Yangchuanosauri
(Sinraptoridi), dato che, filogeneticamente, questi ultimi risultano più
prossimi agli uccelli rispetto ai megalosauri. Anche se Acrocanthosaurus ha un cranio più pneumatizzato di Allosaurus, ciò non implica che esso
fosse “più bird-like”. Inoltre, non è ben chiaro in quale modo Bakker et al.
(1992) sostengano una cronologia dentro la Formazione Morrison che separi i
grandi allosauri dai torvosauri. Infine, ed è qui che questa teoria crolla
rovinosamente, per renderla credibile Bakker et al. (1992) sono costretti a
proporre una spiegazione veramente bizzarra sull’ecologia di alcuni theropodi
cretacici, per permettere ad Acrocanthosaurus
di regnare incontrastato nel Ciclo IV:
Come Bakker et al. (1992) notano immediatamente, durante il
loro Ciclo IV (seconda metà del Cretacico Inferiore) in Nordafrica sono
documentati ben 3 theropodi giganti: Spinosaurus,
Carcharodontosaurus e Bahariasaurus (probabilmente, sinonimo di Deltadromeus). Ora, siccome la
presenza scomoda di 3 theropodi giganti smentirebbe clamorosamente il 1°
postulato, Bakker et al. (1992) propongono che Spinosaurus, Carcharodontosaurus
e Bahariasaurus erano delle forme
totalmente acquatiche! Attenzione, essi non dicono che questi taxa fossero
piscivori (che, almeno per gli spinosauridae è molto plausibile), bensì
sostengono che quei generi fossero animali acquatici, abitanti gli estuari, i
delta e i mari bassi! Tale bizzarra ipotesi, al cui confronto “Majungasaurus anfibio” è una misera
pernacchia, si basava sul cranio “coccodrillesco” degli spinosauri, e sui denti
“da squalo” dei carcharodontosauri (il nome significa proprio quello), e
sarebbe stata analoga alla radiazione dei grandi mammiferi marini predatori
paleogenici. (Nessuna menzione a cosa fosse Bahariasaurus).
Così facendo, relegando i tre theropodi giganti nordafricani in mare, restava
solo Acrocanthosaurus incontrastato a
terra.
Attualmente, a parte alcune evidenze sull’alimentazione
negli spinosauri, non esistono prove anatomiche o sedimentarie che mostrino un
adattamento acquatico in Carcharodontosaurus
e Bahariasaurus. Inoltre, va notato
che Acrocanthosaurus è strettamente
affine a Carcharodontosaurus, quindi,
se si ammette lo status di gigante terrestre al primo, perché negarlo al secondo?
In ogni caso, è evidente che Bakker et al. (1992) hanno
distorto volutamente i dati per mantenere in piedi la loro elegante, armonica
ma improbabile teoria ciclica. I dati mostrano che l’evoluzione del gigantismo nei theropodi fu un processo molto più complesso ed articolato, dovuto a
sommatorie di fattori biologici ed ecosistemici e non solo a presunte ciclicità
generali della macroevoluzione. Inoltre, non esiste alcuna evidenza che, ad
ogni ciclo, forme più “bird-like” avessero sostituito le precedenti. L’unica
considerazione probabilmente valida è quella che ogni nuova forma gigante si
poteva evolvere solamente dopo che una precedente si era estinta. Ciò,
plausibilmente, per questioni di sostenibilità ecosistemica (i theropodi
giganti occupano posizioni di superpredatore, quindi, tendono a non essere
scalzati da quel ruolo ecologico, indipendentemente dalla “competitività
potenziale” di altri candidati al ruolo di giganti).
Per il resto, la Teoria dei Cicli di Bakker è una favola
mitizzante priva di validità scientifica.
Bibliografia:
Bakker
R.T., Siegwarth J., Krakis D., Filla J. 1992 - Edmarka rex, a new, gigantic theropod dinosaur from the Middle
Morrison Formation, Late Jurassic of the Como Bluff Outcrop Region. Hunteria
2(9): 1-24.
Qualcosa non mi quadra (è leggermente fuori tema dell'argomento) prendiamo esempio i 3 : Spinosaurus , Carcharodontosaurs e Bahariasaurus , se è come dice Bakker che questi 3 grandi theropodi erano esclusivamente acquatici nelle pianure nordafricane chi era il superpredatore ??? gli abelisauri (improbabile) o i piccoli celurosauri ??? il mio dubbio è solo questo , per il resto ho capito tutto e l'ho trovato interessante.
RispondiEliminaCristian
What the age of North American Acrocanthosaurus?
RispondiEliminaCould it be an immigrant from Early Cretaceous Asia, Early Cretaceous Europe, or is it a survivor of Earliest Cretaceous isolament of N.America?
Cristian, la tua domanda andrebbe chiesta a Bakker, non a me. ;-)
RispondiEliminaSimoes, Acrocanthosaurus is Aptian (about 120 Mya). I think there are not reason to consider it an immigrant, or a survivor. We know less than 10 carcharodontosaurid species in the Cretaceous: too few for elaborate the robust scenario your question needs.
Hai ragione , dovrei proprio chiederlo a lui .
RispondiEliminaCristian
Sò che è passato un pò di tempo , ma con l'avvento di MPM 2594 , i 5 cicli di Bakker crollano ancora di più.
RispondiEliminaCitipati osm.