Itemirus Kurzanov (1976) è basato su un unico esemplare di frammento cranico, per la precisione una scatola cranica, dal Turoniano (Cretacico Superiore) dell’Uzbekistan.
Sebbene sia molto frammentario, l’esemplare è sufficientemente diagnostico per essere attribuito a Theropoda sulla base del tipo di recessi pneumatici presenti. Si tratta di uno dei neurocrani di theropode più studiati, grazie sopratutto all’elevato grado di fusione tra le ossa. Questo dato indica inoltre che l’animale era un adulto maturo al momento della morte. Ciò, data la dimensione del fossile, suggerisce un animale di taglia medio-piccola, anche se una stima più precisa è per ora impossibile.
Itemirus è stato comparato prettamente con due cladi di Coelurosauria: Tyrannosauridae (Kurzanov, 1976) e Dromaeosauridae (Currie, 1995; Longrich & Currie, 2009). Tuttavia, queste ipotesi non hanno testato la posizione di Itemirus all’interno dell’intero Theropoda. Ad esempio, Longrich & Currie (2009) includono Itemirus nella loro analisi dei dromaeosauridi partendo dall’assunto, da loro non giustificato, che Itemirus sia un paraviale: questo è un evidente caso di campionamento tassonomico artefatto (vedere qui), che forza un fossile ad appartenere ad un clade evitando di testare altre possibili posizioni.
Quindi, cos’è Itemirus? Abbiamo dati sufficienti per collocarlo in qualche clade di Theropoda? Fin dove possiamo restringere il campo? Il fatto che Itemirus sia di taglia ridotta non esclude automaticamente che possa essere un Tyrannosauroidea (pensate infatti a Bagaraatan), mentre la sua collocazione spazio-temporale (Asia del Cretacico Superiore) non implica necessariamente che possa essere solo un Coelurosauria.
Immesso in Megamatrice, per la quale è codificabile per una decina di caratteri, Itemirus risulta un Maniraptoriformes di incerta posizione sistematica: per ora, quindi non parrebbe essere un Tyrannosauroidea, ma, al tempo stesso, non abbiamo nemmeno delle prove particolarmente robuste che appartenga a Dromaeosauridae.
Solo nuovi resti potranno migliorare la nostra comprensione di questo theropode.
Bibliografia:
Currie P.J., 1995 - New information on the anatomy and relationships of Dromaeosaurus albertensis (Dinosauria: Theropoda). Journal of Vertebrate Paleontology 15 (3): 576–591.
Kurzanov S. M., 1976 - Braincase structure in the carnosaur Itemirus n. gen. and some aspects of the cranial anatomy of dinosaurs. Paleontological Journal 10: 361-369.
Longrich N.R. & Currie, P.J., 2009 - A microraptorine (Dinosauria–Dromaeosauridae) from the Late Cretaceous of North America. Proceedings of the National Academy of Sciences, online preprint 16 March 2009.
Una interessante analisi di Itemirus - e di alcune analogie con Dromaeosauridae (ed 'a contrario' Avimimus) - è in R. Barsbold
RispondiEliminaCARNIVOROUS DINOSAURS FROM THE CRETACEOUS OF MONGOLIA. THE JOINT SOVIET-MONGOLIAN PALEONTOLOGICAL EXPEDITION
(Transactions of the Joint Soviet-Mongolian Paleontological Expedition 19: 5-119 vol. 19):
> "The endocranial ear region in representatives of the four groups of carnivorous
dinosaurs – Itemirus (Kurzanov, 1976a) and, as shown, oviraptorids, segnosaurids, and
the carnosaur from Argalant – have one principal plan of construction. In the original
description of Itemirus, a large pocket in the bone some distance between the semicircular
canals was linked to the venous system, and the existence of venous sinuses within it. In
addition, the floccular origin of the pocket was also noted. However, flocculi are
developed only in mammals, except possibly theriodonts. Only lateral cerebellar lobes
are noted in reptiles. The possibility that the cerebellum is the origin of the pocket (from
expansion of the lateral lobes, and not the flocculi of the cerebellum) seems more likely
than the presence of venous sinuses. It is necessary to note that the walls of the pocket
are completely smooth, differing from the walls of the pocket in Itemirus, which was used
in favor of the existence of some kind of (most likely venous) fluid sac in the pocket. In
one theriodont (Tatarinov, 1977), the floccular cavity is located in a closely [similar]
condition. Even before the publication of the material of Itemirus, a cavity was noticed in
American dromaeosaurids (Dromaeosaurus) that was entirely identical in position
relative to the semicircular canals examined above, and was linked either to a specialized
extension of the cerebellum or to the sacculus of the inner ear (Colbert and Russell, 1969).
