Ero così preoccupato di poterlo fare che non ho pensato se dovevo farlo.
Così, con una citazione che odora di fan-service, giustifico questa serie di post dedicati al capostipite del Franchise dinosauriano più abusato di sempre. Tra qualche mese, esce il settimo episodio cinematografico della serie giurassica, del quale ovviamente parlerò per la gioia dei quattro lettori storici del blog, consapevole di ricevere anche la visita stizzita di persone che altrimenti mai avrebbero degnato questa pagina di attenzione. Il Franchise giurassico, almeno per ora, pare non essere passato per la fase dei reboot che invece ha colpito altre saghe cinematografiche, vedi gli infiniti Batman e Uomo Ragno riproposti in svariate versioni da diversi registi e sceneggiatori. Ma, chi lo sa? Forse un giorno si smetterà di produrre episodi uno più brutto e sciatto del precedente e si capirà che la sola alternativa all'estinzione (questa ultima, un'opzione legittima, ma poco redditizia) è il reboot. Io qui li precedo, proponendo la mia personalissima idea di come fare un reboot del film che ho visto e rivisto all'infinito quando ero adolescente.
Prima di procedere rivelando la mia idea di un reboot di Jurassic Park, un paio di inevitabili avvisi per i naviganti.
1- La serie di post parte dal presupposto che io voglio divertirmi ad immaginare un reboot di Jurassic Park. Non è un invito verso alcuno a desiderare che ciò accada realmente. Non è nemmeno una più o meno inutile filippica sul perché il cinema di oggi abbia poca fantasia, o poca paura di innovare, o poca voglia di rischiare. Il post non ha queste pretese, quindi anche voi evitate di lasciare commenti sul senso di fare un reboot di un film. Il post semplicemente finge che il reboot sia necessario, e realizza la domanda su come possa essere fatto da me, non deve quindi darsi alcuna motivazione ulteriore.
2- La serie esprime il mio particolare gusto cinematografico e letterario. Io sono appassionato di fantascienza dura, quella che sfrutta le conoscenze scientifiche e si sforza di ridurre il più possibile le licenze fantastiche. Un reboot di Jurassic Park sarà quindi il più possibile realistico alla luce delle conoscenze scientifiche odierne, sforzandosi di minimizzare le - comunque necessarie - licenze artistiche. Pertanto, io non ho nessun interesse ad accattivare il lettore, né a stimolare la nostalgia dei fan del primo film originale. Le scemenze del primo film non saranno riproposte, e - se possibile - proverò a non introdurne di mie. Quindi, evitate di commentare solo per dire che un film come quello che mi sto immaginando non sarà mai realizzabile né commercialmente sostenibile. Lasciate questo tipo di ragionamento ai produttori dei film reali.
3- Buona lettura!
Nel prossimo episodio di questa serie, vedremo cosa è necessario conservare dall'opera originaria affinché questo sia legittimamente considerato un (possibile) reboot.
se parti eliminando i bambini già ti meriti un mini oscar...
RispondiEliminaEmiliano
Meglio ancora: maxi Oscar se i dinosauri eliminano i bambini!
Elimina"Bentornato"!
RispondiEliminaSicuramente ci saranno stati validi motivi, ma cominciavo a stare un po' in pensiero per questa lunga assenza; mi associo al precedente commento sulla questione bambini e sono ansioso di vedere cosa verrà fuori alla fine del puzzle.
Bruno
Tra libri e articoli in preparazione, ho poco tempo per il blog.
EliminaImmaginavo che non si trattasse di una vacanza in Polinesia ;-P
RispondiEliminaAllora approfitto per chiedere se si sta preparando una nuova uscita tra i libri.
Grazie, Bruno.
Una bella idea! E anche un sano...ideale fanta-Scientifico, direi. Sarebbe doveroso (se parlare di "grande pubblico" oggi avesse un senso al di là dell'introito economico e e del gradimento social al politico di turno) mostrare qualcosa che possa fare pensare e magari emozionare in relazione alla storia naturale e al reale modo in cui la biologia e il Cosmo operano. Riscrivere un'opera (ma si...perché solo un film?) come J.P. così di impatto, ma traslata entro un contesto di conoscenza scientifica attuale e senza intenti per forza commerciali, potrebbe rinvigorire il tema della nostra affezione quasi genetica a questi meravigliosi esseri viventi (per la gran parte) di un'altra era...e collocarli in un contesto meta-reale, dove l'immaginazione crea un contesto plausibile e verosimile per il nostro mondo beh, la tua iniziativa mi piace molto - perché è scienza immaginativa, non il solito odioso pacchetto di espedienti commerciali
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