The latter could not be accepted as this became clearer, and similarly the supposed
cerebellar pocket is also noted in another representative of carnivorous dinosaurs. The
position of the opening in dromaeosaurids, through which pass a number of cranial nerves
in this region, is also entirely identical to the one examined here.
The construction of the otic region of the endocranium in several carnivorous
dinosaurs reveals the stability of its main features. It shows that the cranium is truly the
most conservative part of the skull, which in other respects was changing fundamentally.
Therefore, peculiarities in this region, considered unique for Itemirus (Kurzanov, 1976)
and introduced on this basis into familial ranks, have a much more general character. A
similar pocket is also noted in one other group of theropods – avimimids – and is not
connected with the development of fluid-carrying sacs (Kurzanov, 1981)."
Dal finale emerge una bella definizione: "ornithization"
"A whole complex of avian or proto-avian [structures] are diffusely distributed in
parallel lineages of carnivorous dinosaurs, marking a clear "ornithization" that leads
ultimately to birds. Archaeopteryx could not have avoided the theropod stage of
evolution, and it represents one of the parallel lineages evolving on the general
[saurischian] base, reflecting its kinship with birds."
Senza tempo per commentare , mi limito a riportare cose che altri gia' sapranno.
I canali che Barsbold interpretava come canali probabilmente perilinfatici, ora sono più tranquillamente interpretati come recessi pneumatici del sistema di sacchi aerei timpanici (come in coccodrilli ed uccelli, quindi non sono chissà quale bizzarra visione dei fan degli uccelli, ma solo l'applicazione dell'anatomia arcosauriana in un arcosauro).
RispondiElimina"Ornithization" è un vago concetto vestigio dell'evoluzionismo ortogenista. Oggi usiamo un concetto più tranquillo, privo di mistiche tendenze all'ornitizzazione: apomorfie condivise tra i maniraptori.
Analoga discussione potrebbe sorgere anche per OMINAZIONE, la nostra fatina turchina che trasforma una scimmia (che sta sugli alberi... fatti di legno) in un bel bambino.
Ormai l'empatia geomitologica-ultrazionale è tangibile...senza tempo, appunto alcune linee e capisci subito l'ironia delle vecchie interpretazioni cfr.i sacchi aerei e la finalistica-teleologicamente orientata "ornitizzazione"! Ah, la cara vecchia comparazione a compartimenti stagni! Ah, l'anello mancante! [momento nostalgico ;-) ]...il nuovo post sui terizinosauri tocca proprio queste tematiche (tra le altre cose). Appena avro' 5 minuti oltre alle pause pranzo(beh, diciamo 30, almeno) lo pubblico su 'Geomythologica'.
RispondiElimina[PS: notizie pauliane?!?]
PS2: >"recessi pneumatici del sistema di sacchi aerei timpanici" vs. Barsbold...
- Non è a tratti un viaggio affascinante e terribile al contempo leggere gli studi paleontol. di anni or sono, e trovare definizioni date per scontato nello Zeitgesit dell'epoca, anche da menti raffinate ed affinate? Ti ricordi da un mio vecchio post che anche Gould (!) scivolò sulla classica buccia teleologica?
Forse era davvero necessario che Bakker e Paul facessero quello che hanno poi effettivamente fatto con i loro due volumi, se pensi a quanta resistenza inerte (ma pur sempre di forza di segno opposto) v'era ai confini del Regno Paleontologico. A proposito...
Il lavoro del 'SPVoW group' sta forgiando un impressionante iconoclastico lavoro di decostruzionismo da manuale. Quale migliore esempio al mondo per illustrare l'archetipo del rettile vittoriano, decadente molle e prossimo all'estinzione (che è poi il "non plus ultra" del common sense per il dinosauro generico) contro il nuovo modello (vincente, direi dalla quantità diastratica e diatopica dei sauropodomorfi) aviano per i "colli lunghi", senza peraltro scomodare tòpoi bakkeriano-pauliano mammaliani. Appunti da sviluppare in seguito.
Complimenti assoluti per il (i) post(s) su "J.P."